Rudi Bianchi nuovo direttore di Virgin Radio Italia

Rudi Bianchi Virgin Radio

Rudi Bianchi è il nuovo direttore di Virgin Radio, l’emittente rock del Gruppo RadioMediaset, e riporterà direttamente all’AD Paolo Salvaderi. La sua nomina arriva in un momento delicato, a un mese dalla tragica scomparsa di Alex Benedetti, figura di riferimento della radio. Con una solida formazione accademica, Bianchi si è laureato in economia aziendale all’Università Bocconi e ha completato un Master in Multimedia Management, Communication and Media Studies. La sua carriera ha preso il via nel Gruppo Mondadori, dove ha ricoperto il ruolo di Advertising Product Manager per Panorama, per poi diventare Product Manager di R101. Nel 2011, il suo percorso professionale lo ha portato nel Gruppo Mediaset, inizialmente come Advertising Manager Radio per Mediamond. Successivamente, con l’acquisizione del Gruppo Finelco da parte di Mediaset e la nascita del Gruppo RadioMediaset, Bianchi ha assunto la carica di Marketing Manager per Virgin Radio Italy, R101 e Radio Subasio. In questo ruolo, ha gestito la comunicazione, le campagne pubblicitarie, le partnership con i concerti e gli eventi musicali, nonché lo sviluppo di iniziative crossmediali in sinergia con gli altri media del gruppo.

Mediaset riorganizza i telegiornali: nuovi conduttori, spostamenti interni e assunzioni

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Mediaset cambia i volti e le conduzioni nei suoi telegiornali. Luca Rigoni torna al Tg5 come caporedattore esteri, sostituendo Gabriella Simoni. Dopo aver lasciato il notiziario nel 2011 per fondare Tgcom24 con Mario Giordano, Rigoni ha condotto il Tg4 negli ultimi anni. Alla redazione economia del Tg5, Giuseppe De Filippi lascia la gestione dopo 25 anni e passa al coordinamento delle edizioni del giornale con Cesara Buonamici, Fabio Tamburini, Alfredo Vaccarella, Claudio Fico, Enrico Rondoni e Carlo Pilieci. Il nuovo capo della redazione è Manuela Riva, finora vicecaporedattrice. Il direttore Clemente J. Mimun annuncia l’assunzione a tempo indeterminato di Elena La Stella, Lorenzo Ottaviani, Federica Pascale e Jessica Balestra. Al Tg4, Laura Gioia prende il posto di Rigoni alla conduzione dell’edizione delle 12. A Studio Aperto torna un conduttore uomo: il direttore Andrea Pucci affida l’edizione delle 12.25 a Alan Patarga, già noto per le rubriche finanziarie di Tg5 e Tgcom24. Entra all’ufficio centrale anche Claudia Vanni, esperta di esteri e conduttrice di Tgcom24. Dietro le quinte, Fabrizio Filippone lascia il sito di Tgcom24 per coordinare la regia di Studio Aperto. Giuliana Grimaldi passa alla gestione web. Cambi anche a Diario del giorno, la striscia pomeridiana del Tg4: esce Eliano Rossi, che entra tra i coordinatori della redazione esteri di Tgcom24.

Jim Yardley promosso a vicedirettore editoriale del Times

Jim Yardley NYTimes

Jim Yardley è stato promosso a vicedirettore editoriale del Times, assumendo la supervisione delle attività aziendali e delle inchieste giornalistiche. La sua carriera brillante lo ha visto emergere come una figura di riferimento nel mondo del giornalismo, contribuendo in modo determinante al successo di numerosi progetti editoriali e collaborando con diversi team per promuovere l’eccellenza. Nel corso degli anni, Yardley ha dimostrato una dedizione straordinaria nel raccontare storie di grande impatto, come la crisi in Medio Oriente, i traumi cerebrali nei veterani, l’emergenza delle falde acquifere americane, l’aumento dei tassi di omicidio durante il Covid e il tentato assassinio di Donald Trump. Questi servizi rappresentano solo una parte del contributo significativo che ha offerto alla redazione. Entrato al Times nel 1997, Yardley ha lavorato come reporter per le redazioni Metro e National, prima di diventare corrispondente internazionale. Ha trascorso 13 anni in paesi come Italia, India e Cina, vincendo un Premio Pulitzer per un’inchiesta sugli abusi nel sistema legale cinese. Nel 2016, come redattore per l’Europa, ha giocato un ruolo chiave nella copertura di eventi globali come la Brexit, la pandemia di Covid-19 e l’inizio della guerra in Ucraina. Ha anche contribuito all’espansione della redazione di Londra, rendendola la seconda più grande operazione giornalistica del Times. Nel suo nuovo ruolo, Yardley recluterà un team di redattori di alto livello e continuerà a garantire che il reporting aziendale del Times mantenga gli standard più elevati, arricchendo i contenuti in diversi formati e rafforzando le iniziative di leadership.

Paolo Condò arriva al Corriere della Sera come firma sportiva

Paolo Condò

“Un numero 10, firma sportiva, entra a far parte della squadra del Corriere della Sera. Giocherà ovviamente a tutto campo, intervenendo sul sito del Corriere e naturalmente in pagina sull’edizione cartacea e digitale”. Con queste parole, Daniele Dallera, responsabile Sport del Corriere della Sera, annuncia l’arrivo di Paolo Condò, una delle penne più prestigiose del giornalismo sportivo italiano, alla redazione del quotidiano milanese. Condò, noto per la sua competenza, eleganza e capacità di raccontare il mondo dello sport con profondità e originalità, dal 2020 era una firma di punta di Repubblica. Prima ancora, ha trascorso anni come collaboratore della Gazzetta dello Sport, e attualmente è anche un apprezzato opinionista televisivo per Sky Sport. “Un’attrazione quasi fatale tra Paolo e il Corriere della Sera, primo giornale in Italia su ogni fronte e campo di gara”, scrive Dallera nel suo editoriale di presentazione. Dal lunedì al venerdì, Paolo firmerà ogni giorno un intervento: video commenti, editoriali, opinioni o spunti ispirati dalla sua vasta esperienza e dalla sua innata creatività. Uno degli elementi centrali del suo nuovo percorso sarà una videorubrica quotidiana intitolata “Un centimetro alla volta”, che prende ispirazione dal celebre monologo di Al Pacino in “Ogni maledetta domenica”. In quel discorso, l’attore, nei panni di un coach di football americano, tratteggia la strada verso la vittoria con un appassionato richiamo alla determinazione, al lavoro di squadra e alla capacità di cogliere ogni piccola opportunità. Condò trasformerà questa metafora in un appuntamento imperdibile per lettori e spettatori del Corriere. L’arrivo di Paolo Condò al Corriere della Sera segna un gol decisivo nel panorama giornalistico italiano. “Inizia l’anno con un pezzo elegante, come quelli che solo i numeri 10 sanno fare”, conclude Dallera. Un elogio che ricorda lo stile di Gianluca Vialli, grande amico di Condò e simbolo di quella classe che ora il giornalista porterà sulle pagine e sugli schermi del Corriere.

Nino Rizzo Nervo, una nuova guida per la Gazzetta del Sud

Nino Rizzo Nervo

Dal 30 dicembre 2024, la Gazzetta del Sud accoglie il suo nuovo direttore: Nino Rizzo Nervo. Un passaggio significativo che vede Alessandro Notarstefano lasciare il timone del quotidiano dopo 12 anni e mezzo di intensa e proficua direzione. Non si tratta di un addio, ma di una transizione naturale in una carriera che lo ha visto protagonista per quasi quattro decenni nella Società Editrice Sud (SES Spa), editrice anche del Giornale di Sicilia. Il presidente e direttore editoriale della SES, Lino Morgante, ha dedicato un sentito editoriale in prima pagina per ringraziare Notarstefano del lavoro svolto e augurare buon lavoro al nuovo direttore. Notarstefano, assunto dalla SES il 5 novembre 1984, ha scalato le gerarchie redazionali fino a raggiungere la direzione, su indicazione del compianto Nino Calarco, storico direttore del giornale. Morgante ha ricordato con affetto i tanti anni condivisi, descrivendo una collaborazione caratterizzata da passione, confronto e determinazione. “Abbiamo sempre guardato all’interesse del ‘nostro’ giornale”, ha scritto Morgante, sottolineando anche il ruolo di Notarstefano nella creazione della nuova veste grafica del quotidiano. Dal 31 dicembre, il nome di Nino Rizzo Nervo apparirà in calce alla prima pagina, inaugurando una nuova fase per il giornale. Con questa nomina, la Gazzetta del Sud rinnova il suo impegno a essere una voce autorevole del giornalismo italiano, forte delle sue radici ma aperta a nuove prospettive sotto la guida di un professionista dal curriculum prestigioso. Nino Rizzo Nervo non è nuovo alla Gazzetta del Sud. Fu proprio questo giornale, simbolo del panorama informativo del Meridione, a dargli il primo contratto da praticante giornalista. Laureato in Scienze Politiche presso l’Università di Messina, Rizzo Nervo ha costruito una carriera prestigiosa che lo ha portato a ricoprire ruoli di rilievo nel giornalismo nazionale. È stato direttore di testate iconiche come il TG3, il TGR e il TgLa7 e ha guidato il quotidiano Europa. Non solo giornalismo, ma anche un forte impegno istituzionale: per sette anni è stato membro del Consiglio di amministrazione della Rai, diventando successivamente presidente della Scuola di Giornalismo Radiotelevisivo di Perugia. Durante il governo Gentiloni (2017-2018), ha inoltre ricoperto il ruolo di Vice Segretario Generale della Presidenza del Consiglio, con delega sull’informazione e la comunicazione.

New York Times: Horowitz a Madrid, Motoko Rich guida Roma

NYTimes, Motoko Rich

Dopo sette anni come corrispondente a Roma, il giornalista Jason Horowitz lascia l’Italia per assumere il ruolo di capo dell’ufficio di Madrid per il New York Times. A succedergli nella capitale italiana sarà Motoko Rich, attuale capo dell’ufficio di Tokyo, con alle spalle una carriera di oltre vent’anni nel prestigioso quotidiano statunitense. Il cambio di sede, annunciato dal NYT attraverso una nota ufficiale, segna un avvicendamento significativo per la copertura internazionale dell’Europa e, in particolare, dell’Italia. Horowitz, noto per la sua abilità nel raccontare storie con profondità e umanità, ha lasciato un segno importante con reportage che spaziano dalla politica ai costumi, dalla cultura alle sfide sociali del Paese. Celebri i suoi articoli su Silvio Berlusconi, Papa Francesco e su personalità contemporanee come Giorgia Meloni, di cui ha svelato le ispirazioni letterarie tratte da Il Signore degli Anelli. Durante la pandemia, la sua copertura dell’emergenza Covid ha contribuito a rendere il New York Times finalista al Premio Pulitzer nel 2021. Motoko Rich, 54 anni, è una giornalista affermata e rispettata, con un passato al Financial Times e al Wall Street Journal. Da capo dell’ufficio di Tokyo dal 2016, ha offerto una copertura variegata e innovativa su eventi cruciali come l’abdicazione dell’imperatore del Giappone, le Olimpiadi di Tokyo e Pyeongchang, e i vertici USA-Corea del Nord a Singapore e Hanoi. I suoi reportage sono stati spesso premiati, inclusa la menzione per il Bob Considine Award nel 2017 grazie alla copertura del programma nucleare della Corea del Nord. Andy Parsons, editor del desk Asia, ha dichiarato: “Motoko è una delle nostre corrispondenti più rispettate. Con il suo impegno e la sua perspicacia, la copertura dell’Italia è in ottime mani”. Motoko Rich porta a Roma una lunga esperienza maturata in contesti globali, spaziando tra temi economici, culturali e politici. Cresciuta tra New Jersey, Tokyo e la California, ha dimostrato nel corso della sua carriera un approccio rigoroso e creativo al giornalismo. (In foto, Motoko Rich)

Cambio ai vertici de Il Sole 24 Ore: Orioli lascia, Iotti subentra

Daniele Bellasio

Dal 1° dicembre 2024, Alberto Orioli, vice direttore vicario e capo della redazione romana de Il Sole 24 Ore, lascia il quotidiano economico dopo 40 anni di carriera. Orioli, figura storica del giornale, ha salutato i colleghi con un messaggio emozionante: “Grazie a voi ogni giorno è stato un privilegio e quasi mai ho pensato di fare un lavoro, per lo più ho dato corso a una passione. Un solo motto che so custodirete al meglio: liberi, responsabili, pensanti. Forza e coraggio”. Sebbene lasci l’incarico operativo, Orioli continuerà la collaborazione con l’inserto culturale Il Sole 24 Ore Domenica. Dal 1° gennaio 2025, il ruolo di vicedirettore e responsabile della redazione centrale sarà assunto da Roberto Iotti, attuale caporedattore centrale. Iotti lavorerà accanto ai vicedirettori Jean Marie Del Bo e Daniele Bellasio, quest’ultimo incaricato dello sviluppo digitale e multimediale del quotidiano. Inoltre, con decorrenza 1° dicembre 2024, Fabio Carducci assumerà la carica di caporedattore della Redazione di Roma. (In foto, Daniele Bellasio)

Roberto Brunelli guida il polo editoriale di The Skill Group

Roberto Brunelli

The Skill Group, holding attiva nei settori della comunicazione e dell’informazione, ha affidato al giornalista Roberto Brunelli la guida del suo polo editoriale. Brunelli ha un’ampia esperienza in realtà nazionali e internazionali. Ha lavorato a Berlino per Agi e L’Espresso, è stato caposervizio a La Repubblica, caporedattore a Hollywood Reporter e autore per La7. Attualmente collabora con testate come Domani, QN e Die Zeit. Tra le sue pubblicazioni, si distingue la biografia di Angela Merkel, intitolata La Sfinge – Fenomenologia eretica di una cancelliera (Imprimatur Aliberti, 2013), e il volume Rotolano ancora (Spider & Fish, 2017), dedicato agli ultimi titani del rock. Le tre testate che fanno riferimento a The Skill sono: Beemagazine, diretta da Mario Nanni, dedicata alle dinamiche sociali, culturali e istituzionali; One Health, guidata da Giovanni Cioffi, che propone un dibattito quotidiano su temi di salute, integrando prospettive diverse e promuovendo un approccio interdisciplinare tra salute umana, animale e ambientale; e infine Diritto & Affari, specializzata nel settore legale e finanziario. “L’arrivo di Roberto Brunelli rappresenta per noi un grande salto e un tassello fondamentale per il polo editoriale che gli abbiamo chiesto di coordinare”, ha commentato Andrea Camaiora, CEO di The Skill Group. Nel suo nuovo ruolo, ha aggiunto, “arricchisce l’anima europea di The Skill, a partire dal nostro legame con la Francia e la nostra sintonia con l’Albania e l’Europa orientale”. (in foto, Roberto Brunelli alla guida del polo editoriale di The Skill Group)

La Repubblica riorganizza il vertice: Orfeo sceglie i suoi vicedirettori

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La Repubblica riorganizza la propria struttura di vertice con un team di vicedirettori scelto dal direttore Mario Orfeo per guidare il rilancio del quotidiano. L’ordine di servizio ufficiale, emesso il 25 ottobre, annuncia due nomine di spicco: Stefania Aloia, con delega alle cronache locali dopo l’esperienza come direttrice del Secolo XIX, e Stefano Cappellini, noto commentatore politico e autore televisivo, che assume la guida di Spettacoli e Cultura. Nel nuovo assetto, Orfeo conferma anche quattro vicedirettori: Carlo Bonini, responsabile delle iniziative digitali e dei rapporti sindacali; Walter Galbiati, che da Milano gestirà Economia e Affari e Finanza; Angelo Rinaldi, a capo della sezione Grafica e del settimanale Venerdì; ed Emanuele Farneti, con delega ai Supplementi. Tra i cambi di ruolo figurano i due vicedirettori uscenti: Francesco Bei, caporedattore con compiti di scrittura nella redazione Interni, e Concita Sannino, caporedattrice per la politica giudiziaria.

Mario Orfeo nuovo direttore di Repubblica: cambio ai vertici di Gedi

Mario Orfeo

Cambio ai vertici di Repubblica: da lunedì, Mario Orfeo sarà il nuovo direttore del quotidiano, subentrando a Maurizio Molinari. Oltre alla direzione, ci sarà un rinnovamento anche ai vertici di Gedi, con John Elkann che lascia la presidenza. Il suo posto verrà preso da Maurizio Scanavino, attuale amministratore delegato, mentre Gabriele Comuzzi, suo vice, sarà il nuovo amministratore delegato. La notizia, anticipata da Dagospia, ha spinto il comitato di redazione a riunirsi d’urgenza. In un messaggio inviato ai giornalisti si legge: “Cari, siamo in riunione con il Cdr – si legge nel testo del messaggio, inviato in chat a tutti i colleghi – Visto che Dagospia ha già dato la notizia: Elkann lascia la presidenza di Gedi che viene assunta da Scanavino, amministratore delegato diventa Gabriele Comuzzi (ex vice di Scanavino), da lunedì Molinari lascia la direzione di Repubblica e la direzione editoriale del gruppo Gedi e al suo posto come direttore di Repubblica arriva Mario Orfeo. Molinari diventa editorialista e collaboratore di Repubblica“. Orfeo, napoletano di 58 anni, torna così a Repubblica, dove ha lavorato tra il 1990 e il 2002 come capo redattore centrale. Ha diretto quotidiani come Il Mattino e Il Messaggero, oltre al Tg1, ed è stato anche direttore generale della Rai. Il suo ritorno alla guida del quotidiano porta con sé la necessità di trovare un successore al Tg3, da lui diretto dal 2020. L’addio di Elkann potrebbe aprire scenari di un possibile disimpegno di Exor da Gedi, anche se per ora si tratta di mere supposizioni. Tuttavia, è certo che da lunedì, nella sede di Largo Fochetti, ci sarà un nuovo direttore, il sesto nella storia del giornale, il quarto negli ultimi otto anni. Questo cambiamento arriva in un momento delicato per Repubblica, segnato dai due giorni di sciopero dei giornalisti che hanno denunciato “gravi ingerenze” da parte dell’editore durante l’Italian Tech Week di Torino, un evento gestito direttamente da Exor. Lo stesso Molinari, che resterà come editorialista, ha dovuto fronteggiare altre difficoltà, come la sfiducia ricevuta dalla redazione dopo la decisione di eliminare 100.000 copie dell’inserto economico Affari&Finanza, probabilmente per via di pressioni di Stellantis, una delle principali aziende del gruppo. In una dichiarazione, il nuovo presidente Scanavino ha espresso gratitudine all’azionista per la fiducia e ha augurato buon lavoro a Orfeo, affermando: “Assumo il nuovo incarico con l’obiettivo di lavorare insieme all’Amministratore Delegato Gabriele Comuzzo per accelerare l’evoluzione in atto e conseguire ambiziosi obiettivi di redditività per il futuro”.