Crollano gli ascolti dei Tg: calano tutti, tranne TgLa7

Un tempo indiscusso punto di riferimento per l’informazione, i telegiornali italiani stanno vivendo una stagione nera. Il pubblico fugge, gli ascolti crollano e la centralità che i notiziari occupavano nell’agenda mediatica sembra svanire. Secondo i dati Auditel analizzati dallo Studio Frasi, nel 2024 quasi tutte le principali testate registrano perdite significative. È una crisi trasversale, che colpisce sia la Rai sia Mediaset, con un’unica eccezione: il Tg La7 di Enrico Mentana, che continua a crescere. In casa Rai, il Tg1 conserva la leadership con uno share medio del 23,56%, ma perde 163.414 spettatori rispetto al 2023 (-3,79%). La gestione editoriale, voluta ai piani alti, non sembra pagare: la narrazione monocorde e una scaletta incentrata su cronaca nera e spettacolo allontanano il pubblico. Peggio fa il Tg2, diretto da Antonio Preziosi, che subisce un tracollo del 8,88% (-96.782 spettatori), consolidando la propria crisi. Il Tg3, pur risentendo del calo complessivo della terza rete, si difende con una perdita minima dello 0,44%, pari a soli 7.522 spettatori. A differenza delle altre testate, la Testata Regionale registra un segno positivo, crescendo dello 0,78%. Nemmeno Mediaset può dirsi immune. Il Tg5, al secondo posto con uno share del 19,54%, perde 86.099 spettatori (-2,42%), mentre il Tg4 lascia sul campo il 4,44% (-24.756 spettatori) e Studio Aperto il 3,52% (-18.014 spettatori). In questo scenario di crisi, spicca il successo del Tg La7, che con l’edizione serale diretta da Mentana cresce del 18,64%, guadagnando 191.810 spettatori. “Una crescita che tuttavia va inserita nell’ottima performance della rete: se La7 aumenta il pubblico, ne beneficia anche il suo telegiornale”, spiega Massimo Scaglioni, docente di Economia dei Media all’Università Cattolica di Milano. La crescita, tuttavia, non basta a nascondere un problema più ampio: l’erosione dell’audience televisiva, causata dallo spostamento delle nuove generazioni verso piattaforme digitali. Smartphone, tablet e pc sono ormai i dispositivi preferiti per informarsi, a discapito della TV tradizionale. Dal 30 dicembre, per adattarsi a questo cambiamento, Auditel introdurrà un nuovo sistema di rilevazione chiamato “total audience”. Questa metodologia misurerà non solo i programmi trasmessi in TV, ma anche quelli disponibili sui dispositivi connessi a Internet, offrendo un quadro più completo delle abitudini del pubblico. Francesco Siliato, analista dello Studio Frasi, individua nelle scelte editoriali uno dei fattori chiave del calo dei Tg Rai. Ritiene che il racconto monotematico delle guerre, poco pluralista e carente di approfondimenti, unito alla presenza eccessiva di cronaca nera, allontani gli spettatori. Questo trend negativo non risparmia nemmeno i canali all news. Rainews24 si ferma allo 0,52% di share (-17,9%), mentre Tgcom24 e SkyTg24 si attestano rispettivamente allo 0,5% e allo 0,33%.
Speciali USA 2024: ecco dove seguirli in televisione

Con l’avvicinarsi delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, l’attenzione dei media italiani si è concentrata sulla sfida tra Donald Trump e Kamala Harris, che ha preso il posto di Joe Biden come principale avversaria. Secondo uno studio di Mediamonitor.it, i due candidati sono stati al centro di discussioni frequenti, con apparizioni ogni 11 minuti circa su radio e televisioni. In questo contesto, i principali canali italiani si preparano a seguire in diretta la lunga notte elettorale. La Rai si prepara a seguire in dettaglio le elezioni americane, coinvolgendo Rai 1, Rai 2, Rai 3 e RaiNews24. La maratona informativa inizierà su Rai 1 alle 23:40 del 5 novembre con un’edizione speciale di “Porta a Porta”, in collaborazione con il Tg1, che durerà fino alle 6:30. Dopo questo, seguirà uno Speciale Tg1 fino alle 9:50, uno Speciale Tg2 dalle 10:00 a mezzogiorno, e un ulteriore Speciale Tg1 dalle 14:00 alle 15:00. Su Rai 3, ci saranno tre edizioni speciali del Tg3: la prima andrà in onda da mezzanotte fino alle 7:00 del 6 novembre, la seconda tra le 12:25 e le 12:55, e la terza tra le 14:50 e le 16:30. Inoltre, RaiNews24 e RaiNews.it garantiranno un flusso informativo continuo a partire dalla mezzanotte di martedì 5. Anche RaiRadio 1 e i Giornali Radio dedicheranno ampio spazio alle elezioni. La programmazione inizierà martedì 5 dalle 23:05 con “Speciale tra poco in edicola”, condotto da Stefano Mensurati, e proseguirà con “Speciale Gr1” dalle 2:05 alle 6:00, condotto da Fabrizio Noli e Valeria Fraschetti. Alle 6:30 andrà in onda “Speciale Radio Anch’io”, condotto da Giorgio Zanchini, e nel pomeriggio, dalle 16:05 alle 17:30, ci sarà un altro Speciale Gr1 con Massimo Giraldi e Francesca Baronio. Tutti gli altri programmi di Radio 1 si concentreranno sull’argomento delle elezioni americane. Mediaset seguirà da vicino le elezioni americane con una serie di programmi speciali su Retequattro e Canale 5. La maratona informativa inizierà su Retequattro con “È sempre Cartabianca”, condotto da Bianca Berlinguer, che trasmetterà in diretta fino alle 6:00 del giorno successivo, fornendo aggiornamenti dalla lunga notte elettorale e collegamenti con inviati negli Stati Uniti, accompagnati da grafica con i dati aggiornati forniti da Associated Press. Il 6 novembre, la programmazione continuerà su Canale 5 con “Speciale Tg5 – Usa 2024: La scelta americana”, condotto da Cesara Buonamici, dalle 6:00 alle 8:00. Successivamente, Retequattro offrirà “Speciale Quarta Repubblica – Il Presidente”, con Nicola Porro, per approfondire ulteriormente gli sviluppi della giornata. Durante l’intera giornata, Mediaset fornirà aggiornamenti costanti nelle edizioni dei notiziari e nei programmi di approfondimento. Su La7, il 5 novembre sarà dedicato in modo intensivo all’evento elettorale, con programmi che copriranno tutta la giornata, dal mattino fino al prime time con “Otto e Mezzo” di Lilli Gruber. Il momento culminante della notte elettorale sarà la consueta #maratonamentana condotta da Enrico Mentana, che inizierà con una prima finestra alle 23:50 durante diMartedì di Giovanni Floris. In questa occasione, Mentana commenterà i primi risultati elettorali provenienti dall’Indiana e dal Kentucky. La diretta proseguirà dalle 00:25 fino alle 9:40 del mattino successivo, con aggiornamenti in tempo reale, risultati dai singoli Stati e sviluppi della competizione tra i candidati. Nel corso della notte, il programma ospiterà diversi esperti in studio e in collegamento, tra cui Aldo Cazzullo, Maurizio Molinari, Federico Rampini e Alessandra Sardoni, per analizzare l’impatto di queste elezioni a livello nazionale e internazionale. Su SkyTg 24, la maratona elettorale “America 2024 – Harris VS Trump” inizierà alle 23:00 del 5 novembre e si concluderà alle 19:50 del giorno successivo. Durante queste 20 ore di programmazione, il programma seguirà gli sviluppi del voto e le reazioni internazionali, utilizzando tecnologie di realtà aumentata per l’elaborazione dei dati, una rassegna live dei principali siti web e approfondimenti sull’influenza del mondo dello spettacolo americano sulla politica. Sono previsti collegamenti in diretta dagli headquarter dei due candidati, così come da luoghi strategici come la Pennsylvania, Bruxelles, Londra, Gerusalemme e Beirut. Particolare attenzione sarà riservata agli effetti della scelta degli elettori statunitensi sull’Italia, con collegamenti dalle principali manifestazioni organizzate dall’Ambasciata americana a Roma, dall’American Chamber a Milano e dall’Unione industriali a Torino. Il programma avrà un’ampia gamma di ospiti, che includeranno diplomatici, accademici, imprenditori e giornalisti. Tra i rappresentanti del mondo dei media ci saranno Lucia Annunziata, europarlamentare PD; Marco Bardazzi, giornalista e scrittore; Silvia Berzoni, Chief Editor di Class CNBC; Martino Cervo de La Verità; Jennifer Clark, giornalista e scrittrice; Paolo Garimberti, editorialista de La Repubblica; Andrea Graziosi, La Verità; Maurizio Molinari, editorialista de La Repubblica; Agnese Pini, direttrice di QN; Christian Rocca, Direttore di Linkiesta; Giuseppe Sarcina, Corriere della Sera; e Silvia Sciorilli Borrelli del Financial Times. Antonio Di Bella torna su Tv2000 dal 6 novembre, con il programma “Di Bella sul 28”, in diretta ogni mercoledì alle 21:10. Il programma offre un’analisi settimanale sui temi di attualità, sia italiani che internazionali, attraverso ospiti, collegamenti, reportage e sondaggi. La conduttrice Monica Mondo sarà ospite fissa di ogni puntata. La stagione inaugura con un episodio speciale dedicato alle presidenziali americane, con Di Bella che trasmetterà in diretta da Washington, fornendo aggiornamenti in tempo reale e collegamenti dalla Casa Bianca.
Corsini sotto accusa: “infame” in diretta, tensione tra Rai e La7

La tensione tra Rai e La7 è esplosa in seguito a un incontro fortuito tra Paolo Corsini, direttore dell’Approfondimento Rai, e una giornalista di Piazzapulita. Fuori dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, al termine dell’evento per gli 80 anni del quotidiano Il Tempo, Corsini ha incrociato la troupe del programma di La7, con la quale ha avuto uno scambio acceso. Allo scoprire che i giornalisti erano di Piazzapulita, Corsini si è lasciato andare a un commento feroce: “Voi di Piazzapulita siete… no comment. Dite all’amico Formigli che si guardasse un pochino nella coscienza, va… infame”. La cronista ha immediatamente notato come le sue parole fossero registrate. La reazione di Corrado Formigli, conduttore di Piazzapulita, non si è fatta attendere. In diretta su La7, ha commentato duramente l’episodio: “La Rai dovrebbe valutare se questi termini, questi insulti siano degni di un altissimo dirigente di una televisione pubblica pagata da tutti i cittadini, compreso il sottoscritto.” Proseguendo, ha sottolineato: Io non ho il piacere di conoscere questo Corsini – ha aggiunto Formigli, riferendosi al video andato in onda nel corso della puntata -, ma lui mi insulta dandomi dell’infame senza che ci fossimo mai incontrati, non ci siamo mai parlati nella nostra vita. Da noi non ha mai ricevuto insulti. Capisco che il direttore degli Approfondimenti Rai sia molto nervoso per la serie impressionante di flop editoriali che ha inanellato, di cui è chiaramente corresponsabile. Io la coscienza ce l’ho pulitissima caro Paolo Corsini, anche perché sono sempre stato alla larga dai partiti e dai palchi elettorali”. Corsini prova a riproporre la scusa improvvisata mercoledì sera: “Parlavo del gradino, come si sente chiaramente in onda. Sono giorni che zoppico per un problema al ginocchio, tanto che faccio magnetoterapia, anche qui in Rai. Se poi a Formigli piace attribuirsi certi epiteti…”. La questione ha scatenato un acceso dibattito. In Viale Mazzini, il neo amministratore delegato Giampaolo Rossi ha convocato Corsini per un confronto e gli ha espresso il proprio disappunto. Rossi, già preoccupato per i recenti fallimenti editoriali della sezione dei talk-show diretti da Corsini, ha rimproverato severamente il direttore. Progetti come “Avanti Popolo” sono stati chiusi anticipatamente, mentre “L’altra Italia” con Antonino Monteleone ha ottenuto uno share del solo 0,99% nell’ultima puntata. In questo contesto, il Partito Democratico, insieme ad altre forze politiche come il Movimento 5 Stelle e l’Alleanza Verdi e Sinistra, ha richiesto misure drastiche nei confronti di Corsini, rispolverando anche vecchi post pubblicati dal direttore. In particolare, sono emerse citazioni di Benito Mussolini e appoggi a Vladimir Putin. Il senatore del Pd Sandro Ruotolo ha affermato: “L’apologia del fascismo è evidente. È una vergogna che Corsini resti al suo posto”. Anche all’interno della Rai, l’episodio ha generato opinioni contrastanti. Mentre il direttore generale Roberto Sergio ha minimizzato l’accaduto, dichiarando: “Di fronte allo stress, ci può stare che uno sbagli la risposta”, sindacati come Fnsi e Usigrai hanno condannato l’episodio, definendolo un comportamento “indegno del ruolo” e chiedendo alla Rai di agire di conseguenza. L’amministratore delegato Rossi ha rilasciato una nota in cui esprime il proprio disappunto e dichiara di aver “dato mandato alle Direzioni competenti di valutare eventuali elementi sotto il profilo disciplinare”. Tuttavia, la solidità di Corsini all’interno dell’organico sembra tutt’altro che minacciata: dopo il suo discorso pro-Meloni all’evento Atreju e il contratto annullato ad Antonio Scurati, Corsini ha saputo rafforzare il suo ruolo, venendo supportato da Arianna Meloni. (In foto, Paolo Corsini, Direttore Approfondimenti Rai)
Stasera a In Onda (La7): Boccia svela dettagli sul caso Sangiuliano
“A In Onda, le nuove rivelazioni sul caso Sangiuliano”. Questa sera, dalle 20:30, su La7 a In Onda andrà un’intervista esclusiva di Marianna Aprile e Luca Telese a Maria Rosaria Boccia. Lo annunciano i canali social della trasmissione.
Andrea Purgatori, un anno dopo: La7 lo ricorda con Atlantide

Oggi, 19 luglio, è il primo anniversario della scomparsa di Andrea Purgatori, figura centrale nel panorama giornalistico italiano. Per commemorare la sua carriera, La7 dedica una serata speciale di Atlantide, celebrando il suo impegno per la verità e la giustizia. Purgatori, giornalista dal 1974, conseguì il Master in Journalism alla Columbia University nel 1980. Lavorò al Corriere della Sera dal 1976 al 2000, dove divenne celebre per le sue inchieste su eventi cruciali come il caso Moro e la strage di Ustica. Si occupò di terrorismo e mafia, documentando i delitti dal 1982 fino alla cattura di Totò Riina. I suoi reportage abbracciarono conflitti globali: la guerra in Libano, la guerra Iran-Iraq e la guerra del Golfo, offrendo uno sguardo lucido e coraggioso sui fronti più pericolosi. Oltre al Corriere, Purgatori collaborò con L’Unità, Vanity Fair, The Huffington Post e Le Monde Diplomatique. Fu anche un abile sceneggiatore, noto per film come Il muro di gomma, che racconta la sua inchiesta su Ustica, e Il giudice ragazzino. Per queste opere ricevette prestigiosi riconoscimenti, tra cui il Nastro d’argento e il Globo d’oro. In televisione, Purgatori condusse programmi come Uno di notte su Rai 1 e collaborò a progetti innovativi con Corrado Guzzanti, partecipando a opere come Fascisti su Marte e Il caso Scafroglia. La sua versatilità lo portò a recitare in film e serie TV, tra cui Boris e opere di Carlo Verdone. Fu presidente di Greenpeace Italia e attivo in numerose istituzioni culturali. Dal 2017 condusse Atlantide su La7, un programma apprezzato per la sua profondità culturale, che gli valse il Premio Flaiano. Partecipò alla docu-serie “Vatican Girl – La scomparsa di Emanuela Orlandi“, disponibile su Netflix. La serie esplora il mistero della scomparsa di Emanuela Orlandi, avvenuta il 22 giugno 1983 a Roma. Le ultime settimane di Andrea Purgatori sono segnate da una tragica serie di eventi, secondo gli esperti. Presso la clinica Villa Margherita di Roma, nessun medico è riuscito a diagnosticare correttamente la sua condizione, un’endocardite che coesisteva con un tumore ai polmoni, ignorando la possibilità di una terapia antibiotica salvavita. Purgatori è deceduto il 19 luglio 2023 a causa dell’inerzia medica, con il cardiologo Guido Laudani tra i quattro medici indagati per omicidio colposo. Solo dopo il trasferimento al Policlinico Umberto I sono stati identificati correttamente i problemi di salute di Purgatori, escludendo le metastasi cerebrali erroneamente diagnosticate e confermando l’endocardite batterica. La famiglia, assistita dall’avvocato Alessandro Gentiloni Silveri, ha denunciato gravi errori medici, inclusi trattamenti invasivi non necessari, sollevando interrogativi sulla responsabilità e sulla qualità dell’assistenza sanitaria fornita. La sua camera ardente fu allestita al Campidoglio. I funerali si tennero a Roma, testimoniando l’affetto e la stima di molti.
Rai, La7, La Repubblica e La Stampa bloccati da Mosca

Le principali testate italiane Rai, La7, La Repubblica e La Stampa sono state colpite da un provvedimento di blocco sul territorio russo, insieme a vari altri media europei. Questa mossa di Mosca è una risposta diretta alle misure simili adottate dall’Unione Europea contro i media russi Ria Novosti, Izvestia e Rossiyskaya Gazeta. Nel complesso, sono 81 i media provenienti dai paesi dell’UE ad essere stati colpiti. La Francia è la nazione maggiormente interessata, con nove media coinvolti, tra cui i quotidiani Le Monde, La Croix, l’agenzia di stampa AFP e l’emittente radiofonica Radio France. Anche importanti giornali tedeschi come Der Spiegel, Die Zeit e Frankfurter Allgemeine Zeitung sono stati inclusi nella lista, insieme agli spagnoli El Mundo ed El Pais, e l’agenzia di stampa Efe. L’Austria vede la sua emittente statale ORF limitata, mentre tra le altre pubblicazioni colpite ci sono Politico ed Euobserver. Altri paesi coinvolti comprendono la Grecia (con i siti di Ert e Skai), la Danimarca (quotidiani Berlingske e Information.dk), l’Irlanda (Irish Times e Rte.ie), Cipro (Cyprus Times e Cyprus Mail), Lettonia (Apollo e Tvnet), Lituania (Lrt e 15min), Malta (Times of Malta e Tvm News), Paesi Bassi (Nos e Nrc), Polonia (Biełsat Tv e Expresso), Slovacchia (Sme e Dennikn), Slovenia (Nova24 tv), Finlandia (Is e Hs), Repubblica Ceca (Cekatelevise), Svezia (Svt e Sverigesradio.se), Estonia (Err e Delfi), Bulgaria (Mediapool e il quotidiano 24chasa) e Belgio (riviste le Vif e Knack). Il Ministero degli Esteri russo ha spiegato la decisione con un comunicato, affermando che è una risposta alla misura del Consiglio dell’UE del 17 maggio che vieta “qualsiasi attività di trasmissione” ai tre media russi Ria Novosti, Izvestia e Rossiyskaya Gazeta, in vigore dal 25 giugno. Secondo il comunicato, queste contromisure sono state adottate per limitare l’accesso dal territorio della Federazione Russa a numerosi media europei, accusati di diffondere sistematicamente false informazioni sull’operazione militare speciale in corso in Ucraina. Il Ministero ha sottolineato che i russi hanno ripetutamente avvertito, a vari livelli, che le molestie politicamente motivate contro i giornalisti e i divieti infondati contro i media russi nell’UE non sarebbero passati inosservati. Nonostante questi avvertimenti, Bruxelles e le capitali degli Stati membri dell’UE hanno continuato su una strada di escalation, costringendo Mosca ad adottare contromisure speculari e proporzionali. Il Ministero ha concluso affermando che la responsabilità di questo sviluppo ricade esclusivamente sulla leadership dell’Unione Europea e sui paesi che hanno sostenuto tale decisione.
Rai, Mediaset e La7 celebrano lo “sbarco in Lombardia”
Rai, Mediaset e La7 celebrano gli ottanta anni dello “sbarco in Lombardia“, ma commettono un clamoroso errore. In realtà, le emittenti intendono commemorare l’anniversario dello sbarco in Normandia, cruciale evento della Seconda Guerra Mondiale. UnoMattina, Rai1: “Oggi è una giornata storica, importantissima, perché 80 anni fa proprio il 6 giugno 1944, centocinquantaseimila uomini sbarcavano in Lombardia. Oggi si festeggia il D-Day”. TgLa7. “Le celebrazioni per gli 80 anni per lo sbarco in Lombard… in Normandia acquistano un significato particolare con due conflitti in corso”. Studio Aperto, Italia 1. “Si celebrano oggi gli 80 anni del D-Day, lo sbarco degli Alleati in Lombardia, l’inizio della liberazione dell’Europa dalla oppressione nazista”.
Flavio Insinna lascia la Rai: nuove sfide in arrivo su La7

Dopo una lunga stagione televisiva caratterizzata da cambiamenti e trasferimenti, un altro volto noto del piccolo schermo si prepara a cambiare casa. Flavio Insinna, celebre conduttore e volto storico della Rai, ha deciso di intraprendere una nuova avventura professionale su La7, abbandonando così il suo ruolo di giudice de l’Acchiappatalenti di Milly Carlucci. I rumors riguardanti un possibile trasferimento di Insinna circolavano già da tempo, ma è stato il sito Dagospia a confermare la notizia, svelando un accordo tra il conduttore e il network guidato da Urbano Cairo, grazie anche all’intervento di Walter Veltroni. Ma cosa aspetta Flavio Insinna nel suo nuovo percorso televisivo su La7? Secondo quanto riportato da Dagospia, Insinna prenderà le redini di un game show che fungerà da traino per il notiziario serale condotto da Enrico Mentana. Un ruolo che, senza dubbio, metterà alla prova le capacità di intrattenitore e conduttore di Insinna, già noto per il suo carisma e la sua abilità nel coinvolgere il pubblico. L’addio alla Rai da parte di Insinna non è stato una decisione improvvisa. Dopo diverso tempo trascorso in attesa di proposte allettanti da viale Mazzini, il conduttore ha deciso di guardare altrove, alla ricerca di nuove sfide e opportunità professionali. L’ufficializzazione del suo addio alla Rai è attesa nelle prossime settimane, mentre l’attenzione del pubblico è ora rivolta alle prossime mosse di Insinna su La7. Con questo trasferimento, Insinna si unisce a una serie di personaggi televisivi di spicco che hanno recentemente cambiato rete, evidenziando un clima di competizione sempre più acceso tra i principali network televisivi italiani. L’accesso al prime time rimane un obiettivo ambito per molti, e ora, con l’ingresso di La7 e il Nove nell’arena della concorrenza, il panorama televisivo italiano si annuncia ancora più stimolante e competitivo.
La7: Cairo difende l’azienda, Mentana e Gruber lo sostengono
“La7 sta conseguendo ottimi risultati grazie al contributo di tutti e ad un prezioso lavoro di squadra”, comincia così una nota de La7 di Urbano Cairo sulla vicenda Gruber-Mentana. “Per questo è fondamentale che non venga mai a mancare il rispetto reciproco. Così come è fondamentale che non manchi il rispetto verso un’Azienda che ha nei suoi valori fondanti la libertà di espressione e l’autonomia responsabile dei suoi conduttori e giornalisti. Un’Azienda che ha saputo negli anni mantenere e ampliare il livello di occupazione, risanarsi economicamente, e diventare un punto di riferimento di eccellenza nel panorama informativo e culturale italiano. Per questo – conclude la nota dell’editore – va preservata e tutelata sempre da parte di tutti noi, che ci lavoriamo quotidianamente con passione e orgoglio”. Mentana e Gruber supportano la nota di La7: Mentana condivide su Instagram – accompagnando il take d’agenzia con un semplice “Sottoscrivo” -; Gruber, ripresa da AdnKronos, ha detto: “Condivido da sedici anni la linea e le regole della mia azienda”.
Gruber attacca Mentana: ritardo a “Otto e Mezzo”

Una scintilla è scoppiata nel mondo della televisione italiana quando Lilli Gruber ha preso di mira il suo collega Enrico Mentana per un ritardo di 15 minuti nell’inizio della trasmissione “Otto e Mezzo”. La Gruber, nota giornalista e volto di spicco del programma, ha iniziato la serata con una presa di posizione diretta e tagliente, mettendo in chiaro il suo disappunto per l’allungamento del notiziario di Mentana, che ha causato il ritardo nel suo spettacolo. La trasmissione, che dovrebbe tradizionalmente iniziare alle 20:30, è invece partita alle 20:46, come ha sottolineato la stessa Gruber all’apertura dello show. “Benvenuti alle 20:46 e non alle otto e mezzo a Otto e mezzo”, ha dichiarato con un pizzico di sarcasmo, giocando sull’ironia e facendo riferimento al titolo del programma. “L’incontinenza è una brutta cosa, scusateci per il ritardo”, ha aggiunto con un sorriso amaro, enfatizzando la sua delusione per la situazione. “Dall’uno al nove per cento in mezz’ora. Questa è la curva degli ascolti – del tutto simile a quelle dei giorni precedenti – del TgLa7 di ieri sera, segnato da fatti importanti e in continuo aggiornamento”, ha scritto il direttore Mentana sul suo profilo Instagram. Un post accompagnato da una curva che mostra il successo del notiziario e la scalata in share ogni sera, prima di arrivare alla replica a Lilli Gruber: “A quel tg però ha imprevedibilmente fatto seguito un giudizio grevemente sprezzante nei miei confronti da parte di chi conduceva il programma successivo, che pure è ogni sera diretto beneficiario di quella curva ascendente”. “Un giudizio da cui finora nessuno tra i vertici di La7 ha sentito il bisogno di prendere le distanze. Piccolo episodio, ma molto indicativo. A questo punto le distanze, come è doveroso, le prendo io, dai maleducati e dagli ignavi”, ha concluso Mentana tirando in ballo anche i vertici di La7. “Come ogni lunedì ieri eravamo andati lunghi per alcuni fatti importanti. Chi ci ha seguito, Lilli Grbuer, ha avuto parole offensive nei confronti del sottoscritto, sono qui da 14 anni e non ho mai offeso nessuno. Gradirei reciprocità e che nell’azienda non ci fosse il mutismo che accompagna la vicenda da 24 ore. Vedremo se c’è stato qualcosa, sennò trarrò le conclusioni“. Lo ha detto Enrico Mentana nel corso del TgLa7. “La7 sta conseguendo ottimi risultati grazie al contributo di tutti e ad un prezioso lavoro di squadra”, comincia così una nota de La7 di Urbano Cairo sulla vicenda. “Per questo è fondamentale che non venga mai a mancare il rispetto reciproco. Così come è fondamentale che non manchi il rispetto verso un’Azienda che ha nei suoi valori fondanti la libertà di espressione e l’autonomia responsabile dei suoi conduttori e giornalisti. Un’Azienda che ha saputo negli anni mantenere e ampliare il livello di occupazione, risanarsi economicamente, e diventare un punto di riferimento di eccellenza nel panorama informativo e culturale italiano. Per questo – conclude la nota dell’editore – va preservata e tutelata sempre da parte di tutti noi, che ci lavoriamo quotidianamente con passione e orgoglio”. Mentana e Gruber supportano la nota di La7: Mentana condivide su Instagram con un semplice “Sottoscrivo”; Gruber, ripresa da AdnKronos, ha detto: “Condivido da sedici anni la linea e le regole della mia azienda”.