L’IA distingue opinioni e notizie al Los Angeles Times

Patrick Soon-Shiong

Il Los Angeles Times ha introdotto un innovativo strumento basato sull’intelligenza artificiale, denominato Insights, per valutare il tono politico degli articoli di opinione e fornire ai lettori una panoramica di punti di vista alternativi. Questa iniziativa si inserisce nella visione del proprietario Patrick Soon-Shiong, che intende rendere il giornale più equo ed equilibrato, limitando la predominanza di una sola narrativa nelle opinioni pubblicate. Il sistema Insights assegna un’etichetta politica agli articoli di opinione, collocandoli lungo uno spettro che va da sinistra a destra. Ad esempio, un pezzo sull’uso dell’intelligenza artificiale nei documentari è stato classificato come centro-sinistra, mentre un articolo critico nei confronti degli influencer Andrew e Tristan Tate è stato etichettato come di destra. Inoltre, ogni articolo viene accompagnato da un elenco di punti di vista alternativi, generati da algoritmi, per offrire ai lettori una maggiore pluralità di opinioni. Il nuovo approccio ha suscitato reazioni contrastanti all’interno della redazione. La decisione di Soon-Shiong di impedire l’endorsement a Kamala Harris durante la campagna elettorale ha già provocato la dimissione di figure di spicco della sezione opinioni, tra cui Mariel Garza e il premio Pulitzer Robert Greene. Il sindacato dei giornalisti ha espresso forti preoccupazioni, sottolineando che l’uso dell’intelligenza artificiale per analizzare articoli d’opinione potrebbe compromettere la fiducia nei media e che il giornale dovrebbe invece investire nelle risorse umane per migliorare la qualità del giornalismo. Parallelamente, il Washington Post, sotto la guida di Jeff Bezos, ha adottato una politica simile, stabilendo che la sezione opinioni dovrà pubblicare solo articoli che promuovano le libertà personali e i mercati liberi. Per distinguere con maggiore chiarezza le notizie dalle opinioni, il Los Angeles Times ha introdotto anche l’etichetta Voices, che identificherà tutti i contenuti con un punto di vista soggettivo. Questo nuovo approccio mira a fornire ai lettori una maggiore trasparenza nella distinzione tra fatti e commenti, evitando confusione tra reportage e articoli di opinione. Tuttavia, l’uso dell’intelligenza artificiale per classificare e contestualizzare le opinioni solleva interrogativi sulla sua affidabilità. Il Los Angeles Times stesso ha riconosciuto che gli algoritmi potrebbero produrre risultati imperfetti o incompleti, invitando i lettori a segnalare eventuali errori. Inoltre, la valutazione politica degli articoli sarà effettuata in collaborazione con Particle.News, una startup fondata nel 2024 da ex ingegneri di Twitter, il che sottolinea il crescente ruolo della tecnologia nell’influenzare il giornalismo. (In copertina, Patrick Soon-Shiong)

IAA Italia lancia Osservatorio sulla GenAI e comunicazione

iaa_osservatorio_ai_generativa_974951

IAA Italia annuncia il lancio dell’Osservatorio sull’Intelligenza Artificiale Generativa, un’iniziativa volta a esplorare l’impatto della GenAI nel mondo della comunicazione e del marketing. Questa tecnologia sta rivoluzionando il settore, offrendo nuove opportunità ma sollevando anche interrogativi su creatività, etica, diritto d’autore e regolamentazione. Per questo motivo, l’Osservatorio si propone di supportare aziende, agenzie e professionisti con strumenti pratici, analisi strategiche e best practice per un utilizzo consapevole della tecnologia. L’idea nasce da Vincenzo Piscopo, Chief Commercial & Digital Officer di Banijay e consigliere di IAA Italia, con l’obiettivo di approfondire le potenzialità e le implicazioni della GenAI nei diversi ambiti della comunicazione. “L’Osservatorio rappresenta un’iniziativa fondamentale per comprendere e guidare l’adozione responsabile dell’intelligenza artificiale generativa. Solo attraverso una collaborazione tra industria, accademia e istituzioni possiamo garantire un utilizzo etico e sostenibile di queste tecnologie”, afferma Piscopo. IAA Italia, da sempre promotrice di un’innovazione responsabile, mette a disposizione la propria rete di esperti multidisciplinari per fornire un punto di riferimento nell’evoluzione della comunicazione pubblicitaria. Secondo Marianna Ghirlanda, CEO di BBDO e Presidente di IAA Italia, il lancio dell’Osservatorio è un passo cruciale per offrire analisi e strategie concrete, aiutando il settore ad adottare la GenAI in modo efficace. L’iniziativa si avvale del contributo di diversi esperti: Debora Magnavacca, Board Member & Executive Producer di AKITA FILM, porta la sua esperienza nel campo della produzione audiovisiva; Cristiano Cominotto, avvocato e Founder & Managing Partner di AL Assistenza Legale, offre competenze fondamentali in materia di diritto e regolamentazione; Stefano Rocco, Chief Growth Officer di YAM112003, fornisce una visione strategica sull’innovazione digitale. Grazie a questi professionisti, l’Osservatorio si pone come un punto di riferimento per comprendere e sfruttare al meglio il potenziale della GenAI, garantendo un approccio consapevole e strategico all’intelligenza artificiale generativa nel mondo della comunicazione.

DeepSeek sparisce dagli store, indaga il Garante Privacy

DeepSeek

DeepSeek, la piattaforma di intelligenza artificiale cinese, è improvvisamente scomparsa dagli store digitali di Google e Apple in Italia. Gli utenti che tentano di accedere al sito ufficiale della startup cinese riscontrano rallentamenti significativi nella navigazione. All’interno della sezione ‘Service Status’ della piattaforma è stato pubblicato un messaggio che segnala la presenza di un problema tecnico, attualmente in fase di risoluzione. Nel frattempo, il Garante della Privacy italiano ha avviato un’indagine formale per verificare eventuali violazioni nella gestione dei dati personali degli utenti italiani. Nella serata del 28 gennaio, l’Authority ha inoltrato una richiesta di informazioni ufficiale a Hangzhou DeepSeek Artificial Intelligence e Beijing DeepSeek Artificial Intelligence, le due società cinesi che forniscono il servizio, disponibile sia via web che tramite app mobile. Le aziende hanno un termine massimo di 20 giorni per rispondere alle domande formulate dal Garante. L’Authority ha richiesto chiarimenti su quali dati personali vengano raccolti, quali siano le fonti di acquisizione, le finalità del trattamento e la base giuridica che ne consente l’elaborazione. Particolare attenzione viene posta sulla localizzazione dei server, per accertare se i dati vengano conservati in Cina o in altre giurisdizioni. Un altro punto critico riguarda l’uso di web scraping per l’acquisizione di informazioni personali, con la necessità di chiarire se gli utenti – iscritti o meno al servizio – siano stati adeguatamente informati sulla raccolta e il trattamento dei loro dati. L’indagine si concentra anche sull’addestramento dell’algoritmo di intelligenza artificiale, per verificare quali informazioni siano utilizzate nel processo di machine learning. Il Garante ha chiesto dettagli sulla gestione dei bias algoritmici, sulle misure di protezione dei minori e sulla prevenzione di eventuali interferenze sui diritti fondamentali, come nel caso di scenari elettorali o nella diffusione di contenuti sensibili. Interpellato dall’agenzia ANSA, il presidente dell’Autorità per la protezione dei dati personali, Pasquale Stanzione, ha commentato la rimozione di DeepSeek dagli store italiani. “La notizia della sparizione dell’app è di poche ore fa, non so dirle se è merito nostro oppure no”, ha dichiarato. Ha inoltre confermato che, una volta ricevute le risposte dalle società cinesi, verrà avviata un’istruttoria approfondita per valutare il rispetto del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) e adottare eventuali provvedimenti.

Sfida globale nell’IA: OpenAI e Big Tech rincorrono DeepSeek. “Forniremo modelli migliori”

Intelligenza artificiale

Dopo il brusco calo dovuto all’irruzione di DeepSeek, la startup cinese di intelligenza artificiale, i mercati statunitensi hanno ritrovato stabilità. Il Nasdaq ha chiuso con un rialzo del 2%, mentre le Big Tech hanno visto un rimbalzo significativo, con Nvidia che ha recuperato il 9% dopo la perdita del 17% registrata il giorno precedente. Il timore che i modelli di IA possano funzionare con meno chip del previsto aveva scatenato vendite massicce, ma la situazione sembra ora più sotto controllo. La competizione tecnologica tra Stati Uniti e Cina si fa sempre più serrata. Sam Altman, CEO di OpenAI, ha riconosciuto su X la potenza di R1 di DeepSeek, sottolineando che il modello cinese eccelle soprattutto per efficienza e costo. La novità preoccupa le aziende americane, che devono giustificare agli investitori l’enorme spesa per lo sviluppo di modelli sempre più potenti. Altman ha dichiarato che OpenAI continuerà a innovare per mantenere la leadership, ma la concorrenza si fa agguerrita. Sul fronte politico, la Casa Bianca monitora con attenzione l’avanzata cinese nel settore. Il presidente Trump ha definito l’arrivo di DeepSeek una “sveglia” per l’industria americana, riconoscendo tuttavia che la concorrenza potrebbe ridurre i costi di sviluppo. Resta da vedere se gli Stati Uniti rafforzeranno ulteriormente le restrizioni sulle esportazioni di microchip verso la Cina, dopo il giro di vite imposto da Biden prima di lasciare la presidenza. Anche l’Europa osserva con attenzione: Ursula von der Leyen ha annunciato che l’IA sarà un pilastro della strategia per la competitività europea. Intanto, il Garante della privacy italiano ha aperto un’istruttoria su DeepSeek, come già fatto con OpenAI nel 2023. L’Autorità ha richiesto dettagli su raccolta, trattamento e conservazione dei dati, inclusi quelli utilizzati per l’addestramento degli algoritmi. La sezione privacy di DeepSeek menziona l’archiviazione dei dati su server cinesi, ma il Garante vuole maggiore chiarezza. La società ha 20 giorni per rispondere, altrimenti potrebbe incorrere in sanzioni o nell’oscuramento del servizio in Italia. Nel precedente caso di ChatGPT, OpenAI aveva sospeso il servizio in Italia a seguito dell’intervento del Garante, per poi riattivarlo con modifiche alle politiche sulla privacy. Recentemente, l’Autorità ha inflitto a OpenAI una multa di 15 milioni di euro per violazioni passate, contro cui la società ha presentato ricorso.

DeepSeek, l’IA cinese che sfida la Silicon Valley, supera ChatGPT e scuote Wall Street

Liang Wenfeng DeepSeek

Un nuovo capitolo si sta scrivendo nel panorama dell’Intelligenza artificiale. Dalla Cina arriva un terremoto tecnologico che scuote le fondamenta del settore e promette di ridisegnare il futuro dell’industria globale. Il protagonista è DeepSeek, un modello di IA generativa sviluppato dall’omonima start-up fondata nel 2023 da Liang Wenfeng. In pochi giorni, questa tecnologia ha raggiunto un risultato impensabile: scalzare ChatGPT di OpenAI dalle classifiche delle app più scaricate negli Stati Uniti, superando anche i principali social network. La novità non si limita al semplice successo commerciale. Gli esperti concordano nell’affermare che l’ultima versione, DeepSeek R1, si distingue per la sua straordinaria capacità di analisi e ragionamento, supportata da ricerche web in tempo reale. Le sue prestazioni sono paragonabili ai migliori strumenti occidentali, ma con un dettaglio sconvolgente: i costi di sviluppo dichiarati si aggirano intorno ai sei milioni di dollari, una cifra irrisoria rispetto agli standard americani che richiedono investimenti di centinaia di milioni. Ciò che rende questo sviluppo ancor più significativo è il contesto tecnologico e politico in cui si colloca. La start-up cinese ha realizzato questa innovazione nonostante le sanzioni USA, utilizzando hardware di qualità inferiore rispetto ai concorrenti occidentali. Il risultato è un modello di IA non solo più economico, ma anche più efficiente in termini energetici, capace di funzionare offline e interamente open-source. Questa combinazione apre nuove prospettive di accessibilità e collaborazione globale, pur sollevando interrogativi geopolitici. Le conseguenze di DeepSeek si stanno già riflettendo sui mercati finanziari. A Wall Street, i titoli delle principali aziende tecnologiche americane hanno registrato significativi cali, con Microsoft, Meta e Alphabet tra i più colpiti. I produttori di microchip come Nvidia e AMD hanno visto crollare i loro valori, mentre il Bitcoin è sceso ben sotto i 100mila dollari. Gli analisti ritengono che l’efficienza di DeepSeek potrebbe rivoluzionare persino il settore del mining di criptovalute, alterando drasticamente l’equilibrio del mercato. Oltre all’aspetto economico, non mancano i risvolti politici e sociali. La capacità della Cina di produrre tecnologie così avanzate e a basso costo mette in discussione la supremazia occidentale nel settore tecnologico. Inoltre, l’allineamento di DeepSeek alle politiche del Partito Comunista Cinese solleva dubbi sulla trasparenza e la libertà di informazione, questioni già affrontate con altri colossi tecnologici cinesi come TikTok. Quando interrogata su temi sensibili, l’IA di DeepSeek si auto-censura, alimentando timori sul possibile utilizzo di questa tecnologia come strumento di controllo e sorveglianza da parte del governo di Pechino. (In foto, Lian WenFeng)

Il Papa: difendere libertà di stampa e informazione

Papa Francesco, in occasione del Giubileo della Comunicazione, ha sottolineato l’importanza di difendere la libertà di stampa e il diritto fondamentale a essere informati. Nel discorso consegnato ai presenti, Francesco ha descritto l’informazione libera, responsabile e corretta come un bene prezioso da custodire per evitare il rischio di confondere verità e menzogna, che alimenta pregiudizi e divisioni. Francesco ha ricordato i giornalisti incarcerati ingiustamente in molte parti del mondo, chiedendo la loro liberazione e invitando chi ha il potere a intervenire. Ha inoltre affrontato i temi della intelligenza artificiale e della “algoretica”, ribadendo l’urgenza di un’alfabetizzazione mediatica che favorisca il pensiero critico e la partecipazione attiva. La giornata si è svolta tra momenti solenni, come l’attraversamento della Porta Santa, e interventi significativi, tra cui il dialogo tra la giornalista Maria Ressa, Nobel per la Pace, e lo scrittore Colum McCann, moderato da Mario Calabresi. Il prefetto Paolo Ruffini ha ricordato che il ruolo del comunicatore è una missione che deve rimanere fedele alle radici della professione.

Apple sospende la funzione di sintesi AI per errori sulle notizie

Apple ha deciso di sospendere la funzione di sintesi delle notizie introdotta con il sistema operativo iOS 18.3 in versione beta. La tecnologia, progettata per generare riepiloghi sintetici da visualizzare sulla schermata di blocco degli iPhone, è stata ritirata temporaneamente a causa di errori significativi. La decisione è stata annunciata dopo che alcune sintesi generate dall’intelligenza artificiale hanno suscitato polemiche, soprattutto per la diffusione di una fake news riguardante Luigi Mangione. Come riportato da MacRumors, uno degli incidenti più gravi risale al mese scorso, quando la funzionalità ha creato un riepilogo errato di un articolo della Bbc. La notizia originale trattava dell’omicidio di Brian Thompson, amministratore delegato di United Healthcare, ma la sintesi automatica riportava erroneamente che Luigi Mangione, presunto responsabile del delitto, si fosse suicidato. L’errore ha reso virale un’informazione inesistente, spingendo gli utenti verso un articolo che in realtà non era mai stato pubblicato sul sito della Bbc. Apple ha dichiarato che la funzionalità di riepilogo rimane in fase sperimentale e “potrebbe contenere errori”. La società ha annunciato che la funzione verrà reintrodotta con un aggiornamento futuro, presumibilmente entro la fine di gennaio o l’inizio di febbraio 2025. Tuttavia, per evitare confusione, sono state promesse alcune modifiche: tutte le notifiche generate dall’intelligenza artificiale saranno mostrate in corsivo, così da distinguerle chiaramente dalle notifiche tradizionali. Inoltre, gli utenti potranno scegliere di disattivare la sintesi per categorie specifiche di app, come notizie o social network.

12 progetti IA in 12 mesi: la strategia del Telegraph

The Telegraph

Il Telegraph ha avviato un ambizioso piano per integrare l’intelligenza artificiale (IA) nella sua redazione attraverso 12 iniziative concrete in 12 mesi. Questo programma innovativo mira a trasformare il flusso di lavoro giornalistico e l’esperienza del lettore, sfruttando strumenti di IA per migliorare produttività, personalizzazione e coinvolgimento. I progetti, raccolti all’interno della piattaforma interna Pulse AI, includono strumenti per assistenza redazionale, servizi destinati ai consumatori e analisi di dati aziendali. Pulse AI funge da hub unico per il personale, semplificando l’accesso a nuove tecnologie e favorendo un’adozione più rapida e omogenea. Dylan Jacques, direttore della tecnologia del Telegraph, ha affermato che l’approccio dell’azienda all’intelligenza artificiale si basa sull’“imparare facendo”, preferendo l’azione pratica a lunghe discussioni teoriche. Ha spiegato che il team ha scelto di adottare rapidamente strumenti concreti, evitando di investire mesi in concetti che potrebbero rivelarsi poco utili o difficili da implementare. Questo approccio ha già generato risultati tangibili: miglioramento dell’engagement: Jacques ha evidenziato che l’uso di riassunti generati dall’IA nelle newsletter ha aumentato i tassi di clic del 20%. Sebbene non siano applicati a tutte le email, questi riassunti si rivelano utili per personalizzare i contenuti su larga scala, un compito impossibile per i giornalisti. personalizzazione su larga scala: gli strumenti di IA consentono di creare contenuti adattati agli interessi specifici dei lettori, impossibili da realizzare manualmente per ogni utente. SEO e localizzazione: generatori di titoli ottimizzati e strumenti che adattano il linguaggio per il pubblico americano hanno migliorato l’esperienza di lettura. Il Telegraph sta esplorando diversi usi dell’IA per i suoi lettori, come: riassunti degli articoli: alcuni articoli includono brevi riassunti generati dall’IA, accompagnati da un disclaimer per trasparenza. Nonostante abbiano ridotto il tempo di lettura per articolo, questi riassunti hanno aumentato il numero di pagine visualizzate per sessione. Podcast tradotti: il podcast “Ukraine: The Latest” è in fase di traduzione in lingue come il russo e l’ucraino grazie all’IA generativa, che mantiene intonazione e fluidità dei presentatori originali. Chatbot per archivi: in futuro, il quotidiano potrebbe lanciare un assistente virtuale per aiutare i lettori a esplorare l’archivio. Anche i giornalisti beneficiano dell’IA, con strumenti che agevolano la ricerca di contenuti d’archivio, aggiungono contesto culturale ai pezzi e rispondono rapidamente a domande di analisi, come dati di abbonamenti o engagement. L’IA viene utilizzata anche per creare riassunti in cima agli articoli, ma con risultati contrastanti. Se da un lato aumentano le visualizzazioni di pagina per sessione, dall’altro riducono il tempo di permanenza sui contenuti, un aspetto considerato accettabile. Jacques ha spiegato che, pur aiutando i lettori con poco tempo, l’uso dell’IA deve essere bilanciato per evitare di compromettere l’approfondimento del giornalismo.Per raggiungere questo obiettivo, Jacques sottolinea l’importanza di investire nelle competenze interne, oltre che nei casi d’uso specifici dell’IA. Il Telegraph ha un team di sei persone dedicato all’IA generativa e valuta le priorità organizzative e il potenziale contributo del personale per adattarsi rapidamente a nuovi progetti. La flessibilità nelle risorse consente di interrompere o avviare iniziative in base alle esigenze. Dal 2018, The Telegraph ha adottato una strategia centrata sugli abbonamenti, raggiungendo 1.035.710 abbonamenti nel 2023, di cui oltre 200.000 provenienti dall’acquisizione della Chelsea Magazine Company (CMC). Nonostante un utile operativo aumentato del 35%, il Telegraph Media Group (TMG) ha registrato una perdita record di 244,6 milioni di sterline, dovuta a un accantonamento di 277,6 milioni per debiti verso la società madre e a irregolarità nelle transazioni interne con l’impero Barclay. Il fatturato è cresciuto del 5,4%, grazie alla pubblicità digitale e agli abbonamenti online, mentre i ricavi dalla carta stampata sono calati. Nel 2023, l’azienda ha superato il milione di abbonamenti, con una continua crescita digitale. L’acquisizione di CMC, che pubblica marchi di lifestyle con un ampio pubblico di abbonati, mira a rafforzare i legami con i lettori e ad espandere la base di utenti. Nonostante le difficoltà finanziarie, The Telegraph intende investire in nuovi prodotti, come audio e app, per attrarre più abbonati e consolidare la sua posizione nel mercato digitale.

Halloween e IA: Trump, Putin e Kim Jong-un protagonisti

Kim-Trump-Putin-Halloween

Donald Trump travestito da Joker o che suona la chitarra, Vladimir Putin alla batteria o a distribuire caramelle, Joe Biden al pianoforte o circondato da bambini per ‘Dolcetto o Scherzetto’, e Kim Jong-un vestito da Darth Vader: a pochi giorni dalla notte di Halloween, un video sui social con i potenti della terra in veste inedita spopola in rete. Questo video, realizzato tramite Intelligenza Artificiale (IA), è diventato virale proprio a ridosso delle elezioni USA del 5 novembre, come riporta Adnkronos. Il progetto, pubblicato da rart.digital su Instagram e TikTok, include due video in cui celebri leader mondiali sono protagonisti di un racconto musicale e ironico per Halloween. La prima story, intitolata “Joel Boden & Borat Okama tell us a musical Halloween story”, vede la partecipazione, oltre a Trump e Putin, di Barack Obama, Angela Merkel, Ursula von der Leyen e Macron. La seconda, dal titolo “Ronald Trums & Volodmir Patine”, vede tra i protagonisti Kamala Harris, il presidente ucraino Zelensky e Netanyahu. Con messaggi di bontà e gioia e un appello a dire no alla guerra, queste storie si pongono come momenti di leggerezza in vista delle elezioni e del periodo di Halloween, unendo politica e intrattenimento tramite l’uso innovativo dell’IA. (Foto: Adnkronos)

Hearst e OpenAI: accordo per contenuti di qualità su ChatGpt

Hearst e OpenAI

Hearst, uno dei più grandi gruppi editoriali americani, ha ufficialmente stretto un accordo con OpenAI, la società madre di ChatGpt, unendosi alla lista di editori internazionali che collaborano con la startup di intelligenza artificiale. Tra questi vi è anche il gruppo Gedi, che ha recentemente sottoscritto una partnership con OpenAI per condividere i propri contenuti con la popolare piattaforma. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, l’accordo tra Hearst e OpenAI permetterà a ChatGpt di accedere alle notizie di oltre 60 pubblicazioni del gruppo, tra cui famosi magazine come Cosmopolitan, Esquire, Elle e il quotidiano San Francisco Chronicle. Questo consentirà a ChatGpt di fornire risposte basate su informazioni accurate e verificate, garantendo agli utenti trasparenza e chiara attribuzione delle fonti originali. La partnership nasce dalla crescente attenzione verso l’intelligenza artificiale generativa e dal suo potenziale nel settore dell’informazione. “Man mano che l’intelligenza artificiale generativa matura, è fondamentale che il giornalismo creato da professionisti sia al centro di tutti i prodotti di AI”, ha commentato Jeff Johnson, presidente di Hearst Newspapers. Il suo commento sottolinea la preoccupazione di molti nel settore editoriale per garantire che i contenuti utilizzati dall’IA siano di alta qualità e rispettino gli standard giornalistici. Anche OpenAI ha espresso soddisfazione per l’accordo. Brad Lightcap, uno dei manager della società, ha spiegato che l’integrazione dei contenuti affidabili di Hearst nei prodotti di OpenAI, come ChatGpt, contribuirà a migliorare la qualità delle informazioni offerte agli utenti. “Inserendo i contenuti affidabili di Hearst nei nostri prodotti, aumenteremo la capacità di fornire informazioni coinvolgenti e affidabili”, ha spiegato Lightcap. Questa collaborazione si inserisce in una strategia più ampia di OpenAI, che sta ampliando la rete di editori con cui collabora per migliorare la qualità delle informazioni fornite dai suoi strumenti. A luglio, OpenAI ha presentato SearchGpt, un motore di ricerca basato sull’IA, simile a Google, che mira a trasformare il modo in cui le persone cercano contenuti online.