Google dichiara guerra ai siti web che sfruttano contenuti di bassa qualità, annunciando nuovi provvedimenti che penalizzeranno drasticamente tali pratiche. L’azienda ha reso noto che le modifiche, implementate grazie a miglioramenti agli algoritmi di classificazione, entreranno in vigore entro marzo e si concentreranno su tre principali tipi di abusi.
- Il primo obiettivo riguarda la lotta contro il clickbaiting, una pratica diffusa tra i siti che utilizzano sia intelligenza artificiale che contenuti generati da persone reali per creare notizie progettate esclusivamente per attirare clic, senza fornire alcun valore o informazione utile. Questo tipo di contenuto, spesso basato su titoli sensazionalistici, sarà pesantemente penalizzato, promuovendo una maggiore integrità nei risultati di ricerca di Google.
- Il secondo obiettivo prende di mira siti web con una reputazione positiva, ma che ospitano aree con notizie di bassa qualità provenienti da terze parti, senza supervisione dell’editore. Google intende scoraggiare questa pratica per mantenere la coerenza della qualità nei contenuti offerti agli utenti.
- Infine, il terzo aspetto affrontato è l’utilizzo di domini scaduti, acquistati e sfruttati per aumentare il posizionamento di ricerca di contenuti di bassa qualità o non originali. Questa tattica potrebbe ingannare gli utenti, facendoli credere che tali contenuti appartengano al sito originale. Google si impegna a contrastare attivamente questa manipolazione dei risultati di ricerca.
“Riteniamo che questi aggiornamenti ridurranno la quantità di contenuti di bassa qualità nei risultati di ricerca e invieranno più traffico a siti utili e di alta qualità – si legge nel blog post. – Sulla base delle nostre valutazioni, prevediamo che la combinazione di questo aggiornamento e dei nostri sforzi precedenti ridurrà notevolmente i contenuti di bassa qualità e non originali nei risultati di ricerca del 40%”.