Riorganizzazione ai vertici del Corriere della Sera: Ferraro vicedirettore operativo dal 1° maggio

Dal 1° maggio, Luciano Ferraro assumerà il nuovo incarico di vicedirettore operativo del Corriere della Sera, lasciando la posizione di caporedattore centrale che ha ricoperto fino ad oggi. Il cambiamento si inserisce in un più ampio riassetto della direzione del quotidiano milanese, attualmente guidato da Luciano Fontana, e ridefinisce l’organizzazione dei ruoli apicali della redazione. Contestualmente, Daniele Manca, già vicedirettore, consoliderà il suo impegno nel settore Economia, con un focus sull’ideazione e lo sviluppo di nuovi progetti editoriali. La riorganizzazione comporta anche un avvicendamento alla guida dell’ufficio centrale: Fausto Brambilla subentra a Ferraro come caporedattore centrale. Nello stesso ruolo vengono nominati anche Mario Porqueddu e Marco Ascione, quest’ultimo in uscita dalla guida del settore Politico, che ora sarà affidato ad Alessandro Balistri. Mario Garofalo, già caporedattore centrale, seguirà l’integrazione tra carta e web e coordinerà, per conto della direzione, i lavori legati all’implementazione dell’intelligenza artificiale nelle attività editoriali. Nel nuovo assetto, Maria Serena Natale sarà responsabile delle strategie per il rafforzamento del rapporto con gli abbonati digitali e per l’incremento della loro crescita, in linea con gli obiettivi di sviluppo del quotidiano. (In foto, Sala Albertini)
Trump attacca la conduttrice della CNN durante confronto su deportazione contestata

Il Presidente Donald Trump ha attaccato ripetutamente la giornalista della CNN Kaitlan Collins lunedì 14 aprile, nello Studio Ovale, durante una conferenza con il presidente di El Salvador Nayib Bukele. Il motivo dello scontro è stato il caso di Kilmar Abrego Garcia, cittadino salvadoregno residente nel Maryland, espulso dagli Stati Uniti e trasferito nella prigione di massima sicurezza CECOT, nonostante una sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti che ne ha ordinato il rientro. Collins ha rivolto diverse domande al presidente riguardo all’espulsione del salvadoregno, definita dalla Corte “ingiustificata” e legata a un errore amministrativo, come riportato da un documento del Dipartimento di Giustizia. Trump ha reagito attaccando direttamente la giornalista, definendola una “conduttrice di basso profilo” e accusando la CNN di essere “totalmente di parte” e “non credibile”. L’uomo deportato, Abrego Garcia, era stato indicato dall’amministrazione come presunto membro della gang MS-13, ma la sua famiglia ha negato ogni affiliazione. Secondo i legali, era in attesa dell’esito di una richiesta di asilo e rischiava persecuzioni in patria. Un giudice dell’immigrazione aveva già bloccato la sua espulsione nel 2019. Alla domanda sul mancato rispetto della sentenza della Corte Suprema, Trump ha evitato una risposta diretta e ha coinvolto il suo consigliere per la sicurezza interna, Stephen Miller, che ha sostenuto la legittimità della deportazione. Miller ha inoltre negato che si sia trattato di un errore, attribuendo la nota del Dipartimento di Giustizia a una “svista” di un avvocato poi rimosso. Trump ha insistito nel delegittimare Collins e il suo datore di lavoro, affermando: “Ecco perché nessuno li guarda più”. Quando la giornalista ha fatto notare che il presidente aveva dichiarato il giorno prima che avrebbe rispettato le decisioni della Corte Suprema, Trump ha interrotto: “Quanto tempo abbiamo per rispondere a questa domanda? Perché non dite semplicemente: ‘Non è meraviglioso che teniamo i criminali fuori dal nostro Paese’? Perché non potete semplicemente dirlo? Perché continuate a ripeterlo, ed è per questo che nessuno vi controlla più? Non avete più credibilità”. In un documento depositato domenica, l’amministrazione Trump ha sostenuto che gli Stati Uniti non sono obbligati a fare pressioni su El Salvador per il rilascio di Abrego Garcia, nonostante la decisione della Corte Suprema, che ha rinviato il caso a un tribunale federale di grado inferiore senza indicare una data per il rientro dell’uomo. (In foto, Il presidente Trump incontra il presidente di El Salvador Nayib Bukele nello Studio Ovale, il 14 aprile 2025)
Casagit e freelance: seminario Fnsi a Napoli il 15 aprile

Martedì 15 aprile 2025, dalle ore 10 alle 13, si terrà a Napoli il corso di formazione intitolato “La Casagit mutua sanitaria dei giornalisti: tutela della salute e nuovo Welfare anche per i freelance”, promosso dalla Commissione lavoro autonomo nazionale della Fnsi in collaborazione con Sugc, Casagit e Inpgi. L’evento avrà luogo nella sala arcobaleno del Sindacato unitario giornalisti della Campania, in vico Monteleone 12. ù Il seminario è rivolto ai giornalisti iscritti alla piattaforma www.formazionegiornalisti.it e attribuirà cinque crediti deontologici a chi parteciperà. L’incontro intende fornire informazioni dettagliate sulle prestazioni offerte dalla cassa sanitaria Casagit, con un focus specifico sui bisogni e diritti dei giornalisti freelance nell’ambito del nuovo Welfare. Interverranno, tra gli altri, Alessandra Costante, segretaria generale Fnsi, Roberto Ginex, presidente Inpgi, Gianfranco Giuliani, presidente Casagit, Gianfranco Summo, vicepresidente Casagit e Claudio Silvestri, presidente della Commissione nazionale lavoro autonomo e segretario aggiunto Fnsi. I lavori saranno coordinati da Geppina Landolfo, segretaria del Sindacato unitario giornalisti della Campania. (Foto di copertina creata con Chat GPT)
USA Today pubblica la sua guida di stile, promuovendo chiarezza e coerenza linguistica

USA Today Network ha annunciato il lancio della sua nuova Guida di Stile, disponibile da oggi online, con l’obiettivo di fornire uno strumento gratuito e aggiornato per garantire chiarezza, accuratezza, coerenza e trasparenza nel lavoro giornalistico. Il documento, rivolto non solo ai professionisti dell’informazione ma anche a studenti, insegnanti, blogger e autori indipendenti, è stato sviluppato per affrontare con precisione e sensibilità i temi linguistici e terminologici più attuali. Il nuovo strumento editoriale, pensato per adattarsi alla varietà degli stili redazionali e delle situazioni comunicative, punta a sostenere un linguaggio inclusivo e una narrazione responsabile. Pur mantenendo standard rigorosi di integrità, la guida consente un certo grado di flessibilità, permettendo agli utenti di adattare il proprio stile in base al contesto e all’audience. L’accesso gratuito, tramite il sito ufficiale usatoday.com/styleguide, intende estendere i benefici del documento a una platea più ampia della sola redazione, promuovendo la diffusione di pratiche linguistiche efficaci e condivise. La pubblicazione, presentata dal caporedattore Caren Bohan, riflette la volontà del gruppo editoriale di consolidare il rapporto con le comunità servite, offrendo una base comune per una comunicazione pubblica più comprensibile e affidabile. La guida sarà aggiornata regolarmente per rispecchiare l’evoluzione del linguaggio e delle esigenze editoriali, restando un punto di riferimento per chiunque intenda scrivere con responsabilità e precisione.
Fnsi-Fieg: Cdr sollecitano equo compenso e tutele per precari, pronti cinque giorni di sciopero

La Conferenza nazionale dei Comitati e dei Fiduciari di redazione, riunita mercoledì 9 aprile 2025 a Roma, ha approvato un documento in cui si chiede che il rinnovo del contratto collettivo nazionale Fnsi-Fieg garantisca retribuzioni adeguate, tenendo conto della perdita del potere d’acquisto registrata durante i dieci anni di vacanza contrattuale. L’assemblea ha sottolineato che lo sviluppo dell’informazione in Italia dipende anche dalla possibilità, per giovani giornalisti altamente qualificati, di entrare nel settore con condizioni economiche e professionali dignitose, e ha ribadito che i giornalisti già in attività non devono rinunciare ai diritti acquisiti, che hanno contribuito a contenere gli effetti della crisi. Il documento approvato richiama l’esigenza che il nuovo contratto tenga conto dei profondi mutamenti in corso nel settore editoriale, a partire dall’emergere di nuove figure professionali e dall’impatto dell’intelligenza artificiale nel lavoro giornalistico. I rappresentanti sindacali chiedono che venga previsto un equo compenso per la cessione dei contenuti sul web, oltre a misure di tutela economica e contrattuale per i lavoratori autonomi e precari, in particolare per quelli inquadrati con gli articoli 2 e 12 del contratto. La Conferenza ha inoltre evidenziato come, in questi anni, il costo del lavoro per le aziende editoriali si sia ridotto, anche a causa del ricorso a stati di crisi e della diffusione di accordi individuali o di secondo livello ritenuti penalizzanti. Le redazioni ridotte hanno spesso sopperito alla carenza di organico con l’impiego di giornalisti pensionati, una pratica che, secondo i Cdr, deve ora essere limitata. Il testo approvato sottolinea che la struttura contrattuale è stata progressivamente indebolita dalle deroghe adottate unilateralmente dalle imprese editoriali, inclusi forfait al ribasso che hanno inciso negativamente sulle tutele retributive. Per queste ragioni, la Conferenza dei Cdr ha espresso il proprio sostegno all’azione sindacale della Fnsi, affidando alla Giunta esecutiva del sindacato la facoltà di intraprendere tutte le iniziative ritenute necessarie per il conseguimento di un rinnovo contrattuale soddisfacente. Tra le azioni ipotizzate, è stato approvato un pacchetto iniziale di cinque giorni di sciopero, da attuare nelle redazioni come strumento di pressione nella vertenza con la Federazione degli editori (Fieg). (In foto, i lavori della Conferenza dei Comitati e Fiduciari di redazione)
Riforma Ordine dei Giornalisti: più pubblicisti nei Consigli. Costante (Fnsi): “è un gioco di potere”

La Commissione Cultura della Camera dei deputati ha adottato mercoledì 9 aprile 2025 come testo base per la riforma dell’Ordine dei giornalisti una proposta di legge presentata da Fratelli d’Italia, con Andrea Mascaretti come primo firmatario. La proposta, selezionata tra diversi disegni di legge che miravano alla semplificazione del sistema elettorale, introduce modifiche anche alla composizione del Consiglio nazionale dell’Ordine e dei Consigli regionali. Attualmente il Consiglio nazionale è composto da 40 giornalisti professionisti e 20 pubblicisti; la nuova composizione prevista dal testo base porterebbe i professionisti a 36 e i pubblicisti a 26. Cambia anche la composizione dei Consigli regionali: oggi formati da sei professionisti e tre pubblicisti, passerebbero a cinque professionisti e quattro pubblicisti. Il testo stabilisce inoltre che la durata del mandato per i consiglieri regionali e nazionali, così come per i revisori dei conti, venga estesa da tre a quattro anni. Viene introdotto un limite al numero di mandati consecutivi per i membri dei Consigli e un massimo di due mandati non consecutivi per i revisori. Per quanto riguarda le elezioni, la proposta prevede un sistema riformato con una sola tornata elettorale e l’introduzione della doppia preferenza di genere, sostituendo l’attuale sistema articolato in tre turni. La proposta di Fdi, che ora passerà alla fase di esame degli emendamenti, è l’unica tra quelle finora discusse in Commissione ad affrontare sia la riforma del sistema elettorale sia la rappresentanza dei pubblicisti negli organi dell’Ordine. A margine dell’adozione del testo base, è intervenuta la segretaria generale della Fnsi, Alessandra Costante, attraverso una nota ufficiale. Costante ha ricordato come, secondo la legge n. 69 del 1963, i giornalisti pubblicisti sono tali pur esercitando un’altra professione prevalente e ha osservato che l’Ordine non è composto esclusivamente da giornalisti professionisti, ma anche da soggetti con altri impieghi, quali insegnanti, avvocati, ferrovieri, ingegneri e altre categorie. Nella nota si evidenzia che i principali problemi dell’informazione in Italia non risiederebbero nella proporzione tra pubblicisti e professionisti, ma in fattori quali l’elevato numero di iscritti all’Albo, con oltre 100mila membri, di cui meno del 40% attivi come giornalisti con posizione previdenziale aperta. La segretaria della Fnsi ha inoltre fatto riferimento alla mancanza di norme sull’intelligenza artificiale, al sottofinanziamento del settore, alla sottoccupazione e al ruolo dominante delle grandi piattaforme digitali. Costante ha infine definito la proposta un tentativo di redistribuzione interna del potere all’interno dell’Ordine. (in foto, Alessandra Costante, segretaria generale Fnsi)
Reuters integra AI Suite nei workflow di produzione video

Reuters ha annunciato il lancio della Reuters AI Suite, una nuova gamma di strumenti basati su intelligenza artificiale progettata per assistere nella produzione video. Lo strumento è stato sviluppato internamente per rispondere agli elevati standard di accuratezza e affidabilità dell’agenzia, ed è destinato ai clienti media di Reuters News Agency e Imagen Sports. Il lancio ufficiale avverrà durante il NAB Show di Las Vegas, e la suite sarà inizialmente disponibile in prova per un numero limitato di clienti. La Reuters AI Suite include una serie di funzionalità pensate per ottimizzare i flussi di lavoro video, migliorare l’efficienza produttiva e valorizzare i contenuti. Tra le caratteristiche principali figurano servizi avanzati di trascrizione e traduzione, integrabili nelle infrastrutture dei clienti tramite la Reuters API o la piattaforma di gestione delle risorse multimediali Imagen. Questi strumenti consentono, ad esempio, di generare traduzioni istantanee utilizzabili come sottotitoli e di produrre trascrizioni multilingue che arricchiscono i metadati delle risorse video, rendendole ricercabili in diverse lingue. Reuters afferma che la suite permette di semplificare e velocizzare la ricerca e l’uso dei contenuti video, facendo risparmiare tempo e risorse pur mantenendo alta la qualità del prodotto finale. Secondo Alphonse Hardel, responsabile di Reuters News Agency, l’obiettivo è supportare i clienti “in ogni fase dello sviluppo dei contenuti, dalla pianificazione e produzione alla distribuzione, monetizzazione e protezione della proprietà intellettuale”. Nel corso del 2025, la suite verrà ampliata con nuovi strumenti sviluppati da partner fidati, tra cui rilevamento delle scene e voce sintetica, per soddisfare un numero crescente di casi d’uso. Il software sarà aggiornato regolarmente in parallelo all’evoluzione delle tecnologie di intelligenza artificiale. Il lancio avviene in un momento in cui il settore dei media è chiamato ad affrontare sfide complesse e ad adattarsi rapidamente ai cambiamenti nei comportamenti del pubblico e nelle tecnologie. Con la Reuters AI Suite, l’agenzia mira a democratizzare l’accesso all’intelligenza artificiale, consentendo anche alle redazioni più piccole di sfruttarne il potenziale senza dover affrontare ingenti investimenti iniziali. Il progetto si inserisce nella strategia di Thomson Reuters, che destina ogni anno 200 milioni di dollari allo sviluppo dell’intelligenza artificiale, consolidando la posizione del gruppo nell’innovazione tecnologica per il settore dei media.
NYT adotta l’AI in redazione, ma impone limiti d’uso

Il New York Times ha ufficialmente autorizzato l’uso dell’intelligenza artificiale nei propri processi redazionali e di sviluppo prodotto, informando lo staff con una serie di comunicazioni interne. La testata ha annunciato l’avvio di corsi di formazione AI per la redazione e il lancio di Echo, uno strumento proprietario interno, ancora in fase beta, progettato per assistere i giornalisti nel riassumere articoli, briefing e contenuti interattivi. La linea guida editoriale aggiornata, diffusa in forma scritta e video, definisce opportunità, limiti e applicazioni approvate, escludendo usi impropri o rischiosi, come la generazione autonoma di articoli completi, l’elaborazione di contenuti protetti da copyright o la violazione della riservatezza delle fonti. Secondo i documenti condivisi, l’intelligenza artificiale potrà essere utilizzata per generare titoli SEO, testi per i social media, riassunti, suggerimenti di stile, domande per interviste, analisi di documenti e immagini dagli archivi del Times, creazione di quiz, schede informative, FAQ e contenuti da newsletter. Il giornale ha incluso esempi pratici, come il riassunto di rapporti governativi o di opere teatrali, la revisione di paragrafi o la scrittura di post promozionali sui social. Tra gli strumenti autorizzati figurano GitHub Copilot per la codifica, Vertex AI di Google per lo sviluppo, NotebookLM, ChatExplorer, soluzioni AI di Amazon e l’API di OpenAI (non ChatGPT), utilizzabile solo con autorizzazione legale. Le linee guida specificano che l’AI non dovrà essere usata per scrivere articoli per intero, superare paywall, né per pubblicare immagini o video generati, salvo che ciò avvenga a scopo dimostrativo e con etichettatura chiara. Il Times avverte che l’uso scorretto di strumenti non autorizzati potrebbe compromettere il diritto a proteggere fonti e appunti giornalistici. L’adozione dell’AI è stata preceduta da una sperimentazione condotta da un gruppo pilota interno, attivo già dall’anno precedente. La mossa del Times si inserisce in un contesto delicato: l’azienda è attualmente impegnata in una causa legale contro OpenAI, accusata di aver usato i suoi contenuti per addestrare modelli senza consenso, in presunta violazione del diritto d’autore. Da parte sua, Microsoft, principale investitore di OpenAI, ha definito l’azione del giornale come un tentativo di ostacolare l’innovazione tecnologica. Il Times, pur non rilasciando commenti diretti, ha pubblicato sul proprio sito le linee guida editoriali aggiornate sull’uso dell’intelligenza artificiale. Nonostante l’entusiasmo ufficiale, tra i dipendenti permangono timori e scetticismo. Alcuni redattori, sentiti internamente, temono che gli strumenti AI possano produrre titoli e testi meno creativi o favorire una scrittura più pigra e meno accurata. La tensione si è ulteriormente acuita dopo che il CEO di Perplexity, azienda AI, aveva pubblicamente offerto di sostituire con strumenti automatici i dipendenti tecnici del Times in sciopero, suscitando reazioni negative nello staff.
Rcs: utile 2024 in crescita, digital forte e stabile. Il Corriere raggiunge 28,5 milioni di utenti unici mensili

Rcs chiude il 2024 con risultati in crescita per tutti i principali indicatori economico-finanziari, segnando un utile netto di 62 milioni di euro, in aumento dell’8,8% rispetto ai 57 milioni del 2023. Il margine operativo lordo (EBITDA) sale dell’8,7% a 148 milioni, mentre l’utile operativo (EBIT) raggiunge i 92,6 milioni, in crescita del 14% sull’anno precedente. I ricavi consolidati ammontano a 819,2 milioni, con una lieve flessione rispetto agli 828 milioni del 2023, mentre la posizione finanziaria netta torna positiva per 7,8 milioni di euro, in miglioramento di 31,2 milioni rispetto al bilancio 2023, dopo l’erogazione di dividendi per 36,3 milioni. Il consiglio di amministrazione, riunito sotto la presidenza di Urbano Cairo, proporrà all’assemblea degli azionisti – convocata per l’8 maggio – un dividendo pari a 0,07 euro per azione, come nel 2023. Sul fronte digitale, Rcs registra una customer base attiva di oltre 1,2 milioni di abbonamenti: 685 mila per il Corriere della Sera (erano 595 mila a fine 2023), 251 mila per la Gazzetta dello Sport (214 mila nel 2023), 163 mila per El Mundo e 110 mila per Expansión. I ricavi pubblicitari si attestano a 340,7 milioni, in calo rispetto ai 347,1 milioni del 2023, con il digitale che incide per il 43% sul totale. I ricavi editoriali e diffusionali si fermano a 323,4 milioni (contro 332,9 milioni nel 2023), con una flessione legata alla contrazione dei ricavi da opere collaterali e dell’attività di distribuzione del gruppo m-dis. I ricavi digitali rappresentano il 26,7% del totale. In crescita anche il traffico digitale: il Corriere raggiunge 28,5 milioni di utenti unici mensili (3,8 milioni giornalieri), la Gazzetta 15,4 milioni (2,1 milioni giornalieri). Il sistema digitale Rcs in Italia totalizza 30,3 milioni di utenti unici mensili. Sui social, i principali account del Corriere raggiungono 13,6 milioni di follower, quelli della Gazzetta 6,7 milioni. Nel 2024 sono state avviate nuove collaborazioni editoriali – tra cui quella tra il Corriere e il New York Times – e lanciati nuovi canali digitali, podcast, app e iniziative come “Figli & Genitori”, “Salute”, “L’Economia”, “L’Innovazione”, “Chiedi all’esperto” e “Fast Talks”. Tra gli eventi principali figurano il Tempo delle Donne (oltre 30 mila presenze e 6,5 milioni di streaming), la festa de la Lettura, Festival Pianeta 2030, Italia Genera Futuro, il Tempo della Salute, Civil Week, Cook Fest, Women in Food, Campbus, Capitale Umano, Tech Emotion e Pact For Future. In ambito sportivo, il gruppo ha seguito il Giro d’Italia, il Festival dello Sport di Trento, la Milano Sanremo, la Milano Torino Sport, le Strade Bianche, Next Gen e la Milano Marathon. Quanto alle prospettive per il 2025, Rcs segnala tra i fattori influenti i conflitti in Ucraina e in Medio Oriente, nonché l’introduzione di dazi e limitazioni ai commerci internazionali. Senza ulteriori peggioramenti, il gruppo ritiene possibile mantenere margini EBITDA fortemente positivi, almeno in linea con quelli del 2024, e proseguire nella generazione di cassa operativa.
La Rai cambia i corrispondenti: Parigi a Sangiuliano, Manzione vola a Londra

Gennaro Sangiuliano tornerà in Rai come corrispondente da Parigi a partire dal 1° aprile 2025. L’ex ministro della Cultura, già direttore del Tg2, prenderà il posto della giornalista Nicoletta Manzione, destinata a diventare corrispondente da Londra dal 1° giugno, subentrando a Marco Varvello, che lascerà l’incarico in vista della pensione. La scelta di Sangiuliano arriva dopo le dimissioni dal governo in seguito al caso che lo ha coinvolto con Maria Rosaria Boccia, inizialmente candidata a un ruolo di consigliera nel Ministero della Cultura. La vicenda, legata anche a un rapporto personale tra i due e alle polemiche politiche che ne sono derivate, ha portato l’ex ministro ad abbandonare l’esecutivo per evitare ulteriori danni all’immagine del governo. Nonostante le accuse, Sangiuliano ha sempre sostenuto di aver agito correttamente, respingendo qualsiasi ipotesi di favoritismo o utilizzo improprio di fondi pubblici. La destinazione parigina rappresenta un ritorno al giornalismo per una figura che, dopo l’esperienza politica, ha più volte ribadito di voler proseguire la carriera nel settore editoriale e televisivo. Già nelle scorse settimane, Sangiuliano aveva presentato il suo nuovo libro su Donald Trump a Napoli, circondato da esponenti di Fratelli d’Italia, Lega e nomi noti dell’informazione, segno di un legame ancora vivo con il mondo politico di destra. Sul nuovo incarico, però, non sono mancate le polemiche politiche. I membri del Partito Democratico nella Commissione di vigilanza Rai hanno chiesto che l’ex ministro svolga il ruolo con “imparzialità”, lasciando da parte “il livore che ha caratterizzato il suo breve e fallimentare impegno politico”. Un richiamo forte a mantenere la neutralità che il servizio pubblico deve garantire soprattutto nel racconto internazionale. Il nome di Sangiuliano era stato valutato anche per la sede Rai di New York, che sarà presto vacante dopo l’uscita di Guido Pagliara, anche lui in uscita per pensionamento. Alla fine, però, la Rai ha deciso di affidargli la capitale francese, affidandogli non solo l’attività giornalistica ma anche la gestione della sede, a partire dal 1° maggio. (In foto, Gennaro Sangiuliano)