INPGI sostiene i freelance con nuovi prestiti mirati

Prestito ai giornalisti per strumenti e formazione

Il Consiglio di Amministrazione dell’INPGI ha approvato all’unanimità la concessione di prestiti funzionali di scopo per l’acquisto di hardware, software e per finanziare percorsi di formazione. La misura, deliberata il 16 aprile, consente ai giornalisti non dipendenti di accedere a finanziamenti da 200 a 2.400 euro, con avvio operativo previsto tra circa un mese. L’intervento nasce da una richiesta degli iscritti e mira a rispondere alle difficoltà di accesso al credito da parte dei freelance, storicamente più esposti a fragilità economiche. Secondo una nota del CdA, presieduto da Roberto Ginex con il vicepresidente Mattia Motta e i consiglieri Beppe Gandolfo, Stefano Gallizzi e Massimo Marciano, l’iniziativa intende favorire la competitività nel mercato del lavoro, caratterizzato da compensi bassi. Il prestito sarà infruttifero e destinato a rimborsare spese documentate per beni o servizi utili all’attività giornalistica. Potranno richiederlo, a partire dal secondo anno di iscrizione, coloro che risultano contribuenti esclusivi INPGI, in regola con i versamenti contributivi e privi di debiti verso l’istituto. È inoltre richiesto un reddito annuo almeno doppio rispetto all’importo richiesto e comunque non superiore a 25.000 euro, parametro verificabile anche tramite ISEE. L’istituto, attraverso l’adeguamento dei propri sistemi informatici, consentirà l’inoltro delle domande online. (Foto creata con ChatGPT)

INPGI approva sussidi fino a 5.000 euro annui per freelance e figli iscritti ai Collegi universitari di merito

Sede Inpgi Roma

Il 16 aprile 2025 il Consiglio di amministrazione dell’Inpgi ha approvato un progetto di sussidi destinato ai giornalisti freelance e ai loro figli per la frequenza dei Collegi universitari di merito. Il contributo, fino a 5.000 euro annui, potrà essere richiesto per coprire, in tutto o in parte, le rette di iscrizione presso strutture riconosciute dal Miur, riservate a studenti universitari italiani particolarmente meritevoli. Il provvedimento sarà inviato nei prossimi giorni ai ministeri vigilanti per l’approvazione definitiva. L’Inpgi ha stabilito di destinare all’iniziativa 75.000 euro annui, provenienti dall’1% aggiuntivo del contributo integrativo versato dai freelance. Il sussidio potrà essere concesso per un solo beneficiario all’anno e per un massimo di anni pari alla durata del corso di laurea magistrale. L’iniziativa si inserisce nel protocollo d’intesa siglato tra l’Adepp e la Conferenza Unificata dei Collegi Universitari di Merito, con l’obiettivo di ampliare l’accesso a percorsi universitari di eccellenza. I Collegi universitari di merito offrono, oltre all’alloggio, formazione personalizzata, tutorato, attività culturali e orientamento professionale in ambienti che valorizzano il merito e l’interculturalità. (In foto, la sede Inpgi a Roma)

Riorganizzazione ai vertici del Corriere della Sera: Ferraro vicedirettore operativo dal 1° maggio

Sala Albertini Corriere della Sera

Dal 1° maggio, Luciano Ferraro assumerà il nuovo incarico di vicedirettore operativo del Corriere della Sera, lasciando la posizione di caporedattore centrale che ha ricoperto fino ad oggi. Il cambiamento si inserisce in un più ampio riassetto della direzione del quotidiano milanese, attualmente guidato da Luciano Fontana, e ridefinisce l’organizzazione dei ruoli apicali della redazione. Contestualmente, Daniele Manca, già vicedirettore, consoliderà il suo impegno nel settore Economia, con un focus sull’ideazione e lo sviluppo di nuovi progetti editoriali. La riorganizzazione comporta anche un avvicendamento alla guida dell’ufficio centrale: Fausto Brambilla subentra a Ferraro come caporedattore centrale. Nello stesso ruolo vengono nominati anche Mario Porqueddu e Marco Ascione, quest’ultimo in uscita dalla guida del settore Politico, che ora sarà affidato ad Alessandro Balistri. Mario Garofalo, già caporedattore centrale, seguirà l’integrazione tra carta e web e coordinerà, per conto della direzione, i lavori legati all’implementazione dell’intelligenza artificiale nelle attività editoriali. Nel nuovo assetto, Maria Serena Natale sarà responsabile delle strategie per il rafforzamento del rapporto con gli abbonati digitali e per l’incremento della loro crescita, in linea con gli obiettivi di sviluppo del quotidiano. (In foto, Sala Albertini)

Trump attacca la conduttrice della CNN durante confronto su deportazione contestata

Trump scontro con Collins CNN

Il Presidente Donald Trump ha attaccato ripetutamente la giornalista della CNN Kaitlan Collins lunedì 14 aprile, nello Studio Ovale, durante una conferenza con il presidente di El Salvador Nayib Bukele. Il motivo dello scontro è stato il caso di Kilmar Abrego Garcia, cittadino salvadoregno residente nel Maryland, espulso dagli Stati Uniti e trasferito nella prigione di massima sicurezza CECOT, nonostante una sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti che ne ha ordinato il rientro. Collins ha rivolto diverse domande al presidente riguardo all’espulsione del salvadoregno, definita dalla Corte “ingiustificata” e legata a un errore amministrativo, come riportato da un documento del Dipartimento di Giustizia. Trump ha reagito attaccando direttamente la giornalista, definendola una “conduttrice di basso profilo” e accusando la CNN di essere “totalmente di parte” e “non credibile”. L’uomo deportato, Abrego Garcia, era stato indicato dall’amministrazione come presunto membro della gang MS-13, ma la sua famiglia ha negato ogni affiliazione. Secondo i legali, era in attesa dell’esito di una richiesta di asilo e rischiava persecuzioni in patria. Un giudice dell’immigrazione aveva già bloccato la sua espulsione nel 2019. Alla domanda sul mancato rispetto della sentenza della Corte Suprema, Trump ha evitato una risposta diretta e ha coinvolto il suo consigliere per la sicurezza interna, Stephen Miller, che ha sostenuto la legittimità della deportazione. Miller ha inoltre negato che si sia trattato di un errore, attribuendo la nota del Dipartimento di Giustizia a una “svista” di un avvocato poi rimosso. Trump ha insistito nel delegittimare Collins e il suo datore di lavoro, affermando: “Ecco perché nessuno li guarda più”. Quando la giornalista ha fatto notare che il presidente aveva dichiarato il giorno prima che avrebbe rispettato le decisioni della Corte Suprema, Trump ha interrotto: “Quanto tempo abbiamo per rispondere a questa domanda? Perché non dite semplicemente: ‘Non è meraviglioso che teniamo i criminali fuori dal nostro Paese’? Perché non potete semplicemente dirlo? Perché continuate a ripeterlo, ed è per questo che nessuno vi controlla più? Non avete più credibilità”. In un documento depositato domenica, l’amministrazione Trump ha sostenuto che gli Stati Uniti non sono obbligati a fare pressioni su El Salvador per il rilascio di Abrego Garcia, nonostante la decisione della Corte Suprema, che ha rinviato il caso a un tribunale federale di grado inferiore senza indicare una data per il rientro dell’uomo. (In foto, Il presidente Trump incontra il presidente di El Salvador Nayib Bukele nello Studio Ovale, il 14 aprile 2025)

La Casa Bianca rivede il pool stampa dopo il reintegro dell’Associated Press

trump_studio_ovale

L’amministrazione Trump ha revocato ai giornalisti l’accesso quotidiano garantito al presidente, segnando una svolta nelle relazioni tra Casa Bianca e media. La decisione è arrivata dopo che un giudice federale ha ordinato il reintegro dell’Associated Press nel pool stampa, da cui era stata esclusa per aver rifiutato di adottare il termine “Golfo d’America”, la nuova denominazione ufficiale dell’ex Golfo del Messico imposta da Trump a gennaio. Il giudice distrettuale Trevor McFadden ha stabilito che l’AP non poteva essere trattata in modo differente rispetto ad altre agenzie, una clausola che la Casa Bianca ha usato come base per ristrutturare completamente il sistema di accesso alla stampa presidenziale. Da ora, il pool sarà suddiviso in due gruppi distinti: uno per le testate cartacee e uno per quelle via cavo, entrambi ammessi a rotazione agli incontri con il presidente. La modifica interrompe una pratica consolidata da decenni, in cui agenzie come AP, Reuters e Bloomberg avevano accesso regolare a spazi ristretti come lo Studio Ovale. Il nuovo sistema prevede l’ampliamento della rotazione per la stampa cartacea da 31 a 34 posti, con l’aggiunta di un secondo rappresentante per questa categoria. Il risultato potrebbe essere un aumento degli eventi accessibili ai quotidiani, ma una diminuzione significativa per le agenzie, nel caso in cui la Casa Bianca limiti la rotazione ai membri già presenti. Le modifiche seguono settimane di tensione tra l’AP e l’amministrazione. Il 25 febbraio, la portavoce Karoline Leavitt aveva annunciato che la Casa Bianca avrebbe assunto il controllo diretto della composizione del pool, ponendo fine al ruolo della White House Correspondents’ Association (WHCA) in questa funzione. La WHCA mantiene ancora il controllo su 49 posti nella sala stampa, ma ha denunciato la nuova politica come una forma di ritorsione contro la stampa critica. “Il governo non dovrebbe controllare i media che lo coprono”, ha dichiarato il presidente della WHCA Eugene Daniels, sottolineando che la discrezionalità quotidiana nella selezione del pool rischia di trasformarsi in una discriminazione sistematica. Le preoccupazioni si concentrano sulla mancanza di trasparenza e sulla possibilità di escludere testate sgradite, nonostante le garanzie richieste dal tribunale. Dalla fine di febbraio, la Casa Bianca ha ammesso un solo giornalista al giorno agli eventi presidenziali, e agenzie come Reuters e Bloomberg hanno sospeso le trasmissioni. Il nuovo assetto include anche un posto fisso per i “nuovi media” – una categoria che comprende siti digitali, opinionisti conservatori e influencer – e una seconda rotazione televisiva, che integra i tradizionali canali dell’informazione con reti emergenti di orientamento conservatore. Nel pool giornaliero sono stati confermati anche un reporter radiofonico e quattro fotografi, mentre Leavitt ha annunciato il ripristino di circa 400 permessi stampa precedentemente revocati durante l’amministrazione Biden. Non tutti, però, hanno riottenuto l’accesso. Tra gli esclusi, Simon Ateba di Today News Africa, già noto per le sue interruzioni durante i briefing, non ha più ricevuto l’accredito per “motivi di sicurezza”, secondo i Servizi Segreti. La questione dell’accesso stampa alla Casa Bianca è oggetto di scontro da anni, sia sotto amministrazioni democratiche che repubblicane. Nel 2013, la Casa Bianca di Obama era finita nel mirino dei fotografi dopo aver limitato l’accesso a eventi chiave. Più recentemente, l’amministrazione Biden ha introdotto criteri restrittivi per l’ammissione dei giornalisti, escludendo in alcuni casi testate storiche.

Casagit e freelance: seminario Fnsi a Napoli il 15 aprile

Seminario tutela della salute e nuovo Welfare

Martedì 15 aprile 2025, dalle ore 10 alle 13, si terrà a Napoli il corso di formazione intitolato “La Casagit mutua sanitaria dei giornalisti: tutela della salute e nuovo Welfare anche per i freelance”, promosso dalla Commissione lavoro autonomo nazionale della Fnsi in collaborazione con Sugc, Casagit e Inpgi. L’evento avrà luogo nella sala arcobaleno del Sindacato unitario giornalisti della Campania, in vico Monteleone 12. ù Il seminario è rivolto ai giornalisti iscritti alla piattaforma www.formazionegiornalisti.it e attribuirà cinque crediti deontologici a chi parteciperà. L’incontro intende fornire informazioni dettagliate sulle prestazioni offerte dalla cassa sanitaria Casagit, con un focus specifico sui bisogni e diritti dei giornalisti freelance nell’ambito del nuovo Welfare. Interverranno, tra gli altri, Alessandra Costante, segretaria generale Fnsi, Roberto Ginex, presidente Inpgi, Gianfranco Giuliani, presidente Casagit, Gianfranco Summo, vicepresidente Casagit e Claudio Silvestri, presidente della Commissione nazionale lavoro autonomo e segretario aggiunto Fnsi. I lavori saranno coordinati da Geppina Landolfo, segretaria del Sindacato unitario giornalisti della Campania. (Foto di copertina creata con Chat GPT)

Tg2 Post cambia volto: arriva Monica Giandotti (dal Tg3)

Monica Giandotti a Tg2 Post

Monica Giandotti sarà da lunedì 14 aprile il nuovo volto di Tg2 Post, il programma di approfondimento in onda su Rai2 alle 21. Prende il posto di Manuela Moreno, che è passata alla direzione Approfondimenti, dove conduce una rubrica nel nuovo programma di Peter Gomez nell’access prime time di Rai3, “Un alieno in patria”. Come anticipato da LaPresse, infatti, Monica Giandotti è stata assegnata alla redazione Esteri del Tg2 e condurrà tutti gli appuntamenti del Tg2 Post dal lunedì al venerdì alle 21 al termine dell’edizione delle 20:30 del TG2 della sera.  La giornalista, già alla guida di Linea Notte su Rai3, si prepara quindi a debuttare in una delle fasce più competitive dell’informazione televisiva, con l’obiettivo di rilanciare il programma che, negli ultimi mesi, ha registrato uno share intorno al 2%. “Sono molto contenta, affronto questa sfida con grande spirito di servizio nei confronti della Rai che mi ha proposto questo incarico”, ha dichiarato all’Adnkronos. Il format resterà invariato: “È quello dato da Manuela Moreno e dalla redazione del Tg2, non cambia e resterà quello che gli spettatori conoscono. Io porterò me stessa, non sarò diversa da quello che sono”. La trasmissione manterrà i suoi contenuti principali, spaziando tra politica, economia, cronaca, attualità e questioni sociali, con l’obiettivo di garantire “grande rigore per le notizie” e “attenzione alla qualità delle opinioni e dei protagonisti della vita pubblica”. Tra i primi ospiti della nuova edizione ci saranno Antonio Polito ed Emma Marcegaglia, mentre tra le novità è atteso il ritorno di Alessandro Poggi, che curerà le copertine. Giandotti ha espresso anche il desiderio di ospitare personalità internazionali, in particolare legate a temi di politica estera e affari europei. Sul piano personale, la conduttrice ha escluso la possibilità di invitare in trasmissione il marito, Stefano Cappellini, vicedirettore di Repubblica, per evitare conflitti d’interesse. A proposito di alcuni presunti malumori per la sua nomina, Giandotti ha sottolineato: “La Rai mi ha offerto questa possibilità, è un’azienda che valorizza i suoi interni e io sono felice di poterlo riconoscere”. Dopo una lunga esperienza tra Unomattina, Agorà e il Tg3, Giandotti ha voluto ringraziare le redazioni che l’hanno accompagnata nel suo percorso, in particolare quella di Linea Notte. Infine, ha rivolto un ringraziamento anche alla redazione del Tg2, che “mi ha accolta con grande affetto e con generosità”.

“Il Foglio AI”, da esperimento a progetto editoriale stabile: in edicola ogni martedì

Il Foglio AI diventa settimanale

A un mese dall’inizio dell’esperimento, la redazione del Foglio annuncia che il Foglio AI, il progetto che ha dato vita al primo quotidiano scritto interamente con l’ausilio di un’intelligenza artificiale, proseguirà con una nuova formula. L’AI utilizzata, allenata nel corso del tempo con prompt personalizzati e una linea editoriale coerente, è stata parte attiva del lavoro quotidiano del giornale per trenta giorni consecutivi. L’esperimento è stato ideato e diretto da Claudio Cerasa, che ha affiancato l’intelligenza artificiale nella produzione di articoli, editoriali, rubriche, lettere al direttore e contenuti di attualità, con una metodologia redazionale strutturata e condivisa. Ogni giorno, alle ore 12, la redazione si riuniva per discutere idee, notizie, interviste, intuizioni e provocazioni. Da questo confronto nascevano le istruzioni, i cosiddetti prompt, destinati a generare gli articoli firmati Foglio AI. I prompt contenevano indicazioni su tono, stile, taglio, lunghezza e obiettivo dei pezzi. L’interazione tra redazione e intelligenza artificiale si è evoluta: inizialmente i comandi erano lunghi e dettagliati, poi sempre più sintetici, grazie a una crescente comprensione del linguaggio editoriale interno da parte dell’AI. Nel corso del mese, la macchina ha prodotto contenuti che hanno suscitato reazioni sia interne che esterne. L’AI ha mostrato capacità di sintesi, rielaborazione, imitazione di stili e generazione di contenuti su misura. Ha anche commesso errori, riconosciuti e documentati: date inesatte, confusione tra nomi simili, riferimenti errati a eventi passati, fino all’ostinata difficoltà nel collocare Donald Trump come presidente eletto nel 2024. Alcuni articoli sono stati corretti, altri lasciati volutamente imperfetti per dimostrare i limiti della tecnologia. La sperimentazione ha incluso test specifici: analisi di discorsi politici, lettura di documenti, traduzione di immagini in articoli, commenti su classifiche letterarie, simulazioni di lettere immaginarie tra figure pubbliche, editoriali polemici, stroncature ironiche, articoli scritti e riscritti con tono politico, adolescenziale, giornalistico o narrativo. L’AI è stata anche coinvolta nella scrittura di lettere d’amore, oroscopi e dialoghi immaginari tra intellettuali e personaggi storici. Il progetto ha generato migliaia di righe di testo, tutte verificate, selezionate e integrate dalla redazione. Secondo Cerasa, il valore dell’AI non è nella sostituzione dell’intelligenza naturale, ma nella sua integrazione all’interno del processo creativo redazionale. I giornalisti hanno utilizzato l’intelligenza artificiale per comprendere meglio dove migliorare, cosa delegare, cosa mantenere esclusivamente umano. L’AI non può fornire fonti, non può costruire inchieste originali, non può creare idee dal nulla, ma può aiutare a elaborarle, a raffinarle, a verificarle, a metterle in ordine. Il Foglio AI, che nel primo mese è stato pubblicato ogni giorno come edizione speciale del quotidiano, proseguirà ora in forma settimanale, ogni martedì, con una testata autonoma e quattro pagine dedicate. Tratterà temi di attualità, innovazione, intelligenza artificiale e approfondimenti sulla trasformazione dei linguaggi editoriali. Il progetto continuerà anche in forma ibrida: articoli firmati Foglio AI compariranno saltuariamente nel quotidiano, con una chiara indicazione della loro origine. Il Foglio utilizzerà l’esperienza accumulata per sviluppare nuove iniziative: una scuola di giornalismo AI-based, borse di studio, eventi, workshop, newsletter tematiche, progetti multimediali e un osservatorio dedicato all’uso dell’intelligenza artificiale nei media. L’obiettivo è offrire strumenti, formazione e riflessione sul rapporto tra scrittura, tecnologia e creatività. L’interazione tra il direttore e l’intelligenza artificiale è stata raccontata anche sotto forma di intervista reciproca. Una parte significativa dell’esperimento si è svolta proprio in questa forma: botta e risposta in cui l’AI faceva domande al direttore, ribaltando i ruoli e mostrando la possibilità di un giornalismo dialogico tra umano e macchina. L’AI è stata istruita per parlare di sé, riflettere sui propri limiti, rispondere a provocazioni, proporre soluzioni editoriali e simulare riflessioni personali. L’intero progetto ha ricevuto attenzione internazionale, è stato citato da numerosi media stranieri e ha rappresentato un caso di studio unico per l’editoria. Non si è trattato di una semplice dimostrazione tecnologica, ma di un esperimento quotidiano redazionale, completo di errori, revisioni, scelte editoriali e scommesse sulla sostenibilità di un modello innovativo. Il Foglio ha confermato che continuerà a esplorare le potenzialità dell’AI, non per sostituire il lavoro umano ma per affiancarlo, rafforzarlo, e spingere l’intero sistema giornalistico a confrontarsi con il cambiamento. Il progetto si evolverà anche come strumento di educazione: non solo a usare l’AI, ma a capire quando e come usarla, e soprattutto quando è necessario spegnerla per tornare a osservare, telefonare, incontrare, litigare, vivere il mestiere. L’esperimento ha mostrato come, anche nel rapporto con una macchina, sia possibile costruire una relazione editoriale fondata su regole, linguaggi condivisi, obiettivi chiari e verificabili. E ha ribadito che il giornalismo, anche nell’era dell’automazione, resta un mestiere che si costruisce nella comunità umana, nel confronto, nel dubbio e nella passione per la scrittura. Il Foglio AI continuerà. Con un nuovo formato, ma con lo stesso obiettivo: esplorare il possibile, senza rinunciare al reale. (Foto: @Il Foglio)

USA Today pubblica la sua guida di stile, promuovendo chiarezza e coerenza linguistica

Usa Today

USA Today Network ha annunciato il lancio della sua nuova Guida di Stile, disponibile da oggi online, con l’obiettivo di fornire uno strumento gratuito e aggiornato per garantire chiarezza, accuratezza, coerenza e trasparenza nel lavoro giornalistico. Il documento, rivolto non solo ai professionisti dell’informazione ma anche a studenti, insegnanti, blogger e autori indipendenti, è stato sviluppato per affrontare con precisione e sensibilità i temi linguistici e terminologici più attuali. Il nuovo strumento editoriale, pensato per adattarsi alla varietà degli stili redazionali e delle situazioni comunicative, punta a sostenere un linguaggio inclusivo e una narrazione responsabile. Pur mantenendo standard rigorosi di integrità, la guida consente un certo grado di flessibilità, permettendo agli utenti di adattare il proprio stile in base al contesto e all’audience. L’accesso gratuito, tramite il sito ufficiale usatoday.com/styleguide, intende estendere i benefici del documento a una platea più ampia della sola redazione, promuovendo la diffusione di pratiche linguistiche efficaci e condivise. La pubblicazione, presentata dal caporedattore Caren Bohan, riflette la volontà del gruppo editoriale di consolidare il rapporto con le comunità servite, offrendo una base comune per una comunicazione pubblica più comprensibile e affidabile. La guida sarà aggiornata regolarmente per rispecchiare l’evoluzione del linguaggio e delle esigenze editoriali, restando un punto di riferimento per chiunque intenda scrivere con responsabilità e precisione.

Fnsi-Fieg: Cdr sollecitano equo compenso e tutele per precari, pronti cinque giorni di sciopero

Conferenza dei Comitati e Fiduciari di redazione

La Conferenza nazionale dei Comitati e dei Fiduciari di redazione, riunita mercoledì 9 aprile 2025 a Roma, ha approvato un documento in cui si chiede che il rinnovo del contratto collettivo nazionale Fnsi-Fieg garantisca retribuzioni adeguate, tenendo conto della perdita del potere d’acquisto registrata durante i dieci anni di vacanza contrattuale. L’assemblea ha sottolineato che lo sviluppo dell’informazione in Italia dipende anche dalla possibilità, per giovani giornalisti altamente qualificati, di entrare nel settore con condizioni economiche e professionali dignitose, e ha ribadito che i giornalisti già in attività non devono rinunciare ai diritti acquisiti, che hanno contribuito a contenere gli effetti della crisi. Il documento approvato richiama l’esigenza che il nuovo contratto tenga conto dei profondi mutamenti in corso nel settore editoriale, a partire dall’emergere di nuove figure professionali e dall’impatto dell’intelligenza artificiale nel lavoro giornalistico. I rappresentanti sindacali chiedono che venga previsto un equo compenso per la cessione dei contenuti sul web, oltre a misure di tutela economica e contrattuale per i lavoratori autonomi e precari, in particolare per quelli inquadrati con gli articoli 2 e 12 del contratto. La Conferenza ha inoltre evidenziato come, in questi anni, il costo del lavoro per le aziende editoriali si sia ridotto, anche a causa del ricorso a stati di crisi e della diffusione di accordi individuali o di secondo livello ritenuti penalizzanti. Le redazioni ridotte hanno spesso sopperito alla carenza di organico con l’impiego di giornalisti pensionati, una pratica che, secondo i Cdr, deve ora essere limitata. Il testo approvato sottolinea che la struttura contrattuale è stata progressivamente indebolita dalle deroghe adottate unilateralmente dalle imprese editoriali, inclusi forfait al ribasso che hanno inciso negativamente sulle tutele retributive. Per queste ragioni, la Conferenza dei Cdr ha espresso il proprio sostegno all’azione sindacale della Fnsi, affidando alla Giunta esecutiva del sindacato la facoltà di intraprendere tutte le iniziative ritenute necessarie per il conseguimento di un rinnovo contrattuale soddisfacente. Tra le azioni ipotizzate, è stato approvato un pacchetto iniziale di cinque giorni di sciopero, da attuare nelle redazioni come strumento di pressione nella vertenza con la Federazione degli editori (Fieg). (In foto, i lavori della Conferenza dei Comitati e Fiduciari di redazione)