Teatro alla Scala cerca responsabile comunicazione

La Fondazione Teatro alla Scala ha annunciato l’apertura, nella giornata di ieri, di una selezione pubblica per il reclutamento di un nuovo o una nuova Responsabile organizzativo/a dell’Ufficio stampa e web, figura destinata a coordinare le attività di comunicazione del teatro. L’avviso è stato pubblicato sul sito ufficiale dell’ente con scadenza fissata al 3 maggio, termine entro il quale sarà possibile candidarsi tramite la pagina dedicata, accessibile dalla sezione “Lavora con noi” del portale teatroallascala.org. La procedura è stata attivata con l’obiettivo dichiarato di garantire massima trasparenza nel processo di selezione e di attrarre professionisti qualificati in grado di ricoprire un incarico che unisce competenze in ambito istituzionale e digitale. La Fondazione ha precisato che la scelta della procedura aperta risponde all’intenzione di individuare il miglior profilo possibile attraverso criteri di merito e accessibilità. Il ruolo, considerato di rilievo strategico, prevede la responsabilità nella pianificazione e gestione delle attività di ufficio stampa, oltre alla supervisione della comunicazione web e dei contenuti digitali ufficiali del teatro. Il nuovo responsabile sarà inserito all’interno della struttura comunicativa della Scala e lavorerà in stretta sinergia con gli altri settori operativi dell’istituzione. La candidatura richiede il rispetto dei requisiti dettagliati nell’avviso, disponibile integralmente online.
Come la devoluzione del Washington Post cambia le pubbliche relazioni

Il recente cambiamento nell’orientamento editoriale del Washington Post, sotto la proprietà di Jeff Bezos, ha suscitato preoccupazioni riguardo all’integrità dei media e al loro ruolo nella società. Come riportato da PR News, il noto linguista e critico dei media Noam Chomsky ha più volte evidenziato come i media privati, come il Washington Post, siano spesso influenzati dagli interessi aziendali, mettendo in discussione l’indipendenza editoriale. Bezos ha orientato la pubblicazione verso principi di libero mercato e libertà individuali, che, pur essendo legittimi, potrebbero influenzare la qualità del giornalismo, allontanandolo da un obiettivo di imparzialità e responsabilità. Questo cambiamento ha portato alla crescente sfiducia da parte del pubblico verso una testata storicamente simbolo di credibilità. Il Washington Post, che una volta veniva visto come un modello di giornalismo investigativo, ha visto scemare la sua reputazione a causa di modifiche editoriali che sembrano rispondere a interessi commerciali. Questa evoluzione non è isolata: anche altre testate come la CNN e il Wall Street Journal hanno subito riallineamenti editoriali, con la CNN che ha cercato di spostarsi verso una posizione più centrica e il Wall Street Journal che ha adottato una visione più conservatrice dopo l’acquisizione da parte di Rupert Murdoch nel 2007. Questi cambiamenti hanno avuto un impatto significativo sul ruolo delle pubbliche relazioni (PR). I professionisti delle PR si trovano ora a dover affrontare una crescente polarizzazione nel panorama mediatico, dove gli interessi aziendali e le preferenze politiche influenzano sempre di più le scelte editoriali. In questo contesto, le PR devono adattarsi per garantire che le informazioni siano presentate in modo corretto e trasparente, collaborando con giornalisti che operano in un ambiente in cui l’indipendenza è messa in discussione. Le PR, quindi, devono essere in grado di verificare meticolosamente le fonti e promuovere una comunicazione che rispetti i principi etici del giornalismo. In passato, i professionisti delle pubbliche relazioni sono stati definiti custodi della verità e della responsabilità nelle comunicazioni. Come affermato da Ivy Lee, uno dei fondatori della professione delle PR, l’obiettivo delle pubbliche relazioni non è quello di manipolare, ma di garantire la diffusione di informazioni accurate e verificate. Le PR devono quindi impegnarsi a lavorare con giornalisti affidabili e a sviluppare pratiche che sostengano la trasparenza e l’integrità. L’evoluzione del Washington Post rappresenta una sfida per i professionisti delle PR, che devono rispondere alla crescente difficoltà di navigare un panorama mediatico sempre più influenzato dalle dinamiche aziendali. Il loro compito è garantire che la comunicazione resti precisa, imparziale e che promuova una discussione informata basata su fatti verificabili.
La Casa Bianca cambia strategia mediatica con i creator

La Casa Bianca ha aperto ufficialmente le porte ai content creator, ridefinendo il concetto di new media e riconoscendo il crescente impatto delle piattaforme digitali come TikTok. Questa svolta segna un cambiamento storico nella comunicazione presidenziale, con la portavoce Karoline Leavitt che ha annunciato una nuova sezione della James Brady Press Briefing Room dedicata a giornalisti indipendenti, podcaster, influencer e altri creatori di contenuti. L’obiettivo dichiarato è ampliare il pubblico raggiunto dal messaggio della Casa Bianca, adattandosi alla trasformazione del panorama mediatico. Trump ha spesso privilegiato podcast e social media per le sue apparizioni, riconoscendo il potenziale di queste piattaforme nel dialogo diretto con gli elettori. Durante la campagna elettorale, ha accumulato ore di interviste con figure di spicco della manosphere, come Joe Rogan, Lex Fridman e Theo Von, personaggi influenti tra i giovani e spesso critici nei confronti dei media tradizionali. Questa nuova politica porta con sé anche interrogativi sulla definizione di contenuti informativi legittimi, specialmente in un’epoca in cui i social media hanno ridotto i controlli sul fact checking. Le piattaforme digitali hanno permesso la nascita di una nuova generazione di opinion leader, spesso con un linguaggio diretto, privo di filtri e caratterizzato da una forte opposizione alla correttezza politica. Il modello economico di questi creatori si basa su sponsorizzazioni e pubblicità, con i dieci podcast più ascoltati che generano tra i 10 e i 50 milioni di dollari all’anno. Con il ritorno di Trump alla presidenza, la Casa Bianca intende ridefinire il rapporto con l’informazione, ampliando la platea degli interlocutori e garantendo maggiore accesso ai nuovi media. L’inclusione di podcaster e influencer rappresenta un passo decisivo in questa direzione, rafforzando la presenza di voci alternative all’interno del dibattito pubblico. Se da un lato questa evoluzione rispecchia il cambiamento delle abitudini di fruizione delle notizie, dall’altro pone nuove sfide sul fronte della credibilità e della qualità dell’informazione diffusa ai cittadini. (In foto, Karoline Leavitt)
È morto Giuseppe “Bepi” Nava, storico ufficio stampa della Rai

È venuto a mancare lunedì 26 agosto Giuseppe Nava, noto a tutti come “Bepi”, figura storica e indimenticabile dell’ufficio stampa della Rai, dove ha prestato servizio fino al 2010. La sua scomparsa è stata annunciata dalla Rai con una nota ufficiale che ne ricorda “l’indimenticabile” garbo e “la pacatezza bonaria che, unite ad autorevolezza, passione e disponibilità umana, sono state una cifra inconfondibile del lavoro svolto sempre nell’interesse del Servizio Pubblico”. Bepi Nava è stato per molti anni un punto di riferimento non solo per i colleghi interni all’azienda, ma anche per dirigenti e giornalisti esterni, grazie al suo stile unico, fatto di equilibrio e dedizione. La sua carriera in Rai è stata lunga e ricca di esperienze: oltre a essere il capo ufficio stampa più longevo della storia dell’azienda, ha diretto la redazione marchigiana e ha ricoperto il ruolo di portavoce per l’allora potentissima ammiraglia Rai 1. In queste ore, i colleghi dell’Ufficio Stampa Rai si sono stretti attorno alla famiglia, esprimendo con affetto il loro cordoglio per la perdita di una persona che è stata un esempio di professionalità e umanità, capace di lasciare un segno profondo nel Servizio Pubblico e nei cuori di chi ha avuto la fortuna di lavorare al suo fianco.
Ogilvy rivoluziona l’influencer marketing con Health Influence

Ogilvy ha annunciato il lancio di Health Influence, un nuovo servizio internazionale di influencer marketing dedicato alla salute. Questa innovativa iniziativa è progettata per consentire ai brand farmaceutici, sanitari e del benessere di capitalizzare sull’influence economy. Health Influence si propone di aiutare i clienti a individuare e coinvolgere influencer nel campo della salute e del benessere, al fine di sensibilizzare sulle patologie, raggiungere comunità difficili da coinvolgere e instaurare fiducia con tutti gli stakeholder. Il servizio si basa sull’esperienza combinata di due team già operativi all’interno di Ogilvy: il team Influence di Ogilvy PR e gli esperti di Ogilvy Health, che vantano una vasta conoscenza nel settore della salute e del benessere. Le offerte di Health Influence comprendono consulenza strategica e gestione degli influencer a livello brand, terapeutico e corporate, oltre a mappatura, identificazione, selezione e attivazione degli influencer. Queste attività sono supportate dalla piattaforma tecnologica proprietaria di Ogilvy PR&Influence, progettata per valutare gli influencer in modo completo, privilegiando la reale portata e l’efficacia dell’engagement rispetto al semplice numero di follower. Health Influence è gestito da un team interdisciplinare di professionisti di Ogilvy, con Francesco Gatti come Head of Health e Paola Tonetti come PR & Influence Lead per l’Italia.
Team99 potenzia la presenza digitale del Gruppo Cannavacciuolo

Una nuova partnership si consolida nel mondo della ristorazione e dell’ospitalità: il Gruppo Cannavacciuolo e Team99 uniscono le forze per ottimizzare le attività digitali del gruppo, dall’implementazione dei siti web dei resort de Laqua Collection al lancio delle campagne digitali sponsorizzate multicanale per il 2024. Il risultato immediato? Il lancio online dei cinque siti web de Laqua Collection e del nuovo sito di Villa Crespi. Team99 ha saputo tradurre l’eleganza e il prestigio di queste destinazioni in un’esperienza digitale coinvolgente, rispecchiando l’ospitalità distintiva del Gruppo Cannavacciuolo. Inoltre, ha sviluppato strategie mirate per aumentare la visibilità online dei resort in modo strutturato. “Siamo molto soddisfatti della nostra collaborazione con Team99, perché si è rivelato non solo un partner affidabile, ma anche un team appassionato e creativo. Hanno compreso la nostra visione, rendendola concreta attraverso iniziative e progetti, tutti pensati per raggiungere obiettivi comuni” commenta Cinzia Primatesta, Amministratore Delegato del gruppo e moglie dello chef Antonino Cannavacciuolo. “Ciò che distingue la collaborazione tra Team99 e il Gruppo Cannavacciuolo è l’approccio proattivo del nostro team, alimentato dalla comprensione profonda degli obiettivi commerciali e dell’identità di marca del gruppo e dai nostri primi… 25 anni di esperienza!” conclude Luca Della Corte, CEO e Co-fondatore di Team99. Ecco alcuni dei protagonisti di questa collaborazione: Team99 Federica Papotti: Art Direction Marco Nicolini: Digital Marketing Specialist & Data Analyst Vittorio Corazzari: WebMKTG Specialist Dimitri Sohonof, Giulio Gualtieri: Web Developers Sn. Sara Calanca: Content Manager Sn. Mauro Traldi: Branding Strategist Luca Della Corte: Client Manager & Key Account Gruppo Cannavacciuolo Michela Cadei: Marketing & Communications Manager Silvia Ferrari: Sales & Marketing Manager Martina Marotta: SEO Copywriter & Web Content Specialist Luana Prandi: Sales & Marketing Specialist
Lay’s e la UEFA Champions League: “No Lay’s, No Game”

Lay’s, il rinomato marchio di patatine, torna nel 2024 con un’iniziativa straordinaria intitolata “No Lay’s, No Game“, in qualità di partner ufficiale della UEFA Champions League (UCL). Grazie alla “Chip Cam”, al coinvolgimento delle leggende del calcio David Beckham e Thierry Henry, a un concorso a premi e alla brandizzazione degli studi di Sky Sport, Lay’s regala emozioni a tutti i tifosi che decidono di godersi le partite dell’UCL con un pacchetto di patatine Lay’s in mano. Fondate nel lontano 1932 da Herman Lay, le patatine Lay’s sono diventate la scelta preferita per occasioni come le partite della UEFA Champions League, come testimoniano David Beckham e Thierry Henry: “No Lay’s, No Game”. Il cuore del concept è rappresentato da uno spot girato a San Siro durante la partita Milan-PSG dello scorso novembre, in cui i due campioni sono stati protagonisti di un divertente momento con i tifosi, chiedendo loro chi avesse delle patatine Lay’s. Prima del fischio d’inizio, Beckham si rende conto che Henry ha mangiato tutte le sue patatine Lay’s, ma la situazione si risolve grazie alla “Chip Cam” di Lay’s, che individua due fortunati spettatori con un pacchetto di Lay’s in mano, invitandoli a condividere le patatine con i due campioni. La ricerca di emozioni è il fulcro dello spot “No Lay’s, No Game” di quest’anno, che sarà trasmesso durante tutta la stagione della UEFA Champions League. La campagna è stata sviluppata in collaborazione con Slap Global e diretta da Andrew Lane, pluripremiato regista pubblicitario e televisivo. Fino al 21 aprile, i fan avranno la possibilità di partecipare al concorso Lay’s per vincere un’esperienza unica con Sky Sport. I vincitori potranno visitare la redazione, cenare e guardare una partita dell’UCL insieme ai talenti e ai giornalisti di Sky Sport. Per partecipare, sarà necessario acquistare almeno due prodotti Lay’s in promozione e caricare lo scontrino su www.pepsiconcorsi.it/concorsi/lays-no-game. I codici non vincenti saranno automaticamente inclusi nella maxi-estrazione finale, che darà la possibilità di vincere un viaggio a Londra e due biglietti per la finale della UEFA Champions League a Wembley, nell’ambito della seconda fase del concorso attiva dal 22 aprile al 5 maggio. Inoltre, Lay’s ed Sky Sport presenteranno uno studio televisivo interamente brandizzato Lay’s, offrendo al pubblico un’esperienza coinvolgente e immersiva attraverso l’utilizzo della realtà aumentata e di grafiche a LED durante il programma “After Party” condotto da Federica Masolin.
Poste Italiane conferma OMD per le sue campagne pubblicitarie

Poste Italiane ha confermato OMD in qualità di centro media per accordo di “servizi di pianificazione, monitoraggio, sviluppo piani editoriali, supporto amministrativo all’acquisto e controllo degli spazi media – on e offline – per le campagne pubblicitarie del gruppo Poste Italiane”. Il valore dell’appalto, attivo per due anni, è di 2,99 milioni di euro, al netto dell’IVA, comprensivo di fee di agenzia (offline, online e online influencer), success fee, costi tecnici (gestione, caricamento, tracciamento e ottimizzazione delle campagne, inclusi costi DSP-DMP e dati di profilazione di terze parti, trafficking, adserving, influencer), considerando ogni onere e/o spesa comunque connessi ai servizi, al netto dell’acquisto degli spazi media e degli oneri fiscali. OMD Roma segue Poste Italiane dal 2016 ed è stata confermata nel 2020 dopo aver vinto la gara a cui hanno preso parte anche Havas Media, Zenith e il raggruppamento costituito da Heads Collective e Digical Consulting. È invece ancora in corso la procedura di gara aperta da Poste Italiane per la gestione dei servizi pubblicitari “Above The Line“.