Trump posta video AI con arresto fittizio di Obama

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Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha pubblicato sul proprio social network Truth Social un video generato con intelligenza artificiale che raffigura l’ex presidente Barack Obama mentre viene arrestato da agenti dell’FBI all’interno della Casa Bianca. Nella ricostruzione, i due sono seduti fianco a fianco nello Studio Ovale quando sopraggiungono tre agenti che ammanettano Obama. La scena prosegue con Trump che osserva sorridendo. Il video si conclude con l’ex presidente chiuso in una cella e vestito con una tuta arancione simile a quelle dei detenuti di Guantanamo. Il filmato è accompagnato dalla scritta: “Nessuno è al di sopra della legge“.

Poco dopo la pubblicazione, Trump ha rilanciato anche una clip TikTok in cui appaiono diversi esponenti del Partito Democratico, tra cui Obama, Nancy Pelosi e altri leader. Il contenuto, condiviso senza contesto esplicito, ha suscitato reazioni immediate e diffuse, alimentando interrogativi sulle sue implicazioni politiche e simboliche.

Il gesto del presidente arriva pochi giorni dopo le dichiarazioni rilasciate da Tulsi Gabbard, attuale direttrice dell’intelligence nazionale, che ha accusato Barack Obama e alcuni alti funzionari dell’intelligence di aver “orchestrato una narrazione ingannevole” riguardo alla presunta collusione tra Trump e la Russia durante le elezioni presidenziali del 2016. Secondo Gabbard, “Obama e il suo team dirigente non volevano accettare la volontà del popolo americano e hanno ordito una cospirazione traditrice per lanciare un colpo di Stato durato anni”.

Trump ha successivamente ripubblicato le dichiarazioni di Gabbard, accompagnandole con un commento riferito a un segmento andato in onda su Fox News: “Ottimo lavoro del giovane e talentuoso Harrison Fields. Il panel è stato fantastico nel perseguire Obama e i ‘criminali’ che sono appena stati inequivocabilmente smascherati per frode elettorale di altissimo livello. Congratulazioni a Tulsi Gabbard. Continua così!

Il video ha rapidamente fatto il giro del mondo e generato forti reazioni, sia negli ambienti istituzionali sia sui social media. Alcuni osservatori hanno evidenziato il carattere provocatorio del contenuto, altri hanno espresso preoccupazione per l’uso politico delle tecnologie di sintesi visiva, in un contesto già segnato da tensioni istituzionali e indagini federali in corso. Tra i commenti italiani, si segnala quello di Enrico Mentana, direttore del TgLa7, che ha dichiarato: “L’aspetto grave e clamoroso è che a postarlo sul proprio profilo nel social di sua proprietà sia stato lo stesso presidente degli Stati Uniti, mai caduti così in basso”.

Il contenuto appare anche in un momento in cui cresce l’attenzione sulle connessioni tra le alte sfere della politica e la figura di Jeffrey Epstein, con pressioni crescenti su varie agenzie per rendere pubblici i documenti ancora secretati. Nonostante le recenti tensioni interne, il movimento MAGA continua a sostenere Trump, seppur attraversato da segnali di inquietudine e richieste di trasparenza. Il video diffuso dal presidente è solo l’ultima di una serie di azioni che mettono al centro dell’arena politica statunitense la disinformazione digitale, l’uso dell’intelligenza artificiale generativa e le tensioni tra poteri costituzionali.