Dimissioni a THR Roma: l’appello degli artisti

Gli artisti italiani hanno lanciato un appello per salvare The Hollywood Reporter Roma, sottolineando la gravità della situazione che ha portato alle dimissioni del direttore Boris Sollazzo, del vice direttore Pino Gagliardi e di tutta la redazione. Tra i firmatari del documento a sostegno della testata figurano nomi illustri come Carolina Crescentini, Raoul Bova, Caterina Guzzanti, Manuel Agnelli, Stefano Fresi, Sergio Castellitto e Gabriele Salvatores. “Assistiamo con sgomento alle dimissioni del direttore Boris Sollazzo, del vice direttore Pino Gagliardi e di tutta la redazione di The Hollywood Reporter Roma”, si legge nel documento diffuso lunedì 8 luglio 2024. La crisi che ha colpito la testata è di natura esclusivamente economica. Negli ultimi mesi, e in particolare nel 2024, la testata ha portato una ventata di aria nuova nel settore dell’informazione culturale, permettendo a chi opera nell’arte – cinema, TV, musica, teatro e moda – di presentarsi al pubblico in modo serio e accurato. Anche l’industria culturale ha beneficiato di un racconto dettagliato e inedito attraverso inchieste, interviste e anteprime. “In quanto addetti ai lavori – prosegue l’appello – chiediamo che vi sia uno sforzo collettivo per salvare una testata che ci permette di essere rilevanti all’estero e in particolare negli Stati Uniti, con articoli che sanno restituire un’immagine dell’arte italiana sfaccettata, rinnovata e veritiera. Ci auguriamo che l’imprenditoria migliore, ma anche la cosa pubblica intervengano per salvare una realtà importante, aiutandola a rimettersi in piedi”. I firmatari concludono mettendosi “a disposizione per qualsiasi iniziativa a sostegno della redazione di The Hollywood Reporter Roma e ribadiscono la loro piena solidarietà ai lavoratori della testata”.
Addio a Daniele Repetto, icona del giornalismo. Aveva 75 anni
Daniele Repetto, figura storica del giornalismo italiano, è deceduto nella notte a Roma all’età di 75 anni, dopo una grave malattia. Adnkronos, agenzia in cui ha lavorato per anni, lo descrive come “un punto di riferimento per i colleghi“. La storica firma del giornalismo si è spenta nella notte tra l’8 e il 9 luglio nella sua casa a Roma. Genovese di origine, ma romano di adozione, era un giornalista amato dai colleghi. Adnkronos lo ricorda con queste parole: “Ironia e rigore, la battuta tagliente e la calma olimpica, Daniele Repetto non aveva bisogno di alzare la voce per farsi rispettare in agenzia e per gestire anche le situazioni più concitate. È stato, per la generazione di cronisti dell’Adnkronos affacciatisi alla professione fin dagli anni ’90, un punto di riferimento saldo e sicuro, l’interlocutore dalla risposta definitiva e rassicurante, l’autorevolezza dei fatti e delle azioni che non si nutre di vanagloria ma vive di quotidiano e instancabile impegno. Daniele era quella sua camminata inconfondibile, la sigaretta sempre accesa tra le dita, quella “genovesità” romanizzata che ne moltiplicava l’implacabile arguzia. Un maestro di giornalismo vecchio stile, sempre alla caccia del più piccolo refuso, sempre in prima linea a indicare ai suoi giornalisti la direzione da seguire nella battaglia quotidiana per l’informazione di qualità”. Daniele Repetto, figura storica del giornalismo italiano, ha avuto una lunga e prestigiosa carriera come vicedirettore dell’agenzia Adnkronos e successivamente come direttore editoriale del Gruppo Gmc. Durante la sua carriera, ha pubblicato per le edizioni Adnkronos il volume “Il clandestino è finito”, dedicato alla dissociazione politica dal terrorismo, e ha curato numerosi studi sul terrorismo nazionale e internazionale. Ha inoltre contribuito alla realizzazione dei volumi celebrativi dei 50 e 60 anni dell’agenzia Adnkronos.