Guerra a Gaza: NYTimes e Washington Post vincono il Pulitzer

Pulitzer-Prize

La guerra nella Striscia di Gaza ha fatto irruzione nei prestigiosi Premi Pulitzer, con giornalisti e fotografi degni di lode per la loro copertura avvincente degli eventi che hanno scosso la regione. L’annuncio dei vincitori della 108ª edizione dei Premi Pulitzer, amministrati dalla rinomata Columbia University, è avvenuto in un momento di tensione, con il campus di Morningside Heights ancora chiuso a causa delle proteste studentesche. Il board dei premi si è riunito nella sede dell’Associated Press per celebrare i trionfi del giornalismo e dell’arte. Il New York Times è stato onorato con il premio per il miglior giornalismo internazionale, riconoscendo il coraggio e la dedizione dei suoi reporter che hanno documentato l’attacco di Hamas contro Israele, mettendo in luce il fallimento dell’intelligence israeliana e la vasta risposta militare che ne è seguita. I fotografi della Reuters sono stati altrettanto riconosciuti nella categoria delle “immagini Breaking news“, immortalando con le loro lenti momenti cruciali di questa tragica vicenda. La giuria dei Pulitzer ha deciso di conferire una citazione speciale ai “coraggiosi reporter e operatori dei media” che hanno operato nella Striscia di Gaza, in condizioni estremamente pericolose. La loro determinazione nel raccontare le storie dei palestinesi e degli altri abitanti di Gaza, nonostante il rischio per la propria vita, è stata elogiata come un esempio di giornalismo eroico. Il Washington Post si è distinto con tre prestigiosi premi. Uno per l’inchiesta sull’impatto politico e culturale del fucile d’assalto AR-15, un altro per una serie di editoriali che hanno esaminato l’ascesa degli autocrati nel mondo contemporaneo, e infine un riconoscimento speciale al columnist Vladimir Kara-Murza, imprigionato in Russia per accuse di alto tradimento. Durante l’annuncio dei premi, il board del Pulitzer ha anche ribadito il suo appello per la liberazione del giornalista del Wall Street Journal Evan Gershkovich, trattenuto nelle carceri russe da oltre un anno. Oltre alle vicende internazionali, i premi hanno messo in evidenza temi cruciali come l’immigrazione e la giustizia. Il sito ProPublica è stato premiato per aver svelato le connessioni tra miliardari influenti e il sistema giudiziario, mentre la Reuters ha ricevuto riconoscimenti per il suo lavoro investigativo sulle società di Elon Musk, stimolando inchieste ufficiali sulle pratiche aziendali del magnate sia in Europa che negli Stati Uniti. Un ulteriore riconoscimento è stato attribuito alla scrittrice messicana Cristina Rivera Garza, insignita del Premio Pulitzer al memoir e all’autobiografia per il suo potente racconto “L’invincibile estate di Liliana”, che denuncia il femminicidio della sua sorella avvenuto nel 1990.

Gruber attacca Mentana: ritardo a “Otto e Mezzo”

Otto e Mezzo studio

Una scintilla è scoppiata nel mondo della televisione italiana quando Lilli Gruber ha preso di mira il suo collega Enrico Mentana per un ritardo di 15 minuti nell’inizio della trasmissione “Otto e Mezzo”. La Gruber, nota giornalista e volto di spicco del programma, ha iniziato la serata con una presa di posizione diretta e tagliente, mettendo in chiaro il suo disappunto per l’allungamento del notiziario di Mentana, che ha causato il ritardo nel suo spettacolo. La trasmissione, che dovrebbe tradizionalmente iniziare alle 20:30, è invece partita alle 20:46, come ha sottolineato la stessa Gruber all’apertura dello show. “Benvenuti alle 20:46 e non alle otto e mezzo a Otto e mezzo”, ha dichiarato con un pizzico di sarcasmo, giocando sull’ironia e facendo riferimento al titolo del programma. “L’incontinenza è una brutta cosa, scusateci per il ritardo”, ha aggiunto con un sorriso amaro, enfatizzando la sua delusione per la situazione. “Dall’uno al nove per cento in mezz’ora. Questa è la curva degli ascolti – del tutto simile a quelle dei giorni precedenti – del TgLa7 di ieri sera, segnato da fatti importanti e in continuo aggiornamento”, ha scritto il direttore Mentana sul suo profilo Instagram. Un post accompagnato da una curva che mostra il successo del notiziario e la scalata in share ogni sera, prima di arrivare alla replica a Lilli Gruber: “A quel tg però ha imprevedibilmente fatto seguito un giudizio grevemente sprezzante nei miei confronti da parte di chi conduceva il programma successivo, che pure è ogni sera diretto beneficiario di quella curva ascendente”. “Un giudizio da cui finora nessuno tra i vertici di La7 ha sentito il bisogno di prendere le distanze. Piccolo episodio, ma molto indicativo. A questo punto le distanze, come è doveroso, le prendo io, dai maleducati e dagli ignavi”, ha concluso Mentana tirando in ballo anche i vertici di La7. “Come ogni lunedì ieri eravamo andati lunghi per alcuni fatti importanti. Chi ci ha seguito, Lilli Grbuer, ha avuto parole offensive nei confronti del sottoscritto, sono qui da 14 anni e non ho mai offeso nessuno. Gradirei reciprocità e che nell’azienda non ci fosse il mutismo che accompagna la vicenda da 24 ore. Vedremo se c’è stato qualcosa, sennò trarrò le conclusioni“. Lo ha detto Enrico Mentana nel corso del TgLa7. “La7 sta conseguendo ottimi risultati grazie al contributo di tutti e ad un prezioso lavoro di squadra”, comincia così una nota de La7 di Urbano Cairo sulla vicenda. “Per questo è fondamentale che non venga mai a mancare il rispetto reciproco. Così come è fondamentale che non manchi il rispetto verso un’Azienda che ha nei suoi valori fondanti la libertà di espressione e l’autonomia responsabile dei suoi conduttori e giornalisti. Un’Azienda che ha saputo negli anni mantenere e ampliare il livello di occupazione, risanarsi economicamente, e diventare un punto di riferimento di eccellenza nel panorama informativo e culturale italiano. Per questo – conclude la nota dell’editore – va preservata e tutelata sempre da parte di tutti noi, che ci lavoriamo quotidianamente con passione e orgoglio”. Mentana e Gruber supportano la nota di La7: Mentana condivide su Instagram con un semplice “Sottoscrivo”; Gruber, ripresa da AdnKronos, ha detto: “Condivido da sedici anni la linea e le regole della mia azienda”.