FNSI e Amnesty uniti per la libertà di stampa globale

La Federazione Nazionale della Stampa Italiana (FNSI) ha deciso di aderire alla maratona promossa da Amnesty International Italia a favore della libertà di stampa. Quest’iniziativa, che si protrarrà per 30 giorni, mira a raccogliere firme per difendere il diritto fondamentale alla libertà di espressione e di informazione in tutto il mondo. La FNSI invita giornalisti e giornaliste a partecipare attivamente a questa campagna firmando personalmente sul sito web di Amnesty Italia, www.amnesty.it. Amnesty ha selezionato simbolicamente quattro giornalisti, il cui lavoro e impegno rappresentano la lotta per la libertà di stampa in contesti difficili e pericolosi. Alberto Amaro Jordán, del Messico, Maria Ponomarenko, dalla Russia, e Nidal al-Waheidi e Haitham Abdelwahed, operanti in Israele e nei Territori Palestinesi, sono i protagonisti di storie che mettono in luce le sfide affrontate dai giornalisti in diverse parti del mondo. Alberto Amaro Jordán ha subito minacce e tentativi di delegittimazione da parte di gruppi criminali e forze dell’ordine. Nonostante fosse incluso nel programma di protezione per difensori dei diritti umani e giornalisti, le autorità messicane hanno recentemente stabilito che non corre più alcun pericolo, mettendo così a rischio la sua sicurezza. L’appello rivolto al ministro dell’Interno messicano chiede di garantire la protezione di Alberto e di riconsiderare questa decisione grave e rischiosa. Maria Ponomarenko, giornalista russa attivista di “RusNews”, è stata arrestata nel 2022 e condannata a sei anni di reclusione e al divieto di esercitare l’attività giornalistica per aver diffuso informazioni sul bombardamento di Mariupol, in Ucraina. Amnesty chiede la sua immediata scarcerazione e la cessazione delle persecuzioni. Nidal al-Waheidi e Haitham Abdelwahed, giornalisti della Striscia di Gaza, sono stati arrestati dalle forze israeliane mentre documentavano un attacco di Hamas in territorio israeliano. Le autorità israeliane non hanno fornito informazioni sul loro stato o sulle ragioni dell’arresto. L’appello chiede che venga reso noto il loro luogo di detenzione e che vengano garantiti loro un trattamento umano e il diritto alla difesa. Le storie di questi quattro giornalisti rappresentano solo alcuni degli innumerevoli casi di violazioni dei diritti umani e di attacchi alla libertà di stampa che avvengono in tutto il mondo. La partecipazione alla maratona di Amnesty è un modo per sostenere la difesa di questi valori fondamentali e per mostrare solidarietà con i giornalisti che rischiano la propria vita per portare alla luce la verità.
Inchiostro verde: giornalisti al fronte della crisi ambientale globale

Il mondo affronta una crisi senza precedenti, una tempesta perfetta di cambiamento climatico, perdita di biodiversità e inquinamento atmosferico. In mezzo a questa tempesta, un faro di speranza brilla attraverso la trentunesima edizione della Giornata mondiale della libertà di stampa, che si terrà quest’anno a Santiago del Cile dal 2 al 4 maggio sotto l’egida dell’UNESCO. Il tema di quest’anno, “L’importanza del giornalismo e della libertà di espressione nel contesto della crisi ambientale globale“, mette in luce l’urgente necessità di informazioni accurate e accessibili in un momento in cui la verità è spesso offuscata dalla disinformazione. L’iniziativa si propone di sottolineare il ruolo vitale svolto dalla stampa e dal giornalismo nell’illuminare il cammino verso un futuro sostenibile. Scienziati, giornalisti e artisti si riuniranno per discutere e approfondire l’importanza cruciale di un’informazione affidabile e accurata, soprattutto quando si tratta di denunciare la crisi ambientale e i suoi impatti devastanti. Tuttavia, mentre il giornalismo cerca di portare alla luce la verità, affronta una sfida senza precedenti: la disinformazione. Le campagne di disinformazione mettono in discussione non solo le conoscenze scientifiche, ma minano anche la fiducia del pubblico nelle istituzioni e nella stessa verità oggettiva. L’UNESCO avverte che gli attacchi alla validità della scienza minacciano il dibattito pubblico informato e pluralistico. Le informazioni fuorvianti e false sul cambiamento climatico possono generare dubbi e incredulità, ostacolando gli sforzi internazionali per affrontare le sfide ambientali. In particolare, la disinformazione può compromettere il sostegno pubblico e politico per l’azione climatica e impedire la creazione di politiche efficaci per proteggere le comunità vulnerabili. Questo rischia di esacerbare le disuguaglianze esistenti e di privare coloro che sono più colpiti dalla crisi ambientale della giustizia e della protezione di cui hanno disperatamente bisogno. L’iniziativa di Santiago affronterà anche il tema della violenza contro i giornalisti e i comunicatori che si battono per il progresso sostenibile e la protezione dell’ambiente. La cerimonia di apertura includerà la consegna del Premio mondiale UNESCO per la libertà di stampa ‘Guillermo Cano’, istituito in memoria del giornalista colombiano Guillermo Cano Isaza, assassinato nel 1986 per il suo impegno nel giornalismo.