GIORNALISMO MULTIMEDIALE

Microfoni spenti: Radio Rai in sciopero

Radio Rai

Le giornaliste e i giornalisti del Giornale Radio Rai hanno incrociato i microfoni e le penne, dichiarando uno sciopero contro il progetto aziendale di smembrare la redazione, staccando lo sport da Radio Rai per unirlo a Rai Sport e Gr Parlamento a Rai Parlamento.

Il cuore della questione risiede nell’obiettivo aziendale di accorpare le redazioni, ignorando le profonde differenze linguistiche e tecniche tra radio e televisione. Un’idea che, secondo i giornalisti in sciopero, non solo danneggerebbe la qualità dell’informazione offerta da Radio Rai, ma impoverirebbe l’intera esperienza radiofonica.

Il Comitato di Redazione di Radio Rai ha chiaramente espresso il proprio dissenso, chiedendo all’azienda di riconsiderare il progetto. Il Cdr evidenzia l’incongruenza di questa mossa proprio mentre si celebra il centenario della Radio, un momento di riflessione e celebrazione che dovrebbe essere accompagnato dalla salvaguardia delle sue componenti fondamentali.

In un clima di tensione crescente, l’adesione allo sciopero da parte di oltre il 90% degli iscritti al sindacato UniRai testimonia l’unità e la determinazione dei giornalisti Rai nel difendere l’integrità del Giornale Radio Rai. Il documento dell’Assemblea degli iscritti Unirai sottolinea la necessità di proteggere l’unità della redazione e di tutelare i colleghi coinvolti, denunciando l’atteggiamento dell’azienda che ha deciso di procedere con il piano senza consultare i rappresentanti sindacali né le redazioni interessate.