GIORNALISMO MULTIMEDIALE

Il vortice mediatico dietro la copertina de L’Espresso

L'Espresso e Chiara Ferragni

La nuova copertina de L’Espresso ha scatenato un vortice di polemiche e discussioni intorno alla figura di Chiara Ferragni, influencer di fama mondiale. L’immagine che la ritrae, con un trucco che ricorda vagamente quello di un pagliaccio, è diventata virale sui social, anticipando un’inchiesta giornalistica dal titolo eloquente: “Ferragni Spa: Il lato oscuro di Chiara”.

Espresso-Ferragni

L’articolo svela un intricato labirinto di società e quote azionarie, in cui la trasparenza sembra essere assente. Partner discutibili, manager sotto indagine e dipendenti mal retribuiti compongono l’immagine di un impero guidato dall’influencer, dove la chiarezza e la giustizia sociale sembrano essere lasciate ai margini.

Se da un lato alcuni considerano la copertina un atto di eccesso e di cattivo gusto, definendola una violenza mediatica, dall’altro ci sono coloro che apprezzano la decisione del settimanale nel mettere in luce aspetti meno noti della personalità di Ferragni. La discussione si accende sui social, divisa tra chi critica la superficialità dell’approccio e chi difende la libertà di informazione.

L’influencer stessa ha reagito tramite i suoi legali, minacciando azioni legali contro la società editrice dell’articolo. Si difende sostenendo di essere stata oggetto di diffamazione e denigrazione, proprio nel giorno in cui dovrebbe essere celebrata come donna di successo.

Tra le voci che si alzano in difesa di Ferragni, spicca quella del rapper Fedez, che ha ironizzato sulla situazione chiedendo quando sarà l’ora di un’inchiesta sul proprietario del giornale, un magnate petrolifero. Un gesto che aggiunge ulteriori elementi alla complessa trama di questa storia che coinvolge non solo una figura pubblica, ma anche il mondo del giornalismo e dei media digitali.

La vicenda, tuttavia, è solo all’inizio e resta da vedere quali saranno gli sviluppi futuri e se verrà fatta luce sul presunto “lato oscuro” di Chiara Ferragni e del suo impero digitale.