RCS cresce in borsa, Corriere leader con 645mila abbonati

Urbano Cairo RCS

RCS MediaGroup ha registrato un aumento in Piazza Affari fino al 3,5%, chiudendo la giornata con un +1,25% in borsa, a seguito della presentazione del bilancio dei primi nove mesi del 2024. I dati evidenziano una forte crescita degli utili e dei margini, accompagnata da un incremento nel numero degli abbonati. L’editore Urbano Cairo ha espresso soddisfazione per i risultati raggiunti, ricordando i progressi realizzati negli ultimi otto anni sotto la sua guida: dal 3 agosto 2016, quando è diventato presidente di RCS, il gruppo ha generato cassa per 630 milioni di euro, quasi azzerato il debito, distribuito 145 milioni in dividendi, e riacquistato la sede storica del Corriere della Sera per 70 milioni di euro. Al 30 settembre 2024, la base clienti digitale di RCS, che include sia le testate italiane sia quelle spagnole, ha superato 1,1 milioni di abbonamenti. Solo il Corriere della Sera conta 645 mila abbonati, seguito da 246 mila per la Gazzetta dello Sport, 154 mila per El Mundo e 101 mila per Expansión. RCS si conferma quindi primo editore online in Italia, con un totale di 30,9 milioni di utenti unici medi mensili. Il consiglio di amministrazione, riunitosi ieri, ha sottolineato l’importanza del ruolo informativo delle testate, sempre più riconosciute dal pubblico come autorevoli, sia in formato digitale sia su carta. Nei primi nove mesi dell’anno, il margine operativo lordo (EBITDA) ha registrato un incremento dell’11,33%, raggiungendo i 91,4 milioni di euro, rispetto agli 82,1 milioni dello scorso anno. Tutti i comparti aziendali hanno contribuito alla crescita, in particolare le divisioni Quotidiani Italia e Unidad Editorial. Il margine operativo lordo sui ricavi totali di 602,3 milioni di euro rappresenta un’incidenza del 15,2%, contro il 13,5% dell’anno precedente. Anche il risultato operativo è in aumento del 16,89% a 51,5 milioni di euro, mentre l’utile netto è salito del 13,4%, attestandosi a 32,1 milioni di euro. L’indebitamento netto di RCS si è ridotto di 3,7 milioni di euro, scendendo a 19,7 milioni dopo aver distribuito 36,3 milioni in dividendi. Guardando al futuro, il consiglio di amministrazione prevede di raggiungere margini in crescita per il 2024, con l’obiettivo di proseguire nella generazione di cassa grazie alla gestione operativa. (In foto, Urbano Cairo)

Albina Perri è la nuova direttrice di Giallo

La notizia è ora ufficiale: dal 9 luglio 2024, Albina Perri prende le redini di Giallo, il settimanale dedicato a inchieste, approfondimenti e analisi su storie, delitti e misteri seguiti con interesse dagli italiani. Perri succede ad Andrea Biavardi, che ha assunto la direzione di Oggi. Albina Perri, milanese e giornalista professionista dal 2002, è parte integrante della redazione di Giallo sin dalla sua nascita nel 2013. Prima di unirsi al team di Giallo, ha lavorato presso il quotidiano Libero come responsabile della cronaca italiana. È anche autrice di numerosi libri, tra cui “Delitti imperfetti” (Mursia) e “Il medico dell’Inter e altri delitti” (Typimedia), opere che attestano la sua competenza nel campo del giornalismo investigativo. L’editore Urbano Cairo ha voluto esprimere la sua gratitudine verso Andrea Biavardi per il contributo fondamentale dato a Giallo, evidenziando come la sua dedizione abbia portato il settimanale a essere leader nel settore e a creare una vasta comunità di lettori affezionati. “Ringrazio Andrea Biavardi, che dal 9 luglio assume la direzione del settimanale Oggi, per la passione con cui ha diretto Giallo in questi anni, raggiungendo una posizione di leadership nel settore e creando una vastissima comunità di lettrici e lettori. Ad Albina Perri e a tutta la redazione di Giallo vanno i miei migliori auguri di buon lavoro per questa nuova fase di vita del giornale,” ha dichiarato Cairo.

Enrico Mentana confermato alla direzione del TG La7 fino al 2026

Enrico Mentana

Enrico Mentana continuerà a dirigere il TG La7 almeno fino al 2026. La notizia del rinnovo di due anni è stata annunciata giovedì mattina dal presidente di La7, Urbano Cairo, durante la presentazione del palinsesto dell’emittente per la stagione 2024-25. “Una cosa di cui sono veramente molto contento, perché se ne è parlato molto,” ha dichiarato Urbano Cairo, presidente di Rcs Mediagroup. “Abbiamo definito con Enrico Mentana la sua permanenza a La7 fino a tutto il 2026. Enrico rimane con noi due anni e poi chissà… Intanto cominciamo con questi due, insomma, che per noi è una bellissima notizia”. Cairo ha elogiato il lavoro di Mentana, sottolineando il ruolo cruciale del direttore dal 2010. “È stato un vero pilastro per noi dal 2010,” ha aggiunto Cairo, “portando un telegiornale di grande qualità. E poi con le sue Maratone ha inventato un genere apprezzatissimo. Anche recentemente la Maratona sulle elezioni europee ha ottenuto dei risultati notevolissimi. Poi fra noi c’è un rapporto personale veramente molto amicale. Quindi sono contento per motivi professionali, ma molto anche per motivi personali.” Mentana, attraverso i social, ha espresso il suo punto di vista sul rinnovo. “Dopo un confronto come sempre franco con l’editore Urbano Cairo ho accettato l’offerta di restare alla guida del TG La7 fino a tutto il 2026,” ha scritto. “In questa fase convulsa e difficile sulla scena italiana e internazionale penso sia giusto continuare il lavoro svolto in piena libertà da ormai 14 anni“. Il direttore ha poi sottolineato la sua visione del giornalismo. “La sfida sarà ancor di più quella di un giornalismo libero, intransigente sui grandi principi, ma senza steccati, e contro tutte le censure, faziosità, prevaricazioni, allarmismi strumentali e partiti presi che intossicano il nostro sistema politico e mediatico. Grazie a chi scegliendo il nostro tg ci ha resi forti e anche per questo più liberi. Magari potremo sbagliare, ma mai tradiremo l’impegno di non nascondere o alterare le notizie che meritano di essere date”.

RCS, digitalizzazione o ritorno al passato?

Urbano Cairo

RCS Mediagroup ha recentemente deciso di eliminare il lavoro agile nelle redazioni dei suoi Periodici, segnando un ritorno a un’organizzazione lavorativa più tradizionale. Questa decisione, presa dal presidente Urbano Cairo, ha suscitato numerose polemiche, soprattutto alla luce dei risultati economici positivi del 2023 – in cui ha registrato un utile di 57 milioni di euro, distribuito un dividendo di 0,07 euro per azione e riportato l’area Periodici alla redditività con un EBITDA positivo di 2,1 milioni di euro, grazie anche ai sacrifici dei giornalisti tra cassa integrazione e smaltimento delle ferie. In un comunicato stampa diffuso il 15 maggio 2024, l’assemblea dei giornalisti dei Periodici RCS ha espresso il proprio sconcerto e disappunto per la decisione. “Introdotto durante la pandemia da Covid-19, quando solo grazie allo smart working le nostre testate sono sempre state realizzate e pubblicate con regolarità e completezza di informazione, il lavoro agile nei Periodici Rcs è stato utilizzato anche negli anni successivi prima con la sottoscrizione di un’intesa legata allo stato di crisi fino a dicembre 2023 e poi con successive proroghe espressamente raggiunte ‘nell’ambito di un confronto finalizzato alla ricerca di un accordo più complessivo’. Il 29 aprile, improvvisamente, l’azienda ci ha invece comunicato lo stop a ogni forma di lavoro agile a partire dal primo maggio. Quasi a celebrare, con vena cinicamente ironica, la Festa dei lavorator”, si legge nella nota. Il lavoro agile nei Periodici RCS è stato un elemento cruciale per mantenere la produttività durante e dopo la pandemia. Tuttavia, l’azienda ha giustificato la sua decisione affermando che, per i Periodici, la presenza fisica è essenziale per la loro natura di opere collettive dell’ingegno. Questa giustificazione appare discriminatoria, considerando che nelle redazioni del Corriere della Sera lo smart working continua ad essere operativo. Il comunicato dei giornalisti evidenzia inoltre la mancanza di risposte dal presidente Cairo, a cui è stata inviata una lettera per sottolineare i benefici dello smart working, tra cui un aumento della produttività, una maggiore flessibilità e una riduzione delle assenze per malattia. Solo dopo insistenti richieste, l’azienda ha concesso il lavoro agile ai dipendenti con particolari condizioni di salute e per attività su siti e social in fasce orarie disagevoli. “Non cerchiamo concessioni”, affermano i giornalisti. “Noi meritiamo di lavorare in un’azienda moderna e responsabile, capace di superare le logiche polverose e antistoriche del controllo dei lavoratori […] Il lavoro agile, lo ribadiamo con forza, è uno strumento dell’organizzazione del lavoro utile non solo al benessere dei lavoratori, alla conciliazione tra vita e impegni professionali e alla tutela del nostro pianeta, ma anche e soprattutto efficace per le aziende, per la loro produttività e i loro bilanci. Non è una merce di scambio, da sfruttare quando fa comodo o per ottenere nuovi tagli economici e sacrifici dei lavoratori, come sembra ritenerlo l’azienda, ma uno dei segnali della crescita e della proiezione verso il futuro di ogni impresa che voglia dirsi matura, moderna, attenta ai propri conti così come al benessere dei propri dipendenti”. I giornalisti dei Periodici RCS sono determinati a non retrocedere sulle loro richieste. Annunciano che continueranno a sensibilizzare l’opinione pubblica su questi temi e a fare pressione affinché l’azienda adotti una visione più moderna e lungimirante del lavoro. Chiedono quindi al presidente Cairo “di smettere i panni ottocenteschi, anacronistici e antieconomici del padrone e di aderire all’immagine di imprenditore intelligente, moderno e vincente che vuole trasmettere all’esterno da proprietario e amministratore di giornali, tv e squadre di calcio”, concludono.   A tale richiesta, l’Editore risponde: “Ribadiamo ancora una volta come il lavoro giornalistico dei Periodici sia fondato sul confronto fra redattori, che stimola la creatività, da cui nascono idee e proposte editoriali e sulla relazione costante con le Direzioni. Su questi presupposti si fonda un’organizzazione del lavoro, che è stata stravolta per motivi di forza maggiore durante il covid, in grado di realizzare contenuti autorevoli, indipendenti e di qualità. Queste caratteristiche sono le direttrici costanti dell’opera editoriale di RCS MediaGroup, la cui modernità non è certamente legata all’utilizzo del lavoro agile. Peraltro, nei casi in cui si è reso necessario venire incontro a specifiche esigenze di salute dei nostri giornalisti, abbiamo già provveduto a stipulare i relativi accordi individuali”.  

La7: Cairo difende l’azienda, Mentana e Gruber lo sostengono

“La7 sta conseguendo ottimi risultati grazie al contributo di tutti e ad un prezioso lavoro di squadra”, comincia così una nota de La7 di Urbano Cairo sulla vicenda Gruber-Mentana. “Per questo è fondamentale che non venga mai a mancare il rispetto reciproco. Così come è fondamentale che non manchi il rispetto verso un’Azienda che ha nei suoi valori fondanti la libertà di espressione e l’autonomia responsabile dei suoi conduttori e giornalisti. Un’Azienda che ha saputo negli anni mantenere e ampliare il livello di occupazione, risanarsi economicamente, e diventare un punto di riferimento di eccellenza nel panorama informativo e culturale italiano. Per questo – conclude la nota dell’editore – va preservata e tutelata sempre da parte di tutti noi, che ci lavoriamo quotidianamente con passione e orgoglio”. Mentana e Gruber supportano la nota di La7: Mentana condivide su Instagram – accompagnando il take d’agenzia con un semplice “Sottoscrivo” -; Gruber, ripresa da AdnKronos, ha detto: “Condivido da sedici anni la linea e le regole della mia azienda”.  

RCS MediaGroup: risultati 2023 e prospettive digitali

Urbano Cairo

RCS MediaGroup, uno dei principali player nel panorama dell’editoria italiana, ha reso noti i risultati finanziari consolidati relativi al 2023, evidenziando una serie di sfide e opportunità nel contesto in continua evoluzione dei media. I ricavi netti consolidati hanno raggiunto i 828 milioni di euro, segnando un lieve calo rispetto all’anno precedente, quando erano stati registrati 845 milioni di euro. La flessione del 2% è principalmente attribuita all’andamento negativo dei ricavi editoriali e diffusionali, che hanno totalizzato 332,9 milioni di euro, rispetto ai 355,8 milioni del 2022. Nonostante ciò, la raccolta pubblicitaria ha evidenziato una modesta crescita di 1,7 milioni di euro, attestandosi a 347,1 milioni di euro nel 2023 rispetto ai 345,4 milioni dell’anno precedente. Da notare che la quota dell’online ha raggiunto il 43%, confermando il costante trend di digitalizzazione del settore. Un dato incoraggiante è rappresentato dall’Ebitda del 2023, che ha registrato una significativa crescita, attestandosi a 136,2 milioni di euro, in aumento di 17,7 milioni rispetto all’anno precedente. Questo incremento, pari al 118,5%, dimostra la solidità della gestione aziendale e la capacità di adattamento alle mutevoli condizioni del mercato. Da sottolineare inoltre che i ricavi digitali hanno rappresentato il 26,3% del totale, evidenziando un notevole incremento rispetto al 24,5% del 2022. Questo trend ascendente è principalmente guidato dai ricavi provenienti dagli abbonamenti digitali, che hanno registrato una crescita del 10%. “I risultati del 2023 confermano la solidità del nostro modello di business e la capacità di RCS MediaGroup di adattarsi alle sfide del mercato“, ha commentato l’amministratore delegato Urbano Cairo. “Il Gruppo ha registrato una crescita del digitale, che rappresenta ormai un quarto dei ricavi complessivi. L’ebitda è in forte crescita, a dimostrazione della solidità della nostra gestione”.