Telegiornali Rai: Zurzolo a RaiNews24, Petrecca passa a Rai Sport

La maggioranza ha trovato un accordo per le nuove nomine alla guida dei telegiornali e delle strutture informative della Rai, in vista del prossimo Cda in programma il 20 marzo. L’intesa, che rispecchia gli equilibri tra le forze politiche della coalizione di governo, dovrebbe essere formalizzata con l’approvazione delle designazioni. Alla direzione di RaiNews24 andrà Federico Zurzolo, esponente vicino a Forza Italia, che prenderà il posto di Paolo Petrecca. Quest’ultimo, invece, si trasferirà a Rai Sport, continuando il suo percorso professionale all’interno dell’azienda. Un’altra figura chiave di questa tornata di nomine è Nicola Rao, sostenuto da Fratelli d’Italia, destinato a prendere le redini del Giornale Radio a partire da luglio, quando Francesco Pionati andrà in pensione. Il Cda del 20 marzo servirà anche a confermare alcune figure già in carica. Roberto Pacchetti, vicino alla Lega, rimarrà alla guida della Tgr, così come Pierluca Terzulli, esponente dell’area Dem, resterà al timone del Tg3. Novità, invece, per Rai Italia, dove Maria Rita Grieco, attuale vicedirettrice del Tg1 e vicina a Forza Italia, subentrerà a Fabrizio Ferragni. Un altro cambio importante riguarda la Radiofonia, con Andrea Sassano, attuale direttore di Rai Teche, che dovrebbe sostituire Flavio Mucciante.

Menzioni di guerra nei TG: TgCom24 in testa con 990

Press reporter

Mentre il Natale si avvicina, la pace sembra lontana dal panorama globale. Secondo il monitoraggio di Mediamonitor.it, piattaforma basata sulle tecnologie di Cedat 85, negli ultimi 30 giorni il termine “guerra” è stato citato 13.839 volte su radio e tv italiane, una media di una citazione ogni 3 minuti. L’analisi copre il periodo tra il 9 novembre e il 9 dicembre. Israele-Palestina e Ucraina dominano l’informazione I conflitti principali che catturano l’attenzione dei media italiani restano la guerra tra Russia e Ucraina e il conflitto in Palestina. La guerra in Ucraina, scoppiata quasi tre anni fa, ha ottenuto 4.374 citazioni, superando di poco il conflitto israelo-palestinese con 4.028 menzioni. Nonostante l’impegno di Joe Biden nel sostenere la difesa di Kiev, autorizzando anche la fornitura di mine antiuomo, il presidente americano ha totalizzato solo 563 citazioni. Molto più presente sui media è il rivale Donald Trump: con 1.521 menzioni, il tycoon supera non solo Biden, ma anche Volodymyr Zelensky (713) e il leader israeliano Benjamin Netanyahu (934). Al centro del dibattito c’è anche Vladimir Putin, citato 1.303 volte. Focus sulla Siria: 3.085 citazioni dopo Aleppo Dal 27 novembre, giorno in cui il gruppo islamista al-Sham ha preso il controllo di Aleppo, il conflitto siriano ha attirato maggiore attenzione. Mediamonitor.it ha registrato 3.085 citazioni per la guerra civile in Siria, contro le 1.717 relative alla guerra in Ucraina nello stesso periodo. I media italiani si sono concentrati su Bashar al-Assad (2.332 menzioni), sulla caduta di Damasco in mano ai jihadisti tra il 7 e l’8 dicembre (2.202 citazioni) e sulla città di Aleppo, epicentro della nuova offensiva ribelle (1.708 menzioni). Allnews: TgCom24 al primo posto per copertura Analizzando i canali allnews come TgCom24, RaiNews24 e SkyTg24, emerge una copertura intensa dei conflitti. TgCom24 è il più attivo con 990 citazioni, seguito da RaiNews24 (947) e SkyTg24 (936). Tuttavia, RaiNews24 si distingue per aver dedicato maggiore spazio a: Israele-Palestina: 653 citazioni (contro 509 di SkyTg24 e 442 di TgCom24). Russia-Ucraina: 591 menzioni (contro 553 e 477). Siria: 304 citazioni (contro 296 e 285).

Sciopero Rai, contrasti tra Tg, Day Time e Approfondimento

Telegiornale

Il prossimo lunedì, 6 maggio, segna una svolta importante per la Radiotelevisione Italiana (RAI), con lo sciopero indetto dall’Usigrai, l’Unione Sindacale Italiana Giornalisti Rai. Mentre l’Usigrai auspica un ampio sostegno allo sciopero, non tutti i giornalisti Rai sembrano intenzionati ad aderire. Tale dissenso potrebbe riflettersi nelle programmazioni dei telegiornali e dei radiogiornali: se Tg1 e Tg2 potrebbero andare regolarmente in onda, si prevedono edizioni ridotte per TG3, Giornale Radio e diverse testate giornalistiche regionali. Il segretario dell’Usigrai, Daniele Macheda, ha ribadito l’importanza di difendere la libertà di stampa, soprattutto alla luce del recente declino dell’Italia nella classifica mondiale di Reporters Senza Frontiere. Parallelamente allo sciopero, giornalisti appartenenti ai generi “Day Time” e “Approfondimento” avanzano richieste di pari tutele e dignità professionale. Una petizione promossa dai CdR delle due realtà Rai mira a ottenere un riconoscimento equo per coloro che operano al di fuori dei tradizionali telegiornali. Si sottolinea la necessità di una regolamentazione più chiara e di una definizione di ruoli e responsabilità, specialmente nei programmi di approfondimento.