Rai e Rai2: orgoglio azzurro alle Paralimpiadi di Parigi 2024

“È con grande orgoglio che celebriamo i risultati straordinari raggiunti dagli atleti italiani alle Paralimpiadi di Parigi 2024”. Sono le parole del presidente e amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio, in una nota diffusa sui social, nella quale ha voluto esprimere il proprio entusiasmo per i successi dei nostri atleti paralimpici. “La Rai, in particolare Rai2, rete sportiva dedicata alle eccellenze paralimpiche, si unisce a tutti gli Italiani nel festeggiare il talento, la determinazione e il coraggio dei nostri atleti, che hanno saputo superare ogni limite e battere record storici”. Durante le Paralimpiadi di Parigi 2024, Rai2 ha svolto un ruolo centrale nella copertura mediatica dell’evento, diventando il punto di riferimento per milioni di telespettatori italiani desiderosi di seguire le imprese dei propri beniamini. Il palinsesto, interamente dedicato agli eventi sportivi paralimpici, ha registrato risultati di ascolto straordinari, dimostrando il crescente interesse del pubblico per le storie di sport, coraggio e resilienza che solo le Paralimpiadi sanno offrire. “Ogni medaglia rappresenta non solo un risultato sportivo, ma anche una testimonianza di resilienza e passione, ispirando milioni di italiani e mostrando al mondo il vero significato della forza e della perseveranza”, ha proseguito Roberto Sergio nella sua dichiarazione. “Siamo orgogliosi di essere stati, con risultati di ascolto incredibili, il partner media di queste storie emozionanti e di aver condiviso con i telespettatori ogni emozione, ogni vittoria e le sfide affrontate dai nostri atleti”. Grazie al sostegno della Rai e alla copertura costante offerta da Rai2, i successi degli atleti italiani alle Paralimpiadi di Parigi 2024 hanno avuto un’ampia visibilità. Con interviste, approfondimenti e momenti di diretta, il pubblico ha potuto seguire ogni fase dell’evento, immergendosi nelle storie personali degli atleti, nei loro sacrifici e nelle loro conquiste. L’impegno della Rai per il mondo paralimpico non si ferma qui. Come sottolineato da Roberto Sergio, la rete continuerà a raccontare le storie dei nostri atleti, celebrando le loro vittorie e sfide con passione e dedizione. “Insieme, celebriamo non solo i successi individuali, ma anche l’unità e la determinazione della nostra nazione,” ha dichiarato, invitando tutti gli italiani a continuare a seguire l’offerta Rai per vivere ogni emozione e rimanere aggiornati su tutto ciò che riguarda il mondo dello sport.
Roberto Sergio nuovo Ad e presidente della Rai

A partire dal 10 agosto, Roberto Sergio non è più solo l’amministratore delegato della Rai, ma assume anche il ruolo di presidente del Consiglio di Amministrazione. La decisione, comunicata tramite una nota ufficiale da Viale Mazzini, segna una significativa evoluzione nella governance della Rai. Secondo l’articolo 22.3 dello Statuto sociale, Roberto Sergio, in qualità di consigliere più anziano di età, ha assunto le funzioni di presidente del Consiglio di Amministrazione. Questo cambiamento arriva a seguito delle dimissioni di Marinella Soldi, che aveva guidato la Rai fino al 10 agosto 2024. La riunione del Consiglio di Amministrazione del 30 luglio, presieduta dalla Soldi e alla quale era presente anche Sergio, ha ufficialmente preso atto delle sue dimissioni. In seguito alla nomina di Sergio a Presidente, è stato comunicato anche un cambiamento alla Direzione Radiofonia. Roberto Sergio ha deciso di rimettere il mandato di direttore ad interim della Direzione Radiofonia, incarico che verrà assunto temporaneamente da Flavio Mucciante. Questo passaggio di responsabilità è stato deciso per permettere a Sergio di concentrare le sue energie sui nuovi compiti presidenziali. Nonostante il cambiamento di leadership, la supervisione delle attività di controllo interno rimarrà sotto la competenza del Consiglio di Amministrazione. La Direzione Internal Audit continuerà a riportare a livello organizzativo al Consiglio, garantendo così la continuità e l’efficacia delle pratiche di controllo e supervisione.
Sanremo 2025: date in bilico per la Coppa Italia

L’annuncio della possibile sovrapposizione tra il Festival di Sanremo e i quarti di finale della Coppa Italia ha scosso gli appassionati di musica e sport, sollevando interrogativi sulla programmazione della 75esima edizione della storica kermesse canora. Inizialmente previsto dal 4 all’8 febbraio, il Festival potrebbe ora slittare dal 11 al 15 febbraio, una decisione dettata dal desiderio di evitare la concorrenza diretta con i match di Coppa. Questo possibile spostamento è stato innescato dall’allarme lanciato da Roberto Sergio, l’amministratore delegato della Rai, che ha criticato aspramente la coincidenza delle due manifestazioni. Il rischio di una diminuzione degli ascolti e degli introiti pubblicitari è stato sottolineato nelle simulazioni commissionate dalla Rai, evidenziando un potenziale impatto negativo indipendentemente dalle squadre coinvolte nei quarti di finale della Coppa Italia. Il Comune di Sanremo, per ora, è rimasto in silenzio, ma l’eventualità di una modifica sostanziale nel regolamento organizzativo del Festival potrebbe richiedere l’intervento dell’amministrazione locale. Già si è scatenata una corsa contro il tempo per modificare prenotazioni e pianificazioni logistiche in vista di una possibile revisione delle date. La città di Sanremo, la cui economia locale è fortemente influenzata dal Festival e dagli eventi ad esso collegati, potrebbe subire significativi cambiamenti nella programmazione e nell’afflusso turistico. La decisione finale su una possibile posticipazione del Festival di Sanremo rappresenta un delicato equilibrio tra tradizione, interessi economici e esigenze di programmazione televisiva. Resta da vedere se il prestigio della kermesse canora riuscirà a prevalere sull’importanza degli eventi sportivi nazionali, in una lotta che mette di fronte cultura e intrattenimento sportivo. Il valzer delle date e delle decisioni è appena cominciato: sarà il tempo a dire quale tra Sanremo e il calcio otterrà la vittoria finale.
Rai, Sergio risponde: “321 minuti di copertura elettorale”

Roberto Sergio, amministratore delegato della Rai, ha presentato una relazione che difende l’operato della rete televisiva pubblica italiana nella copertura delle elezioni francesi. La relazione risponde alle critiche ricevute riguardo alla presunta insufficienza di spazio dedicato all’evento. Le polemiche si sono scatenate in seguito alla programmazione delle reti generaliste la sera delle elezioni. Durante quella fascia oraria, il canale all news RaiNews24 ha dedicato il telegiornale delle 22 al Festival delle Città Identitarie a Pomezia, suscitando proteste da parte del Comitato di Redazione (Cdr) e del sindacato dei giornalisti Usigrai. Questi ultimi hanno lamentato la mancanza di adeguata copertura delle elezioni francesi. Roberto Sergio ha rigettato le accuse, sottolineando come il Tg1 delle 20 del 7 luglio (22,7% di share) abbia offerto un’ampia copertura delle elezioni francesi, con collegamenti in diretta da Parigi e interviste ai protagonisti. Anche Tg2 e Tg3 hanno seguito l’evento in modo approfondito, e Rai3 ha trasmesso uno speciale dopo le 23 per analizzare i dati consolidati. Sergio ha anche specificato che il flusso informativo è stato garantito anche da Giornali Radio, Televideo, il portale RaiNews.it e RaiNews24, che ha mandato in onda uno speciale intitolato “Francia al bivio” a partire dalle 19.55 – che ha incluso collegamenti con corrispondenti Rai e opinionisti francesi e italiani, proseguendo con aggiornamenti per tutta la serata e la notte. Contrariamente a quanto riportato dalla stampa, anche il sommario del tg delle 22 di RaiNews24 si è aperto con le elezioni francesi. Sergio ha fornito dati precisi: tra le 22 e le 22.45, circa il 40% del tempo notizia è stato dedicato alle elezioni francesi, con un totale di 321 minuti di copertura. Nei giorni successivi, la copertura è proseguita in modo ampio ed esaustivo. Tra il 7 e il 9 luglio, il tempo notizia sui canali Rai è stato pari a 9 ore e 15 minuti, con una copertura complessiva di 19,5 milioni di spettatori per i tg delle reti generaliste, a cui si aggiungono gli utenti di RaiNews24, delle radio e di RaiNews.it. Roberto Sergio ha concluso ricordando che, anche in occasione delle legislative francesi del 2022, la Rai aveva adottato una copertura simile, senza speciali sui canali generalisti ma con finestre informative all’interno di uno speciale di RaiNews24 dedicato all’Ucraina. Questa modalità, secondo Sergio, è in linea con le pratiche adottate da altri paesi europei, che prevedono coperture nei tg senza speciali dedicati.
La Rai sospende Serena Bortone per 6 giorni dopo il caso Scurati

La Rai ha sospeso Serena Bortone per sei giorni, in seguito a un procedimento disciplinare avviato per il caso che ha coinvolto lo scrittore Antonio Scurati a fine aprile. Serena Bortone è stata oggetto di un procedimento disciplinare per aver criticato sui social la mancata trasmissione del monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile, previsto nel programma “Chesarà…”. Questo episodio ha suscitato proteste sia dall’opposizione politica sia dai sindacati. Durante la Festa del Foglio, l’amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio, aveva dichiarato che Bortone avrebbe meritato il licenziamento, sostenendo che nessun dipendente può criticare pubblicamente la propria azienda. Sergio ha poi negato qualsiasi censura, affermando di aver invitato Bortone a trasmettere il monologo tramite un messaggio WhatsApp, ma che lo scrittore aveva rifiutato perché non pagato. In vista della presentazione ufficiale della nuova stagione televisiva, prevista a Napoli il 19 luglio, sono circolate varie voci sul futuro di Bortone in Rai, con ipotesi di un suo ridimensionamento o addirittura di un allontanamento da Viale Mazzini. Queste speculazioni non sono state attenuate dal saluto di Bortone al pubblico durante l’ultima puntata di Che sarà. Secondo le anticipazioni, nella prossima stagione autunnale, Bortone dovrebbe condurre un programma culturale su Rai3, il sabato alle 20.15.
Serena Bortone e il caso Scurati: Usigrai critica Roberto Sergio

Il dibattito intorno alla mancata messa in onda del monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile continua a suscitare accese discussioni e polemiche. Al centro di tutto, l’amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio, e la giornalista Serena Bortone, conduttrice del programma “Chesarà…”. Le dichiarazioni di Sergio durante l’evento hanno sollevato un’ondata di reazioni, tra cui l’indignazione del Partito Democratico e le critiche dell’Usigrai, il sindacato dei giornalisti della Rai. Roberto Sergio non ha usato mezzi termini nel giudicare il comportamento di Serena Bortone. La giornalista aveva denunciato sui social la mancata trasmissione del monologo di Scurati, aprendo la strada a un procedimento disciplinare nei suoi confronti. Sergio ha affermato: “A nessun dipendente di nessuna azienda sarebbe consentito di dire cose contro l’azienda in cui lavora. Lei questo ha fatto e non è stata punita“. Inoltre, Sergio ha negato qualsiasi forma di censura, sostenendo di aver invitato Bortone tramite WhatsApp a mandare in onda il monologo, ma che lo scrittore ha rifiutato di partecipare poiché non veniva pagato. Antonio Scurati ha prontamente risposto alle accuse di Sergio, definendo falsa l’affermazione secondo cui non avrebbe partecipato perché non retribuito. “Lo sfido a fornire prova del contrario”, ha dichiarato Scurati, ribadendo che l’accordo economico era stato chiuso e che la sua partecipazione era stata annullata solo dopo che aveva inviato il testo del monologo, che sollevava questioni imbarazzanti per il capo del governo. Scurati ha inoltre criticato la gestione della Rai, accusandola di esercitare una “pressione soffocante” sulla libertà d’informazione. L’Usigrai ha definito “inaccettabili e gravissime” le dichiarazioni di Sergio su Serena Bortone. “Arrivare a ipotizzare pubblicamente il licenziamento di una dipendente mentre è in corso un procedimento disciplinare ha il sapore della minaccia”, ha affermato il sindacato. Inoltre, l’Usigrai ha sottolineato l’ipocrisia di Sergio, ricordando un episodio del 2023 in cui egli stesso aveva attaccato pubblicamente un collega su Facebook senza subire conseguenze simili.
La Rai contesta Serena Bortone: caso Scurati sotto inchiesta

La Rai si trova al centro di un vortice di polemiche dopo aver inviato una lettera di contestazione disciplinare alla giornalista Serena Bortone per un post pubblicato su Facebook il 20 aprile, riguardante la cancellazione dell’intervento dello scrittore Antonio Scurati nella trasmissione “CheSarà…” su Rai 3, condotta dalla stessa Bortone. La vicenda ha preso una piega inaspettata quando Serena Bortone ha deciso di denunciare il caso attraverso i social media, scatenando una reazione a catena che ha coinvolto l’amministratore delegato Roberto Sergio. Quest’ultimo ha risposto inviando una lettera di contestazione disciplinare alla giornalista, suscitando l’indignazione dell’opposizione e del sindacato, con il segretario dell’Usigrai, principale sindacato dei giornalisti Rai, Daniele Macheda, che ha definito l’iniziativa “inaccettabile” e ha criticato duramente l’amministratore delegato Roberto Sergio. In risposta alle critiche, Sergio ha chiarito in commissione di Vigilanza che la contestazione è avvenuta in virtù del post pubblicato da Bortone, ritenuto in violazione della policy aziendale. Ha sottolineato che non è stata vietata né la partecipazione di Scurati né la lettura del monologo, ma ha evidenziato il danno reputazionale subito dall’azienda a causa della vicenda. L’amministratore delegato ha quindi annunciato l’avvio di un procedimento di audit interno per indagare su eventuali disallineamenti procedurali e sui comportamenti dei singoli coinvolti. Bortone ha ora cinque giorni per fornire spiegazioni in merito alla sua condotta. Nel frattempo, durante una conferenza stampa organizzata dall’Usigrai nel giorno dello sciopero, la giornalista ha difeso le proprie azioni, sottolineando di aver semplicemente agito nel rispetto del proprio dovere professionale. Le polemiche si sono estese anche alla questione dello sciopero, con accuse rivolte all’azienda di aver messo in atto un presunto boicottaggio della protesta. Il direttore generale Giampaolo Rossi ha respinto tali accuse, sottolineando che la presenza dei lavoratori durante lo sciopero ha consentito comunque di mandare in onda i telegiornali, e che l’affluenza non è stata tale da impedirne la trasmissione.
RaiNews24 festeggia 25 anni

Venerdì 26 aprile segna un momento storico per l’informazione italiana: RaiNews24, la rete all news della Rai nata nel 1999, celebra un quarto di secolo di impegno costante nel fornire notizie accurate e approfondimenti giornalistici. Per commemorare questo traguardo significativo, RaiNews24 ha preparato uno speciale in diretta, condotto da Giancarlo Usai, che si terrà a partire dalle 10.30: un’occasione per ripercorrere la storia della rete, condividendo aneddoti e momenti indimenticabili insieme al direttore attuale, Paolo Petrecca, e tutti gli ex direttori del canale. Sarà un’opportunità per ricordare la figura di Roberto Morrione, il primo direttore di RaiNews24, e per ascoltare le testimonianze di illustri giornalisti come Corradino Mineo, Monica Maggioni, Antonio Di Bella e Andrea Vianello. In studio e in collegamento, interverranno esperti di mass media e informazione come Barbara Alberti, Massimo Bernardini e Umberto Broccoli, che contribuiranno a arricchire il dibattito con il loro punto di vista autorevole e competente. La trasmissione non mancherà di offrire un quadro completo della situazione attuale e delle prospettive future della rete, grazie alla partecipazione della presidente della Rai, Marinella Soldi, dell’amministratore delegato, Roberto Sergio, e del direttore generale, Giampaolo Rossi. Sarà un viaggio avvincente attraverso la storia dell’informazione 24 ore su 24 della Rai, esplorando le sfide affrontate e quelle che ancora attendono di essere superate. “Celebrare un quarto di secolo di informazione della all news della Rai, la prima per età e ascolti del Paese, è per tutti noi un onore e un piacere”. Inizia così la dichiarazione con cui il direttore, Paolo Petrecca, celebra i 25 anni di RaiNews. “Da direttore – dice – ringrazio chi mi ha preceduto, e un pensiero particolare va a Roberto Morrione, che accese per primo l’idea di Rainews24 e guidò una redazione di pionieri della notizia. Da oltre 16 anni vivo nel cuore dell’informazione 24 ore su 24 del servizio pubblico e ne sono fiero. Negli ultimi due anni abbiamo fatto grandissimi progressi, in particolare nell’informazione istituzionale e nella gestione delle emergenze. Puntando sull’integrazione aziendale e sulla sinergia col web e con televideo. Ringrazio l’azienda, dove lavoro da 23 anni, per avermi voluto dare una grande occasione e grazie a tutta la squadra, dai vicedirettori al comparto tecnico. Senza di loro non avremmo mai potuto raccontare il mondo che ci circonda”. “L’obiettivo resta ora, nell’immediato – conclude – quello di riuscire a gestire con equilibrio e pluralismo i grandi appuntamenti che ci attendono: elezioni europee, campionati europei di calcio e olimpiadi. Grandi eventi che seguiremo senza perdere di vista però notizie e fatti di tutti i giorni.”
Serena Bortone: ascolti record, ma rischio provvedimenti Rai

La giornata di sabato è stata un vortice di eventi per Serena Bortone, che si è trovata al centro di un turbinio mediatico dopo l’inaspettata censura dell’intervento di Antonio Scurati nel suo programma “Che sarà…”. Ciò che sembrava essere un’operazione televisiva intelligente si è trasformato in un caso nazionale, catalizzando l’attenzione non solo degli spettatori, ma anche dei principali esponenti politici del Paese. La lettura del testo censurato da parte della conduttrice ha dato il via a una serie di reazioni a catena, portando a un significativo aumento degli ascolti del programma su Rai3. Da 582.000 spettatori e uno share del 3.4% del 13 aprile, “Che sarà…” ha registrato un balzo agli 899.000 spettatori con il 4.9% di share. Tuttavia, la situazione è andata ben oltre il mero ambito televisivo, trasformandosi in un caso politico che ha scosso la maggioranza e generato agitazione a Viale Mazzini. “CHI HA SBAGLIATO PAGHI” Le recenti vicende che hanno coinvolto la Rai, in particolare la cancellazione del monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile, hanno scatenato una tempesta di polemiche e critiche. In questo contesto, le parole dell’amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio, assumono un ruolo centrale. Sergio ha dichiarato con fermezza che la Rai è vittima di una “guerra politica quotidiana con l’obiettivo di distruggerla“. Questa affermazione evidenzia una situazione di grande tensione all’interno dell’azienda pubblica, che si trova al centro di una contesa politica dai contorni ancora poco chiari. L’ad ha espresso la propria indignazione per non essere stato informato tempestivamente sugli eventi legati alla cancellazione del monologo di Scurati. Ha annunciato che richiederà una relazione dettagliata sulla vicenda e ha promesso “provvedimenti drastici”. Sergio ha sottolineato la necessità di individuare chi ha commesso errori e ha ribadito che “chi ha sbagliato paghi“. Le parole di Sergio gettano luce su una serie di dubbi e perplessità riguardo alla gestione interna della Rai e alle possibili interferenze esterne. La questione economica legata alla richiesta di 1800 euro per un minuto di trasmissione è stata al centro del dibattito, ma Sergio ha chiarito che non avrebbe censurato il monologo di Scurati per motivi economici. L’ad ha anche sottolineato di non aver ricevuto pressioni politiche dirette dal governo per influenzare le decisioni riguardanti i programmi o i conduttori. Tuttavia, resta il dubbio su chi possa essere interessato a danneggiare la Rai e quali siano le motivazioni dietro a questa presunta guerra politica. I PROVVEDIMENTI Le tensioni sono aumentate ulteriormente con la polemica tra Sergio e UsigRai, culminata con la richiesta da parte del sindacato di difendere l’azienda dalle presunte minacce di distruzione. Tuttavia, la questione principale rimane la possibile azione disciplinare nei confronti di Serena Bortone. Secondo fonti riportate da Repubblica, potrebbe essere imminente un provvedimento disciplinare e la chiusura della trasmissione “Che sarà…” entro giugno. Questa prospettiva, tuttavia, sembra non intimorire Bortone, anzi potrebbe rappresentare un’opportunità per consolidare ulteriormente la sua posizione mediatica. La sua lettura del testo censurato ha suscitato ampio sostegno da parte del pubblico e potrebbe trasformarsi in un simbolo di resistenza contro la presunta interferenza politica nei media.
Rai smentisce il sorpasso di Mediaset negli ascolti TV

Durante la trasmissione televisiva “VivaRai2”, l’Amministratore Delegato della Rai, Roberto Sergio, ha smentito categoricamente le voci riguardanti un presunto sorpasso di Mediaset negli ascolti televisivi. Attraverso un messaggio inviato al conduttore Fiorello, Sergio ha definito tali notizie come “fake news”, sottolineando che la Rai registra il miglior bilancio degli ultimi anni e rimane saldamente leader negli ascolti. La smentita è arrivata dopo che Fiorello, insieme a Biggio, Casciari e gli altri ospiti, ha letto la notizia del presunto sorpasso di Mediaset. Tuttavia, poco dopo, Fiorello ha ricevuto un messaggio dallo stesso Sergio, confermando la rettifica e definendo le voci come inesatte. Successivamente, la Rai ha emesso una nota ufficiale ribadendo la propria posizione. Le reti generaliste della Rai mantengono saldamente il primato rispetto a quelle di Mediaset, come confermato dai dati Auditel. La Rai si attesta come leader sia nell’intera giornata che nel prime time, con uno share significativamente più alto rispetto alla concorrenza. Roberto Sergio ha insistito sul fatto che il primato della Rai è certificato dai numeri e ha criticato il tentativo di confrontare perimetri di ascolto diversi, sottolineando il ruolo dei canali tematici nella proposta di servizio pubblico della Rai.