I podcast AI del Washington Post contengono errori e citazioni false

Il Washington Post riconosce errori nei nuovi podcast personalizzati generati dall’intelligenza artificiale distribuiti tramite la propria app, dopo segnalazioni interne su imprecisioni, citazioni errate e contenuti non conformi agli standard editoriali del quotidiano. Pochi giorni fa, il quotidiano statunitense aveva annunciato il debutto di un nuovo strumento audio basato su AI, pensato per offrire agli utenti brevi podcast su misura. Secondo il comunicato ufficiale, gli utenti possono scegliere gli argomenti preferiti, decidere la durata del briefing, selezionare i conduttori virtuali e, in futuro, fare domande attraverso la tecnologia “Ask The Post”. A meno di 48 ore dal lancio, però, diversi dipendenti hanno segnalato problemi rilevanti. Quattro fonti interne hanno riferito che i podcast AI contenevano errori di pronuncia, ma anche problemi più seri: citazioni attribuite in modo sbagliato, frasi inventate, commenti aggiunti automaticamente e passaggi in cui le parole di una fonte venivano presentate come se fossero la posizione ufficiale del giornale. Secondo le stesse fonti, questi errori hanno fatto scattare l’allarme tra i dirigenti editoriali. In un canale Slack interno, i responsabili della redazione hanno riconosciuto che il prodotto non rispetta gli standard del quotidiano. In un messaggio condiviso con Semafor, la responsabile degli standard Karen Pensiero ha definito gli errori “frustranti per tutti noi”. Un altro redattore ha espresso forte preoccupazione in un messaggio interno, citando anche il clima di critiche esterne. “È davvero sorprendente che tutto questo sia stato permesso”, ha scritto. “Non avrei mai immaginato che il Washington Post avrebbe deliberatamente distorto il proprio giornalismo e poi diffuso questi errori su larga scala al nostro pubblico. E pochi giorni dopo, la Casa Bianca ha aperto un sito dedicato ad attaccare i giornalisti, in particolare i nostri, anche per articoli con correzioni o note editoriali allegate. Se fossimo seri, rimuoveremmo immediatamente questo strumento”. Secondo un membro dello staff citato da Semafor, in redazione l’uso dell’intelligenza artificiale è già diffuso per attività come la trascrizione e la ricerca, ma la mancanza di una supervisione umana diretta nei podcast ha sollevato dubbi sulla qualità editoriale e sui rischi per l’affidabilità del giornale. Le difficoltà emerse con i podcast AI si inseriscono in un contesto più ampio di tensioni interne legate ai prodotti audio. Negli ultimi anni, i vertici del Post hanno discusso varie strategie per rafforzare il settore, ritenuto meno competitivo rispetto a testate come New York Times e Wall Street Journal, che hanno podcast di grande successo. In passato erano stati valutati anche progetti poi abbandonati o interrotti, mentre altre iniziative audio erano ancora in fase iniziale prima dei cambiamenti nella dirigenza avvenuti nel 2024. Le divergenze si sono concentrate soprattutto sul rapporto tra redazione e team di prodotto. Alcuni responsabili tecnologici ritengono che gli errori dell’AI facciano parte di una fase sperimentale e che il servizio sia ancora in test. La redazione, invece, ha evidenziato i rischi legati alla pubblicazione di contenuti non pienamente controllati. Il Washington Post non è l’unica testata a sperimentare strumenti simili. Yahoo ha lanciato un prodotto quasi identico, mentre Business Insider ha avviato articoli generati dall’intelligenza artificiale con supervisione umana. Anche Semafor ha testato progetti interni per migliorare la produttività. In altri casi, come raccontato dal direttore del New Yorker David Remnick, alcuni lettori hanno accolto positivamente contenuti audio letti dall’AI, soprattutto per la maggiore velocità di ascolto. Resta incerto se i podcast basati sull’intelligenza artificiale riusciranno a raggiungere un pubblico ampio e sostenibile dal punto di vista economico. Nel caso del Post, il lancio difficile si aggiunge a una fase di riposizionamento più generale, che include nuovi prodotti digitali e cambiamenti editoriali dopo le polemiche legate alle elezioni del 2024 e alle scelte del proprietario Jeff Bezos. Un portavoce del Washington Post ha rifiutato di commentare le discussioni interne, rimandando a una dichiarazione di Bailey Kattleman, responsabile del prodotto e del design, pubblicata da Digiday, secondo cui i podcast personalizzati sono “un prodotto sperimentale sotto molti aspetti”. (In foto, la redazione del Washington Post)
Lavoro e attualità: il Corriere lancia rubrica e podcast esclusivi

Il Corriere della Sera arricchisce la sua offerta digitale con due nuovi appuntamenti esclusivi, pensati per offrire uno sguardo approfondito sui temi dell’attualità, del lavoro e della parità di genere. Queste iniziative sono rivolte sia agli abbonati che al pubblico più ampio di lettrici e lettori del quotidiano. La prima novità è la rubrica quotidiana “Frammenti”, curata da Ferruccio de Bortoli, rinomato editorialista del Corriere e già direttore del quotidiano in due occasioni. La rubrica, disponibile dal lunedì al venerdì sul sito corriere.it alle 12, offre uno spunto critico per decifrare il mondo e i suoi avvenimenti. Secondo de Bortoli, l’attualità è composta da frammenti di fatti che spesso sfuggono all’attenzione ma che, in realtà, sono indizi di fenomeni più complessi. Questi dettagli, anche se all’apparenza insignificanti, sono in grado di riportare alla mente eventi passati che, troppo velocemente, sono stati dimenticati, ma che possono aiutare a formare un’opinione consapevole su ciò che accade nel presente. Il titolo della rubrica, “Frammenti”, riflette proprio questa capacità di cogliere connessioni nascoste tra fatti diversi e apparentemente scollegati. L’obiettivo è di aiutare i lettori a orientarsi in un mondo sempre più complesso e rapido, dove gli eventi globali si intrecciano in maniera spesso difficile da decifrare. De Bortoli invita così a riflettere con spirito critico e a mantenere vivo il beneficio del dubbio, essenziale per una comprensione profonda dei fenomeni contemporanei. Sempre lunedì, il giornalista sarà coinvolto in un altro contenuto esclusivo per gli abbonati del Corriere: alle 16.30, in diretta video, parteciperà a una conversazione dal titolo “Lavoro debole: record di occupazione ma a quale prezzo?”, moderata da Maria Serena Natale. L’incontro affronterà un tema cruciale per il mercato del lavoro italiano. Nonostante i dati Istat mostrino una crescita dell’occupazione, con un aumento anche dei contratti a tempo indeterminato, la produttività e i salari non seguono lo stesso trend, restando ben al di sotto della media europea. Questo squilibrio porta a interrogarsi su quali siano i problemi strutturali del nostro sistema economico che impediscono al lavoro di rappresentare un vero motore di benessere per le famiglie italiane. Il lavoro è anche il tema centrale di un’altra importante novità che amplia ulteriormente l’offerta del Corriere: il podcast “Il Tempo delle Donne reloaded”, che riprende i temi principali della recente edizione dell’evento “Il Tempo delle Donne”, svoltosi a Milano dal 12 al 15 settembre 2024. Le sette puntate del podcast, pubblicate ogni lunedì, approfondiranno il tema del lavoro e della parità di genere in Italia, con interviste esclusive e contenuti audio dedicati. Il podcast si concentrerà su tre grandi divari che continuano a caratterizzare il mondo del lavoro italiano. Il primo è la partecipazione femminile: in Italia lavora solo la metà delle donne. Il secondo riguarda la disparità salariale, con retribuzioni nel settore privato inferiori rispetto a quelle degli uomini. Infine, solo un dirigente su cinque in Italia è donna, un dato che dimostra quanto ancora ci sia da fare per raggiungere una vera parità di genere nelle posizioni di leadership. Il podcast offrirà approfondimenti, storie e testimonianze che aiuteranno a capire meglio i meccanismi alla base di questi squilibri e a riflettere su possibili soluzioni. Questi nuovi contenuti arricchiscono ulteriormente l’offerta del Corriere, che già può contare su una base di 640mila abbonati e, secondo i dati Audicom, ha raggiunto 28,7 milioni di utenti sul proprio sito nel mese di agosto 2024.