NewsGuard lancia l’indice Reality Gap per misurare la disinformazione: 49% ingannati dalle bufale

NewsGuard ha annunciato il lancio del Reality Gap Index, un nuovo sistema di misurazione mensile che rileva la propensione dei cittadini statunitensi a credere ad affermazioni false che circolano online. Il dato inaugurale, relativo al mese di giugno, segnala che il 49% del campione ha creduto ad almeno una delle principali bufale del mese. L’indice è elaborato in collaborazione con YouGov, attraverso un sondaggio condotto su un campione rappresentativo di 1.000 cittadini statunitensi. Il Reality Gap Index intende fornire una valutazione continuativa dell’impatto delle disinformazioni virali, attingendo al database False Claims Fingerprints di NewsGuard, un archivio costantemente aggiornato di affermazioni dimostrabilmente false. Ogni mese vengono selezionate tre tra le bufale più diffuse, rischiose e virali; il sondaggio misura quante persone le ritengano vere, false o non si esprimano. Nel mese di giugno, sono state analizzate tre affermazioni: che pallet di mattoni siano stati posizionati a Los Angeles durante proteste come presunta arma per i manifestanti; che i senatori Lindsey Graham e Richard Blumenthal abbiano speso oltre 800.000 dollari di fondi pubblici in hotel durante un viaggio in Ucraina; e che in Sudafrica sia in corso un “genocidio dei bianchi” ai danni dei cittadini sudafricani di origine europea. I risultati del sondaggio hanno evidenziato che solo il 7% del campione ha identificato correttamente tutte e tre le affermazioni come false, mentre il 74% ha espresso incertezza su almeno una delle tre. La percentuale complessiva di coloro che hanno creduto ad almeno una delle bufale si attesta al 49%. “Ogni giorno il nostro team identifica e smentisce affermazioni false potenzialmente dannose che attori malintenzionati – da Mosca a Pechino, fino a coloro che diffondono bufale sulla salute – fanno circolare online”, ha dichiarato Steven Brill, co-CEO di NewsGuard. “Ciò che non era ancora stato misurato è il risultato finale di questo fenomeno: sono stati in grado i diffusori di queste affermazioni false di convincere i cittadini a crederci? Questo è l’obiettivo del Reality Gap Index”. L’indice sarà aggiornato mensilmente nella newsletter Reality Check e fornirà anche una panoramica storica dei dati raccolti. Il monitoraggio intende contribuire a comprendere l’efficacia delle strategie di fact-checking, dei filtri adottati dalle piattaforme digitali e delle barriere implementate nei sistemi di intelligenza artificiale per arginare la disinformazione. Verranno analizzati anche i contenuti generati da AI, audio, immagini e video falsi, per verificare l’effetto cumulativo delle nuove tecnologie nella manipolazione dell’opinione pubblica. A tutela degli intervistati, al termine del sondaggio sono state fornite le informazioni corrette, al fine di non amplificare involontariamente la diffusione delle affermazioni false oggetto del test.
NewsGuard: 302 fake news in tre anni di guerra in Ucraina

A tre anni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, la disinformazione ha assunto proporzioni sempre maggiori, con la diffusione di 302 fake news su oltre 500 piattaforme. Questo fenomeno è stato accompagnato da un crescente utilizzo dell’intelligenza artificiale, che ha reso le notizie manipolate ancora più convincenti. Secondo il monitoraggio di NewsGuard, il database Misinformation Fingerprints ha registrato un’evoluzione nelle tattiche di propaganda. Nei primi mesi di guerra, la narrazione della propaganda russa si concentrava sull’accusa di una presunta diffusione del nazismo in Ucraina. Col passare del tempo, però, la strategia si è spostata su altri temi, come la corruzione del governo ucraino, il presunto calo del sostegno politico a Zelensky e l’inefficacia dell’aiuto economico occidentale destinato al Paese. Dal febbraio 2022, le modalità di diffusione della disinformazione si sono trasformate, evidenziando una crescita nell’impiego dell’intelligenza artificiale. Nel primo anno di conflitto, NewsGuard ha smentito 112 fake news, di cui solo una generata da AI. Nel secondo anno, il numero è sceso a 71, con cinque casi di manipolazione artificiale, mentre nel terzo anno sono state individuate 119 notizie false, con 16 episodi di contenuti creati attraverso AI. Uno dei primi deepfake scoperti nel marzo 2022 mostrava un discorso falsificato di Zelensky, nel quale il presidente esortava gli ucraini alla resa. Inoltre, l’intelligenza artificiale è stata impiegata da fonti filo-Cremlino per creare articoli fasulli attribuiti a testate internazionali come BBC, CNN e Bloomberg News, con l’obiettivo di diffondere notizie ingannevoli. Dal 2022 a oggi, NewsGuard ha identificato 44 narrazioni false diffuse da siti che imitavano fonti autorevoli, 24 delle quali emerse nell’ultimo anno. La crescente sofisticazione dell’intelligenza artificiale nella disinformazione rende sempre più difficile distinguere tra verità e manipolazione, condizionando la percezione del conflitto in Ucraina.
NewsGuard, oltre 700 siti di notizie generati dall’AI

Un nuovo fenomeno nell’ecosistema mediatico ha attirato l’attenzione di NewsGuard, un’organizzazione specializzata nella valutazione dell’affidabilità dei siti di notizie in tutto il mondo: l’emergere di oltre 700 siti di notizie e informazioni generati dall’intelligenza artificiale, operanti con minima o nessuna supervisione umana. Questi siti, che operano in 15 lingue diverse tra cui italiano, sono stati individuati come fonti di informazioni generate artificialmente su una vasta gamma di argomenti, dalla politica all’intrattenimento, dalla tecnologia ai viaggi. Tuttavia, ciò che preoccupa è la diffusione di false affermazioni e bufale, inclusi articoli che presentano eventi passati come se fossero appena accaduti o notizie inventate su celebrità e leader politici. Nomi generici come iBusiness Day, Ireland Top News e Daily Time Update identificano questi siti, che spesso generano dozzine di articoli generici al giorno. Il loro modello di guadagno si basa sulla pubblicità programmatica, il che significa che gli annunci vengono forniti indipendentemente dalla qualità o dall’affidabilità del sito. Questo ha portato i principali marchi a finanziare involontariamente queste fonti di notizie poco affidabili. NewsGuard avverte che, a meno che non vengano adottate misure per escludere tali siti non affidabili dalla circolazione degli annunci, il problema potrebbe perpetuarsi, creando un incentivo economico per la proliferazione su larga scala di questi siti artificiali di notizie.