Scanavino nega la vendita di Repubblica e La Stampa
Maurizio Scanavino, presidente del gruppo Gedi, ha respinto le voci di una possibile vendita di Repubblica e La Stampa, dichiarando che tali speculazioni non hanno alcun fondamento. “Da un paio di anni circa si susseguono voci spontanee, false, relative alla vendita di Repubblica e La Stampa”, ha detto, intervenendo dopo un’audizione alla Commissione intelligenza artificiale per l’informazione. “Posso confermare che queste testate non sono in vendita siamo pronti a convivere con ulteriori indiscrezioni anche per il futuro”. Scanavino ha attribuito l’origine dei rumor alla strategia di Gedi, orientata su scala nazionale, con la cessione di alcune testate locali a editori qualificati per preservarne la funzione informativa. Secondo lui, queste operazioni hanno portato alcuni a credere erroneamente che altre attività del gruppo potessero essere cedute. Il presidente ha sottolineato anche la recente partnership con OpenAI, parte della visione di Gedi verso l’innovazione e la transizione digitale. “L’accordo conferma l’impronta innovativa di Gedi e la nostra presenza qui l’impegno del gruppo a guardare al futuro e alla transizione digitale”, ha affermato.
Vendita storica: Il Secolo XIX in mano a Msc Crociere

Il panorama dei media italiani si prepara a un’altra svolta significativa con l’annuncio dell’intesa preliminare per la cessione de “Il Secolo XIX” a Msc Crociere. L’atto segna un ulteriore passo nel processo di smembramento del Gruppo Gedi, guidato da John Elkann, già testimoniato dalle precedenti cessioni de “L’Espresso” e di numerose testate regionali. Ma cosa spinge un gigante dei mari a entrare nel mondo della stampa? Msc Crociere, con sede a Ginevra e una presenza operativa a Genova, Napoli e Venezia, è nota come la principale compagnia crocieristica privata al mondo. Il suo proprietario, il miliardario Gianluigi Aponte, figura come il secondo uomo più ricco della Svizzera. Con una flotta in continua espansione, che punta a raggiungere 29 unità entro il 2027, Msc Crociere investe pesantemente nel settore, dimostrando un impegno di quasi 14 miliardi di euro. L’annuncio della possibile vendita ha scosso la redazione de “Il Secolo XIX”, che ha reagito con uno sciopero e l’oscuramento del sito web, denunciando l’assenza di chiarezza da parte di Gedi. Il quotidiano genovese, fondato nel lontano 1886 e protagonista di una lunga storia giornalistica, è stato un pilastro dell’informazione locale. Ma cosa cambierà ora che il suo destino sembra essere legato a quello di una compagnia di navigazione? Le preoccupazioni sulla libertà e l’indipendenza dell’informazione non tardano ad emergere. Ferruccio Sansa, consigliere d’opposizione in Regione Liguria, paragona l’acquisizione da parte di Msc Crociere alla vendita di “Playboy” a Rocco Siffredi. Si solleva il timore che l’interesse economico della compagnia possa influenzare la linea editoriale del giornale, specialmente quando si tratta di questioni sensibili legate al porto e alle autorità locali. Maurizio Scanavino, amministratore delegato di Gedi, commenta l’operazione come un passo per garantire un futuro solido al giornale. Si parla di affinità e valori condivisi tra le due realtà imprenditoriali italiane. Tuttavia, resta il dubbio su come questa nuova partnership influenzerà l’identità e l’indipendenza editoriale de “Il Secolo XIX”. Parallelamente, Gedi prosegue il proprio percorso concentrando l’attenzione sui quotidiani nazionali e sulla transizione digitale in corso. L’obiettivo è chiaro: sviluppare una media company digitale forte e innovativa, rispettando al contempo l’identità delle sue testate principali, “La Repubblica” e “La Stampa”.