Giornali francesi denunciano X per violazione diritti

Elon Musk

Diversi importanti giornali francesi, tra cui Le Figaro, Le Monde, Le Parisien e Les Echos, hanno deciso di intraprendere un’azione legale contro X, il social media di proprietà di Elon Musk, accusandolo di sfruttare i loro contenuti senza alcuna retribuzione. Secondo gli editori delle testate coinvolte, il social avrebbe violato le normative europee sui “diritti connessi”, che stabiliscono che i media debbano essere compensati quando i loro contenuti vengono utilizzati da grandi piattaforme digitali. Le norme sui “diritti connessi”, introdotte nel 2019, sono state concepite per garantire una giusta remunerazione agli editori quando i loro articoli, immagini o altri contenuti vengono ripubblicati o riutilizzati dai giganti del web, come Google, Facebook o appunto X. La legge mira a riequilibrare il mercato, dove le piattaforme digitali traggono enormi profitti dalla diffusione di contenuti di terze parti, senza però ricompensare adeguatamente i creatori originali. L’azione legale è stata avviata congiuntamente dagli editori delle testate Le Figaro, Le Monde, Les Echos, Le Parisien, Télérama, Courrier International, Le Huffington Post, Malesherbes Publications e Le Nouvel Obs. Questi gruppi hanno denunciato il comportamento di X, accusandolo di non rispettare i diritti degli editori e di continuare a utilizzare i loro contenuti senza riconoscere alcuna forma di pagamento. La denuncia arriva dopo che, nel maggio scorso, un giudice francese aveva ordinato a X e alla sua filiale francese di fornire una serie di dati commerciali necessari per valutare i guadagni che la piattaforma ottiene dai contenuti delle testate coinvolte. Tuttavia, X non ha risposto alla richiesta e non ha fornito le informazioni richieste, comportandosi in modo che, secondo i giornali, dimostra “il suo invariabile desiderio di eludere i suoi obblighi legali”. (In foto, Elon Musk)

Il dibattito italiano sulla Rai raggiunge Le Monde

Le Monde, copertina RAI

Le Monde ha dedicato oggi la sua prima pagina a un approfondito servizio sulla Rai italiana, titolando “L’offensiva di Meloni sulla Rai italiana”. In copertina, una foto di un collegamento dallo studio di Bruno Vespa, con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni sorridente, cattura l’attenzione dei lettori. Nel lungo servizio del Magazine settimanale del quotidiano francese, l’introduzione è dedicata alla storica rilevanza della Rai in Italia. “Gli italiani la chiamano mamma Rai. Vera istituzione della Repubblica, accompagna le evoluzioni dell’Italia dalla sua creazione,” scrive il magazine. La copertina del servizio presenta una foto in bianco e nero dell’ingresso della Rai con il titolo in giallo: ‘L’estrema destra prende la linea’. L’articolo evidenzia come, nonostante le alternanze politiche, la Rai sia rimasta per lungo tempo un baluardo della sinistra italiana. “Nonostante le alternanze politiche, il gruppo audiovisivo pubblico è rimasto un bastione piuttosto di sinistra. Una roccaforte della quale la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, eletta nel 2022, ha intrapreso la conquista,” prosegue l’articolo. Dal momento della sua elezione, Meloni ha messo in atto una serie di cambiamenti significativi all’interno della Rai, con trasmissioni soppresse, nomine strategiche e una ridefinizione dei programmi. Questi cambiamenti sono stati percepiti da molti come parte di una più ampia “guerra culturale” volta a rimodellare il panorama mediatico italiano in una direzione più favorevole alla sua agenda politica. La reazione a queste mosse è stata polarizzata. Gli oppositori hanno rapidamente etichettato la trasformazione come l’avvento di una “Tele Meloni”, insinuando un controllo sempre più centralizzato e partigiano sulla Rai. Al contrario, a destra, si parla di un “ritorno al pluralismo,” argomentando che i cambiamenti sono necessari per bilanciare una storica inclinazione verso sinistra dell’emittente pubblica. Le Monde sottolinea come questa battaglia per la Rai rifletta un più ampio scontro culturale e politico in Italia, dove i media giocano un ruolo cruciale nel modellare l’opinione pubblica. La conquista della Rai da parte di Meloni non è semplicemente una questione di riorganizzazione interna, ma rappresenta una strategia più ampia per influenzare il discorso pubblico e rafforzare la sua posizione politica.

Le Monde: Xavier Niel rinforza indipendenza con cessione quote

Giornali

Il magnate francese Xavier Niel ha recentemente trasferito la quasi totalità delle sue quote nel gruppo Le Monde al “Fonds pour l’indépendance de la presse” (Fondo per l’Indipendenza della Stampa). L’annuncio è giunto il 23 aprile direttamente dal quotidiano stesso, tramite il “Pôle d’indépendance”, un’entità che rappresenta giornalisti, collaboratori e lettori del giornale e detiene il 25% delle quote dell’editore. Questo movimento rappresenta un passo significativo nell’evoluzione dell’assetto azionario del gruppo Le Monde. Il Fondo per l’Indipendenza della Stampa, creato nel 2021 da Niel stesso, funge da fondo di dotazione con l’obiettivo di garantire l’indipendenza del gruppo. Tale iniziativa è stata avviata in risposta alle tensioni emerse dopo l’ingresso indiretto del miliardario ceco Daniel Kretinsky nel capitale del gruppo alla fine del 2018. Secondo quanto dichiarato dal Consiglio di Amministrazione del Fondo, l’assetto azionario futuro prevede una suddivisione del capitale del gruppo tra due principali azionisti: il Fondo per l’Indipendenza della Stampa, che dovrebbe detenere circa tre quarti delle quote, e il Polo d’Indipendenza, per circa un quarto. Parallelamente, il Consiglio di Amministrazione del Fondo ha ratificato l’acquisizione, al costo simbolico di 1 euro, dell’intero capitale – escludendo una singola azione – di NJJ Presse, una società controllata da Niel. Questa mossa consente a Niel di mantenere una quota, garantendogli la possibilità di reinvestire nel gruppo in futuro, se necessario. NJJ Presse, la società acquisita, comprende importanti pubblicazioni come Le Monde, Télérama, Courrier International, La Vie, HuffPost (85% del capitale), e Le Monde diplomatique (51%), così come il Nouvel Obs. In una dichiarazione rilasciata all’Agenzia Ansa, si sottolinea che questo passo rappresenta non solo un importante traguardo per la stabilità editoriale del gruppo, ma anche una consacrazione dell’indipendenza capitalistica del medesimo, una direzione chiave per la sua continuità e integrità nel panorama mediatico francese.