Sangiuliano riappare al Tg1 per commentare le elezioni USA

Sangiuliano Corsa alla Casa Bianca

L’ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha fatto la sua prima apparizione televisiva dopo lo scandalo Boccia, che lo ha costretto a lasciare il ruolo di ministro. Questa mattina, ha partecipato come giornalista alla copertura del Tg1 sulla maratona elettorale americana, interagendo con gli ospiti in studio tramite collegamento Skype. Apparso in tenuta formale, con pizzetto curato, camicia bianca e cravatta nera, Sangiuliano ha commentato in diretta lo spoglio delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, offrendo la sua prospettiva sulla situazione politica internazionale. L’ex direttore del Tg2 è rientrato così nel ruolo di giornalista, lasciando alle spalle il recente scandalo che lo ha coinvolto.

Gennaro Sangiuliano torna in Rai, a Borgo Sant’Angelo

Dopo aver incontrato i vertici Rai nei giorni scorsi, Gennaro Sangiuliano è tornato oggi al lavoro fisicamente in azienda. Gli è stato assegnato un ufficio a Roma nella sede di Rai Vaticano a Borgo Sant’Angelo. Secondo quanto riporta Adnkronos, l’ex ministro della Cultura è attualmente sistemato in una stanza al terzo piano della sede Rai e resta a disposizione dell’amministratore delegato Roberto Sergio. Tuttavia, Sangiuliano dovrà smaltire il considerevole ammontare di ferie arretrate a sua disposizione, che ammontano a poco meno di 300 giorni, prima che venga deciso il suo futuro in azienda. Il futuro dell’ex ministro resta incerto, anche a causa dello stallo nelle nomine Rai, che complica ulteriormente lo scenario. Al momento, nessuna delle ipotesi in campo appare particolarmente accreditata. Secondo quanto riportato da Il Giornale d’Italia, che ha anticipato la notizia, l’ipotesi più plausibile sarebbe una collocazione nel Centro studi Rai.

Tg1 sotto esame, Vigilanza Rai convoca i gruppi martedì alle 15

E’ stato convocato per martedì 10 settembre, alle 15, l’Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi della Commissione di Vigilanza Rai. Lo rivela Adnkronos. L’annuncio era stato dato dalla presidente della Commissione Barbara Floridia, che aveva riferito come sul caso dell’intervista di Gennaro Sangiuliano al Tg1 erano “diverse le richieste dei gruppi” e dunque – aveva spiegato Floridia “convocherò con la massima urgenza un ufficio di presidenza per affrontare il caso e consentire ai gruppi di intervenire e porre le richieste che riterranno opportune”.

Sangiuliano al Tg1: scuse in diretta per la relazione con Boccia

Tg1 esclusiva Sangiuliano

Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, è stato ospite di un’intervista esclusiva al Tg1 durante la quale ha risposto alle accuse riguardanti la sua relazione con Maria Rosaria Boccia, imprenditrice e influencer, e alla presunta divulgazione di documenti riservati del G7 Cultura. Con voce emozionata e visibilmente commosso, Sangiuliano ha cercato di chiarire la sua posizione, chiedendo pubblicamente scusa e dichiarando di essere pronto a dimettersi nel caso in cui la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, lo richiedesse. L’intervista del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano al Tg1, andata in onda mercoledì 4 settembre, non ha ottenuto i risultati sperati in termini di ascolti. Trasmetta in access prime time, l’intervista, condotta dal direttore Gianmarco Chiocci, è durata diciotto minuti, dalle 20:36 alle 20:54. Sebbene il ministro abbia affrontato temi delicati riguardanti la nomina della signora Maria Rosaria Boccia e la sua relazione personale con lei, il segmento ha visto un calo negli ascolti. Il Tg1 ha registrato circa 3,6 milioni di spettatori e un share del 22,5%, ma l’intervista è scesa a 3,2 milioni e 18,6%. IL CASO SANGIULIANO-BOCCIA Tutto è iniziato il 26 agosto, quando Boccia ha pubblicato su Instagram una foto con Sangiuliano, annunciando di essere stata nominata sua consigliera per i grandi eventi. Il ministero ha smentito subito, dichiarando che la nomina non esisteva e accusando Boccia di cercare visibilità. Nonostante le smentite, l’opposizione ha chiesto chiarimenti, mettendo in dubbio la gestione degli incarichi e la trasparenza del ministro. Nel frattempo, Boccia ha continuato a difendere pubblicamente la sua versione, affermando che la nomina era stata proposta, ma poi ritirata. La vicenda si è complicata quando sono emerse mail organizzative per il G7 della Cultura, in cui Boccia era in copia, sollevando ulteriori dubbi sul suo ruolo. Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, ha cercato di calmare le acque dichiarando che Boccia non aveva mai avuto accesso a documenti riservati e che nessun denaro pubblico era stato speso per lei. Tuttavia, Boccia ha continuato a controbattere, pubblicando ulteriori post sui social per sostenere le sue affermazioni. Ci sono nuove fotografie di Gennaro Sangiuliano e Maria Rosaria Boccia che sono considerate molto delicate. Alex Fiumara, il fotogiornalista che ha realizzato le foto pubblicate da Gente, ha rivelato che esistono immagini più compromettenti, ma chi le possiede ha deciso di non pubblicarle per ora. Queste foto includerebbero immagini dei due mentre escono da uno studio medico. Maria Rosaria Boccia ha utilizzato occhiali con telecamere invisibili, i Ray-Ban Stories, per registrare numerose conversazioni e messaggi audio con Sangiuliano e i suoi collaboratori, che potrebbero rivelare dettagli scottanti su nomine e affari interni del governo. Questi audio includerebbero anche commenti di Sangiuliano sui colleghi e sulla premier Giorgia Meloni. C’è anche un’attenzione particolare sui legami tra Boccia e la società Ales, che gestisce i beni culturali per il Ministero della Cultura. Alcuni chiedono chiarimenti su come sono state fatte le nomine in Ales e se Boccia possa avere informazioni riservate su tali decisioni. SCUSE, LACRIME E VERITÀ Durante l’intervista, il ministro ha affrontato il tema della sua relazione con Boccia, affermando: “Il rapporto affettivo con Maria Rosaria Boccia è iniziato un po’ di tempo dopo la nostra conoscenza, ci siamo conosciuti a inizio maggio, a fine luglio il rapporto era finito”. Alla domanda se potesse emergere qualcosa di compromettente, Sangiuliano ha risposto: “Sicuramente potrebbero uscire le chat relative alla nostra relazione affettiva, ma questo secondo me sarebbe un reato”. Il ministro ha quindi espresso profonda contrizione per l’imbarazzo creato: “La prima persona a cui devo chiedere scusa, perché è una persona eccezionale, è mia moglie. Chiedo scusa a Meloni per l’imbarazzo procurato a lei e al governo. Chiedo scusa ai miei collaboratori che si sono trovati coinvolti nella vicenda”. Le scuse sono state accompagnate da lacrime, rendendo evidente il coinvolgimento emotivo di Sangiuliano.  DIMISSIONI RESPINTE Sangiuliano ha poi affrontato le voci riguardanti le sue dimissioni, spiegando che Giorgia Meloni le ha respinte e lo ha incoraggiato a “chiarire subito il punto di verità” e a “essere sempre sincero”. Sangiuliano ha ribadito che non è stato speso nessun euro di denaro pubblico per la sua relazione con Boccia e che nessun documento riservato del G7 è stato divulgato: “Sono pronto a dimettermi subito dopo che Meloni me lo chiede, ma l’ho rassicurata con prove documentali che si tratta di una vicenda di gossip”. Nel corso dell’intervista, Sangiuliano ha anche risposto alle domande riguardanti una conversazione in cui una voce femminile suggeriva di interrompere la nomina di Boccia. “La nomina non c’è stata e quanto alla voce a cui fa riferimento Maria Rosaria Boccia, io ricordo che in una discussione con mia moglie, lei mi diceva di interrompere ogni rapporto con questa persona, anche di tipo lavorativo. La voce potrebbe essere di mia moglie. Io non ho ascoltato questa conversazione”, ha precisato il ministro. Interrogato sulla possibile violazione di documenti riservati del G7, Sangiuliano ha negato categoricamente: “Assolutamente no! Del G7 sono stati diffusi aspetti marginali, ma nessun documento classificato o riservato”. Ha poi precisato che alcuni documenti diffusi riguardavano solo dettagli organizzativi già pubblicati da altri media. CONFLITTO D’INTERESSI Per quanto riguarda la controversa nomina di Boccia, Sangiuliano ha dichiarato: “Da rapporto di amicizia, la relazione è diventata affettiva e sentimentale e dopo aver portato avanti l’ipotesi di nomina, ho consultato amici legali e il capo di gabinetto che mi hanno detto che tutto ciò poteva configurare un conflitto di interessi”. Ha quindi confermato di aver interrotto la procedura di nomina per evitare possibili scontri. Il ministro ha poi raccontato di aver conosciuto Maria Rosaria Boccia all’inizio della campagna elettorale per le europee a una manifestazione di Fratelli d’Italia a Napoli, sottolineando che fu presentata da amici comuni. Boccia, che usa Instagram per fare pressione e rivelare dettagli, continua a pubblicare nuove informazioni, mettendo in difficoltà il governo e sollevando dubbi su come sono state gestite le nomine e le risorse pubbliche. Dopo che Gennaro Sangiuliano ha fatto una confessione in TV riguardo alla loro relazione, Boccia ha iniziato a pubblicare foto, video

RaiNews24, i giornalisti lanciano referendum per l’autonomia

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Recenti polemiche sono sorte riguardo alla copertura dei risultati elettorali in Francia da parte di RaiNews24. La reazione dei giornalisti non si è fatta attendere. In poche ore, è partita una raccolta firme per un referendum sull’autonomia della redazione, un modo per esprimere solidarietà al Cdr e ribadire il diritto alla critica interna. A metà giornata, più di 140 giornalisti su un totale di 220 hanno aderito al referendum, escludendo deliberatamente i vicedirettori e i membri del sindacato di destra Unirai per evitare possibili imbarazzi. Paolo Petrecca, direttore del canale all news, ha presentato una segnalazione all’Ordine dei giornalisti del Lazio. Questa iniziativa è stata confermata dal Consiglio dell’Odg della regione, che ha espresso solidarietà al Comitato di redazione di RaiNews24. Il caso sarà esaminato dal Collegio di Disciplina. In una nota ufficiale, l’Odg del Lazio ha sottolineato che il Cdr di RaiNews24, come tutte le altre rappresentanze sindacali aziendali, ha il diritto e il dovere di criticare la direzione nell’ambito di una normale dialettica interna. Il Consiglio ha anche espresso preoccupazione per le tensioni tra colleghi e ha auspicato una soluzione interna all’azienda, riconoscendo che le divergenze di vedute sono naturali e fisiologiche. Vittorio di Trapani della FNSI critica il tentativo di limitare il dissenso sindacale con esposti, definendolo inquietante. Ha anche criticato la gestione delle sanzioni nella Rai, notando che queste penalizzano principalmente chi non si allinea. Il caso sarà discusso dalla Commissione di Vigilanza Rai, presieduta da Barbara Floridia, che ha annunciato una riunione per affrontare questo e altri problemi riguardanti la Rai. Floridia ha sottolineato che le dimissioni della vicedirettrice Ida Baldi sollevano questioni su responsabilità più alte, criticando la scarsa copertura data dalla Rai agli eventi globali come le elezioni francesi rispetto alle emittenti private. Paolo Petrecca è noto per il suo impegno prioritario verso la causa politica, gli amici e i parenti. Durante una riunione di redazione recente, ha segnalato di aver ricevuto una chiamata da Sangiuliano, lamentandosi del tono delle domande dei cronisti della Tgr e esortando la redazione a “modificare il registro”. Questo gesto è stato interpretato come un ulteriore segno di sottomissione agli interessi politici predominanti, dove le notizie possono essere influenzate o censurate a seconda delle preferenze. Giornalisti come Enrica Agostini hanno testimoniato di pressioni costanti per adattare i loro reportage su RaiNews24, un ambito in cui Petrecca sembra favorire il governo. Le decisioni editoriali di Petrecca hanno suscitato polemiche: ha ritardato la divulgazione della notizia del Frecciarossa fermo per decisione del ministro Lollobrigida, contrariamente ad altre testate che hanno agito immediatamente dopo la protesta del Comitato di Redazione. Ha gestito in modo controverso i fuorionda di Andrea Giambruno e la copertura dell’accusa di stupro contro il figlio di Ignazio La Russa. Recentemente, ha interrotto la diretta del comizio di Meloni ad Atreju per privilegiare un evento del Pd, ripetendo un comportamento simile durante un discorso di Meloni a Pescara per le Europee. Inoltre, ha regolarmente dato spazio ai contributi della sorella Arianna sul canale. Questi episodi hanno contribuito a rendere il soprannome “Patapetrecca” sinonimo di decisioni editoriali controverse e favoritismi politici.

Sangiuliano accusa la Rai di censura del pensiero critico

“Sono sempre stato per natura uno spirito critico e ho fatto battaglie in questo senso. Quando ero in Rai venivo censurato quotidianamente per il mio spirito critico perché la Rai è espressione della pastorizzazione del pensiero, della banalità fatta pensiero e ogni pensiero critico veniva censurato”. Lo afferma – ripreso da Adnkronos – il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano in occasione del convegno “Verso il G7: IA rischi e opportunità” organizzato dall’associazione Giornaliste Italiane a Roma.