GEDI vende La Provincia Pavese al gruppo SAE

Il Gruppo GEDI ha siglato un accordo preliminare per la cessione de La Provincia Pavese e delle sue attività digitali al gruppo editoriale SAE Spa. Questa operazione segna l’uscita definitiva di GEDI dal settore delle testate locali, un percorso avviato nell’ottobre 2020 con la vendita de La Gazzetta di Modena, Gazzetta di Reggio e La Nuova Ferrara. Negli anni successivi, GEDI ha ceduto ulteriori giornali come La Nuova Sardegna nel 2021 e La Gazzetta di Mantova nell’autunno del 2023. Successivamente, è stata completata la vendita dei quotidiani del Nordest, tra cui Il Mattino di Padova, La Tribuna di Treviso, La Nuova di Venezia e Mestre, Il Corriere delle Alpi di Belluno, Il Messaggero Veneto di Udine e Il Piccolo di Trieste. Il gruppo SAE Spa, guidato da Alberto Leonardis, consolida così la propria posizione tra i principali editori locali. SAE controlla già testate storiche come Il Tirreno, La Nuova Sardegna, Gazzetta di Modena, Gazzetta di Reggio e La Nuova Ferrara. Secondo il comunicato ufficiale, la conclusione della cessione è prevista entro aprile 2025, previa verifica delle condizioni sospensive previste per operazioni di questo tipo e nel rispetto delle disposizioni legislative in vigore.
Scanavino nega la vendita di Repubblica e La Stampa
Maurizio Scanavino, presidente del gruppo Gedi, ha respinto le voci di una possibile vendita di Repubblica e La Stampa, dichiarando che tali speculazioni non hanno alcun fondamento. “Da un paio di anni circa si susseguono voci spontanee, false, relative alla vendita di Repubblica e La Stampa”, ha detto, intervenendo dopo un’audizione alla Commissione intelligenza artificiale per l’informazione. “Posso confermare che queste testate non sono in vendita siamo pronti a convivere con ulteriori indiscrezioni anche per il futuro”. Scanavino ha attribuito l’origine dei rumor alla strategia di Gedi, orientata su scala nazionale, con la cessione di alcune testate locali a editori qualificati per preservarne la funzione informativa. Secondo lui, queste operazioni hanno portato alcuni a credere erroneamente che altre attività del gruppo potessero essere cedute. Il presidente ha sottolineato anche la recente partnership con OpenAI, parte della visione di Gedi verso l’innovazione e la transizione digitale. “L’accordo conferma l’impronta innovativa di Gedi e la nostra presenza qui l’impegno del gruppo a guardare al futuro e alla transizione digitale”, ha affermato.
Mario Orfeo nuovo direttore di Repubblica: cambio ai vertici di Gedi

Cambio ai vertici di Repubblica: da lunedì, Mario Orfeo sarà il nuovo direttore del quotidiano, subentrando a Maurizio Molinari. Oltre alla direzione, ci sarà un rinnovamento anche ai vertici di Gedi, con John Elkann che lascia la presidenza. Il suo posto verrà preso da Maurizio Scanavino, attuale amministratore delegato, mentre Gabriele Comuzzi, suo vice, sarà il nuovo amministratore delegato. La notizia, anticipata da Dagospia, ha spinto il comitato di redazione a riunirsi d’urgenza. In un messaggio inviato ai giornalisti si legge: “Cari, siamo in riunione con il Cdr – si legge nel testo del messaggio, inviato in chat a tutti i colleghi – Visto che Dagospia ha già dato la notizia: Elkann lascia la presidenza di Gedi che viene assunta da Scanavino, amministratore delegato diventa Gabriele Comuzzi (ex vice di Scanavino), da lunedì Molinari lascia la direzione di Repubblica e la direzione editoriale del gruppo Gedi e al suo posto come direttore di Repubblica arriva Mario Orfeo. Molinari diventa editorialista e collaboratore di Repubblica“. Orfeo, napoletano di 58 anni, torna così a Repubblica, dove ha lavorato tra il 1990 e il 2002 come capo redattore centrale. Ha diretto quotidiani come Il Mattino e Il Messaggero, oltre al Tg1, ed è stato anche direttore generale della Rai. Il suo ritorno alla guida del quotidiano porta con sé la necessità di trovare un successore al Tg3, da lui diretto dal 2020. L’addio di Elkann potrebbe aprire scenari di un possibile disimpegno di Exor da Gedi, anche se per ora si tratta di mere supposizioni. Tuttavia, è certo che da lunedì, nella sede di Largo Fochetti, ci sarà un nuovo direttore, il sesto nella storia del giornale, il quarto negli ultimi otto anni. Questo cambiamento arriva in un momento delicato per Repubblica, segnato dai due giorni di sciopero dei giornalisti che hanno denunciato “gravi ingerenze” da parte dell’editore durante l’Italian Tech Week di Torino, un evento gestito direttamente da Exor. Lo stesso Molinari, che resterà come editorialista, ha dovuto fronteggiare altre difficoltà, come la sfiducia ricevuta dalla redazione dopo la decisione di eliminare 100.000 copie dell’inserto economico Affari&Finanza, probabilmente per via di pressioni di Stellantis, una delle principali aziende del gruppo. In una dichiarazione, il nuovo presidente Scanavino ha espresso gratitudine all’azionista per la fiducia e ha augurato buon lavoro a Orfeo, affermando: “Assumo il nuovo incarico con l’obiettivo di lavorare insieme all’Amministratore Delegato Gabriele Comuzzo per accelerare l’evoluzione in atto e conseguire ambiziosi obiettivi di redditività per il futuro”.
Eleonora Cozzella guiderà “Il Gusto” a partire dal 10 giugno

A partire dal 10 giugno, Eleonora Cozzella assumerà la direzione de “Il Gusto”, la rinomata testata tematica dedicata al cibo e al turismo enogastronomico. Cozzella subentrerà a Luca Ferrua, che è attualmente indagato dalla procura di Torino insieme ad alcuni esponenti della Regione per corruzione e turbata libertà nella scelta del contraente, in relazione a progetti per la promozione del cibo e del territorio. Appassionata conoscitrice della tradizione enogastronomica italiana, Eleonora Cozzella vanta una lunga e ricca esperienza nel settore del cibo e della ristorazione. La sua collaborazione con il Gruppo ha avuto inizio nel 2004, quando ha iniziato a lavorare per Kataweb Cucina e Repubblica Sapori. Da allora, Cozzella ha ricoperto ruoli sempre più importanti, contribuendo al content hub e conducendo vari eventi di successo, tra cui “C’è + Gusto a Bologna”. È anche la voce del podcast settimanale di Repubblica “Questioni di Gusto”, dove esplora diverse tematiche legate al mondo enogastronomico. Nel suo nuovo ruolo, Eleonora Cozzella coordinerà i contenuti del content hub su più piattaforme, inclusi gli speciali “I Piaceri del Gusto”, distribuiti in abbinamento a “La Repubblica” e “La Stampa”. Oltre a questo, sarà responsabile del sito web e dei canali social della testata, nonché delle iniziative speciali e degli eventi organizzati sul territorio.
Vendita storica: Il Secolo XIX in mano a Msc Crociere

Il panorama dei media italiani si prepara a un’altra svolta significativa con l’annuncio dell’intesa preliminare per la cessione de “Il Secolo XIX” a Msc Crociere. L’atto segna un ulteriore passo nel processo di smembramento del Gruppo Gedi, guidato da John Elkann, già testimoniato dalle precedenti cessioni de “L’Espresso” e di numerose testate regionali. Ma cosa spinge un gigante dei mari a entrare nel mondo della stampa? Msc Crociere, con sede a Ginevra e una presenza operativa a Genova, Napoli e Venezia, è nota come la principale compagnia crocieristica privata al mondo. Il suo proprietario, il miliardario Gianluigi Aponte, figura come il secondo uomo più ricco della Svizzera. Con una flotta in continua espansione, che punta a raggiungere 29 unità entro il 2027, Msc Crociere investe pesantemente nel settore, dimostrando un impegno di quasi 14 miliardi di euro. L’annuncio della possibile vendita ha scosso la redazione de “Il Secolo XIX”, che ha reagito con uno sciopero e l’oscuramento del sito web, denunciando l’assenza di chiarezza da parte di Gedi. Il quotidiano genovese, fondato nel lontano 1886 e protagonista di una lunga storia giornalistica, è stato un pilastro dell’informazione locale. Ma cosa cambierà ora che il suo destino sembra essere legato a quello di una compagnia di navigazione? Le preoccupazioni sulla libertà e l’indipendenza dell’informazione non tardano ad emergere. Ferruccio Sansa, consigliere d’opposizione in Regione Liguria, paragona l’acquisizione da parte di Msc Crociere alla vendita di “Playboy” a Rocco Siffredi. Si solleva il timore che l’interesse economico della compagnia possa influenzare la linea editoriale del giornale, specialmente quando si tratta di questioni sensibili legate al porto e alle autorità locali. Maurizio Scanavino, amministratore delegato di Gedi, commenta l’operazione come un passo per garantire un futuro solido al giornale. Si parla di affinità e valori condivisi tra le due realtà imprenditoriali italiane. Tuttavia, resta il dubbio su come questa nuova partnership influenzerà l’identità e l’indipendenza editoriale de “Il Secolo XIX”. Parallelamente, Gedi prosegue il proprio percorso concentrando l’attenzione sui quotidiani nazionali e sulla transizione digitale in corso. L’obiettivo è chiaro: sviluppare una media company digitale forte e innovativa, rispettando al contempo l’identità delle sue testate principali, “La Repubblica” e “La Stampa”.
Secolo XIX in bilico: i lavoratori chiedono garanzie da Gedi

Nell’epoca dell’informazione in continua evoluzione, la stabilità e l’autonomia dei giornali locali rappresentano pilastri fondamentali per la democrazia e la libertà di stampa. Tuttavia, nel cuore della storica città di Genova, il quotidiano Secolo XIX si trova al centro di una tempesta mediatica che minaccia la sua integrità. Il Comitato di Redazione (Cdr) del Secolo XIX ha emesso un comunicato, in cui si richiede con fermezza chiarezza da parte del gruppo editoriale Gedi riguardo alle voci che circolano insistentemente sulla possibile vendita del giornale. Queste speculazioni, che l’editore ha sempre respinto come “voci destituite di ogni fondamento“, hanno gettato nell’incertezza non solo i dipendenti del quotidiano, ma anche l’intera comunità genovese e ligure che da oltre 130 anni ha trovato nel Secolo XIX una voce autorevole e un punto di riferimento. Il comunicato del Cdr sottolinea l’assenza di un piano industriale chiaro da parte dell’azienda, una lacuna che si protrae da anni e che ha contribuito ad alimentare le preoccupazioni dei giornalisti e dei lavoratori del giornale. Con decurtazioni salariali dovute a contratti di solidarietà e cassa integrazione che si protraggono da oltre dieci anni, la redazione del Secolo XIX non è disposta ad accettare compromessi che minino l’autonomia e la qualità del giornale, il cui valore è stato difeso strenuamente nel corso degli anni. I rappresentanti sindacali del quotidiano esprimono un appello per il rispetto dei lavoratori e per la salvaguardia di un giornale che, nonostante le sfide economiche e le crisi occupazionali, continua a fornire contributi di qualità e a essere la voce autorevole di Genova e della Liguria. In un momento in cui la stampa locale è più preziosa che mai, il destino del Secolo XIX non riguarda solo gli addetti ai lavori, ma interessa l’intera comunità. È pertanto essenziale che l’azienda fornisca tempestivamente la chiarezza richiesta, dimostrando il proprio impegno per la continuità e l’integrità di questo pilastro dell’informazione regionale.