Firmato accordo preliminare per unione Rai Way-EI Towers

La Rai, insieme a F2i e MFE – MediaForEurope, ha sottoscritto un Memorandum of Understanding (MoU) non vincolante per esplorare una possibile aggregazione tra Rai Way ed EI Towers. L’accordo, che coinvolge anche le rispettive società controllate, stabilisce un periodo di esclusiva fino al 30 settembre 2025, per approfondire i dettagli industriali e normativi della Potenziale Operazione, come indicato in una nota congiunta. Tra i capisaldi dell’accordo vi è il mantenimento della quotazione in borsa della combined entity e l’adozione di modalità che garantiscano l’esenzione dall’obbligo di offerta pubblica di acquisto secondo la normativa vigente. La road map prevede la definizione dei termini della Potenziale Operazione entro la scadenza del periodo di esclusiva. La Potenziale Operazione rimane condizionata a una serie di passaggi fondamentali, tra cui le attività di due diligence, la negoziazione e sottoscrizione di accordi vincolanti, l’approvazione da parte degli organi deliberativi delle parti e il conseguimento delle necessarie autorizzazioni regolamentari. Il MoU si sviluppa in conformità al Dpcm del 22 maggio 2024, che modifica il precedente decreto del 17 febbraio 2022, evidenziando la volontà delle parti di promuovere sinergie strategiche nel settore delle infrastrutture di trasmissione.
Rai Way, verso l’aggregazione con Ei Towers

La Rai ha ottenuto l’autorizzazione a vendere una parte significativa delle sue quote in Rai Way, società delle torri di trasmissione, con l’obiettivo principale di favorire l’aggregazione con Ei Towers. Questo è quanto stabilito dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (Dpcm) firmato il 3 maggio dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. RIDUZIONE DELLE QUOTE E FUSIONE CON EI TOWERS Il decreto permette a Viale Mazzini di ridurre la sua partecipazione in Rai Way dal 65% attuale fino al 30%. Tuttavia, questa riduzione è orientata a favorire operazioni di aggregazione con altri soggetti del medesimo settore, in particolare con Ei Towers, il competitor controllato dal fondo F2i e da Mfe (Mediaset). Il provvedimento specifica che qualsiasi cessione di quote di minoranza dovrà essere coerente e compatibile con l’obiettivo di promuovere l’aggregazione tra operatori del settore delle infrastrutture per le telecomunicazioni. Questo apre le porte a una possibile fusione con Ei Towers, creando un player di maggior rilevanza nel mercato delle torri di trasmissione. OPERAZIONI STRAORDINARIE E GOVERNANCE Il Dpcm attuale introduce modifiche rilevanti rispetto alla versione precedente del 17 febbraio 2022, specialmente riguardo le operazioni straordinarie. In caso di tali operazioni, la Rai dovrà mantenere una partecipazione sufficiente nella nuova entità risultante, permettendo così di definire accordi di gestione e governance che garantiscano elevati standard di sicurezza e qualità per la diffusione dei contenuti del servizio pubblico radiotelevisivo. Inoltre, il decreto sottolinea l’importanza di garantire la massima diffusione dell’azionariato, assicurando il mantenimento della quotazione delle azioni di Rai Way o della società risultante dall’operazione straordinaria.
Rai Way e il futuro delle torri di trasmissione

Il settore delle torri di trasmissione in Italia è attualmente al centro di una serie di sviluppi significativi, con l’ingresso della società tedesca Clearway Capital nel capitale di Rai Way. Quest’ultima è una controllata di RAI, di cui possiede il 65%. L’obiettivo dichiarato di Clearway Capital è quello di promuovere una fusione tra Rai Way ed Ei Towers, controllata principalmente da F2i (60%) e MediaForEurope (40%). L’agenzia Bloomberg ha riportato questa notizia, evidenziando come Clearway Capital veda nella fusione tra i due gruppi la chiave per sbloccare il potenziale di Rai Way. Ciò che è interessante è che l’approccio di Clearway Capital sembra essere stato accolto con favore dal mercato, poiché l’investitore tedesco non ha superato le soglie di comunicazione obbligatorie e sembra avere un’agenda costruttiva. Tuttavia, è importante notare che già a dicembre e gennaio alcuni fondi di investimento, che detengono circa il 10% delle torri di trasmissione di Rai Way, avevano sostenuto un’operazione di consolidamento con Ei Towers, esprimendo contrarietà a un possibile collocamento sul mercato di una quota di Rai Way da parte di RAI, un’opzione che la stessa RAI aveva lasciato aperta. L’ingresso di Clearway Capital nel capitale di Rai Way ha avuto un impatto positivo sulle azioni della società, che hanno registrato un aumento del 3% in risposta ai rumors sulla fusione con Ei Towers. La prospettiva di una fusione tra le due società è stata oggetto di discussione per un decennio e sembra che Clearway Capital consideri Rai Way, valutata dal mercato a 1,36 miliardi di euro, come un’opportunità sottovalutata. Rai Way aveva di recente presentato un piano industriale per il periodo 2024-2026, con un investimento di 225 milioni di euro. Tuttavia, per finanziare questo piano, aveva previsto la vendita di una parte della società, nonostante l’opposizione dei fondi azionisti. L’obiettivo principale di questo piano è la trasformazione digitale dell’azienda, in linea con gli obiettivi del nuovo contratto di servizio 2023-2028. L’ingresso di Clearway Capital nel capitale di Rai Way potrebbe aprire nuove prospettive e sostenere la strategia dell’azienda. Clearway Capital ha dimostrato esperienza in operazioni simili in passato, come nel caso dell’azienda irlandese Glanbia e nel suo coinvolgimento con il colosso energetico francese TotalEnergies. Nel frattempo, l’amministratore delegato della RAI, Roberto Sergio, ha condiviso il suo punto di vista sulla situazione attuale e il futuro dell’azienda in un’intervista a Il Sole 24 Ore. Sergio ha sottolineato l’importanza dei piani attuali della RAI, tra cui il Piano Immobiliare, il Piano Industriale, il Contratto di servizio e il Piano di Sostenibilità. Ha ritenuto che sia una scelta logica dare priorità a queste iniziative e ha notato che la governance attuale della RAI discende da una maggioranza di governo guidata da Matteo Renzi, il che rende la situazione politica e mediatica complessa. Quando è stato chiesto a Sergio se la vendita delle quote di Rai Way fosse inevitabile, ha risposto in modo affermativo. Ha spiegato che questa operazione è necessaria per garantire risorse nel breve termine e rafforzare l’equilibrio economico e finanziario dell’azienda. Ha anche sottolineato che questa mossa supporterà un Piano industriale ambizioso e sfidante. Tuttavia, Sergio ha assicurato che la RAI manterrà il controllo sulla governance di Rai Way. Sergio ha affrontato anche le preoccupazioni dei fondi azionisti di Rai Way, che avevano contestato questa decisione. Ha chiarito che la cessione delle quote non precluderà la possibilità di una fusione con Ei Towers, né pregiudicherà l’aumento del valore degli asset e dei dividendi. Sergio ha concluso affermando che la RAI è aperta al dialogo e interessata a esplorare le prospettive di sviluppo industriale di Rai Way per migliorare il valore dell’azienda a beneficio di tutti gli azionisti.