Speciale Porta a Porta: solo voci maschili in studio a parlare della morte di Papa Francesco

Nello speciale di “Porta a Porta” andato in onda su Rai Uno il 21 aprile 2025, subito dopo il Tg1, si è discusso della morte di Papa Francesco. A intervenire, nello studio di Bruno Vespa, sono stati esclusivamente uomini, tutti di età avanzata. Vespa ha commentato in apertura: “Qui siamo tutti uomini, ma nel pubblico ci sono le suore”. Durante la trasmissione, durata oltre tre ore, nessuna donna è stata invitata a sedersi sulle poltroncine riservate agli esperti, nonostante il pontificato di Papa Francesco sia stato segnato da un forte impegno per il maggiore coinvolgimento delle donne nella vita della Chiesa. Il Pontefice aveva più volte sottolineato l’importanza della componente femminile, introducendo novità come la partecipazione delle donne ai Sinodi e affidando loro incarichi tradizionalmente riservati a vescovi o arcivescovi, come nel caso di suor Raffaella Petrini e suor Simona Brambilla. In studio erano presenti, tra gli altri, Massimo Franco del Corriere della Sera, don Vincenzo Paglia, Antonio Spadaro, padre Enzo Fortunato e Gennaro Sangiuliano, mentre dal pubblico hanno preso parola occasionalmente alcune suore. Il consigliere di amministrazione Rai Roberto Natale, in una nota riportata dall’Ansa il 22 aprile, ha sottolineato che la totale assenza di donne tra gli ospiti ha contraddetto l’impegno dell’emittente nella promozione della parità di genere, portato avanti anche attraverso le campagne No Women No Panel e 50/50. Natale ha evidenziato che l’immagine dello studio tutto al maschile, circolata sui social, rischia di danneggiare anni di lavoro sulla rappresentanza equilibrata. La redazione di Porta a Porta ha replicato precisando che erano state invitate due donne: la vaticanista Elisabetta Piquet, impossibilitata per motivi lavorativi, e la conduttrice Lorena Bianchetti, assente per ragioni familiari. Il programma ha aggiunto che trovare donne con una riconosciuta autorevolezza nel campo è difficile e ha ricordato il rifiuto, in passato, della vaticanista Franca Giansoldati a partecipare. Infine, la redazione ha sottolineato che la presenza delle suore di Maria Ausiliatrice, con l’intervento di suor Ausilia, e il collegamento con Monica Maggioni hanno comunque garantito una rappresentanza femminile.
Bruno Vespa: “Il mio futuro in Rai? Dobbiamo parlarne”

Bruno Vespa, storico conduttore di Porta a Porta, ha lasciato intendere dubbi sul proprio futuro durante un’intervista a Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1. Interrogato da Giorgio Lauro e Marisa Laurito sul passaggio di Amadeus al Nove, Vespa ha espresso simpatia per la scelta del collega e ne ha compreso le ragioni: “Non l’ho ancora visto, ma provvederò. Sono suo amico e gli auguro tutto il bene”. Ha poi aggiunto che il cambio di rete può offrire nuovi stimoli, senza ridursi solo a una questione economica. Vespa ha rivelato di essere stato avvicinato da Mediaset in passato, sia da Silvio Berlusconi sia più recentemente da Pier Silvio Berlusconi. Nonostante le cifre consistenti che gli erano state offerte, ha preferito restare in Rai, dove è approdato a soli 18 anni: “Nonostante ci abbia rimesso parecchi soldi, sono rimasto”. Vespa ha specificato che, prima dell’avvio di Cinque Minuti, Mediaset gli aveva proposto esattamente il doppio della cifra che percepisce attualmente. Il contratto con la Rai scadrà nell’agosto dell’anno prossimo, e Vespa non ha escluso l’ipotesi di considerare nuove opportunità: “Chissà… Dobbiamo parlarne”, ha commentato, lasciando aperte tutte le possibilità. “La Rai è stata molto generosa, giustamente, con tanti colleghi”, ha osservato, con un tono che potrebbe suggerire una leggera perplessità. Vespa sembra in attesa di chiarimenti da parte dell’azienda e valuta ogni eventualità, senza chiudere le porte a un eventuale approdo in altre reti. (In foto, lo Speciale Elezioni USA 2024 di Porta a Porta e Tg1)
Porta a Porta cambia “per sottrazione”: meno ospiti, più qualità

Porta a Porta, il celebre talk show di seconda serata condotto da Bruno Vespa, si prepara a una nuova stagione ricca di cambiamenti. Durante la conferenza stampa di presentazione, Vespa ha annunciato che il programma tornerà su Rai 1 dal 10 settembre con un formato rinnovato e diverse modifiche, mirate a migliorare l’esperienza degli spettatori e affrontare le sfide legate all’orario di collocazione. Bruno Vespa ha dichiarato che quest’anno il programma cambierà “per sottrazione”, eliminando alcuni elementi ormai datati e adottando un approccio più snello e moderno. “Toglieremo delle cose, a partire dal tavolo centrale che sarà sostituito con delle comodissime poltroncine,” ha spiegato Vespa, evidenziando un passaggio a un’atmosfera più informale e rilassata. Inoltre, ci saranno meno ospiti, ma di maggiore rilevanza, con un’attenzione particolare alla qualità delle interviste. “Saremo un filino meno garbati e un filino più esigenti,” ha dichiarato Vespa, ammettendo anche qualche “momento di distrazione” nelle stagioni passate e promettendo un rinnovato impegno. Verranno eliminati i tradizionali riquadri e cornici, e al loro posto ci sarà un grande videowall che darà nuova dinamicità al set. Anche la grafica sarà migliorata, per rendere l’esperienza visiva più piacevole. Vespa ha sottolineato che, con le notizie disponibili in tempo reale, il compito di Porta a Porta sarà quello di aiutare il pubblico a comprendere meglio gli eventi. “Quando arriviamo noi, tutti sanno già tutto – ha spiegato – per questo dobbiamo aiutare la gente a capire cosa è successo”. La nuova stagione partirà senza la presenza del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che Vespa spera di ospitare “quando avrà qualcosa da dire, immagino quando si sapranno le deleghe che avrà Fitto”. Tra gli ospiti della prima puntata, Giovanni Costantino, amministratore delegato di Italian Sea Group, per approfondire la vicenda dell’affondamento del Bayesian. Inoltre, verrà ricordato Mike Bongiorno, con la partecipazione di Daniela Bongiorno, mentre Stefano De Martino sarà tra i prossimi ospiti. Porta a Porta continuerà ad andare in onda in seconda serata, subito dopo Cinque Minuti, la finestra informativa che precede “Affari Tuoi”, rappresentando un ulteriore sforzo di Rai 1 per mantenere vivo l’interesse del pubblico nella fascia serale. Vespa ha anche commentato il dibattito sulla natura del servizio pubblico, criticando l’idea che alcune interviste, come quella di Maria Rosaria Boccia su una TV commerciale, possano essere considerate “servizio pubblico” mentre altre, come quelle ai ministri su Tg1, no. Ha lodato il direttore del Tg1, Gianmarco Chiocci, per l’intervista al ministro della Cultura, lamentando le critiche ricevute e rifiutando l’idea di diventare “uno strumento” per promuovere certi ospiti.
Bruno Vespa e il “duello” sul treno con Matteo Gracis: la vicenda

Durante un viaggio in treno, Bruno Vespa, noto conduttore di Porta a Porta, è stato protagonista di un acceso scambio di opinioni in treno con Matteo Gracis, fondatore del giornale L’indipendente. La scena si è svolta in un ambiente piuttosto insolito per una polemica di questo calibro. Vespa, mentre si trovava comodamente seduto su un Frecciarossa, è stato avvicinato da Gracis, che inizialmente gli ha chiesto di scattare una foto. Tuttavia, il vero intento di Gracis era documentare la sua contestazione tramite un video. Con tono deciso, Gracis ha accusato Vespa di essere un “professionista della disinformazione”, una critica pesante che ha immediatamente infiammato l’atmosfera. La reazione di Vespa non si è fatta attendere. Scosso dall’accusa, il conduttore ha risposto con veemenza: “Vada a fare in cu*o”. Non contento, Vespa ha continuato con un’altra replica, chiedendo sarcasticamente: “Giusto. Ora può accomodarsi? Se ne va democraticamente o se ne va da solo? Vada al diavolo”. L’interazione, che ha rapidamente attirato l’attenzione dei presenti, è terminata con Gracis che si è allontanato, spiegando il suo gesto ai suoi follower sui social media. Gracis ha dichiarato che la sua contestazione era intesa come un atto civile e pacifico, nonostante la reazione infuocata di Vespa. “È giusto esternare a questi soggetti, abituati ad autografi e selfie, il proprio dissenso,” ha affermato Gracis, aggiungendo che Vespa e simili figure sono responsabili di una forma di informazione che ha avuto un impatto negativo su generazioni di italiani. Gracis ha sottolineato come Vespa, secondo lui, non sia abituato ad affrontare critiche e contestazioni.
Bruno Vespa in diretta: “La smettete, basta rompiscatole”

Bruno Vespa si è spazientito durante la puntata speciale di Porta a Porta dedicata alle Elezioni Europee e Amministrative 2024, trasmessa lunedì 10 giugno su Rai1. Il noto conduttore e giornalista ha avuto un acceso battibecco con gli autori del programma che lo incalzavano a chiudere la trasmissione. Il momento di tensione è emerso nelle battute finali della puntata, mentre gli ospiti in studio erano impegnati in un animato confronto. Sullo sfondo, Vespa ha cercato di prendere la parola: “Bene, scusate ma io devo dare la linea al Tg1”. Nonostante i ripetuti tentativi di Vespa di interrompere il dibattito con un cortese “Scusate, scusate, per favore, dobbiamo chiudere”, gli ospiti hanno continuato a parlare. Quando il conduttore ha alzato la voce, rivolgendosi visibilmente infastidito verso qualcuno dietro le quinte, ha esclamato: “Mi state facendo cenno, vi ho visto, la smettete! Ecco, basta per favore”. L’intervento di Vespa ha portato un momento di silenzio nello studio, seguito dalla spiegazione rivolta agli ospiti: “Volevo chiudere perché questi rompiscatole fanno cenni”. Nonostante la drammatica conclusione, la puntata di Porta a Porta non ha ottenuto il successo sperato. Il programma, dedicato agli approfondimenti sulle Elezioni Europee e Amministrative 2024, ha registrato un’audience di soli 886.000 spettatori, pari al 5.87% di share. Un risultato deludente, specialmente se confrontato con Propaganda Live su La7, che ha attratto 894.000 spettatori con il 7.47% di share, e Quarta Repubblica su Rete 4, condotto da Nicola Porro, seguito da 864.000 spettatori con il 6.48% di share.
Porta a Porta: assenza femminile nel dibattito sull’aborto

La trasmissione televisiva italiana “Porta a Porta” è finita al centro di una tempesta di critiche dopo la messa in onda di una puntata dedicata all’aborto, in cui tutti gli ospiti in studio erano uomini. La scelta dei partecipanti ha sollevato un’ondata di indignazione e ha portato ad accuse di mancanza di rappresentanza femminile e violazione dei principi di parità di genere. La puntata, condotta da Bruno Vespa, è stata caratterizzata dalla presenza di cinque uomini che hanno discusso di un argomento strettamente legato ai diritti delle donne. Questa configurazione ha suscitato polemiche immediate, con esponenti politici e osservatori che hanno espresso profonda preoccupazione riguardo alla mancanza di rappresentanza femminile in un dibattito così cruciale. I membri del Partito Democratico della Commissione di vigilanza Rai hanno immediatamente reagito, definendo l’incidente “gravissimo” e annunciando l’intenzione di portare la questione all’attenzione della Commissione stessa. Hanno sottolineato come la presenza esclusivamente maschile contravvenisse ai principi di parità di genere sanciti nel Contratto di Servizio Rai e avesse un impatto negativo sulla credibilità dell’azienda pubblica radiotelevisiva italiana. La presidente della Rai, Marinella Soldi, ha risposto alle critiche richiamando Vespa al ruolo fondamentale del servizio pubblico, soprattutto su questioni così sensibili e rilevanti per il corpo delle donne. Tuttavia, la replica della redazione di Porta a Porta ha sostenuto che le donne erano state invitate, ma erano risultate indisponibili, e ha sottolineato che l’aborto era solo uno degli otto temi trattati durante la trasmissione. Tuttavia, molte voci si sono levate per contestare questa spiegazione, definendola una mera giustificazione per una scelta che ha mancato di rispettare i principi di parità di genere e ha trascurato la prospettiva femminile su una questione così fondamentale. L’incidente ha sollevato domande più ampie sull’approccio della televisione pubblica italiana alla rappresentazione e alla partecipazione delle donne nei dibattiti e nelle discussioni pubbliche. La promessa precedente della Rai di garantire una rappresentazione paritaria nei talk e nei dibattiti pubblici è stata fortemente criticata per non essere stata mantenuta. La polemica evidenzia una crescente consapevolezza e sensibilità riguardo alla rappresentazione e alla partecipazione delle donne nei media, sottolineando l’importanza di una rappresentazione equa e inclusiva in contesti pubblici di discussione e dibattito.