Elon Musk accusa l’Associated Press: “Propaganda associata”

Elon Musk accusa l’Associated Press

L’Associated Press finisce nuovamente al centro delle polemiche. Questa volta, l’attacco arriva da Elon Musk, che su X ha rilanciato una feroce critica contro la storica agenzia di stampa, scrivendo: “AP sta per Associated Propaganda”. Il commento del miliardario ha amplificato le accuse di un utente, che contestava un lancio ritirato dall’agenzia. L’intervento di Musk si inserisce in un clima già teso: nelle ultime settimane, l’AP è stata bersagliata da Donald Trump e dalla Casa Bianca, irritati per la decisione dell’agenzia di non allinearsi alla nuova denominazione di Golfo d’America, stabilita da un ordine esecutivo del presidente. Una scelta che ha avuto conseguenze dirette: i reporter dell’AP sono stati esclusi dallo Studio Ovale e dall’Air Force One, segnando un duro colpo per la storica testata. Il caso ha sollevato un ampio dibattito tra chi difende l’autonomia editoriale dell’AP e chi accusa l’agenzia di bias ideologico. Musk, da tempo in guerra con i media tradizionali, continua così la sua battaglia per una libertà di parola senza filtri, consolidando il suo ruolo di critico delle narrazioni istituzionali.

Controversie nell’uso dei termini su identità di genere e immigrazione: l’AP sotto accusa dall’amministrazione Trump

AP Stylebook, 57th Edition

Negli ultimi anni, il linguaggio utilizzato dai media è diventato un vero e proprio campo di battaglia politico negli Stati Uniti. L’Associated Press (AP), una delle principali agenzie di stampa mondiali, è stata ripetutamente accusata dall’amministrazione Trump di favorire una visione progressista attraverso il suo influente Stylebook, il manuale di stile utilizzato da giornalisti e redazioni in tutto il mondo. Secondo la Casa Bianca, alcune delle linee guida dell’AP riflettono una precisa ideologia politica su temi come l’immigrazione, il genere e le questioni razziali. Tra le disposizioni più contestate dai conservatori ci sono: Copertura delle notizie transgender: l’AP consiglia di evitare il “falso equilibrio”, sconsigliando di includere opinioni di fonti non qualificate per “bilanciare” una storia su questioni transgender. Uso del termine “cure che affermano il genere”: l’agenzia incoraggia l’utilizzo di questa espressione per descrivere trattamenti medici destinati alle persone transgender, includendo consulenza, terapia ormonale e interventi chirurgici. Maiuscola per “Black” ma non per “White”: l’AP scrive “Black” con la maiuscola per sottolineare l’identità culturale, mentre “white” rimane in minuscolo per evitare associazioni con il suprematismo bianco. Descrizione degli immigrati: il manuale sconsiglia l’uso di termini come “immigrato illegale”, preferendo espressioni come “persone prive di status legale permanente”. Per i sostenitori di Trump, queste scelte sono una forma di manipolazione del linguaggio finalizzata a imporre una narrazione progressista. Taylor Budowich, vice capo dello staff dell’ex presidente, ha accusato l’AP di usare il proprio manuale come strumento per diffondere un’agenda politica ostile ai valori conservatori. IL CASO DEL “GOLFO D’AMERICA” Uno degli episodi più emblematici di questa tensione è stata la disputa sulla denominazione del Golfo del Messico. Durante l’amministrazione Trump, un ordine esecutivo chiedeva ai media di adottare il termine “Golfo d’America” per riferirsi alla storica insenatura che bagna gli Stati Uniti, il Messico e Cuba. L’AP ha rifiutato di adeguarsi, sostenendo che il nome “Golfo del Messico” è in uso da oltre 400 anni ed è universalmente riconosciuto. Questa decisione ha scatenato la reazione della Casa Bianca, che ha negato l’accesso ai giornalisti dell’AP a diversi eventi ufficiali, tra cui allo Studio Ovale e di viaggiare a bordo dell’Air Force One durante una visita in Florida. REAZIONI E IMPLICAZIONI POLITICHE Il dibattito sulle scelte linguistiche dell’AP ha trovato ampio sostegno nei circoli conservatori e tra gli opinionisti vicini a Trump. Figure come Mike Cernovich hanno iniziato a segnalare sul web voci dello Stylebook ritenute problematiche, contribuendo a rafforzare l’idea che i media mainstream siano parte di una narrazione progressista imposta dall’alto. Dall’altra parte, l’AP ha difeso il proprio lavoro, ribadendo che le sue scelte editoriali si basano su criteri giornalistici indipendenti e non su una specifica agenda politica. “Se il nostro giornalismo non fosse imparziale, non avremmo clienti su tutto lo spettro politico”, ha dichiarato Lauren Easton, vicepresidente della comunicazione aziendale dell’AP.  

Associated Press cacciata anche da Air Force One per scelta geografica

L’Associated Press ha rifiutato di adottare la denominazione Golfo d’America al posto di Golfo del Messico, nonostante la decisione dell’amministrazione Trump. In risposta, la Casa Bianca ha deciso di escludere i giornalisti dell’agenzia, non solo dallo Studio Ovale ma anche dall’Air Force One. La decisione è stata annunciata su X dal vice capo dello staff Taylor Budowich, che ha accusato l’AP di ignorare un “legittimo cambio di nome geografico” e di promuovere la disinformazione.

Trump e Musk allo Studio Ovale, ma AP esclusa per il Golfo d’America

Musk e Trump Casa Bianca

Donald Trump e Elon Musk si sono ritrovati nello Studio Ovale per la firma di un ordine esecutivo destinato a ridurre la burocrazia governativa, ma la decisione della Casa Bianca di escludere un giornalista dell’Associated Press ha scatenato una tempesta politica e mediatica. L’AP ha denunciato di essere stata punita per non aver adottato la nuova denominazione imposta da Trump al Golfo del Messico, ribattezzato Golfo d’America. L’agenzia ha dichiarato che le è stato impedito l’accesso perché non ha modificato i suoi standard editoriali in conformità con l’ordine esecutivo presidenziale. Martedì Trump ha firmato un altro ordine esecutivo per ridurre il numero dei dipendenti delle agenzie federali e concedere maggiori poteri al DOGE, il dipartimento per l’efficienza governativa guidato da Musk. Durante un’insolita sessione con i giornalisti nello Studio Ovale, Musk ha difeso l’operato del DOGE e sostenuto che i tagli siano “necessari” per evitare il “fallimento del paese“. Con lui c’era il figlio di quattro anni, X Æ A-12, che ha giocato con le penne sulla scrivania presidenziale. In sole tre settimane, il DOGE ha eliminato programmi in 19 agenzie federali, smantellato USAID e ottenuto accesso ai dati sensibili del ministero dell’Economia, fino a quando un giudice federale non ha bloccato questa possibilità. Il nuovo ordine esecutivo, chiamato “Iniziativa di ottimizzazione della forza lavoro”, limita le nuove assunzioni a una ogni quattro licenziamenti, con eccezioni solo per la sicurezza e l’immigrazione. Musk ha dichiarato di voler dimezzare il deficit del governo eliminando “sprechi e inefficienze”. Le chiusure e i licenziamenti hanno già avuto effetti tangibili, nonostante alcuni blocchi giudiziari. Il leader democratico Chuck Schumer ha accusato Trump di instaurare un “governo ombra non eletto”. Il DOGE è inoltre al centro di un dibattito costituzionale: il controllo delle agenzie federali spetta al Congresso, e il dipartimento di Musk opera senza approvazione legislativa, prendendo decisioni di grande impatto. L’esclusione del giornalista AP ha scatenato proteste: la direttrice dell’AP, Julie Pace, ha denunciato la decisione come una violazione del Primo Emendamento e una minaccia al giornalismo indipendente. La White House Correspondents’ Association, tramite il suo presidente Eugene Daniels, ha definito la mossa “inaccettabile”, ribadendo che il governo non può penalizzare i giornalisti per il loro lavoro e chiedendo alla Casa Bianca di revocare la decisione.

APNews.com chiude il 2024 con 2,6 miliardi di visite

Julie Pace AP

L’agenzia di stampa Associated Press (AP) ha registrato un successo senza precedenti nel 2024, raggiungendo un pubblico record grazie a una strategia di rilancio digitale avviata l’anno precedente. Il sito web APNews.com ha totalizzato 2,6 miliardi di visualizzazioni di pagina nel 2024, con un aumento del 39% rispetto al 2023, e ha contribuito a una crescita dei ricavi pubblicitari diretti ai consumatori di oltre il 20%. Questo risultato rappresenta una svolta per l’AP, che ha da tempo avviato un’iniziativa di diversificazione dei ricavi, riducendo la dipendenza dal tradizionale modello di concessione di licenze, che rappresentava l’82% dei ricavi nel 2023. Nel giugno 2023, l’AP ha rilanciato il sito APNews.com, migliorando la presenza del marchio e l’attrattiva pubblicitaria. La vicepresidente esecutiva Julie Pace ha sottolineato come il pubblico risponda positivamente al giornalismo imparziale e basato sui fatti, con contenuti multiformato che includono testo, foto, video, grafica, live streaming e contenuti interattivi. Questa trasformazione digitale non solo ha aumentato il coinvolgimento del pubblico, ma ha anche sperimentato contenuti utili per i clienti B2B. I video sono stati un punto focale del successo, con le visualizzazioni su YouTube che hanno raggiunto i 590 milioni (+94% rispetto all’anno precedente) e un tempo di visualizzazione aumentato del 255%, con oltre 22 milioni di ore guardate. Le visualizzazioni in live streaming, in particolare, sono cresciute del 430%. Tra i contenuti più seguiti si contano le elezioni statunitensi, le Olimpiadi di Parigi e i grandi eventi di cronaca internazionale. Il mese di novembre ha segnato un picco record per APNews.com, con 382 milioni di visualizzazioni di pagina, grazie a eventi come le elezioni USA. Il blog live delle elezioni è stato il contenuto più seguito, contribuendo al successo di giornate record, come il 5 e 6 novembre, con rispettivamente 87 e 92 milioni di visualizzazioni di pagina. L’AP ha investito anche nel marketing e nella SEO, rendendo “AP” e “elezioni AP” parole chiave di tendenza durante le elezioni. Parallelamente, l’agenzia ha intensificato gli sforzi per evidenziare la propria natura apartitica e indipendente, attirando donazioni dei lettori che hanno superato gli obiettivi di fine anno. Messaggi come “Le amministrazioni cambiano, la nostra missione resta” hanno rafforzato la percezione dell’AP come fonte affidabile e imparziale. Con 179 anni di storia, l’AP continua a essere un punto di riferimento per il giornalismo globale. Julie Pace ha ribadito che la missione dell’agenzia è informare in modo accurato e basato sui fatti, evitando posizioni di parte. Questo approccio ha permesso all’AP di guadagnare la fiducia di un pubblico sempre più vasto e diversificato, garantendo una presenza solida nel panorama giornalistico digitale. (In foto, Julie Pace, vicepresidente senior e direttore esecutivo dell’AP)