Tg1 primo sui social. Dominano femminicidi e cronaca nera ma non la morte del Papa

Il Tg1 si conferma al vertice della classifica dei programmi tv d’informazione più performanti sui social media per il mese di aprile 2025, secondo l’analisi condotta da Sensemakers per Primaonline. Il telegiornale diretto da Gianmarco Chiocci ha ottenuto 71,5 milioni di video views e 2,8 milioni di interazioni, segnando un incremento rispettivamente del 18% e del 33% rispetto al mese precedente. La pubblicazione su TikTok ha garantito circa 19mila interazioni medie per contenuto, a fronte di una leggera flessione nella frequenza dei post (-12%). La seconda posizione spetta a Pomeriggio Cinque, condotto da Myrta Merlino, con 60,5 milioni di video views e 2,4 milioni di interazioni. Il programma ha modificato la propria strategia visiva su TikTok, rendendo più riconoscibili i contenuti grazie a elementi grafici uniformi, una scelta che ha portato a un miglioramento delle performance sulla piattaforma. Al terzo posto si colloca il TgLa7 di Enrico Mentana, che registra 43,1 milioni di video views e 1,7 milioni di interazioni. Il telegiornale ha beneficiato dell’attenzione generata da eventi di forte impatto mediatico, consolidando la sua posizione come punto di riferimento nelle fasi di emergenza. Nel mese segnato dalla morte di Papa Francesco, avvenuta il 21 aprile, e dal suo funerale mediaticamente rilevante del 26, non sono stati questi eventi a dominare i contenuti più visti online. A ottenere maggiore attenzione sui social è stata la cronaca nera, in particolare i casi di femminicidio. Tra i contenuti più performanti figura, su TikTok, l’intervista ai genitori di Ilaria Sula, che ha raggiunto oltre 2 milioni di interazioni. “Fuori dal coro” di Mario Giordano, sebbene in lieve calo, si posiziona al quarto posto nelle due principali metriche e precede il Tg3 e Quarto Grado. Quest’ultimo ha guadagnato rilevanza con la riapertura del caso di Garlasco, confermandosi uno dei programmi più visti di Rete4, anche grazie alla competenza del suo conduttore Gianluigi Nuzzi su temi vaticani. In classifica compaiono anche nuovi ingressi: “In mezz’ora” di Rai3 occupa la decima e undicesima posizione, mentre “Mi manda Rai Tre”, grazie alla distribuzione su Facebook, raggiunge la tredicesima posizione per video views. A livello di gruppi editoriali, Mediaset domina per numero di programmi presenti nel ranking (8 su 15), seguita da Rai (5) e La7 (2). Mediaset è anche in testa per interazioni con 6 programmi in classifica, contro i 5 della Rai e i 4 di La7. Nel ranking dei Best Performing Post, i formati si diversificano: oltre ai video, emergono contenuti fotografici e altri formati. Tra i più visti su TikTok anche i contenuti su Aurora, tredicenne protagonista di un caso di cronaca trattato da Pomeriggio 5, e su Facebook la storia di Sara Campanella, sempre legata alla cronaca nera. “Fuori dal coro” riscuote interesse con video dedicati al tema dell’autodifesa domestica. Il mese di aprile, denso di eventi politici e istituzionali come la visita di Giorgia Meloni alla Casa Bianca, il faccia a faccia tra Trump e Zelensky, e le celebrazioni del 25 aprile, ha visto una crescita generale dei numeri: +19% di video views e +27% di interazioni totali rispetto a marzo, confermando il buon momento dei brand televisivi d’informazione sulla scena social. (In foto, Gianmarco Chiocci, direttore del Tg1)
Crollano gli ascolti dei Tg: calano tutti, tranne TgLa7

Un tempo indiscusso punto di riferimento per l’informazione, i telegiornali italiani stanno vivendo una stagione nera. Il pubblico fugge, gli ascolti crollano e la centralità che i notiziari occupavano nell’agenda mediatica sembra svanire. Secondo i dati Auditel analizzati dallo Studio Frasi, nel 2024 quasi tutte le principali testate registrano perdite significative. È una crisi trasversale, che colpisce sia la Rai sia Mediaset, con un’unica eccezione: il Tg La7 di Enrico Mentana, che continua a crescere. In casa Rai, il Tg1 conserva la leadership con uno share medio del 23,56%, ma perde 163.414 spettatori rispetto al 2023 (-3,79%). La gestione editoriale, voluta ai piani alti, non sembra pagare: la narrazione monocorde e una scaletta incentrata su cronaca nera e spettacolo allontanano il pubblico. Peggio fa il Tg2, diretto da Antonio Preziosi, che subisce un tracollo del 8,88% (-96.782 spettatori), consolidando la propria crisi. Il Tg3, pur risentendo del calo complessivo della terza rete, si difende con una perdita minima dello 0,44%, pari a soli 7.522 spettatori. A differenza delle altre testate, la Testata Regionale registra un segno positivo, crescendo dello 0,78%. Nemmeno Mediaset può dirsi immune. Il Tg5, al secondo posto con uno share del 19,54%, perde 86.099 spettatori (-2,42%), mentre il Tg4 lascia sul campo il 4,44% (-24.756 spettatori) e Studio Aperto il 3,52% (-18.014 spettatori). In questo scenario di crisi, spicca il successo del Tg La7, che con l’edizione serale diretta da Mentana cresce del 18,64%, guadagnando 191.810 spettatori. “Una crescita che tuttavia va inserita nell’ottima performance della rete: se La7 aumenta il pubblico, ne beneficia anche il suo telegiornale”, spiega Massimo Scaglioni, docente di Economia dei Media all’Università Cattolica di Milano. La crescita, tuttavia, non basta a nascondere un problema più ampio: l’erosione dell’audience televisiva, causata dallo spostamento delle nuove generazioni verso piattaforme digitali. Smartphone, tablet e pc sono ormai i dispositivi preferiti per informarsi, a discapito della TV tradizionale. Dal 30 dicembre, per adattarsi a questo cambiamento, Auditel introdurrà un nuovo sistema di rilevazione chiamato “total audience”. Questa metodologia misurerà non solo i programmi trasmessi in TV, ma anche quelli disponibili sui dispositivi connessi a Internet, offrendo un quadro più completo delle abitudini del pubblico. Francesco Siliato, analista dello Studio Frasi, individua nelle scelte editoriali uno dei fattori chiave del calo dei Tg Rai. Ritiene che il racconto monotematico delle guerre, poco pluralista e carente di approfondimenti, unito alla presenza eccessiva di cronaca nera, allontani gli spettatori. Questo trend negativo non risparmia nemmeno i canali all news. Rainews24 si ferma allo 0,52% di share (-17,9%), mentre Tgcom24 e SkyTg24 si attestano rispettivamente allo 0,5% e allo 0,33%.