Digiti “razzista” e iPhone scrive “Trump”. Apple conferma il bug

Apple ha confermato l’esistenza di un bug nella funzione di dettatura locale dei suoi dispositivi, per cui la parola “Trump” appare brevemente sullo schermo quando un utente pronuncia il termine “razzista“. Questo fenomeno, segnalato da diversi utenti iPhone, ha suscitato reazioni accese sui social, con alcuni che hanno condiviso video per dimostrare il problema. La situazione ha generato polemiche, soprattutto tra i sostenitori dell’ex presidente degli Stati Uniti, che hanno interpretato il bug come un potenziale errore intenzionale o un caso di pregiudizio tecnologico. Il malfunzionamento si verifica durante l’uso della funzione voice-to-text, che permette di dettare messaggi tramite la voce. Il sistema, per un istante, visualizza “Trump” prima di correggersi automaticamente. Apple ha riconosciuto il problema, dichiarando che i suoi modelli di riconoscimento vocale a volte mostrano parole con sovrapposizioni fonetiche, salvo poi correggerle con un’analisi successiva più approfondita. L’errore sembra derivare dall’interpretazione iniziale delle parole pronunciate, in particolare quando contengono la consonante “r“. L’azienda ha assicurato di essere al lavoro su una soluzione, senza fornire però tempistiche precise.

Apple sospende la funzione di sintesi AI per errori sulle notizie

Apple ha deciso di sospendere la funzione di sintesi delle notizie introdotta con il sistema operativo iOS 18.3 in versione beta. La tecnologia, progettata per generare riepiloghi sintetici da visualizzare sulla schermata di blocco degli iPhone, è stata ritirata temporaneamente a causa di errori significativi. La decisione è stata annunciata dopo che alcune sintesi generate dall’intelligenza artificiale hanno suscitato polemiche, soprattutto per la diffusione di una fake news riguardante Luigi Mangione. Come riportato da MacRumors, uno degli incidenti più gravi risale al mese scorso, quando la funzionalità ha creato un riepilogo errato di un articolo della Bbc. La notizia originale trattava dell’omicidio di Brian Thompson, amministratore delegato di United Healthcare, ma la sintesi automatica riportava erroneamente che Luigi Mangione, presunto responsabile del delitto, si fosse suicidato. L’errore ha reso virale un’informazione inesistente, spingendo gli utenti verso un articolo che in realtà non era mai stato pubblicato sul sito della Bbc. Apple ha dichiarato che la funzionalità di riepilogo rimane in fase sperimentale e “potrebbe contenere errori”. La società ha annunciato che la funzione verrà reintrodotta con un aggiornamento futuro, presumibilmente entro la fine di gennaio o l’inizio di febbraio 2025. Tuttavia, per evitare confusione, sono state promesse alcune modifiche: tutte le notifiche generate dall’intelligenza artificiale saranno mostrate in corsivo, così da distinguerle chiaramente dalle notifiche tradizionali. Inoltre, gli utenti potranno scegliere di disattivare la sintesi per categorie specifiche di app, come notizie o social network.

Apple e OpenAI: ChatGPT sui dispositivi. Musk disapprova

Tim Cook

Alla conferenza degli sviluppatori a Cupertino, l’attenzione era rivolta a come Apple avrebbe affrontato il crescente mercato dell’intelligenza artificiale. A quasi due anni dall’esplosione del fenomeno, la società ha presentato Apple Intelligence, annunciando una partnership con OpenAI per portare ChatGPT sui suoi sistemi operativi. L’ANNUNCIO DI TIM COOK “Ecco il nostro prossimo grande passo”, ha detto Tim Cook svelando l’iniziativa, il cui acronimo per una mossa di marketing è proprio AI. “L’Intelligenza artificiale deve riflettere i nostri principi: essere potente, intuitiva, integrata ai nostri prodotti, calata nel contesto personale e costruita per mantenere la privacy”. CHAT GPT INTEGRATO Come previsto dai rumors, Apple ha scelto ChatGPT come alleato. Il popolare chatbot sarà integrato nelle prossime versioni dei sistemi operativi per iPhone, iPad e Mac. Sam Altman, CEO di OpenAI, ha precisato in un tweet che l’integrazione avverrà entro la fine dell’anno. REFRESH DI SIRI Secondo quanto riportato da ANSA, il rinnovamento di Siri avrà un ruolo di particolare rilievo. L’assistente digitale diventerà un chatbot capace di fare conversazione, comprendere il contesto e interagire con altre app di Apple come Mail e Mappe. “È solo un primo sguardo a ciò che potremo fare con l’IA”, ha affermato Apple, puntando a rinnovare app già conosciute come Messaggi, Email, Foto ed Emoji. LA REAZIONE DI ELON MUSK L’annuncio della partnership con OpenAI non è stato accolto positivamente da tutti. Elon Musk ha espresso il suo disappunto, dichiarando: “Se Apple integra OpenAI a livello di OS, i dispositivi Apple saranno vietati nelle mie aziende“. Musk, da tempo in contrasto con OpenAI, accusa la startup di aver abbandonato il suo obiettivo iniziale per inseguire il profitto. “Questa è un’inaccettabile violazione di sicurezza”, ha continuato. “E’ assurdo che Apple non sia abbastanza intelligente da creare la sua intelligenza artificiale, ma sia in qualche modo in grado di garantire che OpenAI protegga la vostra sicurezza e privacy”. “Apple non ha idea di cosa accadrà una volta che i dati sono nelle mani di OpenAI”, ha chiosato.  

Apple si prepara a rivoluzionare l’IA su iPhone

Apple iPhone

Secondo le recenti informazioni fornite da Mark Gurman di Bloomberg, esperto del mondo Apple, l’azienda sta attivamente sviluppando un’intelligenza artificiale (IA) dedicata agli iPhone. Questa nuova IA dovrebbe essere lanciata in concomitanza con l’atteso aggiornamento del sistema operativo iOS 18, previsto per l’autunno. Ciò che distingue questa IA dalle altre è il suo orientamento alla privacy degli utenti: si prevede che funzioni senza la necessità di una connessione internet. L’approccio di Apple prevede che gran parte del lavoro di elaborazione sia svolto direttamente sul dispositivo, basandosi su un database locale supportato dal cosiddetto Large Language Model (Llm). Questo significa che l’IA sarà in grado di rispondere alle domande degli utenti senza dover attingere continuamente a internet per informazioni aggiornate, differenziandosi così da concorrenti come ChatGPT, Copilot e Gemini di Google. Tuttavia, secondo Gurman, questo approccio potrebbe limitare il potenziale dell’IA di Apple rispetto a quelle che si connettono al web. Per ovviare a questa possibile limitazione, si ipotizza che Apple possa integrare in alcuni contesti del sistema operativo iOS 18 il sistema Gemini di Google, consentendo un accesso più ampio e aggiornato alle informazioni. L’idea di base è che un’IA operante principalmente sul dispositivo offra tempi di risposta più rapidi e una maggiore sicurezza dei dati rispetto alle soluzioni basate su cloud. Questo si allinea con la strategia di Apple incentrata sulla tutela della privacy degli utenti, uno dei suoi principi cardine. È interessante notare che solo un mese fa era emersa la notizia di un accordo tra Apple e Google per integrare l’IA di quest’ultima sugli iPhone. Questo suggerisce un’apertura da parte di Apple verso la collaborazione con altre società per migliorare le capacità dell’IA sui suoi dispositivi. Le anticipazioni ufficiali su questo progetto sono attese durante la conferenza degli sviluppatori Apple WWDC 2024, che si terrà il 10 giugno. Ci si aspetta che Tim Cook, CEO di Apple, sveli ulteriori dettagli durante il keynote di apertura, preparando il terreno per il lancio previsto in autunno con iOS 18.

Apple rimuove WhatsApp e Threads in Cina

Social media

La decisione di Apple di rimuovere WhatsApp e Threads dal suo App Store in Cina, anticipata dal Wall Street Journal e successivamente confermata dalla stessa Cupertino, ha scatenato un dibattito sulle implicazioni della censura e della sicurezza nazionale nel paese asiatico. Secondo quanto riportato, dietro alla censura delle due app di Meta (precedentemente Facebook), si nasconde un ordine proveniente da Pechino, motivato da “preoccupazioni sulla sicurezza nazionale“. Questa mossa non ha influenzato altre app della holding social di Mark Zuckerberg, come Facebook, Instagram e Messenger, né altre app occidentali popolari come YouTube e X. Apple ha risposto alla situazione affermando di essere obbligata a seguire le leggi dei paesi in cui opera, anche se non è d’accordo con esse. Questo evento è stato collegato alle nuove regole di registrazione introdotte nell’agosto precedente e alla conseguente pulizia degli store iOS e Android cinesi da parte delle autorità di regolamentazione, che hanno imposto la rimozione di molte app non registrate correttamente. La scadenza per la registrazione era fissata per la fine di marzo, coincidendo con l’entrata in vigore delle nuove norme il primo aprile. Questo non è il primo caso di censura di Apple in Cina. Nel 2017, l’azienda aveva rimosso l’app del New York Times, citando violazioni delle normative locali, mentre l’anno scorso diverse app simili a ChatGPT erano state coinvolte, in concomitanza con l’elaborazione delle normative locali per i servizi di intelligenza artificiale generativa.