Nek “Direttore per un Giorno” de il Resto del Carlino

Nek

Il cantautore Nek è il protagonista dell’appuntamento con “Direttore per un Giorno”, iniziativa organizzata da il Resto del Carlino nell’ambito delle celebrazioni per i 140 anni della testata. L’evento si svolge nella redazione centrale di via Mattei, dove l’artista emiliano affianca i giornalisti nel lavoro quotidiano, partecipando alle riunioni editoriali e alla definizione dei contenuti. L’iniziativa segna per Nek un ritorno a dieci anni dalla sua prima esperienza da direttore simbolico del quotidiano, avvenuta nel 2014 in occasione del 130° anniversario. La sua presenza rientra nel programma di incontri speciali pensati per coinvolgere personalità del mondo della cultura e dello spettacolo nel percorso celebrativo del giornale. Nell’arco della giornata del 28 maggio prossimo, Nek prende parte attiva alla selezione delle notizie, portando il proprio sguardo su temi di attualità e contribuendo al lavoro di redazione con riflessioni nate dal confronto diretto con i professionisti dell’informazione. A rendere ancora più partecipativo il format è il coinvolgimento del pubblico: attraverso la piattaforma online www.ilrestodelcarlino.it/chiediloanek, i lettori hanno avuto la possibilità di inviare domande rivolte direttamente all’artista. Alcune di queste sono state selezionate e vengono proposte oggi nel corso degli incontri in redazione. A chiusura dell’iniziativa, nella giornata di successiva – giovedì 29 maggio -, è prevista la pubblicazione di un editoriale firmato da Nek, in cui saranno raccolti pensieri, osservazioni e spunti maturati nel corso dell’esperienza. Il testo sarà pubblicato sull’edizione cartacea e digitale del quotidiano. All’interno della sede del giornale, fondata nel 1885 e storicamente legata al tessuto sociale e culturale emiliano-romagnolo, il progetto “Direttore per un Giorno” prosegue con l’obiettivo di avvicinare il pubblico al mondo dell’informazione, creando occasioni di scambio tra giornalismo, territorio e mondo artistico. La direttrice di QN Quotidiano Nazionale, Agnese Pini, ha evidenziato il valore simbolico dell’iniziativa nell’ambito del percorso di apertura della testata verso esperienze trasversali. Il vicedirettore del Carlino, Valerio Baroncini, ha sottolineato come la presenza di figure riconosciute dal pubblico contribuisca ad arricchire il lavoro della redazione con punti di vista differenti ma coerenti con i valori del giornale. L’appuntamento con Nek si inserisce in un programma più ampio di eventi, incontri e pubblicazioni pensati per celebrare l’anniversario del quotidiano, consolidando il legame con i lettori e con il territorio attraverso proposte editoriali che uniscono storia, innovazione e partecipazione.

Il settimanale “7” del Corriere della Sera si rinnova: nuova grafica, due firme inedite e contenuti digitali

7 - nuovo numero maggio 2025

Venerdì 23 maggio, il settimanale “7” del Corriere della Sera, diretto da Barbara Stefanelli, esce in edicola con una nuova veste grafica e una riorganizzazione dei contenuti editoriali e digitali. Il progetto punta a migliorare l’accessibilità alla lettura e a rafforzare l’identità del magazine attraverso una struttura più chiara e un ampliamento dell’offerta. Al centro del nuovo numero, una copertina dedicata a Lady Gaga con un’intervista esclusiva, affiancata da un portfolio di immagini realizzato dal fotografo Douglas Kirkland. Nel nuovo assetto, il settimanale si articola in due sezioni principali: una prima parte che raccoglie sette approfondimenti — uno per ogni giorno della settimana — su temi di attualità, politica, cronaca, esteri, scienza, società e personaggi, e una seconda parte orientata alla narrazione delle passioni quotidiane. In quest’ultima trovano spazio contenuti su viaggi, moda, benessere, tecnologia, cultura, gastronomia, design, sport, ambiente, animali, auto, moto e biciclette, in un formato pensato per offrire spunti concreti e fruibili. Tra le principali novità, l’inserimento di due rubriche inedite affidate a Padre Paolo Benanti, studioso di etica applicata e intelligenza artificiale, e a Liliana Segre, senatrice a vita e voce storica della memoria civile italiana. Le loro firme si aggiungono a quelle già presenti, tra cui Massimo Gramellini, Lilli Gruber, Antonio Polito, Fabrizio Roncone, Silvia Avallone, Teresa Ciabatti, Chiara Gamberale e Rosella Postorino. Secondo quanto dichiarato da Urbano Cairo, presidente e amministratore delegato di RCS MediaGroup, il rinnovamento grafico e redazionale è stato concepito per rispondere all’evoluzione del pubblico, mantenendo il settimanale come riferimento informativo per una platea intergenerazionale. Il progetto editoriale è supportato da una campagna di comunicazione multicanale che coinvolge mezzi cartacei e digitali, radio nazionali e piattaforme online, con una pianificazione curata da Hi! Comunicazione. L’edizione digitale di “7” sarà arricchita con contenuti esclusivi e un’integrazione pensata per i canali social, in linea con una strategia che punta ad ampliare la fruizione del magazine anche oltre la lettura tradizionale. La nuova impostazione si propone così di offrire un’esperienza editoriale che combini profondità e leggerezza, senza rinunciare al rigore giornalistico e al racconto della contemporaneità. (In copertina, la prima cover – 23 maggio 2025)

D di Repubblica lancia oggi il suo nuovo sito e diventa brand digitale autonomo

D La Repubblica nuovo sito

Debutta oggi d.repubblica.it, il nuovo sito web del settimanale D di Repubblica, pensato per offrire un’estensione digitale coerente con l’identità visiva e i contenuti del magazine cartaceo. Il lancio arriva dopo una fase di progettazione avviata nel 2024, che ha coinvolto la redazione e un nuovo team specializzato nella comunicazione online. Il sito si propone come uno spazio editoriale destinato a rafforzare la presenza digitale del brand femminile di Gedi, con un’offerta strutturata di contenuti giornalistici, video originali, format per i social media e un linguaggio visivo in linea con l’estetica del magazine. Il progetto ha preso forma con il contributo di Barbara Digiglio, entrata in redazione come consulente digitale dopo l’estate 2024. La giornalista, con una lunga esperienza maturata nel gruppo Hearst su brand come Elle.it, Gioia.it ed Esquire, ha guidato lo sviluppo del nuovo prodotto insieme ad Alessandro Arena e a una squadra composta da Vittoria Meloni, Manuel Sinopoli, John Archer Pacrem e Benedetta Baruffi, che assume il ruolo di fashion and market editor anche per la versione online. Il team affianca la redazione esistente di D, mantenendo continuità nei contenuti e aprendo al linguaggio del digitale e dei social network. Alla base del nuovo sito c’è la volontà di superare la precedente struttura a hub tematico, che raccoglieva articoli su moda, gioielli, tendenze e beauty, ma senza una riconoscibilità di marca sufficiente a distinguersi nel panorama digitale. Con d.repubblica.it, l’intenzione è invece quella di valorizzare il brand D in modo autonomo, offrendo un contenitore aggiornato e riconoscibile anche dal punto di vista commerciale. L’intervento rientra in una più ampia strategia di investimento editoriale digitale promossa da Gedi, per consolidare la posizione dei propri prodotti nel mercato online e intercettare nuovi segmenti di pubblico. La campagna di lancio del sito è stata costruita attorno al concept “Can you keep a secret?”, sviluppato attraverso una comunicazione multiforme che ha incluso video originali, manifesti urbani con QR code, e una festa-evento a Milano il 21 maggio. L’intera operazione è stata accompagnata dalla pubblicazione di un numero speciale del settimanale cartaceo e dalla messa online graduale di nove mini-video realizzati per il lancio, tutti legati al tema del segreto. Obiettivo dell’iniziativa è attrarre un pubblico giovane, sensibile al linguaggio digitale e meno legato alla fruizione su carta, attraverso una presenza rafforzata su Instagram, TikTok e altre piattaforme social. Secondo quanto riportato, il sito intende colmare il divario tra la raccolta pubblicitaria del prodotto cartaceo e quella digitale, ancora sotto le aspettative. I nuovi strumenti offerti dal digitale, in particolare i video e i progetti speciali per le aziende, vengono considerati essenziali per aprire nuove possibilità di sviluppo e monetizzazione, in un contesto in cui la flessibilità editoriale è un asset strategico per la crescita.

Il 23 maggio, a Roma, corso Fnsi su parole e informazione

Formazione giornalisti piattaforma

Si svolgerà venerdì 23 maggio 2025, dalle 9.30 alle 13.30, nella sala Walter Tobagi della Federazione nazionale della Stampa italiana (via delle Botteghe Oscure 54, Roma), il corso di formazione per giornalisti intitolato “Tra note e notizie: il potere delle parole nell’era dell’informazione”, organizzato dalla Fnsi in collaborazione con ForMedia. Il corso, inizialmente previsto per febbraio e poi rinviato a causa dell’indisponibilità di alcuni relatori, è valido per quattro crediti formativi. Le iscrizioni, da effettuarsi esclusivamente attraverso la piattaforma formazionegiornalisti.it, sono aperte fino al 19 maggio. Ad aprire i lavori sarà Alessandra Costante, segretaria generale della Fnsi, mentre la moderazione dell’incontro sarà affidata a Tommaso Polidoro, consigliere nazionale della Federazione. Tra i relatori confermati figurano il cantautore Roberto Vecchioni, il compositore e paroliere Davide Simonetta, il vicedirettore dell’agenzia Ansa Stefano Polli, il past president di Afi e ceo di Just Entertainment Sergio Cerruti, la caporedattrice Cultura e Spettacolo dell’Ansa Elisabetta Stefanelli e il giornalista Patrizio Nissirio. Il corso nasce con l’obiettivo di analizzare il ruolo centrale della parola come mezzo di informazione, comunicazione, denuncia e, talvolta, anche di omissione. L’iniziativa punta ad offrire un’occasione di ascolto e confronto sul linguaggio come elemento in grado di influenzare opinioni ed emozioni, sottolineando come la parola rappresenti oggi, secondo gli organizzatori, “lo strumento più rivoluzionario a disposizione dell’umanità”.

Corrado Binacchi nuovo direttore Gazzetta di Mantova

Massimo Mamoli e Corrado Binacchi

Dal 1° giugno 2025 Corrado Binacchi assume la carica di direttore della Gazzetta di Mantova, succedendo a Massimo Mamoli, che passa al ruolo di direttore editoriale del quotidiano mantovano e delle altre testate del Gruppo Athesis: L’Arena, Il Giornale di Vicenza e Bresciaoggi. La nomina è stata ufficializzata dalla società editrice e avrà decorrenza immediata. Binacchi, nato nel 1972, collabora con la Gazzetta di Mantova dal 1991. Iscritto all’Ordine dei giornalisti dal 1998 come pubblicista, è giornalista professionista dal 2004. All’interno della redazione mantovana ha ricoperto numerosi incarichi, tra cui quelli di capocronista e di responsabile della sezione Provincia. Caporedattore da quasi un decennio, ha coordinato l’ufficio centrale del quotidiano. La scelta della nuova direzione, ha spiegato Andrea Pietro Faltracco, amministratore delegato di Gazzetta di Mantova S.r.l. e del Gruppo Athesis, risponde alla volontà di rafforzare il legame con il territorio e valorizzare le professionalità interne, in un’ottica di continuità editoriale. Contestualmente, Mamoli lascia la guida operativa della testata dopo averne gestito il passaggio dal Gruppo GEDI ad Athesis, diventandone il primo direttore sotto la nuova proprietà. Nella sua nuova posizione, Mamoli continuerà a seguire lo sviluppo strategico ed editoriale della Gazzetta di Mantova, coordinandosi con le altre testate del gruppo. Il presidente della Gazzetta di Mantova, Alberto Marenghi, ha espresso ringraziamento a Mamoli per il lavoro svolto negli anni recenti, augurandogli buon lavoro nel nuovo incarico, e ha rivolto i migliori auguri a Binacchi, scelto per guidare la testata con una direzione radicata nella redazione e nella comunità mantovana. (In foto, Massimo Mamoli e Corrado Binacchi)

Il Foglio lancia un mensile europeo, distribuito anche a Bruxelles, con contenuti multilingue

Claudio Cerasa Il Foglio

Il Foglio lancerà il primo mensile europeo realizzato da un giornale italiano il prossimo 9 maggio 2025, in occasione della Giornata dell’Europa. Il nuovo periodico, dal titolo Il Foglio Europeo, nasce con l’obiettivo di promuovere un’informazione transnazionale e una cultura condivisa sul presente e sul futuro dell’Unione Europea. Il progetto è diretto da Paola Peduzzi, vicedirettrice del Foglio quotidiano, e si avvale di una partnership strategica con Banca Ifis, presieduta da Ernesto Fürstenberg Fassio. Il lancio ufficiale avverrà mercoledì 7 maggio alle ore 17:30, presso la Camera di Commercio di Roma, con la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni, della cultura, del mondo accademico e dell’informazione. Tra gli invitati figurano i ministri Antonio Tajani e Tommaso Foti, gli ex presidenti del Consiglio Matteo Renzi e Paolo Gentiloni, lo scienziato Franco Locatelli, il filosofo Massimo Adinolfi, e i rettori di importanti università italiane. Il mensile sarà distribuito ogni primo venerdì del mese, anche nelle edicole di Bruxelles, e sarà disponibile in una versione digitale in lingua inglese. L’intento editoriale, spiegato dal direttore del Foglio Claudio Cerasa, è quello di raccontare con toni “allegri e seri” le dinamiche di costruzione del “popolo europeo”, offrendo uno spazio per idee, visioni e contenuti utili a rafforzare il dialogo tra Italia ed Europa. Il giornale tratterà temi di formazione, informazione, educazione e cultura, con un approccio che mira a favorire una cittadinanza europea consapevole. Banca Ifis svolge un ruolo centrale nella realizzazione del progetto editoriale. L’istituto, fondato da Sebastian Egon Fürstenberg e quotato dal 2003, è attivo nel settore dei servizi finanziari per le piccole e medie imprese, con specializzazione in factoring, leasing e crediti deteriorati. Con circa 2.000 dipendenti, ha chiuso il bilancio 2024 con 161 milioni di euro di utile netto. Attualmente ha in corso una campagna di comunicazione sui principali media italiani e sta concludendo un’Opas sul 100% di Banca Illimity, fondata da Corrado Passera, per un valore di 300 milioni di euro. L’operazione ha ottenuto tutte le autorizzazioni necessarie, inclusa quella della Bce.

Giornale di Brescia celebra 80 anni tra i vagoni della città

GdB 80 tram 1

È stato inaugurato questa mattina a Brescia il progetto celebrativo per gli 80 anni del Giornale di Brescia, che trasforma la metropolitana cittadina e alcuni autobus in una galleria di prima pagine storiche. L’iniziativa, frutto della collaborazione tra Giornale di Brescia e Brescia Mobilità, consente ai viaggiatori di leggere, durante gli spostamenti, i titoli che hanno segnato momenti significativi della storia locale e internazionale. L’esposizione ripercorre episodi che hanno lasciato un’impronta profonda nella memoria collettiva, come l’inaugurazione della scuola di Gualdo, costruita grazie alla solidarietà dei bresciani, o l’attacco terroristico dell’11 settembre negli Stati Uniti. Le pareti del metrò, personalizzate con le prime pagine d’archivio del quotidiano, offrono un viaggio visivo tra cronaca, cultura e memoria. L’obiettivo è quello di creare un legame tra il presente e le pagine di giornale che hanno raccontato il passato. “Una volta si saliva sul treno con il giornale, oggi si sale con il telefonino. Avere la possibilità di vedere cosa racconta quel giornale può essere un’esperienza felice”, ha dichiarato Pierpaolo Camadini, presidente dell’Editoriale Bresciana, nel corso dell’inaugurazione. A sottolineare il valore simbolico dell’iniziativa è stato anche Alessandro Marini, presidente di Brescia Mobilità, che ha definito le due realtà promotrici come “istituzioni della città”. L’iniziativa si inserisce nel calendario delle commemorazioni per l’ottantesimo compleanno del giornale, nato nel 1945, con l’intento di avvicinare la memoria storica alla vita quotidiana dei cittadini. (Foto: @Giornale di Brescia)

La Casa Bianca lancia sito ufficiale con news pro-Trump “per trovare le vere notizie”

Karoline Leavitt in conferenza stampa

L’amministrazione Trump ha lanciato un nuovo sito web, chiamato White House Wire, che pubblica esclusivamente contenuti favorevoli al presidente. Il portale è accessibile tramite l’indirizzo ufficiale WH.gov/wire e adotta una grafica essenziale ispirata al sito conservatore Drudge Report, con una lista di titoli provenienti da fonti di destra che lodano l’attività del governo. Il sito include anche comunicati stampa, post sui social media di funzionari e altri materiali prodotti direttamente dalla Casa Bianca, con l’obiettivo dichiarato di offrire “trasparenza” a chi sostiene l’agenda presidenziale. Un funzionario, citato da Axios, ha descritto White House Wire come “un luogo per trovare le vere notizie”. Si tratta della prima volta che un’amministrazione statunitense utilizza risorse pubbliche per creare una piattaforma ospitata su un dominio ufficiale della Casa Bianca dedicata a contenuti partigiani. In passato, governi precedenti avevano distribuito newsletter o email istituzionali, ma non avevano messo online un sito strutturato con l’esclusivo scopo di promuovere una narrazione politica unilaterale. Il lancio del sito avviene mentre la stampa tradizionale subisce limitazioni nell’accesso agli eventi ufficiali. Nonostante una recente sentenza abbia ordinato la riammissione dei media indipendenti, i giornalisti della Associated Press non sono stati riaccreditati per gli incontri nello Studio Ovale, a causa del loro rifiuto di utilizzare il termine “Golfo d’America” al posto di “Golfo del Messico”, come richiesto dalla Casa Bianca. In parallelo, la portavoce Karoline Leavitt ha avviato una nuova modalità di comunicazione: briefing riservati ai cosiddetti “Maga influencers”, figure vicine alla linea dell’amministrazione. A queste sessioni hanno accesso solo commentatori o reporter favorevoli a Trump, e le domande poste sono generalmente orientate a sostenere i messaggi governativi. L’esclusione dei media tradizionali e l’uso selettivo dell’informazione hanno già sollevato critiche da parte di giornalisti e organizzazioni che si occupano di libertà di stampa. (In foto, la portavoce Karoline Leavitt)

Martin Wolf, editorialista del Financial Times, vittima di truffa deepfake

Martin Wolf FT

Martin Wolf, editorialista del Financial Times e tra i più noti giornalisti economici al mondo, è stato vittima di una sofisticata truffa online basata su un deepfake diffuso sui social media. Il raggiro è emerso a marzo, quando alcuni conoscenti del giornalista hanno segnalato video in cui un falso Wolf invitava gli utenti a unirsi a un gruppo WhatsApp per investimenti finanziari. I contenuti erano stati promossi su Facebook e Instagram attraverso annunci pubblicitari a pagamento. I video, realizzati con tecnologie di intelligenza artificiale, replicavano con realismo il volto e la voce del giornalista, inducendo centinaia di migliaia di utenti a credere all’autenticità del messaggio. Secondo i dati raccolti dalla Ad Library di Meta, le inserzioni contraffatte hanno raggiunto oltre 970.000 utenti solo nell’Unione Europea. L’obiettivo della truffa era attrarre uomini e donne over 45 all’interno di un gruppo WhatsApp denominato “Global Stock Elite Club”, dove venivano diffuse presunte analisi finanziarie con promesse di rendimenti fino al 150%. In realtà, si trattava di uno schema “pump and dump”, ovvero una manipolazione artificiale del valore di titoli reali — come Hims & Hers Health Inc, quotata al New York Stock Exchange — per poi rivenderli rapidamente lasciando gli investitori con azioni svalutate. I truffatori hanno utilizzato anche pagine Facebook falsificate, alcune delle quali rinominate “Martin Wolf”, per dare credibilità alla truffa. Alcuni annunci risultano ancora attivi, nonostante la rimozione di altri da parte di Meta, che monetizza queste inserzioni pur sostenendo di impiegare tecnologie di riconoscimento facciale per rimuovere i contenuti fraudolenti. Wolf, nell’articolo pubblicato sul Financial Times, ha evidenziato come la piattaforma non sia riuscita a bloccare in modo efficace la diffusione del contenuto, pur essendo stata allertata. I contatti WhatsApp utilizzati per la truffa erano associati a numeri del Regno Unito, e il gruppo era accessibile solo tramite invito. Gli amministratori, celati dietro profili fittizi, erano gli unici autorizzati a scrivere, mentre gli altri partecipanti potevano solo visualizzare e reagire. I messaggi proponevano un periodo di prova gratuito, durante il quale si cercava di guadagnare la fiducia degli utenti con grafici alterati e loghi di società finanziarie reali, non coinvolte nel raggiro. La truffa ha riguardato anche altri volti noti, inclusi personaggi pubblici italiani come Fabio Fazio, Enrico Mentana, Mara Venier, Giovanna Botteri e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. In tutti i casi, deepfake e annunci sponsorizzati sono stati impiegati per costruire messaggi ingannevoli. Le piattaforme di Meta risultano centrali nella dinamica di diffusione, in quanto veicolo primario dei contenuti. Secondo Wolf, è lecito domandarsi se il colosso tecnologico sia incapace di identificare in tempo questi abusi o se, invece, non ci provi nemmeno.

Andrea Vianello lascia la Rai dopo 35 anni di carriera

Andrea Vianello

Andrea Vianello ha annunciato il 25 aprile, giorno del suo 64° compleanno, la decisione di lasciare la Rai dopo 35 anni di attività. Il giornalista ha comunicato l’uscita con un post su X, precisando che si tratta di un “accordo consensuale” con l’azienda. Vianello ha ringraziato colleghi e amici, dichiarando di voler portare con sé il senso del servizio pubblico maturato negli anni di carriera. Attualmente, non risultano trattative con La7, Discovery, Mediaset o Sky, reti che, interpellate, negano contatti in corso. La possibilità di nuovi incarichi resta aperta con l’avvio dei prossimi palinsesti.L’uscita di Vianello non è collegata a limiti anagrafici ma conclude un percorso che, nel 2023, lo aveva visto trasferito alla direzione generale di San Marino RTV, incarico lasciato con dimissioni nel marzo 2024.In passato era stata ipotizzata una sua nomina alla direzione di Rai Radio 3, mai ufficializzata. Il consigliere di amministrazione Rai Roberto Natale ha definito l’uscita di Vianello “amara” per il servizio pubblico, sottolineando il suo lungo contributo al giornalismo aziendale. Anche il Cdr del Tg3 ha espresso rammarico, collegando l’addio a un presunto svuotamento dell’identità editoriale della Rai. Entrato in Rai nel 1990 tramite concorso, Vianello ha lavorato come cronista al GR1 e al Giornale Radio Unificato, seguendo eventi come le stragi di Capaci e via D’Amelio. È stato autore e conduttore di programmi radiofonici e televisivi come Radio anch’io, Tele anch’io, Enigma, Mi manda Rai3 e Agorà, prima di diventare direttore di Rai3 nel 2012.Nel 2020 ha pubblicato il libro Ogni parola che sapevo, racconto del suo recupero dopo un’ischemia cerebrale. In seguito ha diretto Rai News 24, Rai Radio 1, il Giornale Radio Rai e Rai Gr Parlamento. La Rai ha confermato che l’accordo di uscita è stato sottoscritto in un clima definito “sereno” e senza vincoli sui futuri incarichi del giornalista.