Elezioni OdG Lombardia: chi può votare e come farlo

Gli iscritti all’Ordine dei Giornalisti della Lombardia sono chiamati a partecipare alle elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale, del Collegio dei revisori dei conti e dei consiglieri nazionali. Le operazioni di voto si svolgeranno secondo le disposizioni della legge 3 febbraio 1963 n. 69 e del Dpr 4 febbraio 1965 n. 115. Sono convocati i professionisti e i pubblicisti iscritti all’Albo per esprimere le proprie preferenze. Le votazioni si terranno in due modalità: telematica e in presenza. La prima convocazione è fissata per mercoledì 12 marzo e giovedì 13 marzo 2025 (voto telematico, ore 10:00-20:00) e domenica 16 marzo 2025 (voto in presenza, ore 10:00-18:00) presso la sede dell’Ordine in via Antonio da Recanate 1, Milano. Se non si raggiunge il quorum, la seconda convocazione avrà luogo il 19 e 20 marzo 2025 per il voto telematico e il 23 marzo 2025 per il voto in presenza presso The Westin Palace Hotel in Piazza della Repubblica 20, Milano. Gli iscritti dovranno eleggere 6 professionisti e 3 pubblicisti per il Consiglio regionale, 2 professionisti e 1 pubblicista per il Collegio dei revisori dei conti e 8 professionisti e 1 pubblicista per il Consiglio nazionale. Il voto in presenza avverrà su schede cartacee ritirabili al seggio, mentre per il voto telematico sarà necessario seguire le istruzioni fornite. I professionisti possono votare solo per i professionisti e i pubblicisti solo per i pubblicisti. Se nessun candidato ottiene la maggioranza assoluta, si procederà con un ballottaggio nelle giornate di 2 e 3 aprile 2025 (telematico) e 6 aprile 2025 (in presenza) presso The Westin Palace Hotel. Le operazioni di scrutinio saranno pubbliche. Per essere eleggibili, i candidati devono essere iscritti all’Albo da almeno 5 anni. Gli elettori devono essere in regola con il pagamento delle quote annuali e possedere una PEC registrata presso l’Ordine. Chi non è in regola potrà sanare la propria posizione prima del voto. L’identità degli elettori sarà verificata mediante tessera professionale, documento di identità o riconoscimento da parte di un componente del seggio. Per il voto telematico, accessibile tramite SPID o CIE, l’elettore dovrà confermare la propria identità e seguire la procedura guidata. Il sistema consentirà di digitare le prime lettere del nominativo desiderato, selezionare i candidati e scaricare la ricevuta di voto. Chi vota online non potrà esprimere il proprio voto in presenza. Aggiornamenti e istruzioni dettagliate saranno disponibili nella sezione “Speciale elezioni 2025” del sito ufficiale www.odg.it.
Corriere Milano: ora su WhatsApp, Instagram e newsletter

Il Corriere Milano rinnova la sua presenza nel mondo digitale con tre nuovi strumenti pensati per coinvolgere sempre di più i lettori. Da oggi, una newsletter mattutina, un numero WhatsApp dedicato alle segnalazioni e una pagina Instagram aggiornata saranno i canali attraverso cui informare e farsi informare in tempo reale. WhatsApp è ormai il mezzo di comunicazione più usato, superando le telefonate e i messaggi tradizionali. Per questo motivo, il Corriere Milano ha attivato un numero dedicato: (+39) 335/7314467. Qui si potranno inviare foto, video e testi brevi per segnalare notizie urgenti direttamente alla redazione. Questo canale, però, non sarà uno spazio di conversazione: nessun gruppo, nessuna risposta diretta, ma un modo rapido per dare voce ai cittadini e trasformarli in vere e proprie sentinelle del territorio. La redazione, a sua volta, potrà richiedere materiali ai lettori per approfondire le notizie più rilevanti. Un altro grande cambiamento riguarda la newsletter, che cambia nome e orario di spedizione. Prima conosciuta come “Le Cinque Giornate di Milano”, ora si chiamerà Incoeu (“oggi” in dialetto milanese) e arriverà nella casella di posta alle 7:30 del mattino. Questo cambiamento ha un obiettivo preciso: offrire un punto di riferimento quotidiano per iniziare la giornata informati. Ogni edizione conterrà il fatto del giorno, le notizie principali, il meteo, e, grazie alla collaborazione con ViviMilano, un consiglio gastronomico del critico Valerio M. Visintin. Il sabato e la domenica la newsletter assumerà un taglio diverso, con contenuti più approfonditi per chi ha più tempo da dedicare alla lettura. L’iscrizione è gratuita e si può effettuare su www.corriere.it/newsletter o tramite QR code. Infine, il Corriere Milano sbarca su Instagram con l’account @corrieremilano.
Il Washington Post rifiuta un annuncio anti-Musk

Il Washington Post si trova nuovamente al centro dell’attenzione per una scelta editoriale controversa: il rifiuto di pubblicare un’inserzione pubblicitaria dell’associazione apartitica Common Cause, che esortava il presidente Donald Trump a licenziare Elon Musk. L’inserzione, dal costo di 115.000 dollari, avrebbe dovuto occupare due pagine di alcune edizioni del quotidiano, incluse quelle destinate alla Casa Bianca, al Pentagono e al Congresso. Con la provocatoria domanda “Chi governa il paese: Donald Trump o Elon Musk?“, l’annuncio era accompagnato da un’immagine del miliardario sorridente e una foto della Casa Bianca inclinata, sostenendo che Musk avesse creato caos e confusione e invitando i cittadini a fare pressione sulla politica per chiederne il licenziamento. La decisione del quotidiano, di proprietà di Jeff Bezos, di respingere l’inserzione ha sollevato una serie di interrogativi e polemiche. Common Cause ha denunciato pubblicamente l’accaduto, sottolineando come il Washington Post, il cui slogan recita “La democrazia muore nell’oscurità“, non abbia fornito alcuna spiegazione sul motivo della cancellazione. L’associazione ha lasciato intendere che la decisione potrebbe essere stata influenzata da pressioni politiche o economiche, insinuando che Bezos fosse più preoccupato di evitare una reazione negativa della Casa Bianca piuttosto che rispettare il dovere giornalistico del quotidiano. Il rifiuto dell’annuncio ha suscitato polemiche, soprattutto considerando che il Washington Post ha in passato accettato inserzioni pro-Trump. La vicenda ha riacceso il dibattito sulla libertà di stampa e sull’influenza economica sulle decisioni editoriali. Common Cause ha denunciato il declino delle istituzioni mediatiche, accusandole di privilegiare profitto e convenienza politica a scapito della responsabilità verso i cittadini. L’associazione ha inoltre dichiarato di voler contrastare il crescente potere di Musk, opponendosi all’influenza di miliardari come lui e Bezos sul dibattito pubblico e sulle decisioni politiche. (In copertina, Elon Musk insieme al figlio X nello Studio Ovale della Casa Bianca)
Nasce 24Ore Salute, con focus su ricerca e sanità

Il Gruppo 24 ORE amplia la propria offerta editoriale con il lancio di 24Ore Salute, una piattaforma multimediale e crossmediale dedicata ai temi della salute, della medicina, della ricerca e dell’innovazione. Questo progetto nasce per offrire un punto di riferimento autorevole, aggregando in un unico hub i contenuti prodotti da Il Sole 24 Ore, Radiocor, Radio 24, 24Ore Podcast, Lab24 e 24 ORE Eventi. Il cuore dell’iniziativa è il nuovo sito 24oresalute.com, pensato per raccogliere e valorizzare le informazioni più rilevanti del settore. La piattaforma si distingue per una copertura informativa ampia e per la capacità di dialogare con diverse community di riferimento. Grazie a un’interfaccia modulare, il sito offre contenuti sempre aggiornati su sanità, medicina, innovazione, territori, imprese e startup. Il progetto si basa su tre pilastri fondamentali: multimedialità, profondità e completezza informativa. Il Gruppo 24 ORE conferma così il proprio impegno nel fornire notizie accurate e approfondite, spaziando dalle novità scientifiche ai temi normativi e alle attività delle imprese del settore. Tra i contenuti principali troviamo le pagine settimanali Salute24 su Il Sole 24 Ore, gli approfondimenti di Sanità24 a cura di Radiocor, i programmi di Radio 24 come Obiettivo Salute e una serie di podcast tematici. A queste produzioni si aggiungono eventi di rilievo come l’Healthcare Summit. Uno degli elementi distintivi di 24Ore Salute è la capacità di integrare contenuti audio e video, con la creazione di nuove videorubriche settimanali come Salute24. La piattaforma offrirà anche un’area dedicata all’analisi dei dati, sviluppata da Lab24, con l’obiettivo di realizzare un Osservatorio Salute, utile per monitorare trend e statistiche del settore sanitario. L’iniziativa è in continua evoluzione e prevede già lo sviluppo di nuovi servizi, tra cui la declinazione scientifica del marchio “L’Esperto Risponde”, un progetto che coinvolgerà professionisti del settore per supportare il pubblico con pillole audio-video e video chat live. Inoltre, verranno organizzati eventi di approfondimento e pubblicati nuovi libri a tema. Un ulteriore passo sarà la costituzione di un comitato scientifico multidisciplinare, incaricato di definire un manifesto programmatico per la salute informata, promuovendo un uso responsabile delle informazioni medico-scientifiche. Il target di 24Ore Salute è ampio: da un lato i cittadini, che potranno accedere a contenuti affidabili per diventare pazienti informati, dall’altro gli stakeholder e la business community, che troveranno un contesto autorevole per approfondire l’evoluzione del sistema sanitario e della ricerca scientifica. Tra i principali destinatari figurano aziende, istituzioni, associazioni, fondazioni del terzo settore, professionisti e enti ospedalieri. Il lancio ufficiale della piattaforma è avvenuto l’11 febbraio, in occasione della Giornata Internazionale del Malato, con un’intervista esclusiva al Ministro della Salute Orazio Schillaci, il quale ha sottolineato l’importanza di un’informazione seria e accessibile per il cittadino, soprattutto in materia di prevenzione. Fabio Tamburini, Direttore de Il Sole 24 Ore, ha evidenziato come 24Ore Salute rappresenti un presidio unico nel panorama informativo, contrastando la disinformazione nel settore medico. Federico Silvestri, Direttore Generale Media & Business del Gruppo 24 ORE, ha aggiunto che la piattaforma nasce con una visione di lungo termine e con l’ambizione di diventare un punto di riferimento per il settore.
L’Inpgi rinnova il logo con rosso pompeiano e blu

L’Inpgi, l’Istituto nazionale di previdenza e assistenza della professione giornalistica, ha presentato il suo nuovo logo, caratterizzato da una palette cromatica che coniuga tradizione e modernità. Le tonalità scelte sono il rosso pompeiano e il blu, due colori che simboleggiano rispettivamente passione ed energia il primo, sicurezza e istituzionalità il secondo. Questa rinnovata identità visiva sottolinea il ruolo centrale dell’Inpgi nella tutela dei giornalisti autonomi, dei collaboratori e dei freelance, riaffermando la sua missione di supporto alla categoria. Il restyling del logo non è stato affidato a consulenze esterne, ma realizzato interamente grazie alle risorse interne dell’Istituto. La direzione del progetto è stata affidata a Mattia Motta, vicepresidente dell’Inpgi, incaricato dal presidente Roberto Ginex di supervisionare la comunicazione interna ed esterna dell’ente.
SFChronicle lancia California Weather Wonks, un canale meteo interattivo e gratuito

Dal 2022, SFChronicle ha rivoluzionato il modo in cui affronta il meteo con un team di Weather Science dedicato a raccontare fenomeni estremi come tornado, tempeste di fuoco e piogge torrenziali. Questa squadra di esperti non solo fornisce aggiornamenti tempestivi, ma aiuta anche i cittadini a comprendere meglio le dinamiche atmosferiche attraverso analisi dettagliate e previsioni mirate. Ora, per rendere l’informazione ancora più accessibile, il Chronicle lancia un canale di testo chiamato California Weather Wonks, disponibile dal 24 gennaio. Il servizio, completamente gratuito, permetterà agli utenti di ricevere due volte a settimana approfondimenti, previsioni e curiosità direttamente da Anthony Edwards e Hannah Hagemann, meteorologi della redazione. L’iniziativa nasce dal desiderio di instaurare un contatto più diretto con il pubblico. I lettori potranno non solo ricevere aggiornamenti, ma anche interagire, inviando domande, foto e video relativi al meteo. La piattaforma offre la possibilità di chiedere chiarimenti su fenomeni atmosferici inaspettati, condividere immagini di formazioni nuvolose particolari o discutere dei microclimi della Bay Area. Secondo Jess Shaw, direttore del pubblico del Chronicle, questa iniziativa consentirà di vivere il meteo in modo più coinvolgente, offrendo agli utenti l’opportunità di ascoltare direttamente le analisi degli esperti e comprendere meglio i modelli atmosferici in evoluzione. Il canale consentirà di rispondere ai messaggi in modo personalizzato, promuovendo un dialogo continuo e dinamico.
Abbonamenti HuffPost: tre livelli per ogni esigenza

HuffPost, una delle organizzazioni di notizie online più apprezzate al mondo, ha recentemente introdotto un innovativo programma di abbonamento a livelli pensato per migliorare l’esperienza dei suoi 60 milioni di lettori globali mensili. Questo programma – articolato in Silver, Gold e Platinum – offre un accesso esclusivo a contenuti premium e numerosi vantaggi riservati agli iscritti, evolvendosi dall’iniziativa di contributi volontari lanciata nel 2023. Tra i benefici proposti figurano esperienze senza pubblicità, accesso anticipato a nuove funzionalità e l’opportunità di partecipare a focus group esclusivi. Il piano Silver HuffPoster, disponibile a 5 dollari al mese, offre contenuti dedicati via e-mail e riduce le richieste di supporto finanziario. L’abbonamento Gold HuffPoster, a 10 dollari mensili, include tutti i vantaggi del livello Silver e rimuove completamente la pubblicità dal sito web e dall’app HuffPost. Per chi cerca un’esperienza ancora più esclusiva, il livello Platinum HuffPoster, al costo di 20 dollari al mese, include non solo i vantaggi dei livelli precedenti ma anche l’accesso anticipato alle nuove funzionalità, l’appartenenza al Platinum Club e una tote bag HuffPost gratuita per gli abbonamenti annuali. Secondo Kate Palmer, Executive Editor di HuffPost, il programma mira a fornire ai lettori un modo concreto per sostenere il giornalismo libero e pluripremiato in un contesto in cui la stampa indipendente affronta sfide crescenti. Allo stesso tempo, gli iscritti possono beneficiare di un’esperienza di lettura migliorata e di vantaggi personalizzati. HuffPost, rinomato per il suo giornalismo originale che spazia dalla politica allo stile di vita, continua a guidare il settore con una media di 60 milioni di lettori globali al mese e una lunga lista di riconoscimenti, tra cui il Premio Pulitzer e il National Magazine Award. Per unirsi alla comunità di sostenitori e scoprire tutti i vantaggi offerti, basta visitare il sito huffpost.com/membership.
Report a rischio: la squadra di Ranucci perde la sua libertà

La trasmissione d’inchiesta Report rischia di perdere la propria autonomia, a causa di una recente circolare che stabilisce nuovi criteri di controllo editoriale per i programmi Rai. La decisione è stata presa dall’amministratore delegato Gianpaolo Rossi, espressione dell’attuale governo, che ha richiesto una verifica sulla cosiddetta “segregazione dei poteri” per garantire che ogni programma sia supervisionato da una figura esterna alla produzione. Tale misura è stata giustificata con l’esigenza di rispettare i principi del servizio pubblico, ma l’intervento colpisce direttamente il conduttore Sigfrido Ranucci, che ricopre anche il ruolo di vicedirettore degli Approfondimenti, creando un apparente conflitto d’interessi secondo l’Internal Audit. La circolare prevede che ogni programma venga gestito da una struttura editoriale distinta, eliminando la possibilità che un conduttore ne detenga la gestione editoriale. La misura è stata interpretata da molti come un attacco diretto a Report, uno dei pochi spazi di giornalismo investigativo rimasti in Rai, e ha sollevato forti critiche. L’Usigrai, sindacato interno della Rai, ha denunciato l’iniziativa come un tentativo di mettere sotto controllo l’informazione pubblica, minando la libertà giornalistica. Anche esponenti politici come Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli hanno espresso preoccupazione, sottolineando come Report abbia recentemente portato alla luce importanti questioni di interesse pubblico, come l’inchiesta sulla società Visibilia legata alla ministra Santanchè. Per loro, questa riorganizzazione appare come un chiaro attacco all’autonomia della trasmissione e alla libertà d’informazione, chiedendo chiarimenti in Commissione di Vigilanza. (In foto, il giornalista Sigfrido Ranucci nello studio della trasmissione di Rai3 Report)
Internazionale abbandona X dal 23 gennaio 2025: le ragioni della decisione nell’editoriale di De Mauro

Nell’era dei social network e delle rivoluzioni tecnologiche, la disinformazione è diventata una potente arma di controllo sociale. La scrittrice e attivista Djarah Kan denuncia apertamente questa deriva, puntando il dito contro figure come Elon Musk, il miliardario sudafricano che, secondo Kan, incarna un delirio di onnipotenza capace di minacciare i progressi sociali e civili ottenuti con secoli di lotte. Musk, con le sue promesse di colonizzazione di Marte, macchine volanti e tecnologie invasive come l’internet nel cervello, è visto come il simbolo di un’élite tecnologica pronta a sacrificare i diritti fondamentali sull’altare del profitto e del controllo. Questa riflessione non arriva solo da Kan, ma è stata ripresa dal direttore Giovanni De Mauro nell’editoriale del numero 1598 di Internazionale, a pagina 3. De Mauro sottolinea come i social media, gestiti da pochi miliardari, siano diventati strumenti che minano la democrazia e alimentano una pericolosa deriva autoritaria. La disinformazione non è più un problema isolato o relegato agli analfabeti funzionali, ma una strategia deliberata utilizzata da governi autoritari e partiti di destra per manipolare l’opinione pubblica, destabilizzare governi democratici e influenzare le scelte elettorali delle masse. Un caso emblematico di questa situazione è rappresentato dalla piattaforma X (ex Twitter), di proprietà di Musk. Un tempo luogo di confronto e circolazione di informazioni, oggi X è diventata uno spazio ostile, dominato dalla polarizzazione e dalla manipolazione di massa. Di fronte a questa situazione, molte testate giornalistiche europee hanno deciso di abbandonare la piattaforma. Tra queste, Le Monde, The Guardian, La Vanguardia, e, più recentemente, anche Internazionale. La scelta di chiudere gli account su X (dal 23 gennaio 2025) è un gesto simbolico ma significativo, che evidenzia come queste piattaforme siano sempre più incompatibili con i principi di trasparenza e democrazia. De Mauro, riprendendo le parole di Kan, sottolinea l’urgenza di affrontare questa deriva. Continuare a ignorare il problema equivale a consegnare il potere decisionale a una ristretta élite, che usa la disinformazione per consolidare il proprio controllo. La democrazia, fragile e complessa, non può sopravvivere in un sistema che tollera la diffusione incontrollata di fake news e manipolazioni. La disinformazione, oggi, rappresenta il fondamento di una nuova dittatura tecnologica, mascherata da progresso e innovazione. (In copertina, Elon Musk nella Capitol One Arena a Washington, il 20 gennaio 2025)
CNHI impone congedi non retribuiti a 46 dipendenti

Il rientro dalle vacanze si è trasformato in un’amara sorpresa per decine di dipendenti della CNHI, azienda editoriale statunitense che gestisce 77 giornali locali. A 46 dipendenti, pari al 3% della forza lavoro, è stato imposto un congedo obbligatorio non retribuito di quattro settimane. La misura, secondo quanto dichiarato dall’azienda, è stata presa per affrontare un contesto economico difficile e un quarto trimestre deludente, solitamente trainato dalle entrate pubblicitarie natalizie. La CNHI, con sede a Montgomery, Alabama, è un’azienda specializzata in testate di piccole dimensioni, con una tiratura media di 10.000 copie. Appartiene al piano pensionistico Retirement Systems of Alabama e negli ultimi anni ha cercato di adattarsi alle sfide di un settore in crisi. Tuttavia, le difficoltà economiche del mercato e l’eventuale aumento dei costi della carta da giornale, derivante da una possibile guerra tariffaria con il Canada, minacciano ulteriormente i già fragili equilibri finanziari. L’assenza di comunicazioni trasparenti da parte della dirigenza ha generato ansia tra i dipendenti, molti dei quali temono che i congedi temporanei possano preludere a licenziamenti permanenti. Alcuni lavoratori hanno espresso delusione per la mancanza di preavviso e il silenzio dell’azienda sulle prospettive future. Sebbene CNHI abbia mantenuto un basso profilo, le sue operazioni sono state caratterizzate da continui cambiamenti. Nel 2024 ha venduto dieci giornali, segnale di una strategia volta a snellire le attività e ridurre i costi. Nonostante queste difficoltà, l’azienda rimane un punto di riferimento per l’informazione locale in molte comunità degli Stati Uniti. Dean Ridings, CEO di America’s Newspapers, ritiene che regolamentazioni più flessibili aiuterebbero il settore, ma prevede un 2025 difficile, aggravato da possibili tariffe sulla carta canadese.