Cesara Buonamici definisce una bambina “handicappata” durante il Tg5. Poi le scuse

Cesara Buonamici Tg5

Durante la diretta delle ore 20 del Tg5 di martedì 2 settembre, la giornalista Cesara Buonamici si è scusata per avere utilizzato, nella puntata precedente, un’espressione oggi considerata offensiva e superata. L’episodio si riferisce al telegiornale andato in onda lunedì 1° settembre, quando, nel presentare un servizio, la conduttrice aveva detto: “Una storia che è finita bene. Questo triciclo, indispensabile per una bambina handicappata, è stato ritrovato. Sentite come”. La frase riguardava un triciclo ortopedico rubato a una bambina con difficoltà motorie, successivamente recuperato. Dopo aver compreso che l’espressione utilizzata non è più accettata nel linguaggio attuale, la giornalista ha precisato che non vi era alcuna intenzione denigratoria e ha presentato le proprie scuse al pubblico durante l’edizione successiva. L’uso del termine handicappato è oggi considerato discriminatorio perché tende a ridurre la persona alla sua condizione, trasformandola in un’etichetta e rischiando di alimentare stereotipi e pregiudizi. Negli ultimi anni, il dibattito sul linguaggio inclusivo ha portato istituzioni, associazioni e media a promuovere espressioni che pongano al centro la persona e non la sua difficoltà. Secondo le linee guida più recenti, e in accordo con la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, è preferibile utilizzare la formula “persona con disabilità”, che valorizza l’individuo e riconosce che la disabilità non è un limite assoluto, ma può derivare dall’interazione tra una condizione personale e le barriere fisiche o sociali che impediscono la piena partecipazione alla vita della collettività.

Chloe Malle nuova direttrice di Vogue USA al posto di Anna Wintour, che guarda il futuro

Chloe Malle

Condé Nast ha nominato Chloe Malle nuova Head of Editorial Content di Vogue USA, segnando l’inizio di una nuova fase per il celebre magazine di moda. La decisione arriva poco prima della New York Fashion Week, in programma dall’11 al 16 settembre, e conferma le indiscrezioni che circolavano da settimane sull’addio di Anna Wintour alla direzione operativa della storica edizione statunitense. Malle, newyorkese di 39 anni, lavora nella redazione di Vogue da oltre 15 anni, dove ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità, fino a dirigere Vogue.com e condurre il podcast ufficiale della rivista, The Run Through. La stessa Anna Wintour, che ha guidato Vogue USA per 37 anni, ha annunciato la nomina alla redazione: “Chloe Malle sarà la nuova Head of Editorial Content della nostra edizione statunitense, guidando il magazine americano e orientandone la copertura digitale”. Wintour continuerà a ricoprire i ruoli di Global Editorial Director di Vogue e Chief Content Officer per Condé Nast, concentrandosi sulla crescita multipiattaforma del brand e sull’organizzazione di eventi globali come il Met Gala e Vogue World. Prima di approdare a Vogue, Chloe Malle ha studiato alla Riverdale Country School di New York e si è laureata in letteratura comparata alla Brown University, completando parte del percorso alla Sorbona di Parigi. Ha collaborato con il New York Observer e con il New York Times Style come freelance, costruendo un profilo professionale riconosciuto nel settore editoriale. Sotto la sua gestione, Vogue.com ha registrato un’importante crescita digitale, con un incremento significativo di lettori e interazioni, soprattutto in occasione di eventi di grande richiamo. Tra i progetti più noti curati da Malle spiccano il numero speciale “Dogue”, dedicato ai cani celebri, e la cover story su Lauren Sánchez in occasione delle nozze con Jeff Bezos, che ha avuto ampia risonanza internazionale.

È morto Emilio Fede, simbolo del “giornale in diretta”: il “suo” Tg4 non lo celebra nei titoli

Emilio Fede al Tg4

Emilio Fede è morto. Aveva 94 anni. La notizia del decesso, arrivata intorno alle 18.30, non ha trovato spazio di rilievo nel Tg4 che diresse dal 1992 al 2012. L’edizione delle 19 non ha dato alcun annuncio né nei titoli né in apertura, ma solo a telegiornale inoltrato. In conduzione, Stefania Cavallaro ha letto un breve e freddo comunicato accompagnato da poche immagini di repertorio. Nel corso della sua lunga carriera, iniziata negli anni Sessanta in Rai come inviato di guerra, Emilio Fede divenne uno dei volti più riconoscibili della televisione italiana. Dopo aver diretto il Tg1, fu chiamato da Silvio Berlusconi a guidare il Tg4 su Fininvest. Rimase al vertice del telegiornale per vent’anni, segnando un’epoca del piccolo schermo. “Sono il direttore più criticato, ma anche il più guardato”, aveva dichiarato in passato. I suoi editoriali, le pause studiate e il tono enfatico resero il suo stile unico e inconfondibile. Il Tg4 diretto da Fede rappresentò per vent’anni un punto di riferimento per una parte del pubblico, diventando uno dei simboli del giornalismo televisivo dell’epoca. Secondo quanto riportato da Primaonline, la scomparsa di Emilio Fede offre l’occasione per riflettere sull’evoluzione del giornalismo televisivo e sul ruolo dei conduttori. Fede fu il primo direttore a “fare il giornale in diretta”, adattando ritmo e linguaggio al flusso delle notizie e superando la rigidità dei tg tradizionali, soprattutto quelli Rai. Insieme a Mentana, mostrò come un telegiornale potesse cambiare velocità e direzione seguendo l’attualità, trasformando il conduttore in protagonista della narrazione. Introdusse inoltre il marketing giornalistico, instaurando un dialogo diretto e provocatorio con il pubblico. Oggi il suo modello andrebbe arricchito da un linguaggio ipertestuale, capace di integrare fonti, link e percorsi online per consentire agli spettatori di costruire un tg personalizzato. La sua carriera subì un brusco arresto nel 2012, quando lasciò Mediaset dopo il coinvolgimento nell’inchiesta Ruby. In quell’occasione aveva commentato: “Sono caduto, ma non ho mai smesso di essere Emilio Fede”.

Copie PDF de L’Adige piratate online, scatta la denuncia

L’Adige denuncia la pirateria digitale

L’Adige ha presentato una denuncia alla Polizia Postale contro la diffusione illegale delle copie digitali del quotidiano tramite Telegram e WhatsApp. La notizia è stata confermata dal giornale stesso con un articolo pubblicato sabato 30 agosto 2025. L’azione legale arriva dopo mesi di monitoraggio di un fenomeno che il quotidiano definisce “strutturato e industriale”, con migliaia di copie piratate ogni giorno. Secondo quanto riportato, poche ore dopo l’uscita dell’edizione digitale, spesso nel cuore della notte, un utente con abbonamento regolare scarica il file PDF del giornale. Da quel momento, il documento viene caricato su canali Telegram e gruppi WhatsApp che operano come edicole digitali abusive, permettendo la diffusione gratuita del quotidiano a un vasto pubblico. Questi canali, gestiti da amministratori anonimi, funzionano come vere centrali di smistamento, causando gravi danni economici agli editori e mettendo a rischio i posti di lavoro di giornalisti, grafici, tipografi e dell’intera filiera editoriale. Nel suo articolo, L’Adige afferma: “Un clic per scaricare, un istante per condividere. E un intero giornale, frutto del lavoro di decine di professionisti, dalla redazione alla tipografia, finisce illegalmente nelle mani di migliaia di utenti”. Il quotidiano parla di un “punto di non ritorno” e sottolinea che “non si tratta più di tollerare un fenomeno marginale, ma di combattere una pratica industriale che minaccia di dare il colpo di grazia a un settore già in profonda crisi”. La denuncia punta a colpire i responsabili principali. Gli investigatori della Polizia Postale, specializzati in crimini informatici, avranno il compito di risalire la catena di distribuzione: dagli utilizzatori finali, agli amministratori dei canali, fino a chi carica i file originali. L’articolo ricorda inoltre che la legge 633/1941 sul diritto d’autore vieta la condivisione non autorizzata di opere creative, compresi i giornali. La normativa stabilisce che chi distribuisce copie protette senza permesso commette un reato penale, rischiando fino a tre anni di reclusione e multe che possono superare i 15.000 euro. Chi scarica copie piratate, invece, può ricevere una sanzione amministrativa a partire da 154 euro e potrebbe essere obbligato a risarcire i danni. A sostegno dell’iniziativa, il Sindacato giornalisti del Trentino Alto Adige ha diffuso una nota ufficiale: “Anche attraverso le denunce penali si deve combattere la pirateria che attenta al lavoro giornalistico ed alle risorse degli editori; soprattutto si deve invertire il paradigma che l’informazione professionale di qualità ha un costo e non può essere gratuita”.

Il quotidiano La Sicilia riapre a Palermo dopo il restyling

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La Sicilia ha riaperto oggi una redazione a Palermo, offrendo ai cittadini un’informazione quotidiana aggiornata e di qualità dal capoluogo regionale. La notizia è stata accolta con favore dal segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo, che ha dichiarato: “È sempre una buona notizia quando un giornale si rinnova, ampliando l’offerta di informazione per i cittadini. Lo è ancora di più per il quotidiano La Sicilia, che da oggi ritorna con una redazione a Palermo, offrendo ogni giorno l’informazione aggiornata e di qualità anche dal capoluogo di regione”. Barbagallo ha sottolineato l’importanza della scelta, spiegando che “in un momento in cui l’informazione di qualità si contrae, per gli alti costi e le nuove tecnologie, non può che far piacere quando un giornale con la storia de La Sicilia decide di andare in controtendenza, investendo sui giornalisti e le notizie di qualità”. Ha quindi formulato “i migliori auguri alla redazione di Palermo e a La Sicilia”. La riapertura della redazione arriva a poche settimane dal restyling grafico lanciato l’11 agosto, con cui il quotidiano ha introdotto un nuovo font più raffinato, un corpo testo ingrandito per facilitare la lettura e una palette colori rinnovata per un aspetto più fresco e luminoso. Nei prossimi mesi il cambiamento coinvolgerà anche il sito web e l’applicazione digitale, con l’obiettivo di offrire ai lettori un’esperienza più chiara, intuitiva e moderna. Il direttore Antonello Piraneo ha spiegato che “la grafica è sostanza” e che l’aggiornamento “vuole essere un segnale chiaro”. Ha aggiunto: “Nel giorno dell’11 agosto, quando tutto rallenta, la nostra squadra ha accelerato, condividendo l’entusiasmo dell’editore Salvatore Palella per questa sfida imprenditoriale e affettiva”. Piraneo ha sottolineato anche il valore del marchio: “La Sicilia è un brand potente, legato a una regione ricca di identità e va valorizzato”. Il nuovo progetto editoriale punta su un’impaginazione più agile, con sezioni distinte dedicate a cronaca, economia, spettacolo e sport, ognuna con una propria palette cromatica per facilitare la navigazione. Il font per i titoli è stato reso più moderno e leggero, mentre il testo degli articoli è stato ampliato per migliorare la leggibilità. Il quotidiano punta a rafforzare il proprio ruolo sul territorio con un’informazione sempre più approfondita e autorevole, capace di raccontare sia i territori locali sia i mondi lontani, come recita il claim scelto per il lancio. Il rinnovamento non si ferma qui: dietro le quinte si lavora per offrire un giornale più radicato nella realtà regionale, con un sito e un’app completamente riprogettati, per rispondere alle esigenze di lettori sempre più digitali.

Tg1, allarme ascolti. Natale (Rai): “Serve una svolta nei contenuti e nel linguaggio”

Roberto Natale (Rai)

“Chi ha a cuore la tenuta del servizio pubblico non può sottovalutare il segnale di allarme che viene dagli ascolti del Tg1. A differenza dell’estate scorsa, la crisi non può nemmeno essere addebitata a problemi di traino, dati i buoni risultati conseguiti quest’anno da Reazione a Catena. L’analisi va puntata su contenuti e linguaggi del tg, senza guardare altrove”. Lo afferma, come riportato dall’agenzia Ansa venerdì 29 agosto 2025, il consigliere di amministrazione Rai Roberto Natale. “Un esame – prosegue Natale – che si fa sempre più urgente, come urgente è una riflessione sul complesso dell’offerta informativa Rai: anche in questa stagione, tranne lodevoli eccezioni, troppi sono stati gli spazi che altre emittenti hanno occupato – conclude – senza trovare concorrenza”.

Wired e Business Insider rimuovono articoli di Margaux Blanchard per sospetto uso dell’Intelligenza Artificiale

Business Insider e Wired

Wired e Business Insider hanno rimosso diversi articoli pubblicati da una presunta giornalista freelance, Margaux Blanchard, dopo che sono emersi dubbi sull’autenticità dei contenuti e sulla possibile generazione tramite intelligenza artificiale. Le verifiche condotte da Press Gazette hanno sollevato domande sulla veridicità di citazioni, fonti e perfino dei luoghi descritti negli articoli. Secondo quanto ricostruito, almeno sei testate tra Regno Unito e Stati Uniti hanno pubblicato articoli firmati da Blanchard. In molti casi, i testi includevano storie dettagliate di persone e situazioni che non risultano verificabili online. Dopo le segnalazioni, quattro testate hanno rimosso i contenuti, una quinta ha aperto un’indagine interna e Index on Censorship ha annunciato il ritiro di un articolo pubblicato sulla propria rivista. Il caso è emerso quando Jacob Furedi, direttore della pubblicazione Dispatch, ha ricevuto una proposta da Blanchard per un reportage su Gravemont, una presunta città mineraria dismessa in Colorado, trasformata – secondo l’autrice – in un centro segreto per addestramento forense. Dopo alcune verifiche, Furedi ha scoperto che Gravemont non esiste e ha dichiarato che la proposta sembrava scritta “da ChatGPT”. Gli articoli di Blanchard sono stati pubblicati su diverse piattaforme, tra cui Wired, Business Insider, Index on Censorship, Cone Magazine, SFGate e Naked Politics. In più casi, i testi riportavano citazioni di esperti e casi di studio di persone inesistenti o non rintracciabili. Wired, ad esempio, aveva diffuso una storia sul matrimonio virtuale di due coppie conosciutesi su Minecraft e Roblox, successivamente rimossa con una nota ufficiale: “L’articolo non soddisfa i nostri standard editoriali”. Anche Business Insider ha eliminato due saggi in prima persona dopo aver ricevuto la segnalazione di Press Gazette. Index on Censorship, oltre a rimuovere il proprio articolo, ha dichiarato: “Sembra essere stato scritto da un’intelligenza artificiale. Stiamo rivedendo i nostri processi”. Secondo Wired, i compensi per articoli narrativi possono partire da 2.500 dollari, mentre Business Insider riconosce mediamente 230 dollari. Gli investigatori ritengono che l’aspetto economico possa essere stato uno dei motivi alla base del caso. Tuttavia, non esistono tracce verificabili di una giornalista di nome Margaux Blanchard su LinkedIn o altre piattaforme professionali. (In copertina, Pagine di Business Insider e Wired che in precedenza contenevano articoli di Margaux Blanchard – Fonte PressGazette)

Vogue, entro settembre la nomina del nuovo direttore: Chloe Malle è la favorita

Chloe Malle

La casa editrice Condé Nast sta per nominare il nuovo direttore di Vogue, dopo l’annuncio del mese scorso con cui Anna Wintour ha comunicato di lasciare la guida dello storico magazine. Secondo quanto riportano i media americani, la scelta dovrebbe arrivare prima della New York Fashion Week, in programma dall’11 al 16 settembre, così da garantire continuità alla rivista in uno degli eventi più importanti del calendario internazionale della moda. La rosa dei candidati si sarebbe ormai ridotta a quattro o cinque persone, tra figure già interne al mondo Vogue e professionisti esterni. Il processo di selezione è seguito direttamente dal ceo di Condé Nast, Roger Lynch, insieme alla stessa Wintour, che sta collaborando per individuare il profilo più adatto a raccogliere il testimone. Il nome che emerge con più forza è quello di Chloe Malle, 39 anni, giornalista e scrittrice, figlia dell’attrice americana Candice Bergen e del regista francese Louis Malle. Malle si è distinta di recente per un’intervista esclusiva a Lauren Sánchez, compagna di Jeff Bezos, in occasione delle nozze celebrate lo scorso giugno. Accanto a lei, figurano nella lista altri possibili candidati, anche se con minori probabilità secondo le fonti statunitensi: Nicole Phelps, direttrice globale di Vogue Runway; Leah Faye Cooper, digital style director di Vogue; Chioma Nnadi, attuale responsabile dei contenuti editoriali di British Vogue; Sara Moonves, editor in chief del magazine W; ed Eva Chen, oggi head of Instagram’s fashion partnerships, con un passato a Teen Vogue. La decisione, attesa nelle prossime settimane, segnerà una fase cruciale per il futuro di Vogue, che con la leadership di Anna Wintour, in carica dal 1988, è diventato un punto di riferimento mondiale nel settore della moda. (In foto, Chloe Malle)

MSNBC cambia nome in “My Source News Opinion World”

MS NOW

La rete televisiva MSNBC cambierà nome entro la fine dell’anno e si chiamerà My Source News Opinion World, abbreviato in MS NOW. La decisione arriva dopo la separazione aziendale da NBC Universal, che ha avviato lo scorso novembre lo scorporo delle sue reti via cavo in una nuova società chiamata Versant. Nel nuovo logo del canale non comparirà più il tradizionale simbolo del pavone, da sempre associato al marchio NBC. La trasformazione riguarda solo MSNBC, mentre le altre reti scorporate come CNBC, USA Network, E! Entertainment, Oxygen e Golf Channel manterranno i loro attuali nomi. MSNBC era stata fondata nel 1996 come collaborazione tra Microsoft e NBC, da cui deriva il suo storico nome. Il cambiamento è stato comunicato ai dipendenti dalla presidente Rebecca Kutler, che ha spiegato: “Questa non è stata una decisione presa in fretta o senza un dibattito approfondito”. Kutler ha aggiunto che il nuovo marchio “consente ora di tracciare la nostra rotta e affermare la nostra indipendenza, mentre continuiamo a costruire la nostra moderna organizzazione di raccolta di notizie”. La rete, conosciuta per il suo orientamento progressista, ospita figure di rilievo come Rachel Maddow, Ari Melber e Nicole Wallace. Alcuni giornalisti di NBC News si sono trasferiti a MSNBC, tra cui Jacob Soboroff, Vaughn Hillyard, Brandy Zadrozny e Antonia Hylton, mentre sono stati assunti anche professionisti esterni come Carol Leoning, Catherine Rampell, Jackie Alemany e Eugene Daniels. La separazione arriva dopo anni di tensioni tra la divisione di NBC News, tradizionalmente più prudente, e MSNBC, nota per le sue posizioni politiche dichiarate. L’ex presidente Donald Trump aveva soprannominato la rete “MSDNC”, alludendo al Democratic National Committee. In questo contesto, Rachel Maddow ha sottolineato i vantaggi della nuova identità, spiegando che la rete non dovrà più competere con NBC News per la copertura delle notizie sul campo: “In questo caso, possiamo applicare il nostro istinto, le nostre domande, le nostre priorità, per ottenere le informazioni di cui abbiamo bisogno da giornalisti e corrispondenti. E quindi andrà meglio”.

L’Edicola, per la nuova direttrice sarà come una Sagrada Familia: in crescita e vicina alla comunità

Lorena Saracino

L’Edicola cambia guida l’11 agosto 2025: la nuova direttrice responsabile è Lorena Saracino, che subentra a Ciriaco M. Viggiano dopo 15 mesi alla direzione. L’annuncio è stato dato ai lettori in apertura di giornata. La nomina arriva in un momento di rinnovamento per il quotidiano, con l’obiettivo di unire continuità e nuove sfide editoriali. Lorena Saracino ha raccontato di aver accettato l’incarico dopo aver pensato di concludere la propria carriera giornalistica, spinta dalla passione per il mestiere e dalla fiducia accordata dall’editore. Ha ringraziato chi l’ha preceduta, citando il lavoro di Ciriaco M. Viggiano, che ha guidato il giornale in un periodo di crescita e apertura nazionale. Viggiano, nel suo saluto, ha ricordato la citazione di Francesco Grisi con cui aveva aperto il suo primo editoriale: “Se non possiamo essere giocondi mietitori, dobbiamo essere almeno arditi seminatori”, sottolineando che in questo tempo “tanto è stato seminato” e che il giornale ha difeso valori come etica del lavoro, responsabilità, legalità, garantismo e riformismo. Viggiano ha evidenziato che la diffusione è aumentata e il quotidiano ha sostenuto il dibattito pubblico per proiettare il territorio verso il futuro, tutelare i diritti, rafforzare la credibilità delle istituzioni e proteggere le comunità da approfittatori, trasformisti e criminali. Ha espresso fiducia nella nuova direttrice, definendola “autorevole ed esperta”, e ha ringraziato la redazione, gli editori Sebastiano e Vito Ladisa, la collega Annamaria Ferretti e i lettori, citando Ezra Pound: “Rendi forti i vecchi sogni perché questo nostro mondo non perda coraggio”. Saracino ha anticipato che il nuovo corso sarà un “lavoro in progress” con nuove firme, grafica rinnovata, nuovi editorialisti e un’attenzione particolare alla politica, alla città e alla regione, con richieste di trasparenza e rispetto degli impegni presi verso i cittadini. Il giornale intende dare spazio alle istanze dei giovani, affrontare i temi della cultura con il contributo di esperti e raccontare luci e ombre dell’economia locale. È prevista anche una nuova pagina dedicata alle lettere dei lettori, per raccogliere idee e segnalazioni. La direttrice ha descritto la futura Edicola come una “Sagrada Familia”, un’opera in continua costruzione, e ha sottolineato la volontà di mantenere il contatto diretto con la comunità. Ha infine ribadito che il giornale sarà “gli occhi dei lettori sulla città e sulla regione”, confermando l’impegno a non distogliere lo sguardo dai fatti. (In foto, Lorena Saracino)