Il dibattito italiano sulla Rai raggiunge Le Monde

Le Monde, copertina RAI

Le Monde ha dedicato oggi la sua prima pagina a un approfondito servizio sulla Rai italiana, titolando “L’offensiva di Meloni sulla Rai italiana”. In copertina, una foto di un collegamento dallo studio di Bruno Vespa, con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni sorridente, cattura l’attenzione dei lettori. Nel lungo servizio del Magazine settimanale del quotidiano francese, l’introduzione è dedicata alla storica rilevanza della Rai in Italia. “Gli italiani la chiamano mamma Rai. Vera istituzione della Repubblica, accompagna le evoluzioni dell’Italia dalla sua creazione,” scrive il magazine. La copertina del servizio presenta una foto in bianco e nero dell’ingresso della Rai con il titolo in giallo: ‘L’estrema destra prende la linea’. L’articolo evidenzia come, nonostante le alternanze politiche, la Rai sia rimasta per lungo tempo un baluardo della sinistra italiana. “Nonostante le alternanze politiche, il gruppo audiovisivo pubblico è rimasto un bastione piuttosto di sinistra. Una roccaforte della quale la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, eletta nel 2022, ha intrapreso la conquista,” prosegue l’articolo. Dal momento della sua elezione, Meloni ha messo in atto una serie di cambiamenti significativi all’interno della Rai, con trasmissioni soppresse, nomine strategiche e una ridefinizione dei programmi. Questi cambiamenti sono stati percepiti da molti come parte di una più ampia “guerra culturale” volta a rimodellare il panorama mediatico italiano in una direzione più favorevole alla sua agenda politica. La reazione a queste mosse è stata polarizzata. Gli oppositori hanno rapidamente etichettato la trasformazione come l’avvento di una “Tele Meloni”, insinuando un controllo sempre più centralizzato e partigiano sulla Rai. Al contrario, a destra, si parla di un “ritorno al pluralismo,” argomentando che i cambiamenti sono necessari per bilanciare una storica inclinazione verso sinistra dell’emittente pubblica. Le Monde sottolinea come questa battaglia per la Rai rifletta un più ampio scontro culturale e politico in Italia, dove i media giocano un ruolo cruciale nel modellare l’opinione pubblica. La conquista della Rai da parte di Meloni non è semplicemente una questione di riorganizzazione interna, ma rappresenta una strategia più ampia per influenzare il discorso pubblico e rafforzare la sua posizione politica.

SkyTg24: continuità e novità, alleanze per i confronti politici

SkyTg24 studio

Nella presentazione del palinsesto autunnale di SkyTg24, il direttore Giuseppe De Bellis ha delineato una strategia che mira a mantenere la continuità editoriale, pur introducendo elementi innovativi destinati a distinguere la rete all-news nel panorama televisivo italiano. Uno dei punti focali dell’intervento di De Bellis è stata la proposta di un’inedita alleanza tra broadcaster per ospitare confronti politici tra i leader italiani. Questa iniziativa, secondo De Bellis, risponde alla necessità di promuovere una informazione imparziale e di qualità, superando le interferenze politiche che talvolta compromettono la trasmissione dei fatti internazionali. De Bellis ha criticato implicitamente la gestione delle elezioni francesi da parte della Rai, sottolineando come le decisioni editoriali possano essere influenzate eccessivamente da considerazioni politiche, a discapito della pura narrazione giornalistica. Ricordando il ruolo fondamentale di SkyTg24 come servizio pubblico sin dalla sua fondazione nel 2003, De Bellis ha ribadito l’impegno della testata nel promuovere l’interesse generale e nel fornire una copertura informativa completa e accurata. De Bellis ha anche evidenziato il continuo successo di SkyTg24 nelle classifiche di autorevolezza dei media, sottolineando il suo primato tra i giovani spettatori. Con un palinsesto pensato per coniugare tradizione e innovazione, SkyTg24 si conferma un punto di riferimento nel panorama dell’informazione televisiva italiana. Questo nuovo palinsesto si preannuncia dunque come un’occasione per SkyTg24 di rafforzare la sua posizione di leadership nel settore, continuando a offrire un’informazione di qualità che risponde alle esigenze di un pubblico sempre più esigente e informato. Nella prossima stagione di SkyTg24, ci saranno diverse novità e cambiamenti significativi: Materia Grigia: Fabio Vitale condurrà un programma dedicato a temi sociali, culturali e di attualità, con due esperti che discuteranno partendo da prospettive diverse. SkyTG25: Alessio Viola si occuperà di approfondimenti sui principali eventi settimanali nei weekend. Feedback: Alessandro Marenzi guiderà una trasmissione di inchieste basate sulle richieste del pubblico, con dati da un sondaggio di YouTrend. Elezioni USA: sarà dedicato ampio spazio alla copertura delle elezioni negli Stati Uniti previste per novembre. Cambiamenti nelle conduzioni: Tonia Cartolano si sposterà dalla mattina al mezzogiorno con Stefania Pinna, mentre Monica Peruzzi sostituirà Alessio Viola nel pomeriggio. Pablo Trincia: dopo il successo dei suoi podcast precedenti, Pablo Trincia presenterà un nuovo reportage, “E poi il silenzio – Il disastro di Rigopiano”, disponibile in podcast e come docuserie.

Enrico Mentana confermato alla direzione del TG La7 fino al 2026

Enrico Mentana

Enrico Mentana continuerà a dirigere il TG La7 almeno fino al 2026. La notizia del rinnovo di due anni è stata annunciata giovedì mattina dal presidente di La7, Urbano Cairo, durante la presentazione del palinsesto dell’emittente per la stagione 2024-25. “Una cosa di cui sono veramente molto contento, perché se ne è parlato molto,” ha dichiarato Urbano Cairo, presidente di Rcs Mediagroup. “Abbiamo definito con Enrico Mentana la sua permanenza a La7 fino a tutto il 2026. Enrico rimane con noi due anni e poi chissà… Intanto cominciamo con questi due, insomma, che per noi è una bellissima notizia”. Cairo ha elogiato il lavoro di Mentana, sottolineando il ruolo cruciale del direttore dal 2010. “È stato un vero pilastro per noi dal 2010,” ha aggiunto Cairo, “portando un telegiornale di grande qualità. E poi con le sue Maratone ha inventato un genere apprezzatissimo. Anche recentemente la Maratona sulle elezioni europee ha ottenuto dei risultati notevolissimi. Poi fra noi c’è un rapporto personale veramente molto amicale. Quindi sono contento per motivi professionali, ma molto anche per motivi personali.” Mentana, attraverso i social, ha espresso il suo punto di vista sul rinnovo. “Dopo un confronto come sempre franco con l’editore Urbano Cairo ho accettato l’offerta di restare alla guida del TG La7 fino a tutto il 2026,” ha scritto. “In questa fase convulsa e difficile sulla scena italiana e internazionale penso sia giusto continuare il lavoro svolto in piena libertà da ormai 14 anni“. Il direttore ha poi sottolineato la sua visione del giornalismo. “La sfida sarà ancor di più quella di un giornalismo libero, intransigente sui grandi principi, ma senza steccati, e contro tutte le censure, faziosità, prevaricazioni, allarmismi strumentali e partiti presi che intossicano il nostro sistema politico e mediatico. Grazie a chi scegliendo il nostro tg ci ha resi forti e anche per questo più liberi. Magari potremo sbagliare, ma mai tradiremo l’impegno di non nascondere o alterare le notizie che meritano di essere date”.

Nintendo sponsorizza “Indagini” per Luigi’s Mansion 2 HD

Luigis-Mansion2

Nintendo ha da poco rilasciato Luigi’s Mansion 2 HD, un gioco d’azione e avventura che segna il ritorno di Luigi con una grafica completamente rinnovata. Questo titolo, seguito del primo capitolo di grande successo della serie, inizialmente disponibile su Nintendo 3DS, è ora fruibile sulla gamma di console Nintendo Switch, offrendo una grafica migliorata e nuove esperienze di gioco. Per pubblicizzare questa nuova uscita, Nintendo ha adottato una strategia di marketing originale, collaborando con Citynews e il suo servizio di Audio Adv. In particolare, l’azienda ha scelto di sponsorizzare il noto podcast di IlPost, “Indagini”, un programma che esplora i più celebri casi di cronaca nera in Italia, concentrandosi principalmente sugli sviluppi successivi agli eventi, fornendo una visione approfondita delle vicende e delle indagini. Il podcast “Indagini” esce il primo giorno di ogni mese e si caratterizza per la sua capacità di narrare storie di cronaca in maniera dettagliata e coinvolgente. Il collegamento con Luigi’s Mansion 2 HD si basa sulla tematica investigativa comune: entrambi analizzano prove, conducono indagini e risolvono enigmi. Nel podcast si raccontano casi reali, mentre nel videogioco i giocatori devono affrontare rompicapo, catturare fantasmi e indagare su eventi misteriosi. Curato da Stefano Nazzi, “Indagini” adotta una narrazione lineare che consente agli ascoltatori di formarsi un’opinione personale sui casi trattati, senza mescolare emozioni e narrazione. Questo approccio rigoroso e metodico rispecchia l’esperienza di gioco di Luigi’s Mansion 2 HD, dove logica e attenzione ai dettagli sono fondamentali. “Indagini” è stabilmente tra i primi 10 podcast più ascoltati su Spotify, evidenziando la continua crescita del mercato dei podcast in Italia e all’estero. La collaborazione con Citynews e IlPost è un esempio significativo di come il settore dell’Audio Adv stia evolvendo e di come stia diventando una scelta strategica per le aziende che desiderano promuovere i loro prodotti. Martina Agogliati, Advertising Marketing Manager di Citynews, ha dichiarato: “Per Citynews il mondo dell’Audio Adv è un universo in costante sviluppo ed esplorazione e siamo molto felici di poterlo fare da una posizione privilegiata e di qualità elevatissima. Parlo ovviamente dell’inventory podcast de IlPost, sicuramente una delle migliori, a livello giornalistico, presenti in Italia in questo momento. Come sappiamo, il podcast offre nuove opportunità e nuovi linguaggi ai nostri partner commerciali, grazie alle sue caratteristiche intrinseche: è nomadico, on demand e hands and eyes free e questo fa sì che molti clienti, come Nintendo, scelgano le strategie di Audio Adv per lanciare i propri prodotti e servizi”.  

Nuova grafica per i siti del Gruppo Corriere

Corriere dell'Umbria sede

Il Gruppo Corriere, che gestisce 12 testate tra quotidiani cartacei, giornali online, mensili di settore e l’emittente Dab Radio Corriere dell’Umbria, ha recentemente aggiornato i sitiwww.corrieredellumbria.it, www.corrierediarezzo.it, www.corrieredisiena.it, e www.corrieredimaremma.it. Le nuove versioni dei siti presentano una grafica moderna, una nuova impaginazione e caratteri tipografici aggiornati, rendendo i portali visivamente più omogenei con le versioni cartacee dei quotidiani, come dichiarato dal direttore del Gruppo Corriere, Sergio Casagrande. Casagrande ha sottolineato che, nonostante l’allineamento estetico, i contenuti dei siti web resteranno differenti da quelli dei quotidiani in edicola. Questa scelta è dettata dalla convinzione che la multimedialità e le nuove tecnologie siano fondamentali, ma che il giornale cartaceo debba continuare a offrire un’esperienza di lettura unica e riflessiva. La strategia del Gruppo Corriere prevede una netta separazione tra i contenuti online e quelli cartacei per evitare sovrapposizioni e garantire che ogni medium mantenga la propria specificità. I quotidiani digitali devono puntare sull’immediatezza delle notizie, mentre le versioni cartacee devono offrire approfondimenti e analisi che invoglino i lettori a sfogliare il giornale ogni mattina. Per raggiungere questo obiettivo, il Gruppo Corriere ha istituito una redazione dedicata alla produzione dei notiziari online, composta da giornalisti e collaboratori specifici, garantendo un’informazione completa, aggiornata, equilibrata e verificata. Anche se tutti i giornalisti del gruppo contribuiscono, esiste un team specifico che lavora esclusivamente sui contenuti digitali. Il notiziario online del Gruppo Corriere è accessibile gratuitamente, permettendo a un vasto pubblico di fruire delle notizie in modo libero e immediato.

Time e OpenAI: verso un futuro di informazione affidabile

Intelligenza artificiale

OpenAI mette a segno un nuovo accordo per allenare i suoi contenuti, questa volta con il Time, grazie a un accordo innovativo volto a integrare il prestigioso giornalismo del magazine statunitense nei prodotti tecnologici di OpenAI, tra cui il celebre ChatGPT. In virtù di questa collaborazione strategica, OpenAI avrà accesso esclusivo ai contenuti attuali e storici di Time, risalenti agli ultimi 101 anni, utilizzando tali risorse per arricchire le risposte fornite dai suoi strumenti AI agli utenti. Ogni citazione di contenuti provenienti da Time verrà accompagnata da un link diretto alla fonte originale su Time.com, promuovendo così la trasparenza e l’affidabilità delle informazioni. Mark Howard, Direttore Operativo di Time, ha sottolineato l’importanza di questa partnership nell’evoluzione continua del giornalismo di Time attraverso l’innovazione tecnologica. “Nel corso dei nostri 101 anni di storia, Time ha abbracciato l’innovazione per garantire che la fornitura del nostro giornalismo di fiducia si evolvesse insieme alla tecnologia“, ha dichiarato Howard. “Questa partnership con OpenAI fa avanzare la nostra missione di espandere l’accesso a informazioni affidabili a livello globale mentre continuiamo ad abbracciare nuovi modi innovativi per portare il giornalismo di Time al pubblico di tutto il mondo.” Brad Lightcap, Chief Operating Officer di OpenAI, ha aggiunto: “Stiamo collaborando con Time per rendere più semplice per le persone l’accesso ai contenuti delle notizie attraverso i nostri strumenti di intelligenza artificiale e per supportare il giornalismo rispettabile fornendo un’adeguata attribuzione alle fonti originali”. Oltre a beneficiare dei contenuti di Time, questa partnership consentirà anche a Time di utilizzare la tecnologia avanzata di OpenAI per sviluppare nuovi prodotti e migliorare l’esperienza informativa dei propri lettori. Sarà un’opportunità per entrambe le parti di esplorare nuovi modelli di distribuzione delle informazioni e di plasmare il futuro del giornalismo digitale.

La Rai presenta “Newsroom” di Monica Maggioni

Newsroom Rai Replay

Dal 26 giugno, Raiplay ospiterà un nuovo programma ideato e condotto da Monica Maggioni: “Newsroom”. La docuserie, composta da quattro episodi di mezz’ora per ogni tema trattato, verrà trasmessa in prima serata su Rai 3 a partire dal 17 luglio. Un progetto che punta a indagare la complessità della realtà contemporanea attraverso l’analisi approfondita e il reportage. “Newsroom” rappresenta un percorso di approfondimento giornalistico che prende vita all’interno di una redazione. Qui, un team di giornalisti si pone domande, avvia inchieste e analizza le attualità per rispondere ai quesiti di una società multiforme, spesso raccontata in modo superficiale. Secondo una nota della Rai, il programma includerà reportage, analisi dei dati, testimonianze dei protagonisti e interventi di esperti, combinando grandi interviste con i racconti degli inviati presenti in numerosi paesi del mondo. Una delle peculiarità di “Newsroom” è l’obiettivo di creare un legame tra l’audience generalista e quella digitale, partendo dalla pubblicazione sulla piattaforma di streaming video della Rai. Realizzato in collaborazione con la Direzione Approfondimento e la Direzione Contenuti Digitali e Transmediali, il programma mira a innovare il modo di fare informazione, rendendola accessibile a un pubblico più ampio e diversificato. Le prime tre serie di “Newsroom”, disponibili su Raiplay il 26 giugno, il 3 e il 10 luglio, esploreranno il mondo del fast fashion, analizzandone gli impatti sociali, ambientali ed economici. Successivamente, le telecamere del programma si sposteranno sull’isola di Haiti, un tempo paradiso turistico ora devastato da crisi e violenze, e nell’Artico, una regione incontaminata che è diventata una zona di confronto armato tra Russia e NATO. Il fenomeno del fast fashion sarà il primo argomento trattato da “Newsroom”. Ogni anno nel mondo si producono 150 miliardi di nuovi capi di abbigliamento, venduti a prezzi stracciati e di qualità sempre più scadente. Questi indumenti vengono indossati poche volte prima di essere abbandonati e smaltiti. Ma dove finiscono questi vestiti? “Newsroom” seguirà le rotte di questi capi fino al Ghana, dove inquinano le spiagge e l’oceano, e al deserto di Atacama in Cile, trasformati in immense discariche a cielo aperto. Dietro ogni maglietta venduta a pochi euro non si cela solo l’inquinamento, ma anche lo sfruttamento di manodopera a basso costo e un enorme volume di affari controllato dalla criminalità organizzata.

iLMeteo.it e Corriere: indice climatico 2024 su 108 città italiane

Benessere climatico

Per il terzo anno consecutivo, l’Indice di Vivibilità Climatica, il progetto collaborativo tra iLMeteo.it e Corriere della Sera, torna a fotografare il benessere climatico delle città italiane. Grazie alla raccolta e all’analisi di 380 milioni di dati meteo relativi a 108 città capoluogo di provincia, il progetto offre una panoramica dettagliata delle condizioni climatiche nel nostro Paese. Il progetto è stato realizzato dal team di iLMeteo.it, coordinato da Lorenzo Tedici e Mattia Gussoni per l’elaborazione dei dati bio-meteorologici. L’apparato di Data Visualization è stato curato dalla redazione del Corriere della Sera, con Davide Casati, Paolo Virtuani e Giovanni Viafora per il coordinamento redazionale, e Marcello Valoncini per il coordinamento infografico, supportati dal team Data Scientists Corriere per l’elaborazione dati e dal team Grafici Corriere online per lo sviluppo. L’edizione di quest’anno introduce diverse novità significative. Innanzitutto, l’ampliamento del periodo di analisi: per la prima volta, l’indice raccoglie tutti i dati meteorologici del XXI secolo, dal 2000 fino ad oggi. Come per le edizioni precedenti, le condizioni climatiche delle città sono esaminate attraverso specifici indicatori climatici, che spaziano dai giorni di pioggia alle notti tropicali, dalla siccità alle raffiche di vento. Quest’anno, ai 14 indicatori del 2023 se ne aggiungono 3 nuovi: eventi estremi, caldo estremo e giorni di gelo, per un’analisi ancora più approfondita del cambiamento climatico. Per l’edizione 2024, Imperia si conferma la città italiana con il miglior clima, conquistando il primo posto nella classifica. La città ligure, già eccellente due anni fa, beneficia della sua posizione nella Riviera di Ponente. La vera sorpresa di questa edizione è Biella, che sale al secondo posto grazie alla mitigazione delle notti tropicali e dell’indice di calore, favorita dalla sua posizione collinare. Macerata, che l’anno scorso dominava la classifica, scende al quinto posto a causa di un aumento dei giorni di pioggia nel 2023. Segnalata anche la forte siccità che ha colpito Sardegna e Sicilia. L’Indice di Vivibilità Climatica è consultabile sia sul portale di iLMeteo che sul sito e l’app del Corriere della Sera. Gli utenti possono stilare classifiche secondo le varie categorie, analizzare i dati città per città e fare confronti tra i capoluoghi anno su anno. L’obiettivo principale è individuare la città italiana con il miglior clima, ma anche sensibilizzare il pubblico sul cambiamento climatico. “Siamo felici di condividere con un partner autorevole come il Corriere della Sera questo appuntamento, ormai, ricorrente – dice Emanuele Colli, amministratore delegato de iLMeteo.it – Un lavoro mastodontico per mole di dati e periodo analizzati, che ha visto i team delle due aziende lavorare in grande sinergia. Il database climatico, infatti, è popolato con i dati derivanti dalle stazioni meteo a terra (compresi tutti i rilevamenti negli aeroporti – METAR) e dai dati di rianalisi effettuata con i modelli più di dettaglio del centro europeo (ECMWF). In questo modo è stato completato l’archivio climatico iLMeteo con circa 380 milioni di dati orari, un database che dal 2000 arriva fino ai giorni nostri per tutte le 108 città capoluogo di provincia. Siamo convinti che il clima sia il grande tema di questo secolo ed è per questo che siamo orgogliosi di fornire uno strumento capace di indagarne e registrarne le complessità”. Luciano Fontana, direttore del Corriere della Sera, aggiunge: “L’Indice di vivibilità climatica è diventato in questi anni un appuntamento atteso dalla comunità dei nostri abbonati e dei nostri lettori”, spiega. “Con questa edizione, che aumenta ancora il database di riferimento, insieme con iLMeteo.it offriamo un prodotto ancora più raffinato e completo, che consente di osservare con precisione scientifica gli effetti di un cambiamento che è sempre più davanti ai nostri occhi”.    

Giovanna Botteri, volto iconico della Rai, va in pensione

Giovanna Botteri

Giovanna Botteri, dopo una carriera straordinaria che l’ha portata a raccontare il mondo da New York a Pechino, passando per Parigi e zone di guerra, va in pensione. L’Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai, le dedica un commosso saluto, definendola “un’icona del mestiere e un esempio per le generazioni future”. Tuttavia, Botteri lascia intendere che continuerà a fare giornalismo e televisione, affermando: “Un mestiere così non è che si abbandona: noi questo sappiamo fare e continuiamo a fare, come Il suonatore Jones di De André, ‘suonare ti tocca / per tutta la vita’. È una strada che forse si fa anche in un modo diverso” dice all’Ansa da Parigi, dove sta raccontando le manifestazioni anti Rassemblement national. Botteri, figlia dell’ex direttore della sede Rai Friuli Venezia Giulia, Guido Botteri, ha iniziato la sua carriera nella sede Rai della sua città natale, Trieste. Laureata in Filosofia a Trieste e con un dottorato in Storia del cinema alla Sorbona, ha mosso i primi passi nel giornalismo nella carta stampata prima di approdare alla Rai. Ha poi lavorato nella redazione esteri del Tg3, raccontando i principali avvenimenti internazionali: dalla rivoluzione in Romania alle guerre in Bosnia e Kosovo, dal G8 di Genova all’occupazione statunitense in Iraq, vincendo il Premio Ilaria Alpi e il Premio Saint Vincent per i suoi servizi da Baghdad. L’Usigrai loda Botteri come una giornalista che è diventata un’icona del mestiere, sottolineando la sua signorilità, pacatezza, lucidità ed equilibrio. Ha raggiunto una grande popolarità semplicemente svolgendo con dedizione il suo mestiere di inviata. La carriera di Botteri è stata segnata da numerosi incarichi prestigiosi e coperture di eventi di grande rilevanza storica. Ha accompagnato il pubblico dei tg e degli Speciali nella comprensione di avvenimenti cruciali come il crollo dell’Unione Sovietica, la guerra in Croazia, l’assedio di Sarajevo, la strage di Markale e quella di Srebrenica. In Albania ha seguito la rivolta di Valona nel 1997 e, durante la guerra in Kosovo del 1999, è entrata a Pec insieme ai militari italiani. Botteri ha inoltre coperto eventi significativi in Algeria, Iran e Sudafrica prima di tornare in Italia per collaborare con Michele Santoro a Circus e Sciuscià. Nel 2001 è tornata sul campo per seguire gli scontri del G8 di Genova e successivamente ha documentato il crollo del regime dei Talebani in Afghanistan e la seconda guerra del Golfo in Iraq. Conduttrice del Tg3 delle 19 dal 2004 al 2007, è stata corrispondente della Rai dagli Stati Uniti dal 2007 al 2019 e poi dalla Cina, dove ha seguito l’esplodere della pandemia di Covid. Botteri ricorda la sua prima volta nei Balcani, in una casa bombardata dove tutti erano rimasti uccisi: “La guerra è qualcosa di reale, che ti tocca”, dice, sottolineando l’importanza di far sentire a chi è a casa che ciò che accade non è così lontano. Ringrazia chi in questi anni in Rai l’ha aiutata e le ha insegnato tante cose, evidenziando l’avventura umana e le storie raccolte. Fare l’inviata di guerra e poi la corrispondente significa incrociare la propria vita con quella degli altri, ogni pezzo di strada è un ricordo delle persone incontrate. Botteri ha imparato che la paura può salvare la vita e che nei momenti difficili emerge la verità nelle persone. Rivendica l’importanza del suo sguardo femminile, capace di raccontare storie diverse, portando sensibilità e attenzione ai profughi, ai civili e alle famiglie, aspetti oggi fondamentali nel giornalismo.

Serena Bortone e il caso Scurati: Usigrai critica Roberto Sergio

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Il dibattito intorno alla mancata messa in onda del monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile continua a suscitare accese discussioni e polemiche. Al centro di tutto, l’amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio, e la giornalista Serena Bortone, conduttrice del programma “Chesarà…”. Le dichiarazioni di Sergio durante l’evento hanno sollevato un’ondata di reazioni, tra cui l’indignazione del Partito Democratico e le critiche dell’Usigrai, il sindacato dei giornalisti della Rai. Roberto Sergio non ha usato mezzi termini nel giudicare il comportamento di Serena Bortone. La giornalista aveva denunciato sui social la mancata trasmissione del monologo di Scurati, aprendo la strada a un procedimento disciplinare nei suoi confronti. Sergio ha affermato: “A nessun dipendente di nessuna azienda sarebbe consentito di dire cose contro l’azienda in cui lavora. Lei questo ha fatto e non è stata punita“. Inoltre, Sergio ha negato qualsiasi forma di censura, sostenendo di aver invitato Bortone tramite WhatsApp a mandare in onda il monologo, ma che lo scrittore ha rifiutato di partecipare poiché non veniva pagato. Antonio Scurati ha prontamente risposto alle accuse di Sergio, definendo falsa l’affermazione secondo cui non avrebbe partecipato perché non retribuito. “Lo sfido a fornire prova del contrario”, ha dichiarato Scurati, ribadendo che l’accordo economico era stato chiuso e che la sua partecipazione era stata annullata solo dopo che aveva inviato il testo del monologo, che sollevava questioni imbarazzanti per il capo del governo. Scurati ha inoltre criticato la gestione della Rai, accusandola di esercitare una “pressione soffocante” sulla libertà d’informazione. L’Usigrai ha definito “inaccettabili e gravissime” le dichiarazioni di Sergio su Serena Bortone. “Arrivare a ipotizzare pubblicamente il licenziamento di una dipendente mentre è in corso un procedimento disciplinare ha il sapore della minaccia”, ha affermato il sindacato. Inoltre, l’Usigrai ha sottolineato l’ipocrisia di Sergio, ricordando un episodio del 2023 in cui egli stesso aveva attaccato pubblicamente un collega su Facebook senza subire conseguenze simili.