Il Foglio lancia un mensile europeo, distribuito anche a Bruxelles, con contenuti multilingue

Claudio Cerasa Il Foglio

Il Foglio lancerà il primo mensile europeo realizzato da un giornale italiano il prossimo 9 maggio 2025, in occasione della Giornata dell’Europa. Il nuovo periodico, dal titolo Il Foglio Europeo, nasce con l’obiettivo di promuovere un’informazione transnazionale e una cultura condivisa sul presente e sul futuro dell’Unione Europea. Il progetto è diretto da Paola Peduzzi, vicedirettrice del Foglio quotidiano, e si avvale di una partnership strategica con Banca Ifis, presieduta da Ernesto Fürstenberg Fassio. Il lancio ufficiale avverrà mercoledì 7 maggio alle ore 17:30, presso la Camera di Commercio di Roma, con la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni, della cultura, del mondo accademico e dell’informazione. Tra gli invitati figurano i ministri Antonio Tajani e Tommaso Foti, gli ex presidenti del Consiglio Matteo Renzi e Paolo Gentiloni, lo scienziato Franco Locatelli, il filosofo Massimo Adinolfi, e i rettori di importanti università italiane. Il mensile sarà distribuito ogni primo venerdì del mese, anche nelle edicole di Bruxelles, e sarà disponibile in una versione digitale in lingua inglese. L’intento editoriale, spiegato dal direttore del Foglio Claudio Cerasa, è quello di raccontare con toni “allegri e seri” le dinamiche di costruzione del “popolo europeo”, offrendo uno spazio per idee, visioni e contenuti utili a rafforzare il dialogo tra Italia ed Europa. Il giornale tratterà temi di formazione, informazione, educazione e cultura, con un approccio che mira a favorire una cittadinanza europea consapevole. Banca Ifis svolge un ruolo centrale nella realizzazione del progetto editoriale. L’istituto, fondato da Sebastian Egon Fürstenberg e quotato dal 2003, è attivo nel settore dei servizi finanziari per le piccole e medie imprese, con specializzazione in factoring, leasing e crediti deteriorati. Con circa 2.000 dipendenti, ha chiuso il bilancio 2024 con 161 milioni di euro di utile netto. Attualmente ha in corso una campagna di comunicazione sui principali media italiani e sta concludendo un’Opas sul 100% di Banca Illimity, fondata da Corrado Passera, per un valore di 300 milioni di euro. L’operazione ha ottenuto tutte le autorizzazioni necessarie, inclusa quella della Bce.

Giornale di Brescia celebra 80 anni tra i vagoni della città

GdB 80 tram 1

È stato inaugurato questa mattina a Brescia il progetto celebrativo per gli 80 anni del Giornale di Brescia, che trasforma la metropolitana cittadina e alcuni autobus in una galleria di prima pagine storiche. L’iniziativa, frutto della collaborazione tra Giornale di Brescia e Brescia Mobilità, consente ai viaggiatori di leggere, durante gli spostamenti, i titoli che hanno segnato momenti significativi della storia locale e internazionale. L’esposizione ripercorre episodi che hanno lasciato un’impronta profonda nella memoria collettiva, come l’inaugurazione della scuola di Gualdo, costruita grazie alla solidarietà dei bresciani, o l’attacco terroristico dell’11 settembre negli Stati Uniti. Le pareti del metrò, personalizzate con le prime pagine d’archivio del quotidiano, offrono un viaggio visivo tra cronaca, cultura e memoria. L’obiettivo è quello di creare un legame tra il presente e le pagine di giornale che hanno raccontato il passato. “Una volta si saliva sul treno con il giornale, oggi si sale con il telefonino. Avere la possibilità di vedere cosa racconta quel giornale può essere un’esperienza felice”, ha dichiarato Pierpaolo Camadini, presidente dell’Editoriale Bresciana, nel corso dell’inaugurazione. A sottolineare il valore simbolico dell’iniziativa è stato anche Alessandro Marini, presidente di Brescia Mobilità, che ha definito le due realtà promotrici come “istituzioni della città”. L’iniziativa si inserisce nel calendario delle commemorazioni per l’ottantesimo compleanno del giornale, nato nel 1945, con l’intento di avvicinare la memoria storica alla vita quotidiana dei cittadini. (Foto: @Giornale di Brescia)

La Casa Bianca lancia sito ufficiale con news pro-Trump “per trovare le vere notizie”

Karoline Leavitt in conferenza stampa

L’amministrazione Trump ha lanciato un nuovo sito web, chiamato White House Wire, che pubblica esclusivamente contenuti favorevoli al presidente. Il portale è accessibile tramite l’indirizzo ufficiale WH.gov/wire e adotta una grafica essenziale ispirata al sito conservatore Drudge Report, con una lista di titoli provenienti da fonti di destra che lodano l’attività del governo. Il sito include anche comunicati stampa, post sui social media di funzionari e altri materiali prodotti direttamente dalla Casa Bianca, con l’obiettivo dichiarato di offrire “trasparenza” a chi sostiene l’agenda presidenziale. Un funzionario, citato da Axios, ha descritto White House Wire come “un luogo per trovare le vere notizie”. Si tratta della prima volta che un’amministrazione statunitense utilizza risorse pubbliche per creare una piattaforma ospitata su un dominio ufficiale della Casa Bianca dedicata a contenuti partigiani. In passato, governi precedenti avevano distribuito newsletter o email istituzionali, ma non avevano messo online un sito strutturato con l’esclusivo scopo di promuovere una narrazione politica unilaterale. Il lancio del sito avviene mentre la stampa tradizionale subisce limitazioni nell’accesso agli eventi ufficiali. Nonostante una recente sentenza abbia ordinato la riammissione dei media indipendenti, i giornalisti della Associated Press non sono stati riaccreditati per gli incontri nello Studio Ovale, a causa del loro rifiuto di utilizzare il termine “Golfo d’America” al posto di “Golfo del Messico”, come richiesto dalla Casa Bianca. In parallelo, la portavoce Karoline Leavitt ha avviato una nuova modalità di comunicazione: briefing riservati ai cosiddetti “Maga influencers”, figure vicine alla linea dell’amministrazione. A queste sessioni hanno accesso solo commentatori o reporter favorevoli a Trump, e le domande poste sono generalmente orientate a sostenere i messaggi governativi. L’esclusione dei media tradizionali e l’uso selettivo dell’informazione hanno già sollevato critiche da parte di giornalisti e organizzazioni che si occupano di libertà di stampa. (In foto, la portavoce Karoline Leavitt)

Martin Wolf, editorialista del Financial Times, vittima di truffa deepfake

Martin Wolf FT

Martin Wolf, editorialista del Financial Times e tra i più noti giornalisti economici al mondo, è stato vittima di una sofisticata truffa online basata su un deepfake diffuso sui social media. Il raggiro è emerso a marzo, quando alcuni conoscenti del giornalista hanno segnalato video in cui un falso Wolf invitava gli utenti a unirsi a un gruppo WhatsApp per investimenti finanziari. I contenuti erano stati promossi su Facebook e Instagram attraverso annunci pubblicitari a pagamento. I video, realizzati con tecnologie di intelligenza artificiale, replicavano con realismo il volto e la voce del giornalista, inducendo centinaia di migliaia di utenti a credere all’autenticità del messaggio. Secondo i dati raccolti dalla Ad Library di Meta, le inserzioni contraffatte hanno raggiunto oltre 970.000 utenti solo nell’Unione Europea. L’obiettivo della truffa era attrarre uomini e donne over 45 all’interno di un gruppo WhatsApp denominato “Global Stock Elite Club”, dove venivano diffuse presunte analisi finanziarie con promesse di rendimenti fino al 150%. In realtà, si trattava di uno schema “pump and dump”, ovvero una manipolazione artificiale del valore di titoli reali — come Hims & Hers Health Inc, quotata al New York Stock Exchange — per poi rivenderli rapidamente lasciando gli investitori con azioni svalutate. I truffatori hanno utilizzato anche pagine Facebook falsificate, alcune delle quali rinominate “Martin Wolf”, per dare credibilità alla truffa. Alcuni annunci risultano ancora attivi, nonostante la rimozione di altri da parte di Meta, che monetizza queste inserzioni pur sostenendo di impiegare tecnologie di riconoscimento facciale per rimuovere i contenuti fraudolenti. Wolf, nell’articolo pubblicato sul Financial Times, ha evidenziato come la piattaforma non sia riuscita a bloccare in modo efficace la diffusione del contenuto, pur essendo stata allertata. I contatti WhatsApp utilizzati per la truffa erano associati a numeri del Regno Unito, e il gruppo era accessibile solo tramite invito. Gli amministratori, celati dietro profili fittizi, erano gli unici autorizzati a scrivere, mentre gli altri partecipanti potevano solo visualizzare e reagire. I messaggi proponevano un periodo di prova gratuito, durante il quale si cercava di guadagnare la fiducia degli utenti con grafici alterati e loghi di società finanziarie reali, non coinvolte nel raggiro. La truffa ha riguardato anche altri volti noti, inclusi personaggi pubblici italiani come Fabio Fazio, Enrico Mentana, Mara Venier, Giovanna Botteri e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. In tutti i casi, deepfake e annunci sponsorizzati sono stati impiegati per costruire messaggi ingannevoli. Le piattaforme di Meta risultano centrali nella dinamica di diffusione, in quanto veicolo primario dei contenuti. Secondo Wolf, è lecito domandarsi se il colosso tecnologico sia incapace di identificare in tempo questi abusi o se, invece, non ci provi nemmeno.

Andrea Vianello lascia la Rai dopo 35 anni di carriera

Andrea Vianello

Andrea Vianello ha annunciato il 25 aprile, giorno del suo 64° compleanno, la decisione di lasciare la Rai dopo 35 anni di attività. Il giornalista ha comunicato l’uscita con un post su X, precisando che si tratta di un “accordo consensuale” con l’azienda. Vianello ha ringraziato colleghi e amici, dichiarando di voler portare con sé il senso del servizio pubblico maturato negli anni di carriera. Attualmente, non risultano trattative con La7, Discovery, Mediaset o Sky, reti che, interpellate, negano contatti in corso. La possibilità di nuovi incarichi resta aperta con l’avvio dei prossimi palinsesti.L’uscita di Vianello non è collegata a limiti anagrafici ma conclude un percorso che, nel 2023, lo aveva visto trasferito alla direzione generale di San Marino RTV, incarico lasciato con dimissioni nel marzo 2024.In passato era stata ipotizzata una sua nomina alla direzione di Rai Radio 3, mai ufficializzata. Il consigliere di amministrazione Rai Roberto Natale ha definito l’uscita di Vianello “amara” per il servizio pubblico, sottolineando il suo lungo contributo al giornalismo aziendale. Anche il Cdr del Tg3 ha espresso rammarico, collegando l’addio a un presunto svuotamento dell’identità editoriale della Rai. Entrato in Rai nel 1990 tramite concorso, Vianello ha lavorato come cronista al GR1 e al Giornale Radio Unificato, seguendo eventi come le stragi di Capaci e via D’Amelio. È stato autore e conduttore di programmi radiofonici e televisivi come Radio anch’io, Tele anch’io, Enigma, Mi manda Rai3 e Agorà, prima di diventare direttore di Rai3 nel 2012.Nel 2020 ha pubblicato il libro Ogni parola che sapevo, racconto del suo recupero dopo un’ischemia cerebrale. In seguito ha diretto Rai News 24, Rai Radio 1, il Giornale Radio Rai e Rai Gr Parlamento. La Rai ha confermato che l’accordo di uscita è stato sottoscritto in un clima definito “sereno” e senza vincoli sui futuri incarichi del giornalista.

Washington Post, tre nuovi team su futuro, politica e cronaca USA

Washington Post annuncia tre nuovi leader redazionali

A partire dal 1° maggio, il Washington Post avvierà una nuova fase del suo processo di riorganizzazione editoriale con la nomina dei responsabili di tre nuovi dipartimenti. I cambiamenti si inseriscono in un più ampio sforzo del giornale volto a rafforzare l’attenzione al digitale e ad ampliare la copertura tematica e territoriale. I nuovi incarichi sono stati affidati a Zach Goldfarb, Lori Montgomery e Jennifer Amur, che guideranno rispettivamente i dipartimenti Futures, Politica e Governo, e Nazionale. I tre risponderanno direttamente al caporedattore Peter Spiegel. Zach Goldfarb sarà alla guida del nuovo dipartimento Futures del Washington Post, dedicato a raccontare le grandi trasformazioni del XXI secolo nei campi di economia, tecnologia, clima, salute e scienza. L’obiettivo è offrire strumenti narrativi innovativi e coinvolgenti per aiutare il pubblico a comprendere e affrontare i cambiamenti globali. In vent’anni al Post, Goldfarb ha fondato e diretto il dipartimento Clima e Ambiente, realizzando progetti come The Human Limit e The Drowning South e contribuendo alla crescita del pubblico. In passato ha ricoperto ruoli da vicedirettore economico e redattore politico, seguendo temi cruciali durante le amministrazioni Trump e Biden, e ha ricevuto riconoscimenti come tre Gerald Loeb Awards. Laureato in politiche pubbliche a Princeton, ha lavorato come reporter economico e corrispondente dalla Casa Bianca durante l’amministrazione Obama. Lori Montgomery, giornalista con 25 anni di esperienza al Washington Post, assumerà la guida del nuovo dipartimento di Politica e Governo, proseguendo e ampliando la copertura sulle dinamiche politiche e istituzionali degli Stati Uniti. Attualmente alla direzione della redazione economica, Montgomery ha trasformato il team in una realtà centrale del giornale, con approfondimenti sull’economia nelle elezioni 2024, scoop sull’amministrazione Trump e progetti su sanzioni, economia dei creatori e sanità pubblica. In passato è stata vicedirettrice nazionale, contribuendo a due Premi Pulitzer grazie a inchieste su clima e violenza della polizia. Ha lavorato anche in Europa per Knight Ridder, seguendo la guerra in Kosovo e le economie emergenti. Laureata alla Northwestern University, ha iniziato la carriera nei quotidiani locali e nell’analisi politica in Texas. Jennifer Amur assumerà la guida del dipartimento Nazionale del Washington Post, con l’obiettivo di rafforzare la copertura delle questioni, delle tendenze e delle figure che influenzano la vita negli Stati Uniti. Al Post dal 2014, Amur ha ricoperto ruoli chiave nella redazione internazionale, di cui è stata recentemente vicedirettrice, curando reportage pluripremiati come Africa’s Rising Cities, Life in West Africa, la serie 2C vincitrice del Premio Pulitzer e il Pegasus Project, premiato con il George Polk Award. Ha inoltre contribuito alla copertura della guerra di Gaza e a un’inchiesta del 2022 sulla manipolazione delle prove in India. Laureata in giornalismo all’Università del Missouri, ha iniziato la carriera all’Hurriyet Daily News e al Milwaukee Journal Sentinel.

La morte di Papa Francesco sui media: AGI batte la notizia per prima alle 9.53; le tv stravolgono i palinsesti

Tg1 edizione straordinaria morte Papa Francesco

Il 21 aprile 2025, alle ore 7.35, è morto Papa Francesco. Il Corriere della Sera ha pubblicato per primo tra i quotidiani italiani la notizia della scomparsa, online alle 9.56, dopo che il cardinale Kevin Farrell aveva annunciato ufficialmente il decesso alle 9.50 su Vatican News, il canale informativo della Santa Sede. La Repubblica e La Stampa hanno diffuso la notizia con circa cinque minuti di ritardo rispetto al Corriere. Tra le agenzie di stampa, Agi ha battuto il lancio alle 9.53, seguita da Ansa alle 9.54, Adnkronos alle 9.56, e infine LaPresse e Italpress alle 9.57. Per quanto riguarda le televisioni, Sky Tg24 ha diffuso la notizia alle 9.55, precedendo il Corriere, mentre Rai 1 ha dato l’annuncio alle 9.59 durante il programma “Storie Italiane” condotto da Eleonora Daniele. I QUOTIDIANI Per ricordare Papa Francesco il 22 aprile, tre dei principali quotidiani italiani — Corriere della Sera, la Repubblica e Il Messaggero — hanno scelto lo stesso titolo: “Il Papa degli ultimi“. Lo stesso titolo è stato utilizzato anche dal free press Leggo, testata che condivide la proprietà con Il Messaggero (gruppo Caltagirone). Alcune testate hanno proposto variazioni sul tema: Il Sole 24 Ore ha titolato “Francesco, il Papa degli ultimi e della pace” Il Gazzettino ha scelto “Addio al Papa degli ultimi“. Alcuni titoli si sono distinti per originalità: “Il lunedì dell’Angelo” su Il Fatto Quotidiano “Era Francesco” su La Stampa “Fratello solo” sul Manifesto “Fratello Francesco” sul Resto del Carlino “L’ultimo rivoluzionario” su Domani Il Mattino ha sottolineato il legame di Bergoglio con il Sud del mondo con il titolo “Ciao Francesco, il papa del Sud globale“, mentre l’Unità ha titolato “E’ caduta la stella polare“. “Un papa fra luci e ombre rosse” su Libero “Addio Papa scomodo” sul Giornale “Il Papa che ha terremotato la Chiesa” sulla Verità Il Foglio ha scelto “Il Papa che ribaltò la Chiesa“, Il Secolo XIX “I dodici anni che sconvolsero la Chiesa“, mentre Avvenire ha scritto semplicemente “Grazie Francesco“. NEL MONDO The New York Times ha titolato “Groundbreaking Pope reshaped the Church” Financial Times “Modernising pontiff in era of populism and polarisation” Libération ha scritto “Perdimus Papam” Usa Today “A man of peace” Jerusalem Post ha riportato “Pope Francis dies in Vatican City“ Dall’Argentina, Clarin ha ricordato il Pontefice come “El Papa que revitalizó la Iglesia y nunca se alejó de la política argentina“. IN TELEVISIONE In Italia, la morte di Papa Francesco ha modificato l’intera programmazione televisiva. Rai1: “TG1 – Addio a Papa Francesco” con 3.505.000 spettatori e 34,4% di share. Canale5: “Tg5 – Edizione Straordinaria” con 1.473.000 spettatori e 14,8% di share. Rai3: “Tg3 – Edizione Straordinaria” con 405.000 spettatori e 3,9% di share. Rete4: “Tg4 – Edizione Straordinaria” con 164.000 spettatori e 1,7% di share. La7: “Speciale TgLa7 – La Morte del Papa” con 373.000 spettatori e 3,5% di share. SkyTg24: “Papa Francesco” con 171.000 spettatori e 1,6% di share. Dal punto di vista degli ascolti, lo “Speciale Porta a Porta” su Rai1 ha registrato 2.476.000 spettatori con il 16,2% di share, mentre “Francesco – Il Papa della gente” su Canale5 ha raccolto 1.457.000 spettatori con il 10,5%. (In copertina, l’edizione straordinaria del TG1)

IA e giornalismo, il 7 maggio corso Fnsi a Roma

AI e giornalismo

Si terrà mercoledì 7 maggio 2025, dalle 15 alle 19, nella sala Walter Tobagi della Fnsi a Roma, il corso di formazione “Intelligenza artificiale, dalla teoria alla pratica: conoscerla, gestirla e come difendersi”. Organizzato in collaborazione con l’Associazione Stampa Romana, l’appuntamento vedrà la partecipazione del professor Massimiliano Nicolini, esperto di applicazioni dell’intelligenza artificiale e cybersecurity. Il programma prevede una parte teorica, dedicata al funzionamento delle IA, in particolare delle generative, e una sessione pratica su strumenti utili alle attività giornalistiche. Per partecipare sarà necessario dotarsi di laptop con browser Chrome o Edge e editor di testo. Le iscrizioni sono aperte sulla piattaforma formazionegiornalisti.it fino al 4 maggio e daranno diritto a quattro crediti formativi. Tra i relatori anche la segretaria generale della Fnsi, Alessandra Costante, e il segretario di Stampa Romana, Stefano Ferrante.  

INPGI sostiene i freelance con nuovi prestiti mirati

Prestito ai giornalisti per strumenti e formazione

Il Consiglio di Amministrazione dell’INPGI ha approvato all’unanimità la concessione di prestiti funzionali di scopo per l’acquisto di hardware, software e per finanziare percorsi di formazione. La misura, deliberata il 16 aprile, consente ai giornalisti non dipendenti di accedere a finanziamenti da 200 a 2.400 euro, con avvio operativo previsto tra circa un mese. L’intervento nasce da una richiesta degli iscritti e mira a rispondere alle difficoltà di accesso al credito da parte dei freelance, storicamente più esposti a fragilità economiche. Secondo una nota del CdA, presieduto da Roberto Ginex con il vicepresidente Mattia Motta e i consiglieri Beppe Gandolfo, Stefano Gallizzi e Massimo Marciano, l’iniziativa intende favorire la competitività nel mercato del lavoro, caratterizzato da compensi bassi. Il prestito sarà infruttifero e destinato a rimborsare spese documentate per beni o servizi utili all’attività giornalistica. Potranno richiederlo, a partire dal secondo anno di iscrizione, coloro che risultano contribuenti esclusivi INPGI, in regola con i versamenti contributivi e privi di debiti verso l’istituto. È inoltre richiesto un reddito annuo almeno doppio rispetto all’importo richiesto e comunque non superiore a 25.000 euro, parametro verificabile anche tramite ISEE. L’istituto, attraverso l’adeguamento dei propri sistemi informatici, consentirà l’inoltro delle domande online. (Foto creata con ChatGPT)

INPGI approva sussidi fino a 5.000 euro annui per freelance e figli iscritti ai Collegi universitari di merito

Sede Inpgi Roma

Il 16 aprile 2025 il Consiglio di amministrazione dell’Inpgi ha approvato un progetto di sussidi destinato ai giornalisti freelance e ai loro figli per la frequenza dei Collegi universitari di merito. Il contributo, fino a 5.000 euro annui, potrà essere richiesto per coprire, in tutto o in parte, le rette di iscrizione presso strutture riconosciute dal Miur, riservate a studenti universitari italiani particolarmente meritevoli. Il provvedimento sarà inviato nei prossimi giorni ai ministeri vigilanti per l’approvazione definitiva. L’Inpgi ha stabilito di destinare all’iniziativa 75.000 euro annui, provenienti dall’1% aggiuntivo del contributo integrativo versato dai freelance. Il sussidio potrà essere concesso per un solo beneficiario all’anno e per un massimo di anni pari alla durata del corso di laurea magistrale. L’iniziativa si inserisce nel protocollo d’intesa siglato tra l’Adepp e la Conferenza Unificata dei Collegi Universitari di Merito, con l’obiettivo di ampliare l’accesso a percorsi universitari di eccellenza. I Collegi universitari di merito offrono, oltre all’alloggio, formazione personalizzata, tutorato, attività culturali e orientamento professionale in ambienti che valorizzano il merito e l’interculturalità. (In foto, la sede Inpgi a Roma)