Telegiornali Rai: Zurzolo a RaiNews24, Petrecca passa a Rai Sport

La maggioranza ha trovato un accordo per le nuove nomine alla guida dei telegiornali e delle strutture informative della Rai, in vista del prossimo Cda in programma il 20 marzo. L’intesa, che rispecchia gli equilibri tra le forze politiche della coalizione di governo, dovrebbe essere formalizzata con l’approvazione delle designazioni. Alla direzione di RaiNews24 andrà Federico Zurzolo, esponente vicino a Forza Italia, che prenderà il posto di Paolo Petrecca. Quest’ultimo, invece, si trasferirà a Rai Sport, continuando il suo percorso professionale all’interno dell’azienda. Un’altra figura chiave di questa tornata di nomine è Nicola Rao, sostenuto da Fratelli d’Italia, destinato a prendere le redini del Giornale Radio a partire da luglio, quando Francesco Pionati andrà in pensione. Il Cda del 20 marzo servirà anche a confermare alcune figure già in carica. Roberto Pacchetti, vicino alla Lega, rimarrà alla guida della Tgr, così come Pierluca Terzulli, esponente dell’area Dem, resterà al timone del Tg3. Novità, invece, per Rai Italia, dove Maria Rita Grieco, attuale vicedirettrice del Tg1 e vicina a Forza Italia, subentrerà a Fabrizio Ferragni. Un altro cambio importante riguarda la Radiofonia, con Andrea Sassano, attuale direttore di Rai Teche, che dovrebbe sostituire Flavio Mucciante.

Paragon, la procura di Roma apre un fascicolo

La procura di Roma ha aperto un fascicolo sulle presunte intercettazioni abusive subite da giornalisti e attivisti attraverso lo spyware Graphite, prodotto dalla società israeliana Paragon Solutions. L’inchiesta fa seguito all’esposto presentato dalla Fnsi e dall’Ordine dei giornalisti, con il supporto legale dell’avvocato Giulio Vasaturo.L’ipotesi di reato riguarda l’articolo 617 quater del codice penale, che prevede pene da uno a cinque anni di reclusione per chi intercetta fraudolentemente comunicazioni telematiche o informatiche. Il procedimento è attualmente a carico di ignoti, ma si inserisce in un quadro più ampio, con fascicoli aperti anche dalle procure di Napoli, Bologna e Palermo, in seguito alle denunce di alcune vittime dello spionaggio. Tra queste figurano il direttore di Fanpage Francesco Cancellato, il capomissione e l’armatore della Ong Mediterranea Saving Humans Luca Casarini e Beppe Caccia, oltre al cappellano di bordo don Mattia Ferrari. Casarini e Caccia sono già stati ascoltati come persone informate dei fatti a Palermo e Napoli, mentre gli esperti della polizia postale stanno analizzando i loro dispositivi per verificare le intrusioni denunciate. Gli inquirenti potrebbero ampliare il raggio delle indagini con rogatorie internazionali, per acquisire informazioni da Paragon Solutions, azienda che dal dicembre 2024 è controllata da un fondo americano e vende il suo software a “zero click” solo a entità governative. Potrebbero inoltre essere richieste informazioni a Meta, che ha notificato alle vittime l’attività di spionaggio, e al Citizen Lab dell’Università di Toronto, contattato dalla Ong Mediterranea su suggerimento della stessa Meta per analizzare i dispositivi infettati.

Digiti “razzista” e iPhone scrive “Trump”. Apple conferma il bug

Apple ha confermato l’esistenza di un bug nella funzione di dettatura locale dei suoi dispositivi, per cui la parola “Trump” appare brevemente sullo schermo quando un utente pronuncia il termine “razzista“. Questo fenomeno, segnalato da diversi utenti iPhone, ha suscitato reazioni accese sui social, con alcuni che hanno condiviso video per dimostrare il problema. La situazione ha generato polemiche, soprattutto tra i sostenitori dell’ex presidente degli Stati Uniti, che hanno interpretato il bug come un potenziale errore intenzionale o un caso di pregiudizio tecnologico. Il malfunzionamento si verifica durante l’uso della funzione voice-to-text, che permette di dettare messaggi tramite la voce. Il sistema, per un istante, visualizza “Trump” prima di correggersi automaticamente. Apple ha riconosciuto il problema, dichiarando che i suoi modelli di riconoscimento vocale a volte mostrano parole con sovrapposizioni fonetiche, salvo poi correggerle con un’analisi successiva più approfondita. L’errore sembra derivare dall’interpretazione iniziale delle parole pronunciate, in particolare quando contengono la consonante “r“. L’azienda ha assicurato di essere al lavoro su una soluzione, senza fornire però tempistiche precise.

Sbaglio toponomastico: Mentana di TgLa7 finisce nei cartelli

A Cizzolo, frazione di Viadana in provincia di Mantova, un clamoroso errore di toponomastica ha trasformato una via storica in un omaggio involontario al celebre giornalista Enrico Mentana. L’equivoco è nato durante un’operazione di aggiornamento della segnaletica stradale, dove la vecchia scritta “Via Mentana”, incisa sul muro da oltre cinquant’anni, è stata sostituita da un cartello moderno. Tuttavia, accanto al nome della via, è apparsa una didascalia errata che attribuisce la denominazione non alla celebre battaglia del 1867, combattuta nella cittadina laziale omonima, ma al direttore del TgLa7. La gaffe, probabilmente originata negli uffici comunali, viola anche la normativa che vieta di dedicare strade a persone ancora in vita. Un errore storico e burocratico che ha suscitato ilarità tra i cittadini, mentre il vero Enrico Mentana, ancora in ottima salute, si è ritrovato involontario protagonista di questa curiosa svista.

Associated Press cacciata anche da Air Force One per scelta geografica

L’Associated Press ha rifiutato di adottare la denominazione Golfo d’America al posto di Golfo del Messico, nonostante la decisione dell’amministrazione Trump. In risposta, la Casa Bianca ha deciso di escludere i giornalisti dell’agenzia, non solo dallo Studio Ovale ma anche dall’Air Force One. La decisione è stata annunciata su X dal vice capo dello staff Taylor Budowich, che ha accusato l’AP di ignorare un “legittimo cambio di nome geografico” e di promuovere la disinformazione.

Claudio Pagliara nominato direttore dell’IIC a New York

Claudio Pagliara, attuale capo dell’ufficio di corrispondenza della Rai a New York, è stato scelto come nuovo direttore dell’Istituto Italiano di Cultura della città, succedendo a Fabio Finotti. La nomina, firmata dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, è il risultato di un attento processo di selezione che ha visto la candidatura di personalità di alto profilo. Giornalista di lunga esperienza, Pagliara ha ricoperto ruoli di primo piano nel panorama dell’informazione internazionale, con incarichi a Parigi, Gerusalemme e Pechino, prima di approdare agli Stati Uniti. Autore del libro “La Tempesta Perfetta. Cina e Stati Uniti sull’orlo della terza guerra mondiale” (Piemme, 2023), Pagliara ha seguito da vicino le principali dinamiche geopolitiche globali. La sua carriera è iniziata nel giornalismo scritto, per poi consolidarsi in Rai, dove ha realizzato reportage e interviste con figure di spicco della politica internazionale. La sua conoscenza approfondita degli Stati Uniti e della comunità italiana a New York rappresenta un valore aggiunto per l’Istituto Italiano di Cultura, che da sempre mira a promuovere il patrimonio culturale italiano all’estero. L’istituzione ha una tradizione consolidata nell’affidare la direzione a personalità di spicco del giornalismo, come in passato accadde con Furio Colombo e Claudio Angelini.

Nomine Rai posticipate, focus su Festival di Sanremo

Il prossimo Cda Rai, in programma il 29 gennaio, non prevede alcuna nomina, come riportato dall’Adnkronos. Sulle scrivanie dei consiglieri non sono giunti curriculum, nemmeno per le direzioni ad interim di Tgr, Tg3 e Rai Sport, attualmente affidate rispettivamente a Roberto Pacchetti, Pierluca Terzulli e Massimiliano Mascolo. La riunione segnerà la ripresa delle attività del board dopo la pausa natalizia e sarà l’ultima a Viale Mazzini prima del trasferimento necessario per i lavori di bonifica dall’amianto. L’attenzione del vertice aziendale si concentra attualmente sullo svuotamento della sede storica e sull’organizzazione dell’evento principale dell’anno, il festival di Sanremo. Solo dopo Sanremo, secondo indiscrezioni, si parlerà di nuove nomine, ma modalità e tempistiche restano ancora indefinite.

Il Papa: difendere libertà di stampa e informazione

Papa Francesco, in occasione del Giubileo della Comunicazione, ha sottolineato l’importanza di difendere la libertà di stampa e il diritto fondamentale a essere informati. Nel discorso consegnato ai presenti, Francesco ha descritto l’informazione libera, responsabile e corretta come un bene prezioso da custodire per evitare il rischio di confondere verità e menzogna, che alimenta pregiudizi e divisioni. Francesco ha ricordato i giornalisti incarcerati ingiustamente in molte parti del mondo, chiedendo la loro liberazione e invitando chi ha il potere a intervenire. Ha inoltre affrontato i temi della intelligenza artificiale e della “algoretica”, ribadendo l’urgenza di un’alfabetizzazione mediatica che favorisca il pensiero critico e la partecipazione attiva. La giornata si è svolta tra momenti solenni, come l’attraversamento della Porta Santa, e interventi significativi, tra cui il dialogo tra la giornalista Maria Ressa, Nobel per la Pace, e lo scrittore Colum McCann, moderato da Mario Calabresi. Il prefetto Paolo Ruffini ha ricordato che il ruolo del comunicatore è una missione che deve rimanere fedele alle radici della professione.

Boston Magazine entra in Boston Globe Media Partners

Boston Magazine, storica rivista che da oltre 50 anni racconta la cultura di Boston, è stata acquisita da Boston Globe Media Partners, segnando un cambio significativo dalla precedente proprietà Metro Corp. L’operazione mira a garantire continuità e crescita della rivista sotto la guida di un’organizzazione profondamente legata alla comunità locale. Linda Henry, CEO di Boston Globe Media, ha dichiarato che l’obiettivo è preservare l’eredità di Boston Magazine, rafforzandone il ruolo come parte integrante dell’identità cittadina. David Lipson, presidente di Metro Corp, ha ricordato la gestione familiare della rivista iniziata nel 1970 con suo padre, esprimendo fiducia nel futuro della testata sotto Boston Globe Media. Quest’ultima si impegna a mantenere abbonamenti e collaborazioni pubblicitarie esistenti, garantendo una transizione fluida per i lettori. Dhiraj Nayar, presidente di Boston Globe Media, ha annunciato l’intenzione di migliorare sia l’esperienza cartacea che digitale della rivista, con un approccio innovativo e orientato alla comunità. L’acquisizione consolida il portafoglio di Boston Globe Media, già noto per il Boston Globe, vincitore di 27 premi Pulitzer, e altre iniziative mediatiche. Questa mossa rafforza il ruolo di Boston Magazine come cronista della vitalità e delle trasformazioni della città.