Cdr Tgr Puglia: Focus su Lecce, disagi nelle altre province

TgR Puglia

Il Coordinamento Cdr della Tgr Puglia ha sollevato gravi preoccupazioni riguardo alla gestione delle risorse e delle coperture territoriali da parte del segretario di Unirai, accusato di concentrarsi esclusivamente sulla provincia di Lecce a scapito delle altre aree della regione. Questo focus unilaterale, secondo il Cdr, ignora le molteplici problematiche presenti nelle redazioni della Tgr, tra cui carenze di personale, mancate sostituzioni per maternità, tagli ai budget e l’assenza di troupe sufficienti. Una delle questioni centrali sollevate dal Cdr riguarda la copertura giornalistica della provincia di Foggia, una delle più vaste e complesse della Puglia. Attualmente, per garantire la presenza di un giornalista in questa area, vengono emessi quotidianamente fogli di viaggio per i colleghi in trasferta, una soluzione che risulta inefficiente rispetto alla possibilità di assegnare un redattore territoriale fisso. Una situazione analoga si riscontra nella provincia di Barletta-Andria-Trani (BAT), dove un solo giornalista si occupa della copertura dell’intera area, operando in condizioni di costante trasferta. Questa gestione disomogenea risulta particolarmente contraddittoria se si considera che, mentre per Lecce si richiede un maggiore impegno territoriale, per la BAT sembra accettarsi uno standard molto più basso. Il Cdr accusa inoltre il caporedattore di incoerenza, evidenziando come egli stesso avesse originariamente previsto nel piano territoriale soluzioni più adeguate, che ora sembrano essere dimenticate. Sul caso specifico di Lecce, il Coordinamento smentisce le affermazioni del segretario di Unirai, secondo cui il giornalista territoriale lavorerebbe solo due giorni a settimana. In realtà, secondo il Cdr, il collega opera per tre giorni su cinque, e in sua assenza, viene sempre inviato un sostituto, come avviene nelle altre province pugliesi. Anche le dichiarazioni riguardanti le coperture domenicali sono contestate: nel 2023, il giornalista assegnato a Lecce avrebbe lavorato solo 12 delle 32 domeniche. Questo, secondo il Cdr, sarebbe l’ennesimo tentativo di distorcere la realtà per portare avanti una battaglia che appare più motivata da interessi personali che dall’obiettivo di garantire una copertura giornalistica adeguata per i cittadini pugliesi. La denuncia si fa ancora più grave quando il Cdr sottolinea un potenziale conflitto di interessi: la moglie del segretario di Unirai avrebbe infatti curato la comunicazione per l’attuale sindaca di Lecce, sollevando dubbi sull’imparzialità delle scelte fatte a favore di questa provincia. Il Coordinamento Cdr della Tgr Puglia chiede quindi maggiore trasparenza e un approccio più equo nella gestione delle risorse giornalistiche in tutta la regione, sottolineando la necessità di superare interessi personali e garantire una copertura equilibrata e professionale su tutto il territorio pugliese.  

Il confine violato: procedimento penale per i giornalisti Rai in Russia

Stefania Battistini Tg1

Il servizio di sicurezza russo Fsb ha avviato un procedimento penale contro i giornalisti Rai Stefania Battistini e Simone Traini, accusati di aver attraversato illegalmente il confine russo nella regione di Kursk e di aver effettuato riprese nell’insediamento di Sudzha. L’indagine si basa sull’articolo 322 del codice penale russo. Inoltre, il FSB sta valutando anche la presenza del corrispondente della Cnn, Nick Paton Walsh, in un posto di blocco russo nella stessa area, per decidere eventuali ulteriori azioni legali. GIORNALISTI COME BERSAGLIO Il reportage, trasmesso dal Tg1, ha documentato l’offensiva ucraina in corso nella regione di Kursk, una delle prime incursioni delle forze di Kiev in territorio russo. Battistini e Traini hanno mostrato immagini dei veicoli colpiti e hanno intervistato i residenti locali, descrivendo una situazione di tensione e conflitto. Stefania Battistini ha raccontato durante l’edizione serale del telegiornale di essere entrata in territorio russo in modo semplice, seguendo le norme internazionali per i reporter di guerra, con un’auto blindata contrassegnata come “press”. Ha sottolineato che, sebbene i giornalisti siano una figura protetta, ciò non sempre li salva, spesso trasformandoli in bersagli. Ha inoltre chiarito che non erano gli unici giornalisti presenti sul fronte: oltre a loro, c’erano già stati la tv ucraina, il New York Times, la Cnn e la France Press. Il servizio realizzato è stato fatto con l’intento di mostrare i fatti al pubblico, rispettando le leggi russe. “INFILTRATI ILLEGALMENTE” Il Ministero degli Esteri russo ha espresso una ferma protesta all’Italia per le azioni di giornalisti della Rai, accusati di essersi infiltrati illegalmente nella regione di Kursk per coprire un presunto attacco terroristico ucraino. Le autorità russe hanno affermato che i giornalisti italiani hanno violato le leggi locali e sostenuto propagandisticamente il regime di Kiev, atti considerati criminali secondo il codice penale russo. Nonostante le minacce, è stato ribadito il diritto e il dovere della stampa di documentare gli eventi in territori di conflitto. AUTONOMIA DELLE REDAZIONI L’ambasciatrice italiana a Mosca, Cecilia Piccioni, convocata per discutere della questione, ha difeso l’indipendenza della Rai, chiarendo che le redazioni pianificano autonomamente le loro attività. Sebbene il Ministero degli Esteri russo non abbia confermato le indiscrezioni su eventuali ulteriori azioni, ha sottolineato l’importanza per i corrispondenti stranieri di rispettare le leggi locali, un avvertimento implicito che evidenzia la delicatezza della situazione. IL RIENTRO IN ITALIA Stefania Battistini avrebbe voluto rimanere a Sumy dopo aver documentato lo sconfinamento ucraino in Russia nella cittadina di Sudzha, umiliando Putin. Tuttavia, la Rai ha deciso di farla rientrare in Italia, giudicando troppo rischiosa la permanenza dopo l’apertura di un procedimento penale da parte delle autorità russe per “attraversamento illegale del confine”. Nonostante le sue rimostranze, Battistini è stata richiamata senza ricevere una nota di solidarietà dall’azienda. La decisione ha suscitato reazioni contrastanti: il senatore Filippo Sensi e il deputato Stefano Graziano criticano il governo italiano per la mancanza di una risposta forte, mentre Maria Elena Boschi di Italia Viva contesta la scelta della Rai di richiamare i giornalisti, accusandola di penalizzare il loro lavoro. Dario Carotenuto del Movimento 5 Stelle esprime preoccupazione per la loro impossibilità di continuare le indagini in Russia, mentre Giulia giornaliste denuncia minacce di morte e insulti rivolti a Battistini, attribuiti a sostenitori della propaganda putiniana e filorussi italiani. La decisione della Rai di richiamare anticipatamente i due reporter ha generato caos sia all’interno dell’azienda che a livello diplomatico. Giampaolo Rossi e Roberto Sergio, rispettivamente direttore generale e amministratore delegato della Rai, hanno deciso di far tornare i due giornalisti dopo il loro reportage esclusivo dalla città russa di Sudzha, nonostante non ci fossero rischi immediati per la loro sicurezza. Questa decisione è stata vista come una risposta alle pressioni diplomatiche e alle preoccupazioni riguardanti le relazioni con la Russia. La Farnesina e i servizi di sicurezza avevano proposto alternative meno drastiche, come spostare i giornalisti da Sumy a Kiev. Tuttavia, i vertici Rai hanno optato per il rientro immediato, il che ha sollevato interrogativi su quanto questa mossa sia stata influenzata dalla volontà di evitare conflitti con Mosca. Imbarazzo anche tra gli alleati dell’Italia e ha infastidito Palazzo Chigi, che sta già affrontando difficoltà nel mantenere una posizione coerente sul conflitto ucraino. Il governo di Giorgia Meloni, alle prese con critiche e pressioni interne ed esterne, potrebbe dover rivedere la sua strategia per evitare ulteriori tensioni e mantenere il sostegno internazionale. “IL GIORNALISMO NON È UN CRIMINE” Il reportage, unico nel suo genere, ha mostrato immagini che nessun’altra emittente era riuscita a documentare, provocando la reazione di Mosca e diventando un caso internazionale. L’Usigrai e la Federazione Nazionale della Stampa Italiana (Fnsi) hanno condannato l’ipotesi di un processo contro gli inviati, definendolo inaccettabile e ricordando che il giornalismo non è un crimine. Solidarietà è arrivata anche da forze politiche e sindacati giornalistici, sia italiani che esteri. Unirai, l’associazione dei giornalisti Rai, ha dichiarato: “Solidarietà ai colleghi Stefania Battistini e Simone Traini, inviati sul fronte di guerra russo-ucraino. Ferma condanna nei confronti di chi cerca di mettere a repentaglio la libertà d’informazione e l’incolumità dei giornalisti”. Usigrai e Fnsi denunciano come inaccettabile l’intenzione delle autorità russe di processare Stefania Battistini e Simone Traini del Tg1, entrati in territorio russo seguendo le truppe ucraine. Secondo le due organizzazioni, il giornalismo non dovrebbe essere soggetto ad autorizzazioni preventive, e minacciare azioni legali contro chi informa è una forma di condizionamento inaccettabile. I giornalisti di tutto il mondo chiedono garanzie di accesso alle zone di conflitto per poter raccontare ciò che accade. Usigrai e Fnsi esprimono piena solidarietà ai giornalisti che rischiano la vita per il dovere di informare.

BBC chiede a Huw Edwards di restituire £200,000 dopo l’arresto

Huw Edwards BBC

La BBC ha chiesto a Huw Edwards di restituire oltre £200,000 del suo stipendio, guadagnato dopo il suo arresto nel novembre scorso per accuse di abusi su minori. L’ex presentatore, un tempo volto di punta del notiziario della BBC, ha continuato a ricevere il suo stipendio per cinque mesi dopo il suo arresto, avvenuto con l’accusa di possesso e distribuzione di immagini oscene di bambini. La BBC ha dichiarato che se Edwards fosse stato sincero riguardo all’arresto non avrebbe continuato a pagargli denaro pubblico. Nel corso di una lettera inviata al personale, il presidente della BBC, Samir Shah, ha affermato che Edwards ha “agito in mala fede” continuando a percepire il suo stipendio nonostante fosse a conoscenza delle accuse a suo carico. Edwards è stato sospeso nel luglio dello scorso anno e arrestato quattro mesi dopo, mentre non ha rassegnato le dimissioni dalla BBC fino ad aprile dell’anno successivo. Shah ha dichiarato che Edwards ha vissuto una “doppia vita”, apparendo pubblicamente come un rispettato presentatore, mentre in realtà ha “tradito la fiducia dei dipendenti e del pubblico”. Il presidente ha descritto la BBC come il “cattivo della situazione” e ha sottolineato che i veri vittimi sono i bambini la cui degradazione Edwards ha contribuito a sostenere. Nel luglio 2024, Edwards si è dichiarato colpevole di tre capi d’accusa riguardanti la creazione di immagini oscene di minori. Secondo la Metropolitan Police, i reati risalgono al periodo tra il 2020 e il 2022 e coinvolgono 37 immagini condivise tramite una chat su WhatsApp. La BBC non ha ancora confermato se intraprenderà azioni legali qualora Edwards rifiutasse di restituire il suo stipendio. Il direttore generale Tim Davie ha confermato in un’intervista la scorsa settimana che la BBC era a conoscenza dell’arresto di Edwards, che riguardava la categoria più grave di immagini oscene di bambini. In una dichiarazione, il Consiglio della BBC ha sostenuto le decisioni prese dal direttore generale e dal suo team durante questo periodo e ha dichiarato che se Edwards fosse stato onesto riguardo al suo arresto, “non avremmo mai continuato a pagargli denaro pubblico”. Il Consiglio ha anche espresso l’intenzione di esaminare le lezioni apprese, inclusa la politica della BBC riguardante i pagamenti agli impiegati sospesi, sottolineando che, sebbene le accuse riguardino la vita personale di Edwards, “questi eventi hanno anche messo in luce la questione degli squilibri di potere sul posto di lavoro”. Tra aprile 2023 e aprile 2024, Edwards ha ricevuto uno stipendio compreso tra £475,000 e £479,999, con un aumento di £40,000 rispetto all’anno precedente. La Segretaria alla Cultura, Lisa Nandy, ha recentemente dichiarato che Edwards dovrebbe restituire i £200,000 alla BBC. In risposta alla situazione, la BBC ha annunciato una nuova revisione indipendente della cultura lavorativa. La revisione comprenderà sia il lavoro già in corso all’interno della BBC sia la collaborazione con il resto del settore, con ulteriori dettagli e la leadership dell’inchiesta che saranno annunciati a inizio settembre. La Segretaria alla Cultura ha accolto con favore questa revisione, sottolineando che “la fiducia pubblica nella BBC è essenziale” e che il personale della BBC deve sentirsi al sicuro sul posto di lavoro, fiducioso che le denunce non editoriali saranno gestite con equità e decisione.

SkyTg24 lancia Insider, per andare oltre la notizia

SkyTg24 Insider

SkyTg24.it, punto di riferimento dell’informazione in Italia, si arricchisce con una nuova iniziativa: SkyTg24 Insider. Questo spazio di approfondimento digitale rappresenta un’evoluzione significativa della testata, destinato a offrire ai lettori un’immersione profonda nei temi che plasmano il nostro tempo e il nostro mondo. L’informazione, per sua natura, è in continua trasformazione. Per accompagnare il pubblico nella comprensione di una realtà sempre più complessa, è fondamentale che i media stessi siano pronti a evolversi. SkyTg24 ha dimostrato di saperlo fare negli ultimi anni. La testata è sempre stata all’avanguardia nel riportare le notizie più rilevanti degli ultimi 21 anni, ma l’accelerazione dei cambiamenti sociali, economici e geopolitici degli ultimi cinque anni ha imposto a tutti i media di adattarsi. SkyTg24 non si è tirata indietro; ha scelto di approfondire, di guardare oltre la superficie e di fornire un contesto essenziale per comprendere appieno le notizie. Nel 2019, SkyTg24 ha adottato un nuovo mini manifesto: “Per farsi un’opinione serve uno sguardo completo”. Questo approccio si è tradotto nella consapevolezza che le notizie devono essere comprese nel loro contesto, un contesto che spesso spiega e anticipa ciò che accadrà. Questa presa di coscienza ha portato a un cambiamento epocale nella testata: rallentare per essere più accurati, precisi e profondi. Questo impegno non si è limitato alla televisione, ma ha investito anche le piattaforme digitali, rendendo sempre più centrale il sito web, i social media e i podcast. SkyTg24 Insider rappresenta la naturale evoluzione di questo percorso. Si tratta di uno spazio dedicato a articoli, analisi, approfondimenti, reportage, commenti e data journalism. Qui, la capacità di approfondimento editoriale e giornalistico di SkyTg24 avrà una forma più definita, offrendo una visione dettagliata delle notizie del giorno e dei temi di grande rilevanza. Per i clienti Sky, SkyTg24 Insider sarà accessibile tramite Sky Extra, con contenuti esclusivi che includeranno rubriche di firme di SkyTg24 e di esperti esterni, tra cui analisi di partner prestigiosi come ISPI e Youtrend. SkyTg24 Insider tratterà una vasta gamma di argomenti: esteri, economia, politica, cultura, arte, tecnologia, ambiente e trasformazioni sociali. Ogni giorno, gli abbonati riceveranno la newsletter “Ventiquattro”, una guida per orientarsi nelle notizie e nei temi più rilevanti. Con SkyTg24 Insider, la testata mira a offrire un’informazione di qualità, basata su un approccio indipendente e neutrale, legato ai fatti e supportato da dati e numeri. L’obiettivo è fornire ai lettori una comprensione più profonda e completa, arricchendo la loro consapevolezza e, in ultima analisi, il loro potere di comprensione e giudizio.

RaiNews24, il Cdr vince contro le accuse di Petrecca

Paolo Petrecca RaiNews24

Il Consiglio di Disciplina dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio ha deciso all’unanimità di archiviare la denuncia presentata dal direttore di RaiNews24, Paolo Petrecca, nei confronti del comitato di redazione della testata all news della Rai. La decisione è stata accolta con soddisfazione dal Cdr, che attraverso una nota ha ribadito la propria posizione e la forza della propria protesta contro il comportamento del direttore. In una comunicazione ufficiale, il Comitato di Redazione ha espresso il proprio punto di vista sul caso, sottolineando l’inopportunità della denuncia avanzata da Petrecca. Il Cdr ha ricordato che già in passato molti colleghi avevano manifestato il loro sostegno al comitato in seguito all’atto di denuncia, evidenziando un ampio consenso a favore della protezione della libertà di espressione e del diritto di critica all’interno della redazione. Il Cdr ha inoltre invitato a riflettere sulla gravità della situazione, sottolineando che non era mai accaduto che un direttore tentasse in modo così sistematico di delegittimare la rappresentanza sindacale e il diritto di critica dei giornalisti. Il comitato ha descritto la denuncia come un atto intimidatorio che non è riuscito a piegare la volontà della redazione. Nella nota, il Comitato di Redazione ha ribadito il proprio impegno nella difesa dell’autonomia professionale e della libertà di stampa. Il Cdr ha dichiarato che continuerà a fare quadrato attorno alla libertà e all’autonomia di tutte le giornaliste e giornalisti di RaiNews24, con l’obiettivo di tutelare la storia, la dignità della testata e il nome dell’azienda.  

Andrea Purgatori, un anno dopo: La7 lo ricorda con Atlantide

Andrea Purgatori

Oggi, 19 luglio, è il primo anniversario della scomparsa di Andrea Purgatori, figura centrale nel panorama giornalistico italiano. Per commemorare la sua carriera, La7 dedica una serata speciale di Atlantide, celebrando il suo impegno per la verità e la giustizia. Purgatori, giornalista dal 1974, conseguì il Master in Journalism alla Columbia University nel 1980. Lavorò al Corriere della Sera dal 1976 al 2000, dove divenne celebre per le sue inchieste su eventi cruciali come il caso Moro e la strage di Ustica. Si occupò di terrorismo e mafia, documentando i delitti dal 1982 fino alla cattura di Totò Riina. I suoi reportage abbracciarono conflitti globali: la guerra in Libano, la guerra Iran-Iraq e la guerra del Golfo, offrendo uno sguardo lucido e coraggioso sui fronti più pericolosi. Oltre al Corriere, Purgatori collaborò con L’Unità, Vanity Fair, The Huffington Post e Le Monde Diplomatique. Fu anche un abile sceneggiatore, noto per film come Il muro di gomma, che racconta la sua inchiesta su Ustica, e Il giudice ragazzino. Per queste opere ricevette prestigiosi riconoscimenti, tra cui il Nastro d’argento e il Globo d’oro. In televisione, Purgatori condusse programmi come Uno di notte su Rai 1 e collaborò a progetti innovativi con Corrado Guzzanti, partecipando a opere come Fascisti su Marte e Il caso Scafroglia. La sua versatilità lo portò a recitare in film e serie TV, tra cui Boris e opere di Carlo Verdone. Fu presidente di Greenpeace Italia e attivo in numerose istituzioni culturali. Dal 2017 condusse Atlantide su La7, un programma apprezzato per la sua profondità culturale, che gli valse il Premio Flaiano. Partecipò alla docu-serie “Vatican Girl – La scomparsa di Emanuela Orlandi“, disponibile su Netflix. La serie esplora il mistero della scomparsa di Emanuela Orlandi, avvenuta il 22 giugno 1983 a Roma. Le ultime settimane di Andrea Purgatori sono segnate da una tragica serie di eventi, secondo gli esperti. Presso la clinica Villa Margherita di Roma, nessun medico è riuscito a diagnosticare correttamente la sua condizione, un’endocardite che coesisteva con un tumore ai polmoni, ignorando la possibilità di una terapia antibiotica salvavita. Purgatori è deceduto il 19 luglio 2023 a causa dell’inerzia medica, con il cardiologo Guido Laudani tra i quattro medici indagati per omicidio colposo. Solo dopo il trasferimento al Policlinico Umberto I sono stati identificati correttamente i problemi di salute di Purgatori, escludendo le metastasi cerebrali erroneamente diagnosticate e confermando l’endocardite batterica. La famiglia, assistita dall’avvocato Alessandro Gentiloni Silveri, ha denunciato gravi errori medici, inclusi trattamenti invasivi non necessari, sollevando interrogativi sulla responsabilità e sulla qualità dell’assistenza sanitaria fornita. La sua camera ardente fu allestita al Campidoglio. I funerali si tennero a Roma, testimoniando l’affetto e la stima di molti.

La CNN riduce il personale del 3% e scommette sul digitale

CNN speciale

La CNN ha annunciato un taglio di circa 100 posti di lavoro, pari a circa il 3% del suo personale, nell’ambito di una revisione strategica volta a unificare le redazioni e a lanciare un nuovo servizio di abbonamento digitale. Questa mossa fa parte di un piano più ampio per rilanciare l’emittente televisiva consolidando le redazioni e aumentando i contenuti in streaming. Mark Thompson, l’amministratore delegato della CNN nominato lo scorso anno, ha comunicato queste decisioni allo staff tramite una nota, sottolineando l’importanza di ritornare allo “spirito pionieristico” del fondatore della CNN, Ted Turner, con l’obiettivo di creare un business digitale miliardario. Thompson, che ha precedentemente guidato con successo una revisione digitale al The New York Times, ha spiegato che la CNN lancerà un servizio di abbonamento digitale entro la fine del 2024, con cui mira creare un’attività di informazione multimediale integrata e semplificata, con una nuova e audace strategia digitale. Parte del piano prevede la fusione delle redazioni statunitense, internazionale e digitale della CNN. Inoltre, sarà incrementata la trasmissione di contenuti CNN su Max, il servizio di streaming di proprietà di Warner Brothers Discovery, e verrà promossa l’adozione strategica dell’intelligenza artificiale. Thompson è stato incaricato di salvaguardare il futuro della CNN, che negli ultimi anni ha faticato a competere con i suoi concorrenti e a mantenere il pubblico, in gran parte a causa dell’abbandono dei tradizionali abbonamenti televisivi. La CNN ha recentemente firmato un “accordo di licenza multimilionario” per valorizzare il suo archivio video di 44 anni, un passo significativo per aumentare le entrate. Gli indici di ascolto della CNN sono drasticamente diminuiti negli ultimi due anni, più di quelli di Fox News e MSNBC. La casa madre, Warner Bros. Discovery, affronta un pesante carico di debiti e un significativo calo del prezzo delle azioni. Recentemente, la CNN ha ottenuto una spinta organizzando il primo dibattito presidenziale di giugno, che ha attirato oltre 50 milioni di spettatori, con 9,5 milioni sintonizzati su CNN. Mark Thompson ha annunciato che il primo prodotto in abbonamento di CNN.com debutterà entro l’anno e che l’azienda svilupperà offerte di “notizie che puoi usare” nella copertura di lifestyle, puntando anche sull’intelligenza artificiale. La riorganizzazione prevede la fusione delle redazioni USA, internazionali e digitali sotto Virginia Moseley. Thompson ha inoltre ordinato di aumentare la competitività del pubblico in prima serata e di controllare i costi di produzione. Ha sottolineato che il cambiamento è un processo graduale, con gli annunci attuali che rappresentano solo un primo passo significativo. Nonostante questi piani ambiziosi, Thompson ha annunciato che circa 100 dipendenti perderanno il lavoro, su un totale di oltre 3.500. Questa decisione fa parte di una più ampia riorganizzazione che prevede la creazione di nuovi ruoli nell’ambito della nuova struttura organizzativa. Thompson non è l’unico dirigente dei media a supervisionare una revisione strategica delle redazioni; anche Sir Will Lewis ed Emma Tucker stanno promuovendo cambiamenti rispettivamente al Washington Post e al Wall Street Journal. I gruppi mediatici tradizionali stanno affrontando la sfida di raggiungere nuovi pubblici attraverso canali digitali come TikTok e YouTube, pur mantenendo le attività tradizionali. Nel 2022, la CNN ha lanciato un servizio di abbonamento digitale chiamato CNN+, chiuso dopo solo un mese dai nuovi proprietari Warner Brothers Discovery. Thompson ha descritto questa iniziativa come “un grande e audace esperimento, che è stato abbandonato piuttosto rapidamente”. Il nuovo servizio di abbonamento digitale, secondo Thompson, mirerà a offrire contenuti utili e legati al lifestyle, una categoria in cui la CNN ritiene di poter eccellere. Questo sarà un passo cruciale per aiutare il pubblico e i clienti a vivere una vita migliore, ancorata al giornalismo di qualità per cui la CNN è conosciuta.

Chiocci rimuove Capparelli dello Speciale su Trump

Gabriella Capparelli Tg1

Il direttore del Tg1, Gian Marco Chiocci, ha rimosso Maria Gabriella Capparelli, sindacalista e giornalista di lunga data, dalla conduzione dello speciale sull’attentato a Donald Trump. Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai, denuncia l’azione come una ritorsione contro chi svolge attività sindacale. Viale Mazzini, sede della Rai, ha prontamente replicato, definendo l’accusa “infondata”. LA DENUNCIA DI USIGRAI Usigrai ha accusato Chiocci di aver escluso Capparelli dalla conduzione senza alcuna spiegazione valida, nonostante fosse già in redazione pronta a coprire l’evento come da programma. “È la logica dei tempi che corrono in Rai dopo la presa dell’azienda da parte di una dirigenza che usa il potere acquisito contro chiunque la pensi in modo diverso da loro”, ha dichiarato il sindacato in una nota ufficiale. Il sindacato ha inoltre ricordato come Chiocci, durante lo sciopero del 6 maggio indetto per protestare contro le ingerenze governative nella linea editoriale della Rai, abbia festeggiato la scarsa partecipazione come una vittoria contro il “sindacato rosso”. Usigrai ha evidenziato che Capparelli, che il 19 aprile era considerata adatta per condurre uno speciale sugli Esteri, è stata ora estromessa poco dopo che il sindacato ha depositato un ricorso contro l’azienda per comportamento antisindacale. LA RISPOSTA DI VIALE MAZZINI Viale Mazzini ha risposto con una nota ufficiale, negando qualsiasi intento di ritorsione. “La notizia dell’attentato all’ex presidente Trump è arrivata dopo la mezzanotte e ha tenuto impegnata per tutta la notte parte della direzione del Tg1″, si legge nella nota. “L’organizzazione di uno speciale di tre ore e mezza, a partire dalle ore 7 del mattino, ha visto impegnati tutta la redazione Esteri e parte della redazione Cronaca“. Secondo l’azienda, la scelta della conduzione è ricaduta sulla redazione competente per i temi di politica internazionale, con il capo redattore Oliviero Bergamini e la capo servizio-conduttrice della redazione Esteri Perla di Poppa. “La collega Capparelli, stimata e apprezzata, ha condotto regolarmente il TgLis, spazio di informazione che non poteva essere inglobato nello Speciale”. CLIMA DI GESTIONE ARBITRARIA Usigrai ha concluso la sua denuncia descrivendo un clima di gestione arbitraria che mortifica la qualità professionale e danneggia l’azienda e il sindacato. “Difficile pensare che si tratti di coincidenze se non vi sono motivi che possano giustificare decisioni che di fatto mortificano la qualità professionale della collega”, ha affermato il sindacato. POLITICIZZAZIONE DELLA RAI La gestione della Rai è accusata di essere pesantemente influenzata da interessi politici. Un esempio è il recente “buco” di Rai News 24 sulle elezioni francesi, durante il quale venne trasmesso un festival culturale della destra con la partecipazione del direttore Petrecca. Alessandro Casarin, direttore del Tgr, ha ulteriormente esacerbato la situazione commentando sarcasticamente l’attentato a Trump: “Quattro ore di diretta. Attese paginate su quotidiani e comunicati e interrogazioni in Vigilanza”.

Rai, Sergio risponde: “321 minuti di copertura elettorale”

Roberto-Sergio-Foto-LaPresse

Roberto Sergio, amministratore delegato della Rai, ha presentato una relazione che difende l’operato della rete televisiva pubblica italiana nella copertura delle elezioni francesi. La relazione risponde alle critiche ricevute riguardo alla presunta insufficienza di spazio dedicato all’evento. Le polemiche si sono scatenate in seguito alla programmazione delle reti generaliste la sera delle elezioni. Durante quella fascia oraria, il canale all news RaiNews24 ha dedicato il telegiornale delle 22 al Festival delle Città Identitarie a Pomezia, suscitando proteste da parte del Comitato di Redazione (Cdr) e del sindacato dei giornalisti Usigrai. Questi ultimi hanno lamentato la mancanza di adeguata copertura delle elezioni francesi. Roberto Sergio ha rigettato le accuse, sottolineando come il Tg1 delle 20 del 7 luglio (22,7% di share) abbia offerto un’ampia copertura delle elezioni francesi, con collegamenti in diretta da Parigi e interviste ai protagonisti. Anche Tg2 e Tg3 hanno seguito l’evento in modo approfondito, e Rai3 ha trasmesso uno speciale dopo le 23 per analizzare i dati consolidati. Sergio ha anche specificato che il flusso informativo è stato garantito anche da Giornali Radio, Televideo, il portale RaiNews.it e RaiNews24, che ha mandato in onda uno speciale intitolato “Francia al bivio” a partire dalle 19.55 –  che ha incluso collegamenti con corrispondenti Rai e opinionisti francesi e italiani, proseguendo con aggiornamenti per tutta la serata e la notte. Contrariamente a quanto riportato dalla stampa, anche il sommario del tg delle 22 di RaiNews24 si è aperto con le elezioni francesi. Sergio ha fornito dati precisi: tra le 22 e le 22.45, circa il 40% del tempo notizia è stato dedicato alle elezioni francesi, con un totale di 321 minuti di copertura. Nei giorni successivi, la copertura è proseguita in modo ampio ed esaustivo. Tra il 7 e il 9 luglio, il tempo notizia sui canali Rai è stato pari a 9 ore e 15 minuti, con una copertura complessiva di 19,5 milioni di spettatori per i tg delle reti generaliste, a cui si aggiungono gli utenti di RaiNews24, delle radio e di RaiNews.it. Roberto Sergio ha concluso ricordando che, anche in occasione delle legislative francesi del 2022, la Rai aveva adottato una copertura simile, senza speciali sui canali generalisti ma con finestre informative all’interno di uno speciale di RaiNews24 dedicato all’Ucraina. Questa modalità, secondo Sergio, è in linea con le pratiche adottate da altri paesi europei, che prevedono coperture nei tg senza speciali dedicati.

SkyTg24: continuità e novità, alleanze per i confronti politici

SkyTg24 studio

Nella presentazione del palinsesto autunnale di SkyTg24, il direttore Giuseppe De Bellis ha delineato una strategia che mira a mantenere la continuità editoriale, pur introducendo elementi innovativi destinati a distinguere la rete all-news nel panorama televisivo italiano. Uno dei punti focali dell’intervento di De Bellis è stata la proposta di un’inedita alleanza tra broadcaster per ospitare confronti politici tra i leader italiani. Questa iniziativa, secondo De Bellis, risponde alla necessità di promuovere una informazione imparziale e di qualità, superando le interferenze politiche che talvolta compromettono la trasmissione dei fatti internazionali. De Bellis ha criticato implicitamente la gestione delle elezioni francesi da parte della Rai, sottolineando come le decisioni editoriali possano essere influenzate eccessivamente da considerazioni politiche, a discapito della pura narrazione giornalistica. Ricordando il ruolo fondamentale di SkyTg24 come servizio pubblico sin dalla sua fondazione nel 2003, De Bellis ha ribadito l’impegno della testata nel promuovere l’interesse generale e nel fornire una copertura informativa completa e accurata. De Bellis ha anche evidenziato il continuo successo di SkyTg24 nelle classifiche di autorevolezza dei media, sottolineando il suo primato tra i giovani spettatori. Con un palinsesto pensato per coniugare tradizione e innovazione, SkyTg24 si conferma un punto di riferimento nel panorama dell’informazione televisiva italiana. Questo nuovo palinsesto si preannuncia dunque come un’occasione per SkyTg24 di rafforzare la sua posizione di leadership nel settore, continuando a offrire un’informazione di qualità che risponde alle esigenze di un pubblico sempre più esigente e informato. Nella prossima stagione di SkyTg24, ci saranno diverse novità e cambiamenti significativi: Materia Grigia: Fabio Vitale condurrà un programma dedicato a temi sociali, culturali e di attualità, con due esperti che discuteranno partendo da prospettive diverse. SkyTG25: Alessio Viola si occuperà di approfondimenti sui principali eventi settimanali nei weekend. Feedback: Alessandro Marenzi guiderà una trasmissione di inchieste basate sulle richieste del pubblico, con dati da un sondaggio di YouTrend. Elezioni USA: sarà dedicato ampio spazio alla copertura delle elezioni negli Stati Uniti previste per novembre. Cambiamenti nelle conduzioni: Tonia Cartolano si sposterà dalla mattina al mezzogiorno con Stefania Pinna, mentre Monica Peruzzi sostituirà Alessio Viola nel pomeriggio. Pablo Trincia: dopo il successo dei suoi podcast precedenti, Pablo Trincia presenterà un nuovo reportage, “E poi il silenzio – Il disastro di Rigopiano”, disponibile in podcast e come docuserie.