Rcs: utile 2024 in crescita, digital forte e stabile. Il Corriere raggiunge 28,5 milioni di utenti unici mensili

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Rcs chiude il 2024 con risultati in crescita per tutti i principali indicatori economico-finanziari, segnando un utile netto di 62 milioni di euro, in aumento dell’8,8% rispetto ai 57 milioni del 2023. Il margine operativo lordo (EBITDA) sale dell’8,7% a 148 milioni, mentre l’utile operativo (EBIT) raggiunge i 92,6 milioni, in crescita del 14% sull’anno precedente. I ricavi consolidati ammontano a 819,2 milioni, con una lieve flessione rispetto agli 828 milioni del 2023, mentre la posizione finanziaria netta torna positiva per 7,8 milioni di euro, in miglioramento di 31,2 milioni rispetto al bilancio 2023, dopo l’erogazione di dividendi per 36,3 milioni. Il consiglio di amministrazione, riunito sotto la presidenza di Urbano Cairo, proporrà all’assemblea degli azionisti – convocata per l’8 maggio – un dividendo pari a 0,07 euro per azione, come nel 2023. Sul fronte digitale, Rcs registra una customer base attiva di oltre 1,2 milioni di abbonamenti: 685 mila per il Corriere della Sera (erano 595 mila a fine 2023), 251 mila per la Gazzetta dello Sport (214 mila nel 2023), 163 mila per El Mundo e 110 mila per Expansión. I ricavi pubblicitari si attestano a 340,7 milioni, in calo rispetto ai 347,1 milioni del 2023, con il digitale che incide per il 43% sul totale. I ricavi editoriali e diffusionali si fermano a 323,4 milioni (contro 332,9 milioni nel 2023), con una flessione legata alla contrazione dei ricavi da opere collaterali e dell’attività di distribuzione del gruppo m-dis. I ricavi digitali rappresentano il 26,7% del totale. In crescita anche il traffico digitale: il Corriere raggiunge 28,5 milioni di utenti unici mensili (3,8 milioni giornalieri), la Gazzetta 15,4 milioni (2,1 milioni giornalieri). Il sistema digitale Rcs in Italia totalizza 30,3 milioni di utenti unici mensili. Sui social, i principali account del Corriere raggiungono 13,6 milioni di follower, quelli della Gazzetta 6,7 milioni. Nel 2024 sono state avviate nuove collaborazioni editoriali – tra cui quella tra il Corriere e il New York Times – e lanciati nuovi canali digitali, podcast, app e iniziative come “Figli & Genitori”, “Salute”, “L’Economia”, “L’Innovazione”, “Chiedi all’esperto” e “Fast Talks”. Tra gli eventi principali figurano il Tempo delle Donne (oltre 30 mila presenze e 6,5 milioni di streaming), la festa de la Lettura, Festival Pianeta 2030, Italia Genera Futuro, il Tempo della Salute, Civil Week, Cook Fest, Women in Food, Campbus, Capitale Umano, Tech Emotion e Pact For Future. In ambito sportivo, il gruppo ha seguito il Giro d’Italia, il Festival dello Sport di Trento, la Milano Sanremo, la Milano Torino Sport, le Strade Bianche, Next Gen e la Milano Marathon. Quanto alle prospettive per il 2025, Rcs segnala tra i fattori influenti i conflitti in Ucraina e in Medio Oriente, nonché l’introduzione di dazi e limitazioni ai commerci internazionali. Senza ulteriori peggioramenti, il gruppo ritiene possibile mantenere margini EBITDA fortemente positivi, almeno in linea con quelli del 2024, e proseguire nella generazione di cassa operativa.

Cento giornalisti spiati su WhatsApp, anche il direttore di Fanpage

WhatsApp

Quasi 100 giornalisti e altri membri della società civile sono stati presi di mira da uno spyware sviluppato da Paragon Solutions, un’azienda israeliana specializzata in software di hacking. L’attacco ha coinvolto utenti di WhatsApp, con l’obiettivo di accedere ai loro dati personali e professionali. Secondo quanto riferito dalla popolare applicazione di messaggistica, vi è un’”elevata certezza” che almeno 90 utenti siano stati compromessi, con i loro dispositivi infettati senza che se ne rendessero conto. Tra le vittime vi è anche Francesco Cancellato, direttore del quotidiano Fanpage.it, il quale ha ricevuto una notifica da WhatsApp Support che lo informava della possibile violazione del suo dispositivo. Secondo quanto riportato dalla testata, il messaggio affermava che l’attacco era stato interrotto da WhatsApp, ma che era probabile che il dispositivo fosse stato compromesso. Di conseguenza, sono state avviate indagini per comprendere l’entità del danno subito e verificare quali informazioni siano state effettivamente sottratte. WhatsApp ha scoperto e bloccato l’attacco a dicembre, ma solo di recente ha avvisato le vittime. Il messaggio inviato a giornalisti e attivisti spiegava che lo spyware poteva accedere ai loro dati, come messaggi e file. WhatsApp ha avviato azioni legali contro Paragon Solutions per fermare l’uso del software dannoso e proteggere gli utenti. Non si sa chi abbia ordinato l’attacco, ma il fatto che il software sia venduto a governi fa pensare a motivi politici o di sorveglianza. Meta, la società madre di WhatsApp, ha dichiarato che continuerà a lavorare per identificare e contrastare le minacce informatiche rivolte ai suoi utenti, collaborando con esperti di sicurezza e autorità competenti per garantire una maggiore protezione dei dati.  

Luca Poggi è il nuovo AD di Rai Pubblicità dal 2025

Luca Poggi, Ad Rai Pubblicità

È arrivata la conferma ufficiale: Luca Poggi è il nuovo Amministratore Delegato di Rai Pubblicità. La decisione è stata presa dal Consiglio di Amministrazione di Rai Pubblicità, riunito a Roma sotto la presidenza di Maurizio Fattaccio, che ha espresso parere favorevole alla nomina. Poggi entrerà in carica a partire dal 1° gennaio 2025, succedendo a Gian Paolo Tagliavia, che ha deciso di lasciare il suo incarico con anticipo rispetto alla fine del suo mandato, per intraprendere un nuovo progetto nel settore della comunicazione. Poggi, che lavora in Rai Pubblicità dal 2018, ha ricoperto ruoli di grande responsabilità, tra cui quello di Direttore Centri Media, rispondendo direttamente a Gian Paolo Tagliavia, e Direttore Clienti per l’area Lombardia. La sua carriera vanta una lunga esperienza in aziende di primo piano come Disney, Discovery Networks, Rcs Mediagroup e Publitalia ’80, consolidando una competenza che unisce pubblicità, media e intrattenimento su scala nazionale e internazionale. Il Presidente Maurizio Fattaccio ha espresso un sentito ringraziamento a Tagliavia per il suo impegno, sottolineando i risultati straordinari ottenuti da Rai Pubblicità sotto la sua guida, che ha contribuito significativamente al successo e all’espansione del business dell’azienda. Fattaccio ha anche rivolto i suoi auguri a Luca Poggi, augurandogli di guidare Rai Pubblicità verso nuovi traguardi di successo.

Firmato accordo preliminare per unione Rai Way-EI Towers

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La Rai, insieme a F2i e MFE – MediaForEurope, ha sottoscritto un Memorandum of Understanding (MoU) non vincolante per esplorare una possibile aggregazione tra Rai Way ed EI Towers. L’accordo, che coinvolge anche le rispettive società controllate, stabilisce un periodo di esclusiva fino al 30 settembre 2025, per approfondire i dettagli industriali e normativi della Potenziale Operazione, come indicato in una nota congiunta. Tra i capisaldi dell’accordo vi è il mantenimento della quotazione in borsa della combined entity e l’adozione di modalità che garantiscano l’esenzione dall’obbligo di offerta pubblica di acquisto secondo la normativa vigente. La road map prevede la definizione dei termini della Potenziale Operazione entro la scadenza del periodo di esclusiva. La Potenziale Operazione rimane condizionata a una serie di passaggi fondamentali, tra cui le attività di due diligence, la negoziazione e sottoscrizione di accordi vincolanti, l’approvazione da parte degli organi deliberativi delle parti e il conseguimento delle necessarie autorizzazioni regolamentari. Il MoU si sviluppa in conformità al Dpcm del 22 maggio 2024, che modifica il precedente decreto del 17 febbraio 2022, evidenziando la volontà delle parti di promuovere sinergie strategiche nel settore delle infrastrutture di trasmissione.

Adnkronos lancia “Università News” per gli atenei italiani

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Adnkronos lancia “Università News”, un progetto editoriale che punta a valorizzare il ruolo fondamentale del mondo accademico e della ricerca universitaria come motore di crescita per l’Italia. Il sistema universitario italiano rappresenta una realtà complessa, caratterizzata da eccellenze riconosciute a livello internazionale ma anche da criticità persistenti, come la scarsità di risorse, la burocrazia e la precarietà del personale docente. Questo nuovo canale si propone di accendere i riflettori su tali dinamiche, promuovendo il valore degli atenei italiani come veri e propri incubatori di conoscenza e innovazione. Il progetto, già disponibile su www.adnkronos.com, offrirà contenuti multimediali diversificati: articoli, interviste video, servizi televisivi, podcast e talk show realizzati negli studi di Roma e Milano. L’obiettivo è raccontare il contributo strategico delle università italiane allo sviluppo sociale, culturale ed economico del Paese, evidenziando sia le eccellenze che le sfide da affrontare. Le università italiane sono depositarie di una solida tradizione accademica e svolgono un ruolo chiave nella formazione di capitale umano qualificato, essenziale per lo sviluppo di una nuova leadership e per il rinnovamento della classe dirigente. “Università News” punta a diffondere questo messaggio, valorizzando il patrimonio scientifico, tecnologico e culturale degli atenei, troppo spesso sottovalutato. Nonostante gli investimenti in formazione e ricerca siano ancora inferiori rispetto alla media europea, il sistema universitario italiano dimostra una capacità straordinaria di eccellere in vari settori. Questo canale si impegna a mettere in luce i successi e i progressi del mondo accademico, creando consapevolezza sul ruolo strategico che le università svolgono. Adnkronos, forte di una lunga esperienza nell’ambito dell’informazione, si distingue per l’autorevolezza delle fonti e una rete di distribuzione capillare che include social media, emittenti radiofoniche, tv locali e portali web. I contenuti di “Università News” saranno diffusi su tutti i canali del circuito Adnkronos, garantendo una copertura ampia e puntuale.

Rai e immagini: sindacati denunciano condizioni critiche

Telecamera

Il Comitato di redazione della Tgr Sicilia e il coordinamento Cdr della Tgr denunciano le criticità delle politiche Rai sulla produzione di immagini, portando all’attenzione il caso di Francesco Caudullo, operatore aggredito a Piazza Armerina insieme all’inviata Lucia Basso. Caudullo ha dovuto coprire personalmente i danni subiti dalla sua telecamera, accendendo i riflettori sulle problematiche legate alla gestione dei fornitori esterni. Negli ultimi anni, la Rai ha ridotto drasticamente la produzione interna di immagini, affidandosi quasi esclusivamente a fornitori esterni. Questa scelta, secondo i rappresentanti sindacali, ha generato una serie di conseguenze negative, tra cui: Qualità ridotta del prodotto giornalistico. Difficoltà nella verifica delle informazioni e nell’assicurare l’indipendenza editoriale. Limitazioni nel realizzare servizi a causa della scarsa disponibilità di video di qualità accettabile. Durante il recente stato di agitazione del personale della produzione, i disservizi si sono moltiplicati, dimostrando quanto queste scelte possano compromettere il lavoro delle redazioni regionali. Gli operatori esterni sono spesso sottoposti a condizioni di lavoro precarie, senza garanzie in caso di aggressioni o danni. Inoltre, i contratti come fornitori non tutelano né la qualità del prodotto né la dignità lavorativa. Il ritardo nei pagamenti, in alcuni casi fino a sei mesi, aggrava ulteriormente la situazione, minando la fiducia tra Rai e i suoi collaboratori. I rappresentanti sindacali chiedono alla Rai di tornare a investire su risorse interne, adeguatamente retribuite e formate, per garantire qualità, indipendenza e tutela dei lavoratori. In gioco non c’è solo la sostenibilità del lavoro giornalistico, ma anche il diritto all’informazione dei cittadini, pilastro del servizio pubblico.

Bruno Vespa: “Il mio futuro in Rai? Dobbiamo parlarne”

Speciale Elezioni USA 2024

Bruno Vespa, storico conduttore di Porta a Porta, ha lasciato intendere dubbi sul proprio futuro durante un’intervista a Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1. Interrogato da Giorgio Lauro e Marisa Laurito sul passaggio di Amadeus al Nove, Vespa ha espresso simpatia per la scelta del collega e ne ha compreso le ragioni: “Non l’ho ancora visto, ma provvederò. Sono suo amico e gli auguro tutto il bene”. Ha poi aggiunto che il cambio di rete può offrire nuovi stimoli, senza ridursi solo a una questione economica. Vespa ha rivelato di essere stato avvicinato da Mediaset in passato, sia da Silvio Berlusconi sia più recentemente da Pier Silvio Berlusconi. Nonostante le cifre consistenti che gli erano state offerte, ha preferito restare in Rai, dove è approdato a soli 18 anni: “Nonostante ci abbia rimesso parecchi soldi, sono rimasto”. Vespa ha specificato che, prima dell’avvio di Cinque Minuti, Mediaset gli aveva proposto esattamente il doppio della cifra che percepisce attualmente. Il contratto con la Rai scadrà nell’agosto dell’anno prossimo, e Vespa non ha escluso l’ipotesi di considerare nuove opportunità: “Chissà… Dobbiamo parlarne”, ha commentato, lasciando aperte tutte le possibilità. “La Rai è stata molto generosa, giustamente, con tanti colleghi”, ha osservato, con un tono che potrebbe suggerire una leggera perplessità. Vespa sembra in attesa di chiarimenti da parte dell’azienda e valuta ogni eventualità, senza chiudere le porte a un eventuale approdo in altre reti. (In foto, lo Speciale Elezioni USA 2024 di Porta a Porta e Tg1)

RCS cresce in borsa, Corriere leader con 645mila abbonati

Urbano Cairo RCS

RCS MediaGroup ha registrato un aumento in Piazza Affari fino al 3,5%, chiudendo la giornata con un +1,25% in borsa, a seguito della presentazione del bilancio dei primi nove mesi del 2024. I dati evidenziano una forte crescita degli utili e dei margini, accompagnata da un incremento nel numero degli abbonati. L’editore Urbano Cairo ha espresso soddisfazione per i risultati raggiunti, ricordando i progressi realizzati negli ultimi otto anni sotto la sua guida: dal 3 agosto 2016, quando è diventato presidente di RCS, il gruppo ha generato cassa per 630 milioni di euro, quasi azzerato il debito, distribuito 145 milioni in dividendi, e riacquistato la sede storica del Corriere della Sera per 70 milioni di euro. Al 30 settembre 2024, la base clienti digitale di RCS, che include sia le testate italiane sia quelle spagnole, ha superato 1,1 milioni di abbonamenti. Solo il Corriere della Sera conta 645 mila abbonati, seguito da 246 mila per la Gazzetta dello Sport, 154 mila per El Mundo e 101 mila per Expansión. RCS si conferma quindi primo editore online in Italia, con un totale di 30,9 milioni di utenti unici medi mensili. Il consiglio di amministrazione, riunitosi ieri, ha sottolineato l’importanza del ruolo informativo delle testate, sempre più riconosciute dal pubblico come autorevoli, sia in formato digitale sia su carta. Nei primi nove mesi dell’anno, il margine operativo lordo (EBITDA) ha registrato un incremento dell’11,33%, raggiungendo i 91,4 milioni di euro, rispetto agli 82,1 milioni dello scorso anno. Tutti i comparti aziendali hanno contribuito alla crescita, in particolare le divisioni Quotidiani Italia e Unidad Editorial. Il margine operativo lordo sui ricavi totali di 602,3 milioni di euro rappresenta un’incidenza del 15,2%, contro il 13,5% dell’anno precedente. Anche il risultato operativo è in aumento del 16,89% a 51,5 milioni di euro, mentre l’utile netto è salito del 13,4%, attestandosi a 32,1 milioni di euro. L’indebitamento netto di RCS si è ridotto di 3,7 milioni di euro, scendendo a 19,7 milioni dopo aver distribuito 36,3 milioni in dividendi. Guardando al futuro, il consiglio di amministrazione prevede di raggiungere margini in crescita per il 2024, con l’obiettivo di proseguire nella generazione di cassa grazie alla gestione operativa. (In foto, Urbano Cairo)

Mattarella: Rai come “cornice di libertà e spazio d’inclusione”

Sergio Mattarella

Nel contesto del convegno “Le sfide del servizio pubblico”, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato un messaggio che richiama l’attenzione sull’importanza di garantire alla Rai un ruolo di “cornice di libertà e spazio di inclusione”. Intervenendo da remoto dalla Cina, ha espresso l’auspicio che in Rai possano continuare a prosperare originalità, professionalità, innovazione e pluralismo, senza spartizioni o interferenze. Inoltre, Mattarella ha evidenziato che la Rai, sostenuta dal canone pagato dai cittadini, deve avere una responsabilità esclusiva verso di essi. La riflessione di Mattarella si inserisce in un momento delicato per la Rai, con l’avvio in Parlamento della discussione sulla riforma della legge sulla Rai, che dovrà rispondere ai requisiti di trasparenza e indipendenza previsti dal regolamento europeo. Il convegno, organizzato dalla presidente della commissione di Vigilanza Rai, Barbara Floridia (M5S), ha l’obiettivo di riaprire un dialogo tra maggioranza e opposizione, pur con alcune tensioni: il PD ha infatti boicottato l’incontro, mantenendo una linea critica sulle recenti nomine Rai. Non sono mancate le polemiche, tra cui quella di Geppi Cucciari, che ha criticato in modo ironico la governance della Rai e il declino di RaiTre. Il presidente del Senato, Ignazio La Russa (FdI), ha risposto in tono leggero, mentre Maurizio Gasparri (FI) ha indirizzato dure accuse al PD, attribuendogli colpe per il presunto indebolimento del pluralismo. In un quadro di sfide per il servizio pubblico, l’AD Rai, Giampaolo Rossi, ha espresso il desiderio di trovare una soluzione comune per la riforma, sottolineando l’importanza della sicurezza delle risorse pubbliche. Il dibattito si è esteso alla questione del canone, con il vicepremier Matteo Salvini (Lega) che ne ha sostenuto il taglio. Tuttavia, permangono divergenze all’interno della maggioranza. Sul fronte dell’innovazione, il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha evidenziato la necessità di regolamentare l’impatto dell’intelligenza artificiale sui media e di preservare l’autenticità dell’informazione pubblica, mentre il presidente dell’Agcom, Giacomo Lasorella, ha annunciato che l’Autorità monitorerà il rispetto del Media Freedom Act.  

Askanews in crisi: “Sacrifici insostenibili, necessario un confronto”

Askanews homepage

Il Comitato di redazione (Cdr) di Askanews ha espresso forte preoccupazione per le recenti richieste economiche avanzate dall’azienda, ritenute ingiustificate e potenzialmente dannose per la qualità del prodotto giornalistico. In un comunicato stampa diffuso mercoledì 30 ottobre 2024, il Cdr ha chiesto un incontro con il Sottosegretario all’Editoria, Alberto Barachini, per presentare in modo dettagliato la situazione attuale e i sacrifici già affrontati dai giornalisti per garantire la sopravvivenza dell’agenzia. Il 18 ottobre scorso, i giornalisti di Askanews hanno scioperato in risposta all’ennesima richiesta aziendale di tagli al costo del lavoro. In un comunicato dell’assemblea dei redattori, diffuso il 17 ottobre, è stata ribadita all’unanimità la necessità di rispettare i patti in vigore e la totale indisponibilità della redazione a sostenere da sola il peso di qualunque risparmio. L’assemblea ha definito la richiesta di tagli al costo del lavoro irricevibile e pericolosa per la sopravvivenza dell’agenzia, sottolineando che da quasi dodici anni i giornalisti non ricevono uno stipendio intero. Negli ultimi quattro anni, la redazione ha lavorato duramente per evitare il fallimento dell’azienda, sopportando quasi interamente l’onere finanziario senza ricevere spiegazioni sui piani di sviluppo che potrebbero giustificare le esorbitanti richieste economiche. La nota del Cdr ha evidenziato anche l’urgenza di conoscere nel dettaglio gli sviluppi futuri che giustificherebbero i prospettati tagli al lavoro giornalistico e le ragioni dietro l’aumento delle spese a favore di soggetti esterni negli ultimi anni. L’assemblea ha dichiarato lo stato di agitazione, assegnando al Cdr un pacchetto di cinque giorni di sciopero a sostegno delle sue rivendicazioni. La prima giornata di sciopero è stata indetta per il 18 ottobre, con l’obiettivo di imporre il rispetto delle norme professionali e tutelare salari e posti di lavoro. Il Cdr rimane in attesa di un confronto con le autorità competenti, nella speranza di trovare soluzioni che possano preservare la qualità dell’informazione fornita da Askanews.