Lorenza Ghidini alla guida di Radio Popolare

Per la prima volta nella sua storia, Radio Popolare, l’iconica emittente milanese, accoglie una donna alla guida: Lorenza Ghidini è stata nominata nuova direttrice editoriale, segnando un momento di svolta per la storica radio. Questa nomina avviene in un momento significativo, poiché nel 2025 la radio festeggerà il cinquantesimo anniversario dalla sua fondazione. L’elezione di Ghidini è avvenuta ieri sera durante l’assemblea dei soci della cooperativa dei lavoratori di Radio Popolare. Questo importante passo segue un decennio di servizio come caporedattrice e membro dei comitati interni di governance. Con la nomina di Ghidini, Radio Popolare può ora vantare una leadership al femminile, affiancando Catia Giarlanzani, amministratrice delegata di ERREPI S.p.A., già in carica da dieci anni. Da ben 25 anni Ghidini è una figura autorevole nel panorama dell’informazione politica e attuale. La sua trasmissione “Prisma”, in onda ogni mattina su Radio Popolare, è seguita da migliaia di ascoltatori non solo a Milano e in Lombardia, ma anche online in altre regioni italiane e all’estero attraverso il sito www.radiopopolare.it. Particolarmente sensibile alle tematiche femministe e alle battaglie contro le discriminazioni e la violenza di genere, Ghidini immagina un futuro radioso per Radio Popolare durante i suoi prossimi tre anni di mandato. La vede come una voce attiva e incisiva nell’opposizione alle forze politiche di destra, sempre più radicata e coinvolta nel dialogo con la comunità locale, e proiettata verso un futuro vibrante e creativo. Il legame di Ghidini con Radio Popolare risale al 1998, sotto la direzione di Piero Scaramucci, uno dei suoi fondatori. Questa radio, nata negli anni settanta dall’ambiente della sinistra extraparlamentare milanese, ha trovato in Ghidini una custode appassionata della sua storia e dei suoi valori, con una particolare attenzione alla Resistenza. Nata a Milano nel 1972, Ghidini proviene da una famiglia con radici a Parma e con un bisnonno che ha fatto parte dell’Assemblea Costituente. Dopo gli studi in lettere presso l’Università Statale e la laurea in storia contemporanea, ha perfezionato le sue competenze frequentando la scuola di giornalismo IFG. La sua passione per la storia e la sua dedizione al giornalismo continuano a guidarla in questa nuova fase della sua carriera, promettendo un futuro brillante per Radio Popolare sotto la sua guida illuminata.
Il Tempo cambia direttore: arriva Tommaso Cerno

Davide Vecchi lascia la direzione de ‘Il Tempo’, alla guida arriva Tommaso Cerno. Nell’editoriale di addio del direttore Davide Vecchi, pubblicato oggi sul giornale, si legge: Questo è l’ultimo numero de Il Tempo che firmo come direttore responsabile. Dopo due anni esatti lascio Piazza Colonna. Ventiquattro mesi in cui molto è stato fatto. Questo giornale è una comunità, con valori e principi saldi nella tradizione e nella storia del nostro Paese, della nostra Patria. Siamo semplicemente fedeli a determinati principi per noi insindacabili. Per dire, la vicenda manganelli. È sbagliato alzarli contro studenti minorenni ma è ben più grave che studenti minorenni si permettano di sfidare le forze dell’ordine e i confini stabiliti dalle regole del vivere civile rappresentati da quelle forze dell’ordine. Siamo sempre a Valle Giulia vista da Pasolini. In questi due anni mi hanno bollato in ogni modo. Senza sapere fossero tutti complimenti. Perché ho condiviso le politiche del governo Meloni e ho sempre usato il buon senso. Quando ho difeso Andrea Giambruno, convinto (e lo sono ancora) che nulla abbia fatto di male da meritarsi tanta acredine e accanimento mediatico: c’è ben altro di cui occuparsi. Quando ho preso le parti del ministro Francesco Lollobrigida, scendere da un treno per rispettare gli impegni istituzionali con una comunità (quella di Caivano) per decenni dimenticata e abbandonata dallo Stato è un dovere, non un demerito. O quando ho condiviso le scelte di Matteo Salvini, per ultima quella di fare visita a Denis Verdini: comportamenti da uomo che rispetta le persone. Ma capisco che molti siano abituati ormai a politici banderuola, che agiscono e scelgono di apparire solo come/quando/dove fa comodo per avere applausi. Io invece credo fortemente nella coerenza e nel rispetto delle proprie idee. A prescindere dal consenso che queste portano. E solo chi è mosso da principi concreti riesce a essere tenace nel perseguirli contro tutto e tutti. Chi arriverà dopo di me troverà un gruppo di giornalisti affiatato, capace di lavorare in squadra. Un gruppo di giornalisti che rappresenta oggi la storia e l’anima de Il Tempo. E che sono certo saprà aiutare e sostenere il nuovo corso del nuovo direttore, Tommaso Cerno, un collega con lunga esperienza anche politica e che saprà sicuramente trovare gli strumenti per proseguire a proiettare nel futuro questo giornale rispettandone principi e valori fondanti. A voi lettori de Il Tempo grazie. In foto, Palazzo Wedekind, sede del quotidiano a Roma.
Cristiano Marcacci nuovo direttore del Tirreno

Dal primo febbraio, Il Tirreno, il quotidiano toscano, ha visto un cambio nella sua leadership. Cristiano Marcacci, attuale vicedirettore della testata, ha preso il timone come nuovo direttore, sostituendo Luciano Tancredi, il direttore in carica. Questo annuncio è stato fatto dalla società editrice Gruppo SAE S.p.A., che pubblica anche altre importanti testate giornalistiche come La Gazzetta di Reggio, La Gazzetta di Modena, la Nuova di Ferrara e la Nuova Sardegna. Cristiano Marcacci, originario della montagna pistoiese e 53 anni, ha trascorso gran parte della sua carriera all’interno del Tirreno. Ha iniziato come redattore nel 1991, crescendo professionalmente all’interno della redazione di Pisa, dove ha poi assunto il ruolo di caposervizio. Negli ultimi anni, ha ricoperto la posizione di caporedattore centrale e, alcuni mesi fa, è stato promosso vicedirettore. Questo percorso di crescita all’interno del giornale ha portato Marcacci a diventare il nuovo direttore responsabile de Il Tirreno dal 2 febbraio 2024. Uno degli obiettivi principali della nuova direzione è la valorizzazione della cronaca locale, sia attraverso la versione cartacea che digitale del giornale. Questo spostamento di leadership è stato accolto positivamente dall’editore del Gruppo SAE, che ha elogiato il lavoro svolto da Luciano Tancredi durante i suoi oltre due anni di direzione de Il Tirreno. Tancredi, a partire dal 1° febbraio, ha assunto il ruolo di direttore editoriale del Gruppo SAE, con il compito di coordinare le attività editoriali delle diverse testate del gruppo e promuovere sinergie tra le varie iniziative, sia editoriali che online. L’annuncio del cambio di direzione è stato accolto con interesse dai lettori e dai dipendenti del giornale, che ora attendono con impazienza di vedere come Marcacci guiderà Il Tirreno e contribuirà alla sua crescita nel panorama dei media locali.