Angelucci ridefinisce le direzioni: Cerno al Giornale, Capezzone al Tempo

Cerno e Capezzone

Il 1° dicembre, nel gruppo editoriale che fa capo all’imprenditore Antonio Angelucci, cambia chi dirige due dei suoi quotidiani più importanti: Tommaso Cerno diventerà direttore del Giornale al posto di Alessandro Sallusti, mentre la guida del Tempo, finora affidata allo stesso Cerno, potrebbe passare a Daniele Capezzone, oggi direttore editoriale di Libero. Il gruppo conferma invece la direzione di Mario Sechi a Libero, che quindi non subirà modifiche. La scelta di affidare Il Giornale a Cerno arriva dopo mesi in cui si parlava di un possibile riassetto interno. Cerno, udinese e cinquantenne, è considerato la figura più spostata sulla scacchiera editoriale del gruppo. La sua carriera è iniziata al Messaggero Veneto, poi è passato a L’Espresso, che ha diretto nel 2016. In seguito è diventato condirettore di Repubblica e, successivamente, parlamentare del Partito Democratico. Negli ultimi anni si è gradualmente spostato verso quotidiani dell’area centrodestra, fino ad approdare al Tempo. Secondo quanto filtrato, Sallusti avrebbe rifiutato il ruolo di direttore editoriale del Giornale, oggi nelle mani di Vittorio Feltri, e per lui potrebbe aprirsi una presenza più stabile negli studi televisivi di Mediaset come analista-commentatore. Le discussioni interne sulla sua uscita dal gruppo avevano generato reazioni, tra cui quelle attribuite proprio a Feltri, e per questo gli editori avevano inizialmente frenato. Ora però il passaggio a Cerno diventa operativo. Durante il suo anno e otto mesi alla guida del Tempo, Cerno è stato descritto come un direttore molto energico, capace di introdurre nuovi ritmi e idee che hanno riportato attenzione su una testata considerata in difficoltà. Il suo metodo di lavoro è definito “solista”: costruisce il giornale seguendo intuizioni personali, senza sempre condividerle in anticipo con la redazione, che comunque riconosce il suo impegno. In un recente incontro pubblico, Cerno ha spiegato come secondo lui sia cambiato il lavoro dei giornalisti: “prima il giornale andava in cerca della notizia, ora la notizia arriva anche al giornale via social network e il valore aggiunto del giornalista non è più nel riportarla così com’è, ma solo nell’approfondimento e nella testimonianza personale”. Ha aggiunto che il compito dei quotidiani è “selezionare le notizie e scegliere quelle che vanno approfondite”, perché devono raccontare qualcosa che non si trova già nei flussi online. Per lui, i giornalisti devono “tornare a essere testimoni diretti”.

Arianna Ravelli prima vicedirettrice della Gazzetta, con delega al Digitale

Arianna Ravelli

Da oggi, 1° novembre 2025, per la prima volta nella sua storia lunga 130 anni, La Gazzetta dello Sport avrà una vicedirettrice donna: Arianna Ravelli. L’annuncio è stato comunicato dalla redazione del quotidiano sportivo di Urbano Cairo, confermando un passaggio importante nella struttura di direzione del giornale fondato nel 1896. Ravelli affiancherà i vicedirettori Gianni Valenti – vicario del direttore – e Stefano Agresti, sotto la guida del direttore Stefano Barigelli, che è alla guida della Gazzetta dello Sport dal giugno 2020. All’interno della nuova organizzazione, Ravelli riceve la delega al Digitale, un’area sempre più centrale per lo sviluppo del quotidiano e per il futuro dell’informazione sportiva italiana. Nata professionalmente nel gruppo RCS, Arianna Ravelli ha alle spalle una lunga esperienza giornalistica. Laureata in Filosofia all’Università di Pavia, è entrata al Corriere della Sera nel 2000, iniziando nella cronaca lombarda. Dal 2005 è passata alle pagine sportive, dove ha seguito alcuni dei più importanti eventi internazionali, tra cui cinque edizioni dei Giochi Olimpici. Tra il 2023 e il 2025 ha fatto parte del Comitato di redazione del Corriere, mentre nell’aprile 2025 ha assunto il ruolo di caporedattrice alla Gazzetta, pochi mesi prima della nuova nomina.

The Observer nomina Mike Duffy primo direttore commerciale

Mike Duffy, primo direttore commerciale di The Observer

The Observer ha nominato il suo primo direttore commerciale sei mesi dopo la vendita dal Guardian a Tortoise Media. La scelta è caduta su Mike Duffy, manager con una lunga esperienza internazionale, che arriva dalla rivista Time, dove era vicepresidente e responsabile delle attività per Europa, Medio Oriente e Africa. Duffy avrà il compito di guidare la nuova strategia pubblicitaria e le partnership commerciali del giornale, rafforzando i rapporti con agenzie e marchi. L’operazione segna un passo importante perché l’Observer, che dal mese di aprile era in una fase di transizione, si prepara a diventare completamente indipendente dal team pubblicitario del Guardian. L’accordo di co-vendita della pubblicità tra i due giornali, attivo dalla cessione ad aprile, terminerà infatti il 10 ottobre. Duffy ha già ricoperto ruoli di primo piano in altre realtà editoriali: è stato direttore vendite per l’area EMEA di Forbes e direttore clienti globale al Financial Times. Presentando i suoi obiettivi, ha dichiarato: “Si tratta di un’opportunità unica per ricostruire The Observer come partner significativo per i marchi che desiderano pubblicizzare, riunirsi e raccontare la propria storia. La mia ambizione, insieme al team commerciale, è quella di costruire un’azienda grande quanto il marchio, che onori la straordinaria tradizione di The Observer e che al contempo dia forma a un nuovo, audace futuro”. Il nuovo direttore commerciale riporterà ai due co-amministratori delegati dell’Observer, Emma Sullivan e Richard Furness. A rafforzare il settore pubblicitario entrerà anche Nick Territt, ex direttore dei giornali del Times e del Sunday Times, chiamato a ricoprire il ruolo di direttore della pubblicità. In parallelo, l’Observer ha annunciato la nascita di uno studio creativo interno, chiamato Studio 1791, che lavorerà con i brand per sviluppare contenuti capaci di proporre “narrazioni potenti e affidabili che creino un legame profondo con il pubblico”.

L’Edicola, per la nuova direttrice sarà come una Sagrada Familia: in crescita e vicina alla comunità

Lorena Saracino

L’Edicola cambia guida l’11 agosto 2025: la nuova direttrice responsabile è Lorena Saracino, che subentra a Ciriaco M. Viggiano dopo 15 mesi alla direzione. L’annuncio è stato dato ai lettori in apertura di giornata. La nomina arriva in un momento di rinnovamento per il quotidiano, con l’obiettivo di unire continuità e nuove sfide editoriali. Lorena Saracino ha raccontato di aver accettato l’incarico dopo aver pensato di concludere la propria carriera giornalistica, spinta dalla passione per il mestiere e dalla fiducia accordata dall’editore. Ha ringraziato chi l’ha preceduta, citando il lavoro di Ciriaco M. Viggiano, che ha guidato il giornale in un periodo di crescita e apertura nazionale. Viggiano, nel suo saluto, ha ricordato la citazione di Francesco Grisi con cui aveva aperto il suo primo editoriale: “Se non possiamo essere giocondi mietitori, dobbiamo essere almeno arditi seminatori”, sottolineando che in questo tempo “tanto è stato seminato” e che il giornale ha difeso valori come etica del lavoro, responsabilità, legalità, garantismo e riformismo. Viggiano ha evidenziato che la diffusione è aumentata e il quotidiano ha sostenuto il dibattito pubblico per proiettare il territorio verso il futuro, tutelare i diritti, rafforzare la credibilità delle istituzioni e proteggere le comunità da approfittatori, trasformisti e criminali. Ha espresso fiducia nella nuova direttrice, definendola “autorevole ed esperta”, e ha ringraziato la redazione, gli editori Sebastiano e Vito Ladisa, la collega Annamaria Ferretti e i lettori, citando Ezra Pound: “Rendi forti i vecchi sogni perché questo nostro mondo non perda coraggio”. Saracino ha anticipato che il nuovo corso sarà un “lavoro in progress” con nuove firme, grafica rinnovata, nuovi editorialisti e un’attenzione particolare alla politica, alla città e alla regione, con richieste di trasparenza e rispetto degli impegni presi verso i cittadini. Il giornale intende dare spazio alle istanze dei giovani, affrontare i temi della cultura con il contributo di esperti e raccontare luci e ombre dell’economia locale. È prevista anche una nuova pagina dedicata alle lettere dei lettori, per raccogliere idee e segnalazioni. La direttrice ha descritto la futura Edicola come una “Sagrada Familia”, un’opera in continua costruzione, e ha sottolineato la volontà di mantenere il contatto diretto con la comunità. Ha infine ribadito che il giornale sarà “gli occhi dei lettori sulla città e sulla regione”, confermando l’impegno a non distogliere lo sguardo dai fatti. (In foto, Lorena Saracino)

Fabio Vitale nuovo direttore di Sky TG24, al posto di Giuseppe De Bellis che guida i contenuti

Fabio-Vitale

A partire dal 15 settembre 2025, Fabio Vitale sarà il nuovo direttore di Sky TG24. La nomina arriva in un momento di importanti cambiamenti organizzativi per Sky Italia, pochi giorni dopo l’annuncio della nuova Direzione Sport, News and Entertainment, affidata a Giuseppe De Bellis, che assumerà il ruolo di Executive Vice President con responsabilità su tutta l’offerta di contenuti pay e free della piattaforma. De Bellis, già direttore di Sky TG24, guiderà la nuova entità strategica che unisce sotto un’unica regia news, sport, produzioni originali, cinema, serie e documentari. Il riassetto arriva anche a seguito dell’uscita da Sky di Marzio Perrelli, EVP dello sport, e Antonella d’Errico, EVP dei contenuti. Dal mese di luglio, secondo quanto comunicato dalla società, le attività di Sky Sport, Sky TG24 e tutti i contenuti – comprese le produzioni originali di intrattenimento, il cinema, le serie TV, i documentari e i canali in chiaro – saranno coordinate da questa nuova struttura, che punta a una “logica di collaborazione e contaminazione tra contenuti, talenti e piattaforme”. Fabio Vitale, 39 anni, nato a Catania, è attualmente capo dell’Ufficio Centrale della testata. Giornalista con oltre vent’anni di esperienza, ha iniziato giovanissimo collaborando con testate sportive locali per poi passare al Giornale di Sicilia, dove si è occupato di cronaca nera e giudiziaria. Nel 2007 entra in Sky TG24 come inviato dalla Sicilia, distinguendosi per la sua versatilità e competenza. Nel 2010 diventa uno dei volti delle edizioni mattutine del telegiornale e, negli anni, assume diversi incarichi redazionali, tra cui la coordinazione delle edizioni giornalistiche. È noto al pubblico soprattutto per la conduzione dei “Confronti” tra i leader politici, un format simbolo di Sky TG24. Nel corso della sua carriera ha firmato programmi come “Tribù” e, più recentemente, il talk “Materia Grigia”, trasmesso nell’autunno 2024, dedicato a un confronto approfondito su temi complessi con approccio rigoroso, fact-checking, tempi contingentati e repliche bilanciate. Durante la pandemia da Covid-19, Vitale si è distinto conducendo da remoto l’edizione del telegiornale, assicurando continuità informativa in uno dei momenti più delicati per il Paese.

Cristiano Meoni lascia Il Tirreno per “differenze di visione” con l’azienda: è il quarto direttore in quattro anni

Cristiano Meoni

Cristiano Meoni si è dimesso martedì sera dalla direzione del quotidiano Il Tirreno di Livorno, lasciando l’incarico dopo meno di un anno. Si tratta del quarto cambio di direzione in quattro anni per lo storico giornale toscano. Le dimissioni sono maturate per differenze di visione con l’azienda in merito alla prossima riorganizzazione dell’attività editoriale, attualmente oggetto di una trattativa interna. Il piano di ristrutturazione in discussione, ancora in fase preliminare, prevede un aumento della cassa integrazione per i giornalisti dal 18% al 25% e la chiusura della redazione di Viareggio. Il confronto tra azienda e redazione è descritto come “delicato” da fonti sindacali. La comunicazione ufficiale delle dimissioni è già stata trasmessa al Comitato di redazione (Cdr). In attesa di una nuova nomina, la direzione de Il Tirreno è stata affidata a Cristiano Marcacci, che aveva già ricoperto lo stesso ruolo prima di Meoni e che fino a ieri ne era il vice. Fonti interne parlano di un possibile rimpasto più ampio all’interno del Gruppo Sae, editore del quotidiano, che potrebbe coinvolgere anche altre testate del gruppo, tra cui La Nuova Sardegna e la Provincia Pavese, di recente entrata nel perimetro societario.

Cambi in vista tra i quotidiani degli Angelucci: ecco le novità

giro di poltrone alle testate Angelucci

A Bologna, durante l’Assemblea di Confindustria del 27 maggio, alla quale ha preso parte anche la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, si è diffusa tra i giornalisti la notizia di una riorganizzazione interna nelle testate editoriali del gruppo Angelucci, in fase avanzata di definizione. Secondo quanto emerso da fonti qualificate, l’attuale direttore de Il Giornale, Alessandro Sallusti, dovrebbe passare al ruolo di direttore editoriale, mentre la direzione del quotidiano sarebbe affidata a Tommaso Cerno, attualmente alla guida de Il Tempo. Contestualmente, alla direzione de Il Tempo dovrebbe arrivare Daniele Capezzone, che lascerebbe così la direzione editoriale di Libero. Tale posizione verrebbe quindi assunta da Vittorio Feltri, già in passato alla guida del quotidiano e attualmente direttore editoriale de Il Giornale, che a sua volta la lascerebbe libera per Sallusti. Fuori da questo riassetto organizzativo rimarrebbero per ora Mario Sechi, confermato alla direzione di Libero, e Osvaldo De Paolini, alla guida del settimanale Moneta, testata a contenuto economico-finanziario lanciata di recente e distribuita in allegato ai quotidiani del gruppo, ma anche in edizione autonoma. Parallelamente al giro di nomine, il gruppo editoriale Angelucci prevede anche un’ampia riorganizzazione tecnica della struttura gestionale delle proprie testate, con interventi volti a ridefinire ruoli, processi produttivi e dinamiche interne. [Nella foto, da sinistra in alto: Alessandro sallusti (foto Ansa), Mario Sechi (foto Ansa), Tommaso Cerno (foto Ansa); sotto, da sinistra: Vittorio Feltri (foto Ansa), Daniele Capezzone (foto Ansa) e Osvaldo De Paolini]

Vincenzo di Vincenzo vicedirettore de Il Mattino

Vincenzo Di Vincenzo

A partire dal 1° giugno 2025, Vincenzo di Vincenzo assumerà l’incarico di vicedirettore de Il Mattino, come comunicato ufficialmente da Caltagirone Editore attraverso una nota diffusa il 27 maggio. La nomina rappresenta un nuovo tassello nella carriera di un giornalista che ha attraversato oltre tre decenni di attività nel panorama dell’informazione nazionale, con un lungo percorso all’interno dell’agenzia Ansa, dove ha ricoperto ruoli apicali. Nato a Napoli nel 1959, di Vincenzo è laureato in Giurisprudenza presso l’Università Federico II. Ha iniziato la sua attività professionale in una televisione privata locale, per poi entrare nel 1990 nella redazione napoletana dell’Ansa, dove è rimasto per tredici anni. Nel 2003 è stato trasferito nella sede centrale di Roma, dove ha assunto la guida dell’area multimediale dell’agenzia e del portale Ansa.it, contribuendo allo sviluppo dell’informazione digitale. Dal 2008 ha diretto la redazione di Milano, consolidando ulteriormente il proprio ruolo all’interno della struttura editoriale. Nel marzo 2025 è stato nominato caporedattore centrale, posizione che ha ricoperto fino alla nuova designazione alla vicedirezione del quotidiano partenopeo.

Corrado Binacchi nuovo direttore Gazzetta di Mantova

Massimo Mamoli e Corrado Binacchi

Dal 1° giugno 2025 Corrado Binacchi assume la carica di direttore della Gazzetta di Mantova, succedendo a Massimo Mamoli, che passa al ruolo di direttore editoriale del quotidiano mantovano e delle altre testate del Gruppo Athesis: L’Arena, Il Giornale di Vicenza e Bresciaoggi. La nomina è stata ufficializzata dalla società editrice e avrà decorrenza immediata. Binacchi, nato nel 1972, collabora con la Gazzetta di Mantova dal 1991. Iscritto all’Ordine dei giornalisti dal 1998 come pubblicista, è giornalista professionista dal 2004. All’interno della redazione mantovana ha ricoperto numerosi incarichi, tra cui quelli di capocronista e di responsabile della sezione Provincia. Caporedattore da quasi un decennio, ha coordinato l’ufficio centrale del quotidiano. La scelta della nuova direzione, ha spiegato Andrea Pietro Faltracco, amministratore delegato di Gazzetta di Mantova S.r.l. e del Gruppo Athesis, risponde alla volontà di rafforzare il legame con il territorio e valorizzare le professionalità interne, in un’ottica di continuità editoriale. Contestualmente, Mamoli lascia la guida operativa della testata dopo averne gestito il passaggio dal Gruppo GEDI ad Athesis, diventandone il primo direttore sotto la nuova proprietà. Nella sua nuova posizione, Mamoli continuerà a seguire lo sviluppo strategico ed editoriale della Gazzetta di Mantova, coordinandosi con le altre testate del gruppo. Il presidente della Gazzetta di Mantova, Alberto Marenghi, ha espresso ringraziamento a Mamoli per il lavoro svolto negli anni recenti, augurandogli buon lavoro nel nuovo incarico, e ha rivolto i migliori auguri a Binacchi, scelto per guidare la testata con una direzione radicata nella redazione e nella comunità mantovana. (In foto, Massimo Mamoli e Corrado Binacchi)

La Rai cambia i corrispondenti: Parigi a Sangiuliano, Manzione vola a Londra

Gennaro Sangiuliano

Gennaro Sangiuliano tornerà in Rai come corrispondente da Parigi a partire dal 1° aprile 2025. L’ex ministro della Cultura, già direttore del Tg2, prenderà il posto della giornalista Nicoletta Manzione, destinata a diventare corrispondente da Londra dal 1° giugno, subentrando a Marco Varvello, che lascerà l’incarico in vista della pensione. La scelta di Sangiuliano arriva dopo le dimissioni dal governo in seguito al caso che lo ha coinvolto con Maria Rosaria Boccia, inizialmente candidata a un ruolo di consigliera nel Ministero della Cultura. La vicenda, legata anche a un rapporto personale tra i due e alle polemiche politiche che ne sono derivate, ha portato l’ex ministro ad abbandonare l’esecutivo per evitare ulteriori danni all’immagine del governo. Nonostante le accuse, Sangiuliano ha sempre sostenuto di aver agito correttamente, respingendo qualsiasi ipotesi di favoritismo o utilizzo improprio di fondi pubblici. La destinazione parigina rappresenta un ritorno al giornalismo per una figura che, dopo l’esperienza politica, ha più volte ribadito di voler proseguire la carriera nel settore editoriale e televisivo. Già nelle scorse settimane, Sangiuliano aveva presentato il suo nuovo libro su Donald Trump a Napoli, circondato da esponenti di Fratelli d’Italia, Lega e nomi noti dell’informazione, segno di un legame ancora vivo con il mondo politico di destra. Sul nuovo incarico, però, non sono mancate le polemiche politiche. I membri del Partito Democratico nella Commissione di vigilanza Rai hanno chiesto che l’ex ministro svolga il ruolo con “imparzialità”, lasciando da parte “il livore che ha caratterizzato il suo breve e fallimentare impegno politico”. Un richiamo forte a mantenere la neutralità che il servizio pubblico deve garantire soprattutto nel racconto internazionale. Il nome di Sangiuliano era stato valutato anche per la sede Rai di New York, che sarà presto vacante dopo l’uscita di Guido Pagliara, anche lui in uscita per pensionamento. Alla fine, però, la Rai ha deciso di affidargli la capitale francese, affidandogli non solo l’attività giornalistica ma anche la gestione della sede, a partire dal 1° maggio. (In foto, Gennaro Sangiuliano)