Cook di Corriere della Sera svela novità su carta, web e social (dal 26 giugno)

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Il 26 giugno 2025 il sistema multimediale Cook di Corriere della Sera presenta a Milano un piano di rilancio che introduce nuove rubriche, firme di richiamo, restyling digitali e iniziative per eventi e social, con l’obiettivo di ampliare la copertura sul mondo food e rafforzare il rapporto con lettori e inserzionisti. A illustrarne i contenuti è la direttrice Angela Frenda, che dichiara: “Abbiamo deciso di offrire nuovi contenuti che siano sempre all’altezza delle aspettative”, evidenziando il lavoro coordinato da Isabella Fantigrossi per la parte cartacea e da Chiara Amati per il sito. Nel mensile che esce in edicola con il quotidiano entrano lo chef stellato Massimo Bottura, il docente Michele Fino e l’economista Azzurra Rinaldi, incaricati della pagina Opinioni; la scrittrice Antonella Lattanzi, chiamata a rintracciare il cibo nella letteratura; il chimico Dario Bressanini con la scienza in cucina; Roberta Corradin che racconterà storie di cuoche italiane; la pasticcera Caterina Caramelli con dolci senza zucchero o glutine; il content creator Alessio Cicchini per l’utilizzo degli scarti alimentari. Tra le novità editoriali spicca la sezione Healthy, dedicata alla cucina sana: la endocrinologa Annamaria Colao tratterà di cibo e longevità, Giulia Ciccarelli proporrà colazioni equilibrate, mentre le nutrizioniste Silvana Izzo e Valentina Rossi offriranno ricette rapide e alternative proteiche. Altri spazi fissi ospiteranno le interviste di Clara Bona a designer nelle loro cucine, “La posta del cuore” di Sofia Fabiani (@cucinarestanca) e un Q&A con personalità della cultura italiana. La sezione dedicata al vino si arricchisce con agenda eventi e borsino di notizie vitivinicole. Sul versante digitale il portale cook.corriere.it adotta una grafica integrata con il network Corriere della Sera, lancia le Guide tematiche in download, crea un’area Opinioni con le firme di Cook e apre il Magazine online come archivio storico. Viene rinominata la newsletter del venerdì, ora “The Week”, che invierà le ricette e le notizie più lette; una volta al mese Cook+ riepilogherà i contenuti del numero in edicola. Su Instagram, TikTok e Facebook verranno diffusi contenuti nativi per la community dei “Cookers”. La divisione eventi, guidata da Alessandra Dal Monte, rafforza il calendario di incontri, showcooking e talk. L’amministratore delegato di CairoRCS Media, Uberto Fornara, sottolinea i risultati economici: “La conferma del gradimento del sistema COOK da parte del mercato è evidente guardando i risultati: il 2024 si è chiuso con un incremento di ricavi del 15% e il primo semestre del 2025 ha generato il 40% di ricavi in più rispetto al pari periodo del 2024 triplicando i clienti attivi”. (Credits foto copertina: @primaonline)

Monrif lancia quattro nuovi magazine tematici dedicati a mobilità, turismo, salute e sport

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Sabato 28 giugno 2025 prende avvio una nuova proposta editoriale del Gruppo Monrif, che introduce in edicola quattro nuovi magazine mensili a rotazione, distribuiti con i quotidiani QN Quotidiano Nazionale, il Resto del Carlino, La Nazione e Il Giorno. I supplementi, in uscita ogni sabato con un sovrapprezzo di 50 centesimi, si intitolano QN Mobilità, QN Itinerari, QN Salus e Quotidiano Sportivo Weekend, e sono pensati per offrire contenuti tematici approfonditi a un pubblico trasversale. L’intero progetto sarà supportato da un’infrastruttura digitale e social, con contenuti aggiuntivi accessibili online, tra cui video, podcast, articoli web e rubriche interattive. Il primo numero in uscita sarà QN Mobilità, previsto per il 28 giugno, con articoli su mobilità estiva, trasporti aerei stagionali e tendenze nel comparto delle quattro ruote. I numeri successivi affronteranno argomenti come nautica, mobilità urbana, auto elettriche, sharing e innovazione tecnologica nel settore dei trasporti. Dal 5 luglio sarà disponibile QN Itinerari, mensile dedicato alla valorizzazione del territorio e alla promozione del turismo di prossimità. Il primo numero sarà incentrato su Sardegna e Toscana. Le edizioni successive toccheranno altre aree del Paese, come Sicilia, Trentino e Sudtirolo, in linea con un’idea di viaggio sostenibile e ispirato. Il terzo appuntamento sarà con QN Salus, in edicola dal 12 luglio, che esordirà con approfondimenti su ortopedia ed epatite. Il mensile tratterà di prevenzione, salute pubblica, nutrizione, oncologia, cardiologia, pediatria e medicina di genere, con articoli redatti da medici, esperti sanitari e giornalisti scientifici. Il 19 luglio debutterà invece Quotidiano Sportivo Weekend, dedicato all’universo dello sport con uno sguardo sia ai grandi eventi internazionali che alle storie locali. Le pagine ospiteranno ritratti di atleti, analisi tecniche, approfondimenti su manifestazioni e spazi dedicati alla narrazione sportiva al di là del risultato. (Credits foto copertina: @primaonline)

Trump accusa CNN e New York Times: “Mentono sull’Iran, i nostri attacchi hanno distrutto i siti nucleari”

Trump, Truth Social

Donald Trump, presidente degli Stati Uniti, ha attaccato pubblicamente CNN e New York Times, accusandole di diffondere fake news in merito agli esiti degli attacchi militari statunitensi contro l’Iran. In un post su Truth Social, Trump ha dichiarato che i siti nucleari iraniani “sono stati completamente distrutti”, contraddicendo le ricostruzioni giornalistiche basate su fonti anonime dell’intelligence USA, secondo cui l’azione avrebbe solo rallentato temporaneamente il programma nucleare iraniano. Secondo quanto riportato dai due media, i bombardamenti avrebbero causato un ritardo di pochi mesi nello sviluppo del programma nucleare di Teheran, senza compromettere le strutture in modo irreversibile. Trump ha replicato: “I siti nucleari in Iran sono stati completamente distrutti!”, aggiungendo che le due testate “sono state duramente criticate dall’opinione pubblica”. A sostenere le affermazioni del presidente è intervenuto Steve Witkoff, inviato speciale per il Medio Oriente, che durante un’intervista a Fox News ha confermato la distruzione dell’impianto di arricchimento di Fordow. “Abbiamo sganciato 12 bombe bunker buster su Fordow. Non ci sono dubbi che abbiano penetrato le difese e distrutto il sito”, ha dichiarato Witkoff, sottolineando il pieno successo della missione. Nel corso della conferenza stampa a margine del vertice Nato all’Aja, Trump ha rinnovato gli attacchi alla stampa, definendo CNN e New York Times come “feccia” e accusandole di pubblicare rapporti preliminari dell’intelligence per fini politici. “Usano il rapporto per fini politici, colpire me”, ha affermato, sostenendo che nuovi elementi raccolti dopo l’attacco dimostrano l’efficacia dell’operazione. “I media delle fake news colpiscono però i piloti americani, che invece dovrebbero essere dipinti come eroi”, ha aggiunto, raccontando di aver parlato con uno di loro: “Presidente, noi abbiamo centrato l’obiettivo”. Durante lo stesso evento, Trump ha criticato la Spagna per il mancato aumento della spesa militare al 5% del PIL, annunciando misure commerciali ritorsive: “Faremo pagare a Madrid il doppio dell’accordo sui dazi”. Sulla guerra tra Israele e Iran, Trump ha affermato che il conflitto si è concluso: “Ho trattato con entrambi, ed erano entrambi stanchi, esausti”, ha dichiarato, sostenendo che i due paesi fossero soddisfatti di “tornare a casa” dopo una fase di scontri intensi. Nel colloquio con la stampa, il presidente ha affrontato anche la questione ucraina, definendo “piacevole” l’incontro con Volodymyr Zelensky a margine del vertice. “A volte abbiamo avuto momenti un po’ difficili, ma lui non avrebbe potuto essere più gentile”, ha spiegato. Riguardo alla sua affermazione di poter risolvere la guerra in 24 ore, ha ammesso: “Certo che era ironico”, aggiungendo che Vladimir Putin “è stato più difficile” da trattare e “mal consigliato”. Trump ha inoltre commentato le ambizioni territoriali della Russia, definendole “possibili”, ma ha riferito che Putin, in una recente telefonata, avrebbe manifestato l’intenzione di uscire dal conflitto. Infine, il presidente ha rivolto dure parole contro Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, dichiarando: “Ha un QI davvero basso, dovremo pagare di più solo perché non vuole abbassare i tassi”. Trump ha definito Powell “motivato politicamente” e “stupido”, anticipando che la sua sostituzione è imminente: “Stiamo scegliendo tra tre-quattro candidati, per fortuna se ne andrà a breve”.

Pete Hegseth: “I nostri ragazzi sui bombardieri”. Il NYTimes contesta il lessico non inclusivo

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Le parole utilizzate dal Segretario alla Difesa statunitense Pete Hegseth durante una conferenza stampa sul coinvolgimento degli Stati Uniti nel raid aereo contro siti nucleari iraniani hanno innescato un’immediata reazione da parte del New York Times, che ha contestato pubblicamente l’uso dell’espressione “i nostri ragazzi su quei bombardieri”, riferita ai piloti del B-2. Il quotidiano ha posto l’accento sull’aspetto linguistico e inclusivo della comunicazione istituzionale, evidenziando come tale formulazione escluda implicitamente il personale femminile, in un settore – quello militare – dove uomini e donne sono ugualmente abilitati al volo operativo. L’osservazione è stata pubblicata in un post a firma del giornalista del Pentagono John Ismay sul blog della testata: “Nel briefing, Hegseth si è riferito ai piloti del B-2 come ‘i nostri ragazzi su quei bombardieri’, eppure sia uomini che donne sono stati addestrati a pilotarli”. Come riporta il New York Post, il caso ha rapidamente ha rapidamente assunto una dimensione mediatica, con centinaia di commenti online, spesso critici nei confronti della scelta del giornale di evidenziare l’aspetto terminologico in un contesto di operazione militare su larga scala. Sui social media, molti utenti hanno deriso l’attenzione posta dal quotidiano sul linguaggio, considerandola fuori luogo. Alcuni esempi: “Ecco perché la gente usa il New York Times per rivestire le gabbie degli uccelli”, “Sì, assicuriamoci di essere politicamente corretti in questo momento difficile”, o ancora: “Che idiota. Noi donne sappiamo esattamente cosa intendeva il Segretario Hegseth”. Le reazioni si sono polarizzate attorno a due visioni opposte: da un lato la funzione di vigilanza linguistica del giornalismo, dall’altro il rischio di perdita di contesto in situazioni ad alta criticità geopolitica. L’episodio si inserisce nel più ampio dibattito sul ruolo del linguaggio nei discorsi pubblici e sull’intervento dei media generalisti nella definizione delle cornici interpretative. L’attenzione del New York Times si è concentrata non sul contenuto operativo del raid – che ha visto il lancio di sei bombe “bunker buster” su obiettivi nucleari iraniani – ma sulla costruzione retorica della narrazione istituzionale. Il caso sottolinea ancora una volta come, nelle comunicazioni ufficiali, ogni parola possa diventare oggetto di sorveglianza semantica da parte della stampa, specialmente in un’epoca in cui la precisione lessicale è parte integrante della responsabilità pubblica. La conferenza stampa si è svolta a Washington domenica 22 giugno. Il raid è durato 37 ore, con partenza e ritorno dei velivoli alla base aerea di Whiteman, nel Missouri. Non è stato confermato se vi fossero piloti donne a bordo. Tuttavia, il focus dell’intervento del NYT ha spostato l’attenzione dal piano operativo a quello comunicativo, riaffermando il ruolo della stampa come osservatore attivo del discorso politico-militare.

Leone XIV: “L’IA è strumento, conta l’intenzione di chi la usa”

Leone XIV

Il 20 giugno, in occasione della Seconda Conferenza Annuale su Intelligenza Artificiale, Etica e Governance d’Impresa in corso presso il Palazzo Apostolico, papa Leone XIV ha inviato un messaggio ai partecipanti richiamando l’urgenza di una riflessione seria sulla dimensione etica dell’intelligenza artificiale. Il pontefice ha sottolineato il ruolo della Chiesa nel partecipare a questi dibattiti, definendoli centrali per il futuro della famiglia umana. “Nessuna generazione ha mai avuto un accesso così rapido alla quantità di informazioni ora disponibile grazie all’intelligenza artificiale”, ha scritto il Papa, precisando tuttavia che “l’accesso ai dati – per quanto esteso – non deve essere confuso con l’intelligenza”, poiché “l’autentica saggezza ha più a che fare con il riconoscimento del vero significato della vita che con la disponibilità di dati”. Nel messaggio, il pontefice ha descritto l’intelligenza artificiale come “soprattutto uno strumento”, che trae “gran parte della sua forza etica dalle intenzioni degli individui che lo utilizzano”. Il Papa ha citato esempi di applicazione positiva della tecnologia, ma ha avvertito del rischio che essa venga impiegata per “un guadagno egoistico a spese di altri o, peggio, per fomentare conflitti e aggressioni”. A suo avviso, “insieme al suo straordinario potenziale di beneficio per la famiglia umana, il rapido sviluppo dell’IA solleva anche interrogativi più profondi circa l’uso appropriato di tale tecnologia per generare una società globale più autenticamente giusta e umana”. Il Vaticano ha ribadito il proprio impegno per un confronto costruttivo, mirato a valutare “le implicazioni dell’IA alla luce dello sviluppo integrale della persona umana e della società”, richiamando il rispetto della “dignità di ogni persona umana” e delle “ricchezze culturali e spirituali” dei popoli. Il messaggio include un riferimento diretto alle nuove generazioni: “Tutti noi, ne sono certo – ha aggiunto il Pontefice -, siamo preoccupati per i bambini e i giovani e per le possibili conseguenze dell’uso dell’IA sul loro sviluppo intellettuale e neurologico. I nostri giovani devono essere aiutati, e non ostacolati, nel loro cammino verso la maturità e la vera responsabilità”.

Federico Rampini lascia La7 e approda a Mediaset

Federico Rampini

Federico Rampini ha deciso di accettare l’offerta di Mediaset. La notizia è emersa il 17 giugno, in coincidenza con la messa in onda su La7 della prima puntata della nuova serie documentaria “L’America di Trump”, girata a New York. A confermare il passaggio, fonti interne a Mediaset che parlano della volontà di arricchire la propria offerta editoriale con una firma considerata di grande esperienza nel racconto dell’attualità internazionale. Secondo quanto si apprende da ambienti vicini a La7, la decisione sarebbe già stata comunicata dall’interessato, che avrebbe quindi ufficializzato il suo addio all’emittente guidata da Urbano Cairo. Il secondo episodio del ciclo previsto, dedicato a San Francisco, è attualmente confermato e potrebbe essere l’ultima collaborazione di Rampini con La7, salvo diverse comunicazioni nelle prossime settimane. Rampini, classe 1956, è anche editorialista del Corriere della Sera, dove è arrivato nel 2021 dopo l’uscita da Repubblica, quotidiano con cui aveva avuto un lungo rapporto professionale iniziato nel 1995.

Digital News Report 2025: cresce l’elusione: il 40% degli utenti evita le notizie, in particolare i giovani

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In un contesto globale dominato da incertezze politiche, crisi ambientali e instabilità economica, il giornalismo dovrebbe rappresentare un punto di riferimento imprescindibile per cittadini e istituzioni. Tuttavia, il Digital News Report 2025, pubblicato dal Reuters Institute, dipinge un quadro ben diverso: il giornalismo tradizionale attraversa una crisi profonda, segnata da una progressiva perdita di rilevanza, fiducia e sostenibilità economica. Secondo il rapporto, in gran parte dei 48 Paesi analizzati, l’interazione con le fonti istituzionali di informazione – televisione, stampa e siti web – continua a diminuire, mentre cresce il consumo attraverso social media, piattaforme video e aggregatori. In particolare, negli Stati Uniti, la combinazione tra disintermediazione e polarizzazione politica ha favorito l’ascesa di un ecosistema mediatico alternativo, dove podcaster, YouTuber, TikToker e influencer dettano l’agenda informativa, superando per impatto i media legacy. Fenomeni come Joe Rogan e Tucker Carlson raccolgono numeri superiori a quelli dei network tradizionali, influenzando un pubblico giovane e prevalentemente maschile. Anche in Europa, Asia e America Latina si assiste a dinamiche analoghe: figure come Hugo Travers in Francia e una vasta galassia di creator in Thailandia stanno ridefinendo il modo in cui le nuove generazioni si informano. La preferenza crescente per i contenuti video, unitamente alla frammentazione del consumo, accelera la crisi dei formati testuali. Piattaforme come TikTok, YouTube e Instagram sono ormai centrali nel panorama informativo, mentre X (ex Twitter) si radicalizza, attirando segmenti ideologicamente orientati. Il dato emblematico riguarda i giovani tra i 18 e i 24 anni: il 44% di essi considera social media e video network come la propria fonte principale di notizie. Parallelamente, cala la fiducia nei media: la media globale si attesta al 40%, ma si scende al 22% in Grecia e Ungheria, mentre la Finlandia rappresenta un’eccezione con il 67%. Il report dedica ampio spazio all’irruzione dell’intelligenza artificiale nel settore: il 7% degli utenti globali utilizza settimanalmente chatbot per informarsi, dato che sale al 15% tra gli under 25. Le redazioni stanno sperimentando l’uso dell’IA per personalizzare contenuti e migliorarne l’accessibilità, ma il pubblico resta diffidente: l’automazione viene percepita come una minaccia alla trasparenza, all’affidabilità e alla qualità del giornalismo. Eppure, si registrano anche esperienze innovative: il New York Times, ad esempio, ha introdotto brevi video verticali ispirati ai social media per aumentare l’engagement, e ha integrato contenuti audio premium nell’offerta per gli abbonati, come parte di una strategia di diversificazione che include giochi, ricette e recensioni. Sempre negli Stati Uniti, il podcasting informativo mostra una forte crescita: il 15% degli intervistati dichiara di ascoltare contenuti settimanali, una percentuale comparabile a quella di chi legge quotidiani o riviste cartacee (14%) o ascolta notiziari radio (13%). Anche Spotify e YouTube emergono come piattaforme di distribuzione dominanti, mentre The Daily (New York Times) e Up First (NPR) restano riferimenti per l’informazione audio basata su fonti attendibili. La disponibilità a pagare per i podcast – il 42% tra gli ascoltatori nei principali 20 mercati – conferma la crescente rilevanza di questo formato tra gli utenti più giovani e istruiti. Parallelamente, il report documenta l’emergere di modelli di business più flessibili. Il Washington Post ha sperimentato abbonamenti giornalieri e contenuti in formato chatbot, mentre in Europa editori come Amedia (Norvegia) e Schibsted (Svezia) offrono formule “all access” che integrano testate locali e nazionali. Anche testate come The Economist hanno sviluppato pacchetti audio specifici (Podcast+) per segmenti di pubblico interessati, con tariffe mensili contenute. Il problema della disinformazione resta centrale: il 58% degli utenti si dichiara preoccupato della difficoltà a distinguere tra vero e falso. Le principali fonti percepite di notizie fuorvianti sono politici, influencer e piattaforme come Facebook e TikTok. In Europa si invoca una regolamentazione più severa, mentre negli Stati Uniti il dibattito si divide lungo linee ideologiche sempre più marcate. L’uso dell’IA non sembra per ora rassicurare il pubblico: solo una minoranza si affida a strumenti generativi come ChatGPT o Gemini per verificare i fatti, e la preoccupazione cresce rispetto all’opacità e alla potenziale manipolazione algoritmica. Allo stesso tempo, cresce il fenomeno dell’evitamento delle notizie: il 40% degli utenti afferma di evitarle con regolarità. Tra i motivi principali emergono il senso di impotenza, la negatività pervasiva, la difficoltà di comprensione e la percezione di irrilevanza. I giovani under 35 si rivelano i più inclini a queste forme di distacco, spesso a causa di un linguaggio e di un formato giudicati poco accessibili o alienanti. Il quotidiano svedese Svenska Dagbladet ha sviluppato l’app “Kompakt”, che adotta uno stile più visivo, semplificato e personalizzabile, rispondendo al bisogno di leggerezza senza rinunciare alla sostanza. Il rapporto suggerisce che, per contrastare la disaffezione e recuperare centralità, i media dovranno investire in contenuti più pertinenti, sintetici e visivamente accattivanti, adottando un uso selettivo e strategico dell’IA. Inoltre, dovranno riscoprire il valore dell’imparzialità, della trasparenza e dell’approfondimento, per ricostruire la fiducia e distinguersi nel rumore di fondo del panorama informativo.

Paragon, spiata Dagospia: accertamenti sui telefoni

Roberto D'Agostino

Il telefono di Roberto D’Agostino, fondatore del sito di informazione Dagospia, è tra i dispositivi per cui la Procura di Roma ha disposto accertamenti tecnici irripetibili nell’ambito del procedimento relativo allo spyware Graphite, il software spia prodotto dalla società israeliana Paragon Solutions e usato dai servizi segreti italiani. Oltre a D’Agostino, risultano coinvolti altri sei soggetti, tra cui tre giornalisti e tre attivisti della ong Mediterranea Saving Humans, parte lesa nell’indagine. L’attività tecnica è stata disposta su richiesta della Procura e sarà formalmente conferita lunedì. I telefoni sotto esame, oltre a quello di D’Agostino, appartengono all’influencer olandese Eva Vlaardingerbroek, al direttore di Fanpage.it Francesco Cancellato, al capo della cronaca di Napoli Ciro Pellegrino, e agli attivisti Luca Casarini, Giuseppe Caccia e don Mattia Ferrara. L’inchiesta, aperta contro ignoti, riguarda reati previsti dall’articolo 617 del codice penale, tra cui accesso abusivo a sistema informatico e installazione illecita di dispositivi di intercettazione. Secondo quanto emerso, i dispositivi avrebbero ricevuto notifiche da Apple che avvisavano della possibile compromissione tramite spyware. Il malware identificato è Graphite, uno strumento di sorveglianza militare il cui utilizzo è stato attribuito ai servizi di intelligence italiani, ma per il quale non sono ancora emersi mandanti ufficiali. In almeno due casi, Citizen Lab ha confermato l’uso del software attraverso analisi forensi. Il telefono di D’Agostino è attualmente sotto esame da parte della Polizia postale, dopo la denuncia presentata dallo stesso alla Procura di Roma. L’indagine si svolge in coordinamento con la Procura di Napoli, che ha aperto un fascicolo autonomo. Nel frattempo, anche il Copasir ha annunciato di aver riaperto l’esame della documentazione, alla luce dei nuovi elementi emersi e delle segnalazioni da parte di altri giornalisti. Una relazione preliminare era già stata consegnata al Parlamento lo scorso 5 giugno, ma potrebbe ora essere aggiornata e integrata. A livello internazionale, la coalizione americana per i diritti digitali AccessNow ha inviato una lettera formale a Paragon Solutions, chiedendo chiarimenti sulle modalità con cui la società monitora l’uso del proprio software e sugli strumenti adottati per impedire abusi post-contrattuali, come nel caso italiano. AccessNow interroga l’azienda su “quali procedure siano in atto per rilevare e segnalare abusi”, sull’eventuale “impegno a condurre audit indipendenti” e su “quali misure intenda adottare per porre rimedio ai danni causati”. Diverse reazioni sono arrivate dal mondo politico. Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ha parlato di “#ItalianWatergate” e chiesto spiegazioni pubbliche: “Se anche Dagospia è stata spiata e il Governo italiano continua a far finta di nulla, siamo in presenza di un fatto gravissimo”. Analoghi appelli sono giunti da parlamentari del Pd, di Azione, di Italia Viva e di Avs, che chiedono trasparenza e risposte istituzionali su eventuali responsabilità pubbliche o private nell’uso di tecnologie di sorveglianza contro la stampa. L’Ordine dei Giornalisti e la Federazione Nazionale della Stampa Italiana, in una nota congiunta, affermano di voler bilanciare il diritto di cronaca con la riservatezza delle indagini in corso sul caso Paragon. Esprimono sostegno al lavoro della magistratura e ribadiscono la gravità delle intercettazioni tramite spyware Graphite, chiedendo che l’inchiesta fornisca risposte rapide su quanti giornalisti siano stati spiati, da chi e con quale finalità. (In copertina, Roberto D’Agostino)

Al via il 24 giugno la TV del Sole 24 Ore, canale 246

Sole 24Ore tv

Il 24 giugno 2025 il Gruppo 24 ORE lancia ufficialmente il canale Radio24-IlSole24OreTV, disponibile sul canale 246 del digitale terrestre, aggiungendo la televisione alla propria offerta informativa e diventando il primo polo editoriale italiano a presidiare tutti i principali mezzi di comunicazione: quotidiano, periodici, piattaforme digitali, agenzia di stampa, radio, eventi e ora anche TV. Il progetto nasce in occasione del 160° anniversario de Il Sole 24 Ore, con l’obiettivo di rafforzare il ruolo del Gruppo come punto di riferimento nell’informazione di approfondimento e nella divulgazione economico-finanziaria. Il canale sarà accessibile anche attraverso i principali touch point digitali del gruppo: dai siti web di Radio 24 e Il Sole 24 Ore, alle rispettive app mobili e app per connected TV, oltre alla visione lineare sul digitale terrestre. Il numero di canale, 246, è stato scelto per la sua facile memorizzazione e per richiamare il brand attraverso il numero “24”. La programmazione unirà i contenuti giornalistici delle testate del Gruppo con l’informazione di Radiocor, i programmi di Radio 24 e gli aggiornamenti economici e finanziari in tempo reale. Per la realizzazione tecnica, il Gruppo 24 ORE ha coinvolto Sky Italia, che fornirà l’infrastruttura tecnologica e il presidio tecnico per la messa in onda, e Persidera, operatore di rete per la trasmissione del canale sul digitale terrestre. Le produzioni video saranno realizzate negli studi del Gruppo a Milano e Roma. L’identità visiva del canale seguirà lo stile delle principali all news internazionali, con ticker informativi, feed dinamici, aggiornamenti in tempo reale a cura di Il Sole 24 Ore, dati di borsa elaborati da Radiocor, notizie sportive in collaborazione con Tuttomercatoweb.com e previsioni meteo fornite da iLMeteo.it. Il palinsesto iniziale prevede l’integrazione dei format di Radio 24, delle edizioni e rubriche del quotidiano economico e dei contenuti dell’agenzia di stampa Radiocor. A partire dall’autunno 2025 sarà introdotta una seconda fase con nuove produzioni, come i video podcast di maggiore successo, contenuti tratti dal magazine HTSI, rubriche professionali come “L’Esperto Risponde”, appuntamenti culturali con il contributo di 24 ORE Cultura e copertura degli eventi promossi da 24 ORE Eventi, inclusi il Festival dell’Economia di Trento e oltre 120 iniziative annuali. La nuova rete televisiva nasce come aggregatore dei contenuti video delle testate del gruppo, con l’ambizione di offrire un’esperienza integrata tra informazione lineare e digitale. “Radio24-IlSole24OreTV conferma e rafforza la leadership e la strategia di crescita del Gruppo”, dichiara Federico Silvestri, amministratore delegato del Gruppo 24 ORE, “e rappresenta l’ultima tessera di un prezioso mosaico multimediale”. Silvestri precisa che la TV sarà accessibile anche on demand, valorizzando il contributo di tutti i prodotti editoriali del gruppo, dai podcast ai video news, e garantendo la presenza su ogni mezzo disponibile. Il direttore editoriale del Gruppo, Fabio Tamburini, definisce il nuovo canale come “un salto di qualità” e una risposta all’evoluzione del giornalismo multimediale. “In passato il mestiere di giornalista era organizzato per verticalità: agenzie di stampa, quotidiani, settimanali, radio, televisioni. Oggi il mondo è cambiato e il giornalismo è diventato multimediale. Rimangono le specializzazioni ma ognuno, nei limiti delle proprie attitudini, dev’essere capace di suonare tutti gli strumenti disponibili”. Sul fronte tecnico, anche Persidera, partner nella diffusione su digitale terrestre, conferma l’impegno nel progetto. “Siamo onorati e orgogliosi di essere stati scelti dal Gruppo 24 ORE per il play-out e la diffusione”, dichiara l’amministratore delegato Paolo Ballerani, che sottolinea il ruolo dell’azienda come operatore indipendente e la volontà di sviluppare nuove opportunità con il canale.

ANSA prima in Italia per affidabilità (74% di fiducia). Lo dice Reuters Institute

ANSA sede Roma

Per l’ottavo anno consecutivo, l’ANSA è risultata la testata d’informazione italiana con il più alto livello di affidabilità, secondo il Digital News Report 2025 pubblicato dal Reuters Institute. L’indagine è stata condotta su un campione rappresentativo di lettori in 48 Paesi, tra cui l’Italia, dove la fiducia nelle notizie ha raggiunto il 36%, in crescita di due punti rispetto al 2024. Nel dettaglio, l’ANSA si attesta al 74% di fiducia da parte degli italiani, seguita da SkyTg24 e Il Sole 24 Ore con il 67%, mentre Tg La7 si ferma al 61%. Sul fronte dell’informazione online, ANSA.it è il secondo sito più consultato settimanalmente con una quota del 17%, a pari merito con Tgcom24. Il primo posto va a Fanpage, con il 22% degli utenti settimanali, seguito da SkyTg24, Repubblica.it, Rai News e il Corriere della Sera online. Per quanto riguarda il consumo informativo via radio e televisione, i telegiornali Mediaset si confermano i più seguiti, seguiti da quelli Rai, TgCom24, SkyTg24, Rai News24 e Tg La7. Il rapporto segnala che solo il 9% degli italiani è disposto a pagare per le notizie online, un dato in calo di un punto rispetto al 2024. Il 26% condivide contenuti informativi tramite social network, chat o email, con WhatsApp e Facebook ancora prevalenti, seppur in flessione. Crescono invece Instagram e TikTok come canali di distribuzione dell’informazione. In termini di modalità di fruizione, l’81% degli utenti accede alle notizie tramite smartphone, il 68% utilizza piattaforme online, il 65% segue l’informazione in tv, mentre solo il 12% legge ancora la stampa cartacea, un dato in forte calo rispetto al 59% registrato nel 2013. Il 39% degli utenti si informa attraverso i social, il 6% tramite podcast di news e il 4% attraverso chatbot di intelligenza artificiale. Il Digital News Report evidenzia come il panorama mediatico italiano sia investito da una fase di trasformazione digitale, con un ruolo crescente delle piattaforme internazionali quali Google, Meta e Netflix, che attraggono una parte significativa delle entrate pubblicitarie online. “Il mercato italiano dei media sta vivendo una profonda trasformazione plasmato dalla rapida ascesa delle piattaforme digitali e dal continuo cambiamento del ruolo della televisione”, si legge nel rapporto. Nel corso del 2024, il Garante Privacy ha emesso un avvertimento al gruppo Gedi in merito alla sua collaborazione con OpenAI, per possibili violazioni delle norme Ue sulla privacy. A marzo 2025, il quotidiano Il Foglio ha realizzato una edizione interamente generata dall’intelligenza artificiale, un’iniziativa che, secondo il rapporto, “enfatizza sperimentazione e promozione strategica piuttosto che segnare un cambiamento fondamentale rispetto al giornalismo tradizionale”. Nel contesto italiano, continua a guadagnare spazio il modello di membership promosso da testate native digitali come Fanpage, Il Post, Open, HuffPost, Linkiesta e Citynews. Questo sistema si distingue dai tradizionali paywall perché mantiene l’accesso gratuito ai contenuti principali, puntando su entrate pubblicitarie, mentre agli abbonati sono riservati contenuti extra, podcast esclusivi, newsletter dedicate e una navigazione senza pubblicità. (Credits foto copertina: Stefano Avanzi)