Elon Musk ha lanciato Grokipedia, la nuova enciclopedia online creata dalla sua azienda xAi. Il progetto nasce come “alternativa” a Wikipedia, che il fondatore di Tesla e SpaceX considera “troppo di parte” e “orientata a sinistra”. La prima versione, la 0.1, contiene già oltre 885.000 definizioni, un numero molto inferiore ai più di 7 milioni presenti nella versione inglese di Wikipedia, ma Musk ha annunciato che la versione 1.0 arriverà presto e sarà, secondo le sue parole, “dieci volte migliore”.
L’imprenditore aveva rinviato di alcuni giorni il lancio, previsto inizialmente a fine settembre, spiegando di aver bisogno di “più tempo per eliminare la propaganda”. L’annuncio è arrivato tramite un messaggio pubblicato su X, la piattaforma che ha sostituito Twitter.
Negli ultimi anni, Elon Musk ha più volte criticato Wikipedia, accusandola di essere “controllata da attivisti di estrema sinistra” e di non rispettare la neutralità. Nel 2024 aveva anche invitato le persone a smettere di donare alla piattaforma. Parlando di Grokipedia, Musk ha affermato che “l’obiettivo di Grok e Grokipedia è la verità, tutta la verità e nient’altro che la verità”, sottolineando che il nuovo sito è open source, cioè aperto a tutti e gratuito.
Tuttavia, alcuni contenuti della nuova enciclopedia hanno già attirato attenzione per possibili sbilanciamenti nei testi. Nella voce dedicata a Elon Musk, per esempio, Grokipedia descrive il fondatore di xAi come qualcuno che ha “influenzato il dibattito pubblico” e che ha ricevuto “critiche dai media mainstream il che testimonia della loro copertura di sinistra”.
Anche l’articolo sul movimento Black Lives Matter presenta una narrazione che ha fatto discutere. La pagina spiega che le proteste del movimento “hanno mobilitato milioni di persone” ma “hanno portato a sommosse e danni costosi, oltre a 25 morti e al declino urbano di alcune aree”. Solo più avanti viene citato un rapporto di Acled, un’organizzazione che studia i conflitti, secondo cui il 93% delle proteste è stato pacifico. Grokipedia, però, aggiunge che queste stime potrebbero “sottostimare i rivoltosi”.
Un altro esempio riguarda la voce su Tucker Carlson, noto conduttore conservatore statunitense. L’enciclopedia lo descrive come una figura che ha “smascherato i pregiudizi del giornalismo tradizionale”, rimandando a un articolo della rivista Newsweek che però riporta tali affermazioni solo come dichiarazioni dello stesso Carlson.
Fondata nel 2001, Wikipedia è una piattaforma gestita da volontari di tutto il mondo, sostenuta da donazioni, e si definisce basata su un “punto di vista neutrale”. Le sue pagine possono essere scritte e modificate da chiunque, nel rispetto delle regole di verifica e delle fonti.
I contenuti di Grokipedia, invece, sono generati da intelligenza artificiale (IA), in particolare dall’assistente generativo Grok, ma ogni pagina include diverse fonti.
Il dibattito sul ruolo e la neutralità delle enciclopedie online non è nuovo. Ad aprile, l’ex procuratore di Washington Ed Martin aveva chiesto documenti alla Wikimedia Foundation per verificare se avesse diritto all’esenzione fiscale. Martin, nominato durante l’amministrazione Trump, aveva accusato Wikipedia di “manipolare le informazioni” per “mascherare la propaganda”.
A fine agosto, due membri repubblicani del Congresso, James Comer e Nancy Mace, hanno annunciato un’indagine sulle presunte “manovre organizzate per influenzare l’opinione pubblica americana manipolando gli articoli di Wikipedia”.
Il lancio di Grokipedia è stato accolto con entusiasmo da alcune personalità politiche e mediatiche di destra, tra cui l’ideologo russo Alexander Dugin, che ha definito l’articolo su di lui “neutrale”, “obiettivo” e “giusto”, mentre l’articolo di Wikipedia, a suo dire, era “diffamatorio”.