Corriere della Sera, compensi a 10 euro e pagamenti in ritardo. Cairo: “mediamente superiori rispetto alla concorrenza”

Il 20 maggio 2025, giorno in cui Rcs MediaGroup ha distribuito i dividendi agli azionisti, per un totale complessivo di 63 milioni di euro, il Comitato di redazione del Corriere della Sera ha reso nota l’esistenza di ritardi nei pagamenti dovuti ai collaboratori esterni del quotidiano. In particolare, diversi giornalisti freelance riferiscono di compensi ancora non erogati per articoli pubblicati nel mese di febbraio, con una scadenza contrattuale fissata al 30 aprile. Tra pochi giorni, inoltre, matureranno i termini anche per i testi usciti a marzo, senza che al momento sia stata fornita alcuna indicazione circa la tempistica di pagamento. I lavoratori interessati sono inquadrati attraverso contratti di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co) o con partita Iva. Si tratta di figure che contribuiscono alla produzione ordinaria del giornale con prestazioni retribuite a compenso variabile per pezzo, in molti casi pari o inferiori a 10 euro lordi ad articolo. Secondo la segnalazione del Cdr, questo tipo di ritardi si verifica da tempo e coincide con una maggiore centralizzazione delle procedure amministrative a partire dal 2016, anno in cui il presidente Urbano Cairo ha assunto la guida del gruppo editoriale. Il rallentamento dell’iter contabile, affermano i rappresentanti sindacali interni, compromette la regolarità delle liquidazioni e rende incerta la programmazione economica per i professionisti coinvolti. Nonostante le ripetute richieste di chiarimento, fino al 20 maggio non è giunta alcuna comunicazione ufficiale da parte dell’amministrazione del gruppo editoriale in merito alle cause dei ritardi né una proiezione temporale sull’effettivo pagamento delle prestazioni già fatturate o validate. Il Comitato di redazione ha quindi ribadito la necessità di garantire uniformità nelle date di pagamento, pianificazione chiara delle scadenze, puntualità nei versamenti e la condivisione trasparente delle eventuali criticità gestionali. Tali richieste si basano sul presupposto che, in un contesto in cui il compenso medio per articolo è già molto contenuto, anche un lieve ritardo nei pagamenti produce conseguenze rilevanti sul piano economico e professionale per chi lavora stabilmente, pur senza un contratto di redazione. Nel medesimo giorno in cui è emersa la denuncia del Cdr, il presidente Urbano Cairo ha ricevuto, in qualità di principale azionista del gruppo, una quota pari a circa 22,3 milioni di euro, corrispondente alla propria partecipazione in Rcs MediaGroup. Interpellato sui pagamenti ai collaboratori, fonti aziendali hanno spiegato che il sistema di verifica interna richiede tempi di lavorazione articolati a causa del numero elevato di prestazioni da controllare. L’azienda ha inoltre sostenuto che i compensi riconosciuti ai collaboratori sarebbero mediamente superiori a quelli previsti da altre realtà editoriali, facendo riferimento all’attuale fase di trasformazione del mercato dell’informazione e alla necessità di coniugare sostenibilità aziendale e continuità produttiva. (In foto, Urbano Cairo)
D di Repubblica lancia oggi il suo nuovo sito e diventa brand digitale autonomo

Debutta oggi d.repubblica.it, il nuovo sito web del settimanale D di Repubblica, pensato per offrire un’estensione digitale coerente con l’identità visiva e i contenuti del magazine cartaceo. Il lancio arriva dopo una fase di progettazione avviata nel 2024, che ha coinvolto la redazione e un nuovo team specializzato nella comunicazione online. Il sito si propone come uno spazio editoriale destinato a rafforzare la presenza digitale del brand femminile di Gedi, con un’offerta strutturata di contenuti giornalistici, video originali, format per i social media e un linguaggio visivo in linea con l’estetica del magazine. Il progetto ha preso forma con il contributo di Barbara Digiglio, entrata in redazione come consulente digitale dopo l’estate 2024. La giornalista, con una lunga esperienza maturata nel gruppo Hearst su brand come Elle.it, Gioia.it ed Esquire, ha guidato lo sviluppo del nuovo prodotto insieme ad Alessandro Arena e a una squadra composta da Vittoria Meloni, Manuel Sinopoli, John Archer Pacrem e Benedetta Baruffi, che assume il ruolo di fashion and market editor anche per la versione online. Il team affianca la redazione esistente di D, mantenendo continuità nei contenuti e aprendo al linguaggio del digitale e dei social network. Alla base del nuovo sito c’è la volontà di superare la precedente struttura a hub tematico, che raccoglieva articoli su moda, gioielli, tendenze e beauty, ma senza una riconoscibilità di marca sufficiente a distinguersi nel panorama digitale. Con d.repubblica.it, l’intenzione è invece quella di valorizzare il brand D in modo autonomo, offrendo un contenitore aggiornato e riconoscibile anche dal punto di vista commerciale. L’intervento rientra in una più ampia strategia di investimento editoriale digitale promossa da Gedi, per consolidare la posizione dei propri prodotti nel mercato online e intercettare nuovi segmenti di pubblico. La campagna di lancio del sito è stata costruita attorno al concept “Can you keep a secret?”, sviluppato attraverso una comunicazione multiforme che ha incluso video originali, manifesti urbani con QR code, e una festa-evento a Milano il 21 maggio. L’intera operazione è stata accompagnata dalla pubblicazione di un numero speciale del settimanale cartaceo e dalla messa online graduale di nove mini-video realizzati per il lancio, tutti legati al tema del segreto. Obiettivo dell’iniziativa è attrarre un pubblico giovane, sensibile al linguaggio digitale e meno legato alla fruizione su carta, attraverso una presenza rafforzata su Instagram, TikTok e altre piattaforme social. Secondo quanto riportato, il sito intende colmare il divario tra la raccolta pubblicitaria del prodotto cartaceo e quella digitale, ancora sotto le aspettative. I nuovi strumenti offerti dal digitale, in particolare i video e i progetti speciali per le aziende, vengono considerati essenziali per aprire nuove possibilità di sviluppo e monetizzazione, in un contesto in cui la flessibilità editoriale è un asset strategico per la crescita.
Corriere della Sera lancia “le lezioni d’autore” per prepararsi alla maturità

È online dal 21 maggio il nuovo canale digitale del Corriere della Sera, una piattaforma di contenuti video pensata per chi vuole approfondire materie scolastiche, temi culturali e discipline scientifiche. Il progetto, che prende il nome di “Lezioni d’autore”, nasce con l’obiettivo di offrire uno strumento autorevole in vista dell’esame di maturità, ma si rivolge anche a insegnanti, universitari e lettori interessati a percorsi di formazione culturale fuori dai tradizionali contesti didattici. I contenuti video ospitati sul nuovo canale coprono una vasta gamma di ambiti: dalla filosofia alla fisica teorica, dalla storia contemporanea alla letteratura antica e moderna, fino a matematica e scienze naturali. Le lezioni sono tenute da docenti universitari, scrittori e giornalisti selezionati tra le firme del quotidiano. Ogni contributo è stato pensato per garantire autorevolezza, chiarezza espositiva e accessibilità a un pubblico ampio. Tra i video già disponibili figurano le lezioni di Maurizio Ferraris su pensatori fondamentali del pensiero moderno, gli approfondimenti storici di Paolo Mieli ed Ernesto Galli Della Loggia, e i moduli letterari realizzati da studiosi e autori come Silvia Avallone, Sandro Veronesi, Alessandro Piperno, Emanuele Trevi, Mauro Covacich e Alberto Casadei. La sezione classica è curata da Walter Lapini e Marco Bonazzi, con interventi di Luciano Canfora. Sul fronte scientifico, Francesca Vidotto introduce ai concetti base della fisica teorica, mentre Telmo Pievani illustra l’evoluzione biologica da Darwin alle crisi ecologiche. La matematica è spiegata da Edoardo Balistri, già premiato alle Olimpiadi internazionali. L’accesso al canale è incluso negli abbonamenti Naviga+ e Tutto+, e disponibile anche per chi aderisce all’offerta “Tutto”, acquistabile tramite la Carta del Docente o la Carta della Cultura e del Merito. Il lancio è accompagnato da una promozione promozionale: 12 euro per due anni, rispetto al prezzo intero annuale di 99,99 euro. Il nuovo spazio digitale si inserisce nel percorso già tracciato dal giornale con iniziative come “A scuola con Corriere” e CampBus, confermando l’attenzione verso il mondo scolastico e l’educazione permanente. La promozione è sostenuta da una campagna multicanale, firmata dall’agenzia Pic Nic e diffusa attraverso le testate e i media del gruppo RCS.
Il 23 maggio, a Roma, corso Fnsi su parole e informazione

Si svolgerà venerdì 23 maggio 2025, dalle 9.30 alle 13.30, nella sala Walter Tobagi della Federazione nazionale della Stampa italiana (via delle Botteghe Oscure 54, Roma), il corso di formazione per giornalisti intitolato “Tra note e notizie: il potere delle parole nell’era dell’informazione”, organizzato dalla Fnsi in collaborazione con ForMedia. Il corso, inizialmente previsto per febbraio e poi rinviato a causa dell’indisponibilità di alcuni relatori, è valido per quattro crediti formativi. Le iscrizioni, da effettuarsi esclusivamente attraverso la piattaforma formazionegiornalisti.it, sono aperte fino al 19 maggio. Ad aprire i lavori sarà Alessandra Costante, segretaria generale della Fnsi, mentre la moderazione dell’incontro sarà affidata a Tommaso Polidoro, consigliere nazionale della Federazione. Tra i relatori confermati figurano il cantautore Roberto Vecchioni, il compositore e paroliere Davide Simonetta, il vicedirettore dell’agenzia Ansa Stefano Polli, il past president di Afi e ceo di Just Entertainment Sergio Cerruti, la caporedattrice Cultura e Spettacolo dell’Ansa Elisabetta Stefanelli e il giornalista Patrizio Nissirio. Il corso nasce con l’obiettivo di analizzare il ruolo centrale della parola come mezzo di informazione, comunicazione, denuncia e, talvolta, anche di omissione. L’iniziativa punta ad offrire un’occasione di ascolto e confronto sul linguaggio come elemento in grado di influenzare opinioni ed emozioni, sottolineando come la parola rappresenti oggi, secondo gli organizzatori, “lo strumento più rivoluzionario a disposizione dell’umanità”.