La Corte Suprema conferma il divieto su TikTok. Biden si ritira: ora tocca a Trump

La Corte Suprema degli Stati Uniti ha confermato all’unanimità la validità della legge soprannominata “TikTok ban”, obbligando ByteDance, la società cinese proprietaria del social network TikTok, a venderlo entro il 19 gennaio 2025. In caso contrario, il governo americano potrà bloccare la possibilità di scaricare l’app dagli store digitali di Apple e Google negli Stati Uniti. Gli utenti attuali potranno continuare a usarla, ma senza nuovi aggiornamenti. La decisione arriva in un contesto politico complesso. Il presidente uscente Joe Biden potrebbe evitare di applicare il divieto prima del suo ultimo giorno in carica, lasciando la questione nelle mani del presidente eletto, Donald Trump, che entrerà in carica il 20 gennaio. Trump, durante la sua amministrazione precedente, aveva sostenuto misure simili contro TikTok, ma recentemente ha mostrato apertura al dialogo. ByteDance aveva tentato di bloccare la legge appellandosi alla violazione del Primo Emendamento, che protegge la libertà di espressione. Tuttavia, sia la Corte d’Appello di Washington che la Corte Suprema hanno respinto l’argomento, privilegiando le esigenze di sicurezza nazionale avanzate dal governo americano. Le autorità statunitensi sospettano che TikTok possa essere utilizzato dal governo cinese per raccogliere dati sensibili o influenzare l’opinione pubblica. ByteDance ha sempre negato queste accuse, ma non è riuscita a convincere le autorità americane. Inoltre, il governo cinese ha dichiarato che impedirà la vendita delle tecnologie di TikTok, rendendo l’operazione ancora più complicata. TikTok rappresenta il principale mercato digitale negli Stati Uniti, con 170 milioni di utenti. La piattaforma non è solo una fonte di intrattenimento, ma anche un mezzo di guadagno per creatori di contenuti e commercianti digitali. La prospettiva di un eventuale blocco o limitazione potrebbe avere un impatto significativo su milioni di persone. (Credits foto copertina: AP Photo/Ted Shaffrey)
Apple sospende la funzione di sintesi AI per errori sulle notizie
Apple ha deciso di sospendere la funzione di sintesi delle notizie introdotta con il sistema operativo iOS 18.3 in versione beta. La tecnologia, progettata per generare riepiloghi sintetici da visualizzare sulla schermata di blocco degli iPhone, è stata ritirata temporaneamente a causa di errori significativi. La decisione è stata annunciata dopo che alcune sintesi generate dall’intelligenza artificiale hanno suscitato polemiche, soprattutto per la diffusione di una fake news riguardante Luigi Mangione. Come riportato da MacRumors, uno degli incidenti più gravi risale al mese scorso, quando la funzionalità ha creato un riepilogo errato di un articolo della Bbc. La notizia originale trattava dell’omicidio di Brian Thompson, amministratore delegato di United Healthcare, ma la sintesi automatica riportava erroneamente che Luigi Mangione, presunto responsabile del delitto, si fosse suicidato. L’errore ha reso virale un’informazione inesistente, spingendo gli utenti verso un articolo che in realtà non era mai stato pubblicato sul sito della Bbc. Apple ha dichiarato che la funzionalità di riepilogo rimane in fase sperimentale e “potrebbe contenere errori”. La società ha annunciato che la funzione verrà reintrodotta con un aggiornamento futuro, presumibilmente entro la fine di gennaio o l’inizio di febbraio 2025. Tuttavia, per evitare confusione, sono state promesse alcune modifiche: tutte le notifiche generate dall’intelligenza artificiale saranno mostrate in corsivo, così da distinguerle chiaramente dalle notifiche tradizionali. Inoltre, gli utenti potranno scegliere di disattivare la sintesi per categorie specifiche di app, come notizie o social network.