Los Angeles Times: traffico web aumentato dell’800% durante gli incendi

Gli incendi boschivi che hanno colpito Los Angeles nelle ultime settimane hanno avuto conseguenze devastanti. Almeno 24 persone hanno perso la vita e più di 12.000 case e altre strutture sono andate distrutte, creando danni incalcolabili. La situazione non sembra migliorare, anzi, è destinata a peggiorare. Secondo il National Weather Service, l’arrivo di venti forti nei prossimi giorni renderà ancora più difficile il lavoro dei vigili del fuoco, che sono impegnati a contenere gli incendi di Eaton, Palisades e altre aree colpite. In risposta a questa tragedia, il LA Times ha deciso di rendere gratuita la sua copertura sugli incendi boschivi. Il risultato è stato un aumento esponenziale delle visite al sito web, che ha registrato un picco dell’800% rispetto alla media degli ultimi 30 giorni, con un incremento del 259% negli abbonamenti. “Il Times stima che l’eliminazione del paywall su tutte le storie relative agli incendi boschivi abbia comportato un tasso di conversione degli abbonati inferiore del 45%”. Il LA Times ha avuto il suo “maggior numero di visite di abbonati di sempre” l’8 gennaio, con una ricircolazione – quando i lettori, dopo aver letto un articolo, restano sul sito per leggerne altri – aumentata del 1.500%. Il contenuto video ha avuto una performance straordinaria, con un incremento delle riproduzioni del 1.800% rispetto al mese precedente. Tra gli articoli più letti, ci sono stati quelli sulle evacuazioni in Pacific Palisades e la crisi degli idranti prosciugati durante l’incendio. Oltre alla copertura degli eventi, il giornale ha dovuto affrontare la disinformazione che circolava sui social media, rispondendo prontamente a notizie false e smentendo voci infondate, come quella dell’incendio alla scritta di Hollywood. La redazione stessa ha vissuto il dramma degli incendi in prima persona, con molti colleghi che hanno perso le loro case o che sono stati direttamente colpiti dalla tragedia. Nonostante la tragedia, la missione del LA Times di fornire notizie verificate e accurate continua senza sosta. La copertura di questi incendi, che potrebbero diventare i più costosi della storia degli Stati Uniti, rappresenta un momento cruciale per la città e per il giornale, che si trova a fronteggiare un disastro senza precedenti.
Il New York Times lancia rubriche sulla salute mentale

La sezione Well del New York Times ha introdotto due nuove rubriche che mirano a fornire ai lettori strumenti utili per comprendere e migliorare la salute mentale e il benessere emotivo. Lo riporta Editor&Publisher. L’attenzione è dedicata all’importanza delle relazioni e su come queste possano influenzare la salute psicologica. Il 16 gennaio, la terapeuta Lori Gottlieb, autrice del bestseller “Forse dovresti parlare con qualcuno“, inizierà a scrivere una nuova rubrica di consigli terapeutici dal titolo “Chiedi al terapeuta”. Con cadenza bi-settimanale, Lori offrirà una guida empatica e pratica, rispondendo alle domande dei lettori su esperienze di vita difficili e fornendo loro una prospettiva terapeutica per affrontarle. Oltre alla sua pratica clinica, Lori è anche la co-conduttrice del noto podcast “Dear Therapists” e ha scritto per The Atlantic. È un’esperta ricercata, apparsa in numerosi programmi televisivi come “Today”, “The Daily Show” e “Good Morning America”. Il suo famoso TED Talk del 2019 è stato uno dei più visti dell’anno. Inoltre, il 9 gennaio, Well ha lanciato anche la rubrica “Psych 101”, scritta dalla premiata reporter di salute mentale Christina Caron. Questa rubrica mensile si concentra sul fornire spiegazioni chiare dei termini più utilizzati in ambito psicologico e delle diagnosi psicologiche. Inoltre, offre preziose informazioni fornite da esperti fidati del settore, per aiutare i lettori a comprendere meglio i complessi temi legati alla salute mentale. I lettori interessati possono inviare le loro domande a Lori all’indirizzo askthetherapist@nytimes.com o suggerire temi a Christina a psych101@nytimes.com.
Il Foglio augura la morte a Sigfrido Ranucci

Sigfrido Ranucci, conduttore di Report, è finito al centro di una polemica dopo un articolo pubblicato su Il Foglio nella rubrica “Andrea’s Version”. L’articolo, firmato da Andrea Marcenaro, ha suscitato scalpore per le frasi offensive rivolte al giornalista. Tra queste, un riferimento al suo lavoro da inviato durante lo tsunami del 2005 in Sumatra, che causò oltre 250 mila morti: “Era il 2005, per Ranucci purtroppo sembrava fatta. È riuscito a tornare”. Ranucci ha commentato l’accaduto sui suoi profili social, denunciando l’attacco personale: Il Foglio “si mostra dispiaciuto che io non sia morto. Tra tutti gli attacchi di questi giorni dopo la puntata sulla Mafia e ciò che sta accadendo in Palestina, spunta questa perla”. La puntata di Report citata, andata in onda su Rai 3, trattava delle stragi del 1993. Questo ha attirato critiche feroci, tra cui quelle di Marina Berlusconi, che ha definito il programma “il peggior pattume mediatico-giudiziario”. A questa ondata di attacchi si è aggiunto il controverso articolo de Il Foglio, che ha portato il dibattito su un livello personale. L’articolo è stato duramente condannato dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, che ha espresso solidarietà a Ranucci: “La libertà di critica, anche aspra, è sempre ammessa, anche fra giornalisti; ma quanto scritto nella rubrica Andrea’s version è spregevole e non fa onore ad una testata come Il Foglio”, si legge nella nota: “Non si può augurare la morte di nessuno, men che meno di un collega; nel caso specifico Sigfrido Ranucci a cui va la nostra solidarietà. Questo è un esempio di quello che potremmo definire pessimo giornalismo”. Anche il figlio del giornalista, Emanuele Ranucci, ha reagito pubblicamente, rivolgendosi direttamente all’autore dell’articolo. Su Facebook ha scritto: “Caro Andrea, sono il figlio di Sigfrido Ranucci e, nonostante alcune volte me ne sorprenda anche io, non sono ancora orfano di padre”. Egli denuncia le difficoltà vissute dalla famiglia a causa delle minacce e del lavoro del padre. Racconta episodi dolorosi, come la scorta costante, i proiettili nella posta e le minacce quotidiane, sottolineando la forza e la dedizione del genitore. Conclude: “Il morto del giorno è il giornalismo italiano”.