Fan e giornalisti condannano le immagini di Liam Payne

A pochi giorni dalla tragica scomparsa di Liam Payne – caduto dal terzo piano dell’hotel Casa Sur nel quartiere di Palermo, a Buenos Aires -, la pubblicazione delle foto del suo corpo ha sollevato un’ondata di indignazione tra fan, artisti e giornalisti. Le immagini sono state condivise da diversi account sui social network, tra cui X e Telegram. Anche TMZ ha diffuso una foto, ma successivamente ha deciso di rimuoverla, scatenando polemiche e discussioni su un tema tanto delicato quanto controverso. L’indignazione è palpabile. I fan di Payne hanno espresso il loro sconcerto, lamentando che la diffusione di tali immagini sia “disgustosa” e una chiara mancanza di rispetto per la memoria dell’artista. Sui social, decine di commenti simili a “Cancellatela subito, è una mancanza di rispetto!” si ripetono sotto i post di chi ha scelto di pubblicare la foto del cadavere di Liam Payne. TMZ ha mantenuto la foto online per circa due ore prima di rimuoverla, ma senza aggiungere alcuna nota dell’editore. L’unico aggiornamento apparso dopo la rimozione è stato: “TMZ ha visto una foto”, il che ha portato a una pioggia di critiche nei loro confronti. Le proteste si sono amplificate anche contro gli account che continuano a mantenere online l’immagine dolorosa del corpo senza vita di Payne. Il dibattito ha coinvolto anche cantanti e artisti che conoscevano Liam. Alessia Cara ha commentato la situazione affermando: “Siete disgustosi”, evidenziando l’ampiezza della condanna. Anche i giornalisti non sono rimasti in silenzio: Elizabeth Wegmeister della CNN ha descritto la pubblicazione della foto come “semplicemente disgustosa”, mentre Shayan Sardarizadeh della BBC ha attaccato apertamente TMZ, affermando che l’agenzia stava cercando di ottenere clic e guadagni pubblicitari sfruttando il corpo di un giovane uomo morto, sottolineando quanto sia doloroso per i membri della famiglia di Liam Payne vedere tali immagini circolare. Liam James Payne, nato il 29 agosto 1993 a Wolverhampton, nel Regno Unito, è stato un cantante e cantautore britannico noto per essere stato un membro della boyband One Direction, formata nel 2010 durante il talent show X Factor. Con il gruppo, ha raggiunto il successo globale con album come Up All Night, Take Me Home e Midnight Memories. Dopo lo scioglimento della band, Payne ha intrapreso una carriera da solista, pubblicando successi come “Strip That Down” e lanciando il suo primo tour mondiale nel 2020. Ha affrontato problemi di salute durante l’infanzia, ma è guarito completamente nel 2012. La sua vita personale è stata segnata da relazioni con celebrità come Cheryl Cole e Maya Henry, con cui ha avuto alti e bassi. Purtroppo, è morto all’età di 31 anni dopo essere caduto dal terzo piano dell’hotel Casa Sur a Buenos Aires.
Tg1, il Cdr contro i quattro minuti concessi a Salvini

Il Comitato di redazione del Tg1 ha espresso forte critica per la lunga intervista al ministro Salvini andata in onda il 19 ottobre durante l’edizione delle 20 del telegiornale. L’intervista, della durata di oltre quattro minuti, è stata realizzata per discutere del processo relativo al caso della nave Open Arms, in cui il ministro è imputato per il sequestro di persona di 147 migranti. Tale spazio rappresenta più del 13% della durata totale del Tg, suscitando una reazione negativa del Cdr. In un comunicato diffuso il 20 ottobre, il Cdr ha dichiarato: “Riteniamo che gli oltre quattro minuti di intervista al ministro Salvini, andata in onda nell’edizione delle 20 del telegiornale, abbiano leso uno dei principi alla base del nostro mestiere: l’equidistanza tra i soggetti di cui siamo chiamati ad occuparci. L’informazione del servizio pubblico dev’essere sempre super partes e mai percepita come schierata da una parte sola”. Il Cdr ha inoltre richiesto che, in vista della sentenza prevista per dicembre, venga concesso altrettanto spazio alle parti civili, al fine di garantire un’informazione più bilanciata. Anche l’Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai, ha preso una posizione netta, ribadendo che la scelta editoriale del Tg1 lede i principi di imparzialità che il servizio pubblico deve mantenere. Il sindacato ha aggiunto che episodi come questo, già denunciati durante l’assemblea dei Cdr Rai del 17 aprile, dimostrano come il servizio pubblico rischi di diventare un megafono dei partiti, piuttosto che uno spazio di informazione equilibrata e neutrale. “L’intervento in diretta del ministro non è informazione ma propaganda“, ha affermato l’Usigrai. Il comunicato dell’Usigrai si è poi concluso con una dura critica all’attuale gestione della Rai, accusando il governo di voler mettere il “guinzaglio” all’azienda tramite un crescente spostamento del canone in fiscalità generale. Tale manovra, secondo il sindacato, limiterebbe l’indipendenza della Rai, trasformandola in una “tv di stato soggetta ai diktat dell’esecutivo”. Inoltre, l’Usigrai ha evidenziato come questa situazione sia in aperto contrasto con i principi sanciti dall’European Media Freedom Act, che sarà presto legge.