Scurati si scusa con il Tg1 per inesattezza sull’accusa di vilipendio

Telecamera

Lo scrittore Antonio Scurati ha emesso una rettifica riguardo a un’affermazione fatta in precedenza riguardo al Tg1 della Rai. Durante un’intervista, Scurati aveva dichiarato che una giornalista del Tg1 avesse chiesto la sua incriminazione per vilipendio alle istituzioni. Tuttavia, in una dichiarazione successiva, Scurati ha chiarito che si è trattato di un’incomprensione. “Mi accorgo – afferma Scurati – di aver purtroppo fatto un’affermazione inesatta. L’accusa di vilipendio alle istituzioni mi è stata rivolta in un contesto televisivo diverso dal Tg1 e non da una giornalista di quella testata”. La rettifica è arrivata dopo che Scurati aveva sollevato una serie di questioni riguardo all’erosione della democrazia in Italia e in Europa. Durante un’intervista con Repubblica e altri giornali del network europeo Lena, Scurati aveva espresso preoccupazione per l’ostilità crescente verso la cultura antifascista e per il progetto di riforma costituzionale che, a suo parere, minaccia di indebolire ulteriormente le istituzioni democratiche italiane. Scurati ha evidenziato il discredito dell’istituzione parlamentare come un tratto comune ai populismi sovranisti, affermando che questo fenomeno non riguarda solo l’Italia ma coinvolge tutta l’Europa. Riguardo al suo caso personale, Scurati ha denunciato di essere stato oggetto di violenza morale e psicologica e di minacce, senza aspettarsi scuse da coloro che lo hanno attaccato.

Serghei Mingazov di Forbes arrestato in Russia per “false notizie”

Press

Il giornalismo in Russia continua ad essere oggetto di controversie e critiche dopo l’arresto di Sergei Mingazov, redattore di Forbes, per la diffusione di informazioni considerate “false” sull’esercito russo. L’accusa è di avere condiviso sul suo canale Telegram, Khabarovskaya Mingazeta, un post riguardante la scoperta delle fosse comuni a Bucha, in Ucraina, nel 2022. Il reporter è ora in detenzione nella città di Khabarovsk, nell’Estremo Oriente russo. Secondo quanto riportato dall’avvocato del giornalista, Konstantin Bubon, Mingazov è stato detenuto in un centro di detenzione temporanea a Khabarovsk, mentre i suoi dispositivi elettronici, così come quelli della sua famiglia, sono stati sequestrati. Il caso è stato aperto in base alla clausola “d”, parte 2, articolo 207.3 del Codice penale russo, che riguarda la diffusione pubblica di informazioni consapevolmente false sull’uso delle forze armate russe, punibile con fino a 15 anni di reclusione. Questa azione legale solleva interrogativi sull’equilibrio tra la libertà di stampa e la sicurezza nazionale in Russia. Mentre le autorità sostengono che la legge mira a proteggere l’immagine e l’integrità dell’esercito russo, i critici la considerano un pretesto per reprimere la libertà di espressione e per silenziare i giornalisti indipendenti. Il caso di Mingazov si aggiunge a una serie di episodi che hanno sollevato preoccupazioni sulla libertà dei media in Russia. Personaggi noti come l’ex deputato Alexei Gorinov e il giornalista Alexander Nevzorov sono stati condannati in base alla stessa legge, alimentando il timore di un clima sempre più restrittivo per il giornalismo critico. La legislazione russa sull’informazione falsa riguardante l’esercito è stata introdotta nel marzo 2022, in coincidenza con l’inizio dell’operazione militare russa in Ucraina. Il presidente Vladimir Putin ha difeso la legge come necessaria per proteggere la sicurezza nazionale e l’onore delle forze armate russe, sottolineando l’importanza di contrastare la disinformazione. Tuttavia, i critici sottolineano che la legge è stata utilizzata per perseguire giornalisti, attivisti e oppositori politici, minacciando la libertà di stampa e di espressione garantita dalla Costituzione russa. L’alto numero di procedimenti penali avviati sulla base di questa legge, come confermato dal capo del comitato investigativo Alexander Bastrykin, solleva interrogativi sulla sua applicazione equa e sulla sua compatibilità con gli standard internazionali di diritti umani.

RaiNews24 festeggia 25 anni

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Venerdì 26 aprile segna un momento storico per l’informazione italiana: RaiNews24, la rete all news della Rai nata nel 1999, celebra un quarto di secolo di impegno costante nel fornire notizie accurate e approfondimenti giornalistici. Per commemorare questo traguardo significativo, RaiNews24 ha preparato uno speciale in diretta, condotto da Giancarlo Usai, che si terrà a partire dalle 10.30: un’occasione per ripercorrere la storia della rete, condividendo aneddoti e momenti indimenticabili insieme al direttore attuale, Paolo Petrecca, e tutti gli ex direttori del canale. Sarà un’opportunità per ricordare la figura di Roberto Morrione, il primo direttore di RaiNews24, e per ascoltare le testimonianze di illustri giornalisti come Corradino Mineo, Monica Maggioni, Antonio Di Bella e Andrea Vianello. In studio e in collegamento, interverranno esperti di mass media e informazione come Barbara Alberti, Massimo Bernardini e Umberto Broccoli, che contribuiranno a arricchire il dibattito con il loro punto di vista autorevole e competente. La trasmissione non mancherà di offrire un quadro completo della situazione attuale e delle prospettive future della rete, grazie alla partecipazione della presidente della Rai, Marinella Soldi, dell’amministratore delegato, Roberto Sergio, e del direttore generale, Giampaolo Rossi. Sarà un viaggio avvincente attraverso la storia dell’informazione 24 ore su 24 della Rai, esplorando le sfide affrontate e quelle che ancora attendono di essere superate. “Celebrare un quarto di secolo di informazione della all news della Rai, la prima per età e ascolti del Paese, è per tutti noi un onore e un piacere”. Inizia così la dichiarazione con cui il direttore, Paolo Petrecca, celebra i 25 anni di RaiNews. “Da direttore – dice – ringrazio chi mi ha preceduto, e un pensiero particolare va a Roberto Morrione, che accese per primo l’idea di Rainews24 e guidò una redazione di pionieri della notizia. Da oltre 16 anni vivo nel cuore dell’informazione 24 ore su 24 del servizio pubblico e ne sono fiero. Negli ultimi due anni abbiamo fatto grandissimi progressi, in particolare nell’informazione istituzionale e nella gestione delle emergenze. Puntando sull’integrazione aziendale e sulla sinergia col web e con televideo. Ringrazio l’azienda, dove lavoro da 23 anni, per avermi voluto dare una grande occasione e grazie a tutta la squadra, dai vicedirettori al comparto tecnico. Senza di loro non avremmo mai potuto raccontare il mondo che ci circonda”. “L’obiettivo resta ora, nell’immediato – conclude – quello di riuscire a gestire con equilibrio e pluralismo i grandi appuntamenti che ci attendono: elezioni europee, campionati europei di calcio e olimpiadi. Grandi eventi che seguiremo senza perdere di vista però notizie e fatti di tutti i giorni.”