Nella vivace cornice del teatro Massimo di Palermo, un coro di voci determinate si è levato giovedì 8 febbraio 2024, con giornalisti siciliani in prima fila, pronti a difendere la libertà di stampa e a denunciare le norme che minacciano di mettere un “bavaglio” sulla professione del giornalismo. Organizzata dall’Associazione Siciliana della Stampa, la manifestazione ha richiamato l’attenzione su temi cruciali come la lotta alle fake news e al precariato, riaffermando il ruolo fondamentale di un’informazione indipendente nella tutela dei diritti e della democrazia.
La protesta non è stata solo un grido di difesa della categoria dei giornalisti, ma piuttosto un atto di resistenza contro le norme imminenti che, secondo gli organizzatori, ostacoleranno il lavoro dei cronisti sul campo, specialmente coloro che si occupano di cronaca nera e giudiziaria, limitando così il diritto dei cittadini di essere informati su inchieste in corso. Giuseppe Rizzuto, segretario regionale di Assostampa Sicilia, ha sottolineato la necessità di resistere a queste restrizioni che minacciano la libertà di informazione, affermando che è un diritto che appartiene a tutti.
«Non siamo qui per difendere la categoria dei giornalisti – ha detto Rizzuto – ma perché una serie di norme che si stanno per attuare nel nostro Paese limitano l’attività dei cronisti sul campo, soprattutto quelli che si occupano di nera e giudiziaria, e non permetteranno ai cittadini di essere informati sulle inchieste in corso. Siamo preoccupati perché viene lesa la libertà di informazione. Siamo andati più volti a manifestare nelle sedi politiche, lo abbiamo fatto in altre forme, con i mezzi di comunicazione. Riteniamo che sia giusto essere presenti anche nelle piazze, perché è in ballo una libertà che appartiene a tutti».
La mobilitazione ha visto la partecipazione di diverse organizzazioni, tra cui la Federazione Nazionale della Stampa e l’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, insieme alle principali sigle sindacali e rappresentanti del mondo delle associazioni e della cultura. La presenza di personalità di spicco del giornalismo, come i direttori del Giornale di Sicilia e de La Sicilia, ha contribuito a dare forza e visibilità al messaggio di resistenza.
Durante la manifestazione, sono intervenuti anche giornalisti di spicco come Salvo Palazzolo e Riccardo Arena, che hanno portato testimonianze sulle conseguenze delle querele temerarie e sulle sfide che la professione giornalistica affronta oggi. L’attore Salvo Piparo e la drammaturga Lina Prosa hanno contribuito a rendere ancora più vibrante e coinvolgente la protesta, dimostrando che la difesa della libertà di stampa riguarda tutti i cittadini.
La giornata si è conclusa con un senso di determinazione e consapevolezza più forte che mai. Come evidenziato da Tiziana Tavella durante la riunione straordinaria del Consiglio regionale del sindacato, la manifestazione non è stata solo un momento di protesta, ma anche un’opportunità per coinvolgere i cittadini e far riflettere sulla grave minaccia rappresentata dal “bavaglio” alla stampa. In un periodo in cui la verità e la libertà di espressione sono sempre più cruciali, è essenziale che giornalisti e cittadini restino uniti nella difesa di questi valori fondamentali della democrazia.